La comunicazione, si sa, è un elemento
fondamentale nella vita delle aziende.
Può sembrare una osservazione banale,
ma se pensiamo alla comunicazione nel mondo
del vino, raramente, lo confessiamo,
restiamo colpiti dalle proposte grafiche e visuali che ci
vengono proposte.
Senza filosofeggiare troppo ( c'era chi
sosteneva la teoria della pura visibilità, nel Circolo diVienna
-Wiener Kreis), abbiamo apprezzato il
primo contatto (visivo, per l'appunto), con l'azienda
agricola Sturm di Cormons.
Una linea grafica di rara efficacia,
semplice e, nel contempo, polisignificante.
Ma, lo scopriamo, qui c'è la storia.
Oscar Sturm : “...Oscar è un uomo
che sa parlare alle viti, ma alle parole preferisce i fatti: la
perfetta curvatura di un tralcio, l’elegante potenza di un
Sauvignon, i tre bicchieri conquistati. Prima che il Collio fosse
glamour, prima che il vino fosse fashion, lui era già qui, a
coltivare il silenzio.”
Stesso stile e stessa eleganza nei
fratelli : Denis (bocconiano) e Patrick, che oggi portano avanti
l'azienda.
“Dopo una laurea in economia osservi
le viti in un modo diverso: hai un diverso approccio e schema
mentale”. Denis Sturm è questo sguardo, proiettato ben oltre
l’ultima collina che incornicia Zegla. Da buon Bocconiano sa bene
che il mercato del vino richiede visions and values. Sarà lui a
delinearli, sarà lui a portare il nome dell’azienda verso i nuovi
traguardi.”
Patrick : “La fatica del vino è
anche disciplina: dopo il lavoro in vigna, dopo le attenzioni
necessarie per portare il frutto ad una perfetta maturazione, inizia
il lungo processo di metamorfosi in cantina. “Mi fido della mia
intuizione e della mia esperienza ma cerco di non lasciare nulla al
caso: perché voglio struttura ed eleganza. In questo l’acciaio mi
aiuta. L’acciaio è tecnologia, ma anche potenza e precisione.”
Così nascono i vini di casa Sturm.
Le scelte sono ispirate ad una
sostenibilità vera, non solo annunciata.
Vini organici, al 100% Collio.
“ Back to basics: fare vini organici
significa fare un passo avanti voltandoci indietro, verso i nostri
nonni.E' prendere un altro ritmo.
E' tutelare ancora di più il frutto.
I trattamenti di copertura: li facciamo
solo con rame e zolfo perché non penetrano all’interno della
pianta, e preservano intatta tutta la sua genuinità.
E niente diserbo: in primavera la vigna
esplode di vita, grazie alla fioritura del sovescio che poi verrà
trinciato e riassorbito dalla terra,dando ulteriore linfa al vigneto
mantenendo tutta la mineralità della “ponca”, la terra madre che
rende unici i vini di qui.
Ma non solo.In cantina utilizziamo
soltanto lievito bio e indigeno, cioé naturale. Vogliamo preservare
freschezza e bevibilità creando vini eleganti e strutturati, ma allo
stesso tempo floreali e puliti, gradevoli al palato e genuini.”
L’etichetta è una “cotton” con
altissima percentuale di fibra naturale, basta toccarla per
rendersene conto: una carta “sostenibile” che contribuisce alla
salvaguardia delle foreste.
Ma abbiamo anche ridotto il peso delle
bottiglie per contenere l’impatto ambientale del vetro.
Due linee di vini : la linea bio (Pinot
Grigio,Ribolla Gialla e Friulano) e una linea classica.
Così nel fluire dell'intervista con
Denis, la visualità si ricompone, indica i percorsi di
conoscenza, si esplicita come volontà
di comunicare in modo trasparente e creativo.
Ecco perchè, veronellianamente, il
vino diventa Cultura, quando incontra interpreti veri,autentici.
Per i viaggiatori del gusto di Borghi
d'Europa è stata una bella scoperta.
Ci voleva!
Nessun commento:
Posta un commento