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venerdì 29 giugno 2018

A Milano Golosaria mette in scena il Buono che fa Bene

Al Mi.Co - Fieramilanocity dal 27 al 29 ottobre la XIII edizione 
della rassegna di cultura e gusto
 
 
Il Buono che fa Bene. E’ questo il tema della tredicesima edizione di Golosaria Milano, in programma da sabato 27 a lunedì 29 ottobre negli spazi del Mi.Co - Fieramilanocity. Un tema nato per raccontare l’evoluzione del gusto nei primi 25 anni de ilGolosario: un bene che deriva dal piacere ma anche un bene del corpo, con la riscoperta dei superfood, e quello rappresentato dalle nuove comunità di produttori e di botteghe che cambiano volto contribuendo a tenere vive le città.

Buono e Bene, dunque, come specchio dello “stile italiano” e del modello mediterraneo che saranno declinati a Golosaria secondo alcune suggestioni. 
A partire dai supercibi quotidiani, ovvero ingredienti del nostro artigianato e dell’agricoltura che, inseriti regolarmente nell’alimentazione quotidiana, possono cambiare la vita (dai cereali trasformati in farina ai formaggi a latte crudo, fino alla frutta e verdura alleate del benessere). Saranno il tema portante dell’area showcooking dove si racconterà come il cibo sta cambiando e come noi cambiamo il nostro modo di avvicinarci alla tavola. 

Quindi lo spazio dedicato ai 25 anni del Golosario; un sistema di comunicazione partito nel 1994 con poco più di 100 produttori che oggi racconta in mille pagine il gusto in modo trasversale, dalla carta al web. A Golosaria saranno riuniti i suoi storici protagonisti per spiegarne l’evoluzione e confermare come il cibo, negli ultimi 25 anni, abbia anche cambiato il modo di fare impresa. 

Altro grande spazio sarà poi dedicato al formaggio, esempio di un’evoluzione che non ha mai lasciato le sue radici, ma anche di un alimento che, a sua volta, cambia in base alla materia prima. A Golosaria per la prima volta approderà Formaggitalia, il salone italiano dei formaggi artigianali che porterà, oltre a una rappresentanza unica di produttori, il tema del latte come fattore distintivo per il formaggio. Lo stesso tema sarà anche al centro del concorso “Formaggi di Valore”, basato sugli studi del professor Rubino circa la distinzione del latte, che al Mi.Co vedrà confrontarsi i massimi esperti del settore. 

Ma le luci saranno accese anche sul vino, con oltre 100 cantine da tutta Italia, i Top Hundred premiati da Paolo Massobrio e Marco Gatti e il debutto di “Vino. Assaggi memorabili di quel giorno di quell’ora”, l’ultimo libro firmato da Massobrio e Gatti. Quindi una speciale isola dedicata all’arte della mixology, in cui saranno declinate le ultime tendenze e riuniti i professionisti del bere miscelato. 

Ma Golosaria guarda anche in prospettiva, cercando di porsi ogni anno come luogo di innovazione per i consumatori e per gli operatori. Per questo, a caratterizzate l’edizione di quest’anno saranno anche quattro nuove aree: dal digital food al food design.

Un ponte musicale tra l’Occitania e il Friuli


“Due ecomusei, ovvero: due territori, due comunità, due patrimoni, nei punti estremi delle Alpi eppure caratterizzati dallo stesso modello operativo e dalle stesse finalità”. Lo avevamo scritto un paio d’anni fa, in occasione di una serie di scambi e collaborazioni che l’Ecomuseo delle Acque aveva intrattenuto con l’Ecomuseo della Pastorizia, attivo nella Valle Stura, valle occitana del Piemonte che separa le Alpi Marittime dalle Cozie. In questi ultimi mesi il confronto si è addirittura intensificato, a significare che per gli ecomusei è importante puntare sull’interazione come mezzo di formazione e crescita, anche creando occasioni di reciproca conoscenza.
La musica e le danze tradizionali in uso nelle valli occitane sono, insieme alla lingua, un elemento fondamentale d’aggregazione e condivisione per le comunità locali. Non c’è festa o manifestazione in cui non si suoni, si balli e si canti, soprattutto nelle piazze dei paesi. Per far conoscere questa cultura secolare, l’Ecomuseo delle Acque propone due concerti con altrettanti gruppi musicali provenienti dalla piccola Occitania d’Italia. Domenica 8 luglio alle 18 presso il Cortiletto Elti in via Bini nel centro storico di Gemona si esibirà il gruppo La Mesquia, vincitore del concorso Suonare@Folkest2015. Domenica 22 luglio alle 17 nella splendida cornice del Roccolo di Manganel a Montenars sarà la volta della formazione Lhi Destartavelà, costituitasi proprio in Valle Stura. I concerti sono organizzati in collaborazione con i Comuni e le Pro Loco.

“La nostra musica è un endemismo, come certi fiori, certi animali, certe malattie. È legata alla nostra terra, alle nostre valli. Endemismo non per rimanere chiusi, attaccati come dei licheni alle rocce, ma un endemismo nomade. Quando parliamo di territorio occitano dobbiamo pensare a un’area molto grande. Noi siamo i guardiani delle Terre d’Oc, dalle valli piemontesi alla Provenza, alla Guascogna, a tutta l’area del sud della Francia che ha una sua omogeneità linguistica e culturale, fino alla Spagna. Sono le Terre in cui noi possiamo permetterci di andare a suonare parlando nel dialetto dei pastori”. (Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin)
La Mesquia è un gruppo attivo dal 2011 che ha attraversato, grazie ai suoi lavori discografici e ai concerti, tantissimi festival, rassegne, teatri, fiere, balli folk e feste popolari. Ha al suo attivo due cd: “En l’aire ailamont” e “Podre”. La formazione fa riferimento alla propria storia, musicale e linguistica, per produrre una musica nuova e traghettare suoni e parole verso il futuro, pur restando fedele alla tradizione, come dimostra l’utilizzo di strumenti musicali propri dell’area occitana. La Mesquia ha vinto il concorso Suonare@Folkest2015 con questa motivazione: “È una formazione che si muove come un orologio svizzero, ma riesce a suscitare nell’ascoltatore intense emozioni e pur mantenendo una radicata identificazione nella cultura tradizionale, non rinuncia a una forte innovazione musicale”.
Lhi Destartavelà, termine occitano che significa “Gli Scavezzacollo”, sono nati nel 2008; i componenti si sono conosciuti frequentando i corsi tenuti da Sergio Berardo, Simonetta Baudino e Simone Lombardo, organizzati dalla Comunità Montana Valle Stura e dall’Ecomuseo della Pastorizia. Il gruppo ha in comune la voglia e il piacere di suonare la musica tradizionale delle valli occitane del Piemonte. Nonostante la giovane età della formazione, Lhi Destartavelà hanno suonato in numerose piazze e nell’ambito di molte rassegne. Gli strumenti di cui fa uso il gruppo fanno parte della tradizione musicale occitana: ghironda, organetto diatonico, flauto, galoubet, pive, cornamuse e arpe.

giovedì 28 giugno 2018

Ciclismo Giro Rosa: molta attesa per la tappa di Ovada In programma sabato 7 luglio con partenza ed arrivo in città


La tappa ovadese del Giro Rosa è ormai alle porte perché la disputa è in programma sabato 7 luglio. La macchina organizzativa locale è in piena attività in quanto molte sono le cose richieste per far fronte ad un simile evento di carattere internazionale. L’allestimento del quartier generale situato presso piazza Martiri della Benedicta comporterà la chiusura della piazza medesima e delle vie laterali per dar modo ai mezzi della carovana di poter far sosta, inoltre in piazza Bausola, antistante le scuole elementari, è prevista la collocazione del palco di presentazione e premiazione. Le atlete giungeranno in Ovada nella mattinata di sabato per poi prendere il via alle ore 12,15. Inizialmente si tratterà di un incolonnamento che porterà le protagoniste in via Molare dove, nell’incrocio con via Nuova Costa verrà dato il via ufficiale. Il tracciato, di 120 chilometri, avrà Acqui Terme e Novi Ligure sedi dei Traguardi Volante, mentre a Belforte Monferrato verrà posizionato il Gran Premio della Montagna. L’arrivo in corso Martiri della Libertà è previsto attorno alle 15,15. Il gruppo passerà però una prima volta sotto lo striscione di arrivo attorno alle 13,30 arrivando dal Borgo e proseguendo per Belforte Monferrato.
Nelle scorse settimane sono state diramati i nomi delle formazioni che prenderanno parte al Giro Rosa, in tutto saranno 24 team di cui nove italiani e quindici stranieri. Tra le protagoniste molta attesa per la forte olandese Anna van der Breggen, vincitrice dell’edizione 2017, quest’anno già in grado di imporsi alle Strade Bianche e al Giro delle Fiandre. Sarà ancora lei la ciclista da battere ed a provarci a farlo, tra le italiane ci sarà Elisa Longo Borghini, seconda classificata nel 2017, oltre alle altre due olandesi Annemiek van Vleuten e Chantal Blaak che veste la maglia iridata di Campionessa del Mondo. Molta attesa anche per le altre azzurre Marta Bastianelli, Elisa Balsamo, Ilaria Sanguineti e Letizia Paternoster.
Tornando al fronte organizzativo molto proficui sono stati gli incontri avuti con i rappresentanti del commercio locale, infatti è stato concordato che nella serata di venerdì 6 luglio i negozi resteranno aperti con iniziative collaterali riguardanti il ciclismo e lo sport più in generale. Inoltre i negozi allestiranno le proprie vetrine sul tema del ciclismo, a tale proposito sono stati acquistati mille palloncini rosa con stampato il logo della tappa ovadese. Risposte positive sono giunte anche dalla Pro Loco di Ovada e da quelle della zona che si sono dette disponibili ad esporre ognuna uno striscione di benvenuto al Giro Rosa oltre che gli appositi palloncini rosa. Molto apprezzata è poi la grande bicicletta stilizzata posizionata all’interno dell’aiuola del Borgo che oltre ad essere colorata di rosa è stata anche addobbata di luci a led. Altre biciclette colorate in rosa hanno già iniziato a comparire lungo il tracciato, e attraggono la curiosità dei passanti.  
Importante anche la fattiva collaborazione della Regione Piemonte che, attraverso l’Assessore allo Sport Giovanni Maria Ferraris, ha promesso al Comitato ovadese oltre che il Patrocinio dell’Ente anche un solido contributo economico. Stessa collaborazione da parte della Camera di Commercio di Alessandria nella cui sede verrà presentata ai giornalisti la tappa di Ovada.

Alta Val Badia paradiso dei ciclisti Un’estate in sella al Posta Zirm Hotel di Corvara Pacchetti, servizi, assistenza, tour guidati sulle due ruote

I passi dolomitici sono l’Eden dei ciclisti, che vi arrivano da tutto il mondo per pedalare su strade che li attraversano. Gli appassionati delle due ruote trovano per tutta l’estate in Alta Val Badia, e nelle vallate vicine, eventi, competizioni, raduni ma soprattutto itinerari e percorsi di ogni tipo e per ogni genere di ciclista, dove dar sfogo alla propria passione sportiva. Il Posta Zirm Hotel di Corvara, l’albergo storico dell’Alta Val Badia, attento fin dal suo nascere, nel 1908, alle esigenze degli sportivi, accoglie i ciclisti con servizi di assoluta qualità ed attenzioni. Fa infatti parte dell’Italy Bike Hotels (www.italybikehotels.com), catena specializzata nell’accoglienza dei ciclisti, ai quali offre servizi specializzati ed altamente qualificati per rendere memorabili le loro vacanze in bicicletta.

Il Posta Zirm Hotel si trova in una posizione perfetta per gli appassionati della bicicletta: è infatti il punto di partenza ideale per partire, sulle due ruote, alla volta di fantastiche escursioni nelle vallate dolomitiche, sia in bici da corsa che in mountain bike. Uno dei tour più ambiti è, attorno al gruppo del Sella, la Sellaronda, su strada o fuori strada: 80 km di puro divertimento. I più sportivi potranno calcare le strade della mitica Maratona dles Dolomites (ogni anno sempre più da record), la cui carovana passa tutti gli anno ad inizio estate proprio davanti all’hotel, ma anche i meno allenati troveranno in Val Badia innumerevoli tracciati su cui pedalare. Una comodità è il fatto che numerosi impianti di risalita permettono di portare la mountain-bike in quota, per agevolare le salite e per iniziare i tour da una certa altitudine.

Per i suoi ciclisti il Posta Zirm Hotel ha studiato alcuni pacchetti speciali di varia durata, dai 3 ai 6 giorni. Offrono il deposito sicuro delle biciclette con sistema d’allarme e videosorveglianza, un’area per la pulizia con servizio di lavanderia per il lavaggio dell’abbigliamento sportivo ed un banco di lavoro attrezzato per la cura e la manutenzione della bicicletta. Inoltre i ciclisti hanno a disposizione riviste specializzate, cartine che descrivono le varie escursioni della zona, tour consigliati con profilo altimetrico con relativi dati GPS.

Chi vuole regalarsi un’intera settimana sulle due ruote, può approfittare dall’8 al 28 luglio del pacchetto Mountain & Road Bike, articolato in varie proposte fra le quali ciascuno potrà scegliere quella più adatta alle proprie esigenze: Bike Basic, Bike Special (con 3 uscite guidate in MTB o bici da corsa), Bike Deluxe (con 4 uscite guidate e massaggi alle gambe nella Wellness Farm dell’Hotel). Prezzo a partire da 770 €.

Per informazioni - Posta Zirm Hotel
Col Alt, 95 - 39033, Corvara in Badia
Tel. +39 0471.836175 - www.postazirm.com - info@postazirm.com

Sabato 7 luglio a Gambellara cena vulcanica sotto le stelle a Gambellara


I sapori della Valle del Chiampo incontrano i vini vulcanici del Gambellara Doc in un’affascinante cena di inizio estate tra musica jazz e blues

Metti una sera di inizio luglio, i sapori tipici della Valle del Chiampo interpretati dagli chef del territorio, i vini vulcanici del Gambellara Doc, tanta musica jazz e soul e… la cena è servita. Sabato 7 luglio, nelle suggestive Barchesse di Palazzo Cera a Gambellara (via Borgolecco 2) andrà in scena un’affascinante cena vulcanica sotto le stelle alla scoperta di alcune eccellenze enogastronomiche della collina vicentina.
La cena, con inizio alle ore 20.30, è organizzata dal Consorzio Tutela Vini Gambellara Doc e dalla Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc insieme alla Fondazione italiana sommelier Veneto e alla Proloco di Gambellara.
Comodamente seduti ai tavoli allestiti all’interno del cortile di Palazzo Cera, i partecipanti saranno guidati lungo un percorso polisensoriale: sei tappe in cui le preparazioni degli chef dei ristoranti La Fracanzana e Giulietta e Romeo saranno abbinate a diverse espressioni di Gambellara Classico e Spumante e di Recioto di Gambellara per mostrare come l’anima minerale dei vini vulcanici sia tanto sorprendente quanto eclettica.
Così, se all’entrée di benvenuto con sfogliatine e fritti sarà abbinato il Gambellara Doc Spumante, per l’antipasto di tortino di piselli su crema di burlino, lo sfornato di trota di Chiampo affumicata con porri sfumati e il reale di vitello ai sentori di tartufo nero di Marana con pomodori gratinate e patate al forno saranno proposte differenti interpretazioni di Gambellara Doc e Gambellara Classico Doc. Nel calice sarà protagonista invece il Recioto di Gambellara Docg al momento dei dolci, quando saranno serviti un cremoso di mentuccia con fragole e cioccolato croccante, il Brasadelo e il Gobeto di Zermeghedo e il gelato al Recioto di Gambellara Classico.
Il costo della serata è di 30 euro tutto compreso. I posti sono limitati, prenotazioni aperte fino a mercoledì 4 luglio telefonando al 328.8920757.

mercoledì 27 giugno 2018

Torna la Notte dei Maestri del Lievito Madre a Parma il 23 luglio

Il 23 luglio dalle ore 20,30 torna la quarta edizione della Notte dei Maestri del Lievito Madre, l’appuntamento per incontrare i più grandi Maestri Pasticceri a Parma, una notte dedicata alla degustazione di prodotti lievitati artigianali. L’evento nasce da un’idea del pasticcere Claudio Gatti di Pasticceria Tabiano a Tabiano Terme, famoso proprio per i segreti del suo lievito madre, con cui produce ila Focaccia di Tabiano, il suo dolce simbolo,  ed è organizzato  da Video Type di Parma.

Anche quest’anno si terrà sotto i Portici del Grano di Piazza Garibaldi, nella eletta città creativa per la gastronomia Unesco, con importanti novità: ospite d’eccezione e premiato con il titolo “Maestro dei Maestri del Lievito Madre” by Belcolade è Iginio Massari, presentato da Carla Icardi, Direttore Progetti Food di MN Holding.

Iginio Massari è considerato il Padre della Pasticceria Italiana, fondatore di AMPI, Associazione Maestri Pasticceri Italiani e della scuola di cucina professionale Cast Alimenti, protagonista del format  televisivo The Sweetman Celebrities in onda su Sky Uno HD, le sue creazioni si trovano a Pasticceria Veneto a Brescia e alla Pasticceria Iginio Massari a Milano, a pochi metri dal Duomo. Per questo il titolo “Maestro dei Maestri del Lievito Madre” non poteva essere più appropriato.

Sarà una degustazione libera dove si potranno provare oltre 60 tipologie di lievitati rigorosamente artigianali, realizzati con lievito madre dai Maestri. Un’iniziativa che promuove il consumo dei lievitati tutto l’anno, destagionalizzando un prodotto troppo spesso associato all’immaginario della festa.
Quest’anno saranno ancora più numerosi i Maestri del Lievito Madre che si danno appuntamento a Parma, chiamati dal Maestro Claudio Gatti come colleghi autorevoli per questo evento nel territorio parmense che, non a caso, viene soprannominato la Food Valley italiana.  I Maestri presenti potranno interpretare a scelta una farina di gusto firmata Agugiaro&Figna per testarne la duttilità sulle proprie lavorazioni.

A precedere le degustazioni, sul palco, un mini talk-show presentato da Carla Icardi Direttore Progetti Food di MN Italia spiegherà l’importanza della selezione di materie prime di qualità nella realizzazione dei prodotti in degustazione e l’uso di un lievito vivo, che rende quindi il prodotto finito sempre diverso, a seconda delle condizioni atmosferiche, con sfumature e imperfezioni che lo rendono davvero artigianale. Fil rouge in linea con le scorse edizioni è invece la destagionalizzazione di panettoni e lievitati, tanto da vederlo protagonista di merende sotto l’ombrellone.
 

I dati: 

Secondo Aidepi (l’associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) nel nostro Paese ne vengono prodotti ogni anno circa 50 tonnellate che equivalgono circa a 50 milioni di unità (0,82 pro capite) per un giro d’affari complessivo pari a 331 milioni di euro, quasi un panettone a testa. Un trend, quello del panettone, in costante crescita: (+4%) . E anche i numeri dell’export sono positivi come conferma Confartigianato in un report che riguarda il consumo dei lievitati.  Secondo Coldiretti 3 italiani su 4 nel 2017 hanno scelto dei panettoni garantiti made in Italy, a conferma di una sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso la provenienza di quel che portano in tavola.
 

I maestri del Lievito Madre: 
I  Maestri del Lievito Madre presenti vengono da tutta Italia, riuniti per una lunga notte dedicata alla lievitazione:
Marco Avidano- Pasticceria Avidano a Chieri (TO)
Mario Bacilieri- Pasticceria Bacilieri a Marchirolo (VA)
Luigi Biasetto – Pasticceria Biasetto a Selvazzano Dentro (PD)
Maurizio Bonanomi- Pasticceria Merlo a Pioltello (MI)
Renato Bosco- Saporè di San Martino Buon Albergo (VR)
Roberto Cantolacqua Ripani- Pasticceria Mimosa di Tolentino (MC)
Emanuele e Giancarlo Comi- Pasticceria Comi a Missaglia (LC)
Salvatore De Riso- Sal De Riso a Tramonti (SA)
Denis Dianin- D&G Patisserie di Selvazzano Dentro (PD) e Clusone (BG)
Gino Fabbri- Gino Fabbri Pasticcere a Bologna
Francesco Favorito- specialista del Gluten free
Salvatore Gabbiano- Pasticceria Gabbiano di Pompei (NA)
Fabrizio Galla- Fabrizio Galla a San Sebastiano Da Po (TO)
Claudio Gatti- Pasticceria Tabiano a Tabiano Terme (PR)
Stefano Gatti- Il Fornaio a Viareggio (LU)
Emanuele Lenti- Pregiata Forneria Lenti a Grottaglie (TA)
Daniele Lorenzetti- Pasticceria Lorenzetti a San Giovanni Lupatoto (VR)
Grazia Mazzali- Pasticceria Mazzali a Governolo (MN)
Mauro Morandin- Pasticceria Mauro Morandin a Saint-Vincent (AO)
Alfonso Pepe- Pasticceria Pepe a Sant'Egidio del Monte Albino (SA)
Paolo Sacchetti- Il Nuovo Mondo a Prato
Vincenzo Santoro- Pasticceria Martesana di Milano
Anna Sartori- Pasticceria Sartori a Erba (CO)
Attilio Servi- Pasticceria Attilio a Pomezia (RM)
Valter Tagliazucchi- Il Giamberlano a Pavullo Nel Frignano (MO)
Vincenzo Tiri- Tiri 1957 di Acerenza (PZ)
Andrea Tortora- AT/ Patissier San Cassiano in Badia (BZ)
Carmen Vecchione- DolciArte di Avellino
Achille Zoia- La boutique del Dolce a Cologno Monzese (MI)


Agugiaro&Figna Molini
Agugiaro&Figna Molini, azienda molitoria italiana attiva fin dal XV secolo e leader nel mercato italiano per la macinazione del grano tenero anche quest’anno è main sponsor de la Notte dei Maestri del Lievito Madre con la linea “Le Sinfonie” dedicata all’arte dolciaria e le farine di gusto Grano Franto, Mora e Grani Antichi per preparazioni di grandi lievitati sia dolci che salati.
I Maestri pasticceri d’Italia presenti potranno interpretare a scelta una farina di gusto firmata Agugiaro&Figna e testarne la duttilità sulle proprie lavorazioni.
 

Parma, il territorio: 
Parma è stata nominata, unica in Italia, città creativa per la gastronomia Unesco nel dicembre dello scorso anno. Parma è una città con un centro ricco di capolavori artistici, piccoli e grandi tesori di diverse epoche e grandi aree verdi, si respira un'atmosfera raffinata da piccola capitale. Certo non si può parlare solo della cittadina di Parma, dei suoi monumenti (le cappelle del Correggio, la camera di San Paolo e il battistero nella splendida cornice della piazza del Duomo) e della sua tradizione musicale, senza aver ben presenti i paesaggi che le fanno da corona: le colline tra il Po e il crinale appenninico, con tanti piccoli centri ricchi di storia, castelli, pievi medioevali e teatri.
La “bassa” con i comuni di Mezzani, Sorbolo, Trecasali e Polesine ha ispirato il riottoso carattere di Bernardo Bertolucci e Giovannino Guareschi. Terra ricca di capolavori architettonici come il Castello dei Rossi a S. Secondo, la Reggia di Colorno ora sede di Alma- Scuola internazionale di Cucina Italiana, il castello di Fontanellato, la rocca di Meli Lupi a Soragna e l'abbazia cistercense a Fontevivo. Qui regna la cultura della carne e la lavorazione del suino è considerata un'altra forma d'arte.

L'Appennino parmense raccoglie le valli del Ceno, del Taro e del Parma - i tre principali corsi d'acqua della provincia - costellate da borghi antichi e da meraviglie paesaggistiche che suggeriscono itinerari in mountain bike, passeggiate a cavallo ed escursioni a piedi attraverso i boschi, su sentieri ombrosi e cime a volte impegnative.

La quinta edizione di Mangiacinema a Salsomaggiore Terme


La Festa del Cibo d'autore e del Cinema goloso celebra i 50 anni di cinema dei fratelli Pupi e Antonio Avati

SALSOMAGGIORE TERME – Dal 26 settembre al 3 ottobre 2018 a Salsomaggiore Terme (Parma) si terrà la quinta edizione di Mangiacinema - Festa del cibo d’autore e del cinema goloso. E sarà, come sempre, un’imperdibile e stuzzicante settimana tra degustazioni gratuite, show cooking, proiezioni appetitose e tantissimi incontri con artisti del gusto e dello spettacolo. Oltre cinquanta eventi, tutti a ingresso libero per il pubblico, negli otto giorni del Festival più goloso d'Italia. Dopo gli omaggi a Tognazzi nel 2014, Totò nel 2015, Sordi nel 2016 e Fellini lo scorso anno, questa edizione della kermesse diretta dal giornalista Gianluigi Negri è caratterizzata da un Evento speciale: i 50 anni di cinema dei fratelli Pupi e Antonio Avati. Il regista e il produttore bolognesi iniziarono la loro carriera il 18 settembre 1968 con "Balsamus, l'uomo di Satana". Salsomaggiore si prepara a celebrarli con diverse iniziative, dopo che lo stesso Pupi Avati fu uno dei protagonisti della prima edizione di Mangiacinema nel 2014. Il grande maestro del cinema italiano, dopo una cinquantina di lungometraggi e film per la televisione, sta per iniziare le riprese del suo nuovo lavoro per il grande schermo, "Il signor Diavolo", proprio in questo periodo.


I PROTAGONISTI

Mangiacinema si distingue dai vari festival legati al cibo perché il pubblico diventa protagonista assoluto di tanti assaggi diversi ogni giorno, in compagnia di numerosi attori, registi, musicisti, chef e intellettuali. Con questa formula originale e molto coinvolgente, che negli anni è diventata un vero e proprio stile (mutuato da Mangia come scrivi e approdato sul palco di un teatro italiano grazie a Mangiamusica nel 2016 a Fidenza), nella città termale andrà in scena lo spettacolo del gusto. Visitatori e turisti potranno così godere di momenti di intrattenimento e "seduzione", grazie ai cibi d’autore e alle prelibatezze che verranno loro servite.

GLI EVENTI

Fondamentale, come sempre, è la partecipazione dell’Istituto Alberghiero “Magnaghi”, con i suoi studenti ed il corpo docente: saranno loro a “guidare” le attese degustazioni che il Festival, voluto dal Comune di Salsomaggiore, offrirà al pubblico. Gli eventi si svolgeranno tra le Terme Berzieri, il Cinema Odeon e le Terme Baistrocchi. Ne saranno protagonisti i migliori artisti del gusto del Made in Salso, affiancati da grandi nomi delle Terre Verdiane e della Food Valley. “Gli artisti del gusto con le loro creazioni golose - anticipa il direttore artistico Gianluigi Negri - verranno 'abbinati', come sempre, a importanti personaggi dello spettacolo e della cultura. Mangiacinema si riconferma una festa per gli occhi (con diverse proiezioni) e per il palato, unica nel suo genere, nella quale si può assaporare, fino in fondo, dal primo all'ultimo evento, senza sovrapposizioni”.

Tra gli appuntamenti da non perdere, la cena di gala del giovedì dedicata ai fratelli Avati (con diversi show cooking durante la serata, tra i quali quello dell'attore e chef Vito), i famosi laboratori “Crea & Gusta” per turisti e appassionati di cucina, la festa di apertura all'Odeon nella quale il pubblico cenerà al cinema con le pizze alte di Salsomaggiore del Ristorante L'Incontro e la gran chiusura (sempre all'Odeon) con il maxi buffet degli artisti del Made in Salso, "guidato" dal Km90, ristobottega emiliana con sede a 100 metri dal casello di Fidenza.

La "buona visione" e il "buon appetito", per il quinto anno, a Mangiacinema si augurano con un'unica parola: #guardagustagodi.



A Mezzano di Primiero grandi e piccoli si sfidano a bocce per le vie del paese La competizione, unica nel suo genere in Italia, è una delle vecchie tradizioni che ancor oggi animano la Sagra dei Carmeni e la Festa del Carmenin



Sentitissime dall’intero borgo e molto gradite anche ai turisti, che vi vengono coinvolti ed hanno la possibilità di vivere in prima persona lo spirito autentico di antiche e partecipatissime feste popolari, tornano a Mezzano di Primiero (Tn), il paese di Cataste&Canzei (le cataste artistiche di legna) la Sagra dei Carmeni e la Festa del Carmenin, che si svolgeranno rispettivamente domenica 15 e lunedì 16 luglio. 

Domenica processione, musica, e gastronomia
Sabato 14 luglio, come anteprima della festa, si terrà in piazza Brolo un grande concerto dei Creedence Clearwater Revived Italian Tour 2018, con il leggendario chitarrista country Johnny Guitar Williamson. Ad aprirlo, alle ore 20.30, sarà il gruppo spalla The Mods. Secondo la tradizione, domenica sarà il giorno del Grande mercato, con decine di bancarelle snocciolate per le vie del paese. A fare da contorno, fin dal mattino, Majorette e banda musicale, stand gastronomici, musica e, per i bambini, le magie del Mago Clown Agide Cervi, direttamente da Rai2. Alle 17.00 prenderà il via la coreografica e sentitissima processione della Madonna del Carmine a cui è dedicata la festività. La statua della Vergine sarà portata a spalle dai coscritti dei 18 anni, agghindati in tunica celeste, al seguito del sindaco e due assessori, che aprono il corteo con il crocifisso e le lampade. La giornata si concluderà alle 21.30 con il Concerto DiapasonBand-Vasco tribute band, con Maurizio Solieri special guest.

Lunedì bocce per i vicoli, giochi, buon cibo e Palio degli asini
Lunedì sarà un’altra intensa giornata all’insegna di divertimento, buon cibo e musiche delle tradizione. L’evento più inusuale sarà l’interminabile e combattutissima gara di bocce lungo i vicoli del paese tra Grisoni e Pranovi (le due parti della località), unica nel suo genere in tutt’Italia, giocata da giovani e adulti fin dalle 8 del mattino lungo le vie e nelle piazzette dove fanno bella mostra di sé le oltre 30 cataste di legna del museo en plein air di Cataste&Canzèi, realizzate da noti artisti e da studenti di istituti d’arte trentini. Una tradizione che risale a un centinaio di anni fa. In programma, giochi e animazione con gli asini per i bambini, orchestrine locali e stand gastronomici con prodotti e piatti tipici, quali polenta con lunaneghe, tosela o formaggio fritto, frittele, strauli e smorum, dolci tradizionali. Finalissima, alle 22.00, con la ventiduesima edizione del Palio dei Musati, che vedrà alla partenza otto asini con rispettivi fantini, in rappresentanza dei comuni e delle principali frazioni della valle.

Per informazioni: Comune di Mezzano

Mancini Pastificio Agricolo apre le porte delle Marche alla stampa


Monte San Pietrangeli (FM), 27 giugno 2018_ Ecco il segreto meglio custodito del Made in Italy, all’origine del mito dell’Italia produttiva: non come si fabbrica un prodotto, cosa si realizza, o perché. Ma soprattutto, e prima di tutto, “dove”. Mancini Pastificio Agricolo ha deciso di svelare questo segreto, aprendo le porte, lo scorso fine settimana, a un gruppo di giornalisti delle principali testate nazionali: Corriere della Sera, Elle Gourmet, Italia a Tavola, La Cucina Italiana, Food& travel Italia. 
“Dove” è presto detto: nel cuore delle Marche, e per la precisione, nella provincia di Fermo. Un territorio lontano dalle rotte turistiche più battute, una campagna preservata dall’agricoltura intensiva, dalle monocolture e dai capannoni industriali. È qui che sorge, tra i campi dorati di spighe di Monte San Pietrangeli, lo stabilimento a basso impatto ambientale di Mancini, che produce artigianalmente la pasta con il proprio grano duro. 
La provincia di Fermo è stata protagonista per tre giorni di un press tour: Nello spazio di un weekend, gli ospiti hanno scoperto, a ritmo lento, un territorio fertile di idee. Qui la natura, l’arte, la storia e l’architettura si fondono – o per meglio dire si impastano - in una composizione originale, un paesaggio dell’anima: questo “unicum” inimitabile è all’origine di tante opere d’ingegno.
 




Il press tour è stato organizzato da un team di lavoro impegnato nella promozione del territorio: alla regia, Mancini Pastificio Agricolo che insieme ai Comuni di Fermo e Porto San Giorgio, hanno ideato un fine settimana alla scoperta della storia, del patrimonio culturale dall’età romana fino al ‘400 e delle caratteristiche uniche del grano coltivato sulle colline marchigiane lavorato ogni giorno dal Pastificio. 
I giornalisti sono stati invitati non solo a partecipare a un tour gastronomico, ma a immergersi in un ambiente speciale, indagando, sul filo degli incontri e delle esperienze, le coordinate esistenziali, culturali e poetiche di una provincia fortemente sottovalutata sul piano turistico. 
Sabato 23 giugno l’agenda è stata fitta di storia e di esperienze gastronomiche indimenticabili. Arrivati a Fermo, gli ospiti sono stati accompagnati nella chiesa di San Filippo, dove hanno potuto ammirare la mostra “Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli”, una raccolta di veri gioielli artistici della tradizione marchigiana. Il tour è proseguito con la visita alle Cisterne Romane, un complesso archeologico sotterraneo di 2.200 metri quadri realizzato nel I secolo d.C. A concludere la mattinata, dopo aver attraversato la Piazza del Popolo, la visita al Teatro dell’Aquila, conosciuto con il nome di “piccola Scala”, il teatro storico più grande delle Marche.


A mezzogiorno, direzione Monte San Pietrangeli: Massimo Mancini ha aperto le porte del suo Pastificio, dove i lavori per il suo raddoppiamento stanno arrivando a conclusione. Il padrone di casa ha invitato i giornalisti a partecipare a una interessante degustazione alla cieca, per imparare a riconoscere il colore, il profumo, consistenza e gusto della pasta di alta qualità. Un’esperienza che valorizza il metodo Mancini. Dopo quest’appetitosa introduzione, il pranzo, sempre all’interno del Pastificio, curato da due maestri come Andrea Tantucci e Gessica Furì Mastri della Trattoria Gallo Rosso di Filottrano
Illuminati dalla luce dorata del pomeriggio, i giornalisti sono andati alla scoperta dei campi che circondano il Pastificio, per conoscere le differenze tra Maestà, Levante e Nazareno, le diverse colture di grano duro che danno vita alla pasta diventata ormai icona in Italia e all’estero. Massimo Mancini ha spiegato ai giornalisti tutte le fasi di produzione, dalla semola, alla lavorazione della pasta, alle trafile di bronzo circolari viste da vicino e conosciute una per una, fino ad accompagnarli dove nelle stanze dove la pasta viene fatta essiccare per più di 40 ore.
Domenica 24, infine, il team di giornalisti ha esplorato i tesori nascosti della provincia, e in particolare di Porto San Giorgio: le Ville Liberty Rosati, Clarice, Salvadori e Bonaparte. Un tour prezioso, durante il quale gli stessi proprietari hanno aperto le porte delle loro residenze patrizie per mostrare alla stampa queste autentiche gemme architettoniche che sorgono tra i pini mediterranei.
Un viaggio nel cuore di un territorio votato al culto dell’ospitalità, della qualità della vita e, naturalmente, del buon cibo. Tra i ristoranti “testati” dagli ospiti, grande successo hanno riscosso il Retroscena, ristorante ideato dal giovane fermano Pierpaolo Ferracuti, memore degli insegnamenti di Bottura dell’Osteria Francescana e di quelli di Mazzaroni del Tiglio, Damiani e Rossi, eccellenza locale, che ha inserito nel menù della serata i fusilli lunghi di Mancini Pastificio Agricolo, il ristorante La Vela, prestigioso “autore” degli spaghetti Mancini alle vongole dell’Adriatico. 
 
 


Mancini Pastificio Agricolo
Massimo Mancini, titolare di Mancini Pastificio Agricolo, è l’artefice di una piccola grande rivoluzione nel settore della pasta artigianale. Sua l’idea di trasformare l’azienda agricola avviata dal nonno in un pastificio agricolo, nel 2010: uno stabilimento a basso impatto ambientale che sorge in mezzo ai campi di Monte San Pietrangeli, nel cuore delle Marche, e che produce artigianalmente la pasta con il proprio grano duro. Se da una parte ha proseguito la tradizione di famiglia, dall’altra ha dato spazio all’innovazione, per ottenere un prodotto adatto al terreno e al clima autoctoni. La lavorazione artigianale enfatizza le caratteristiche della materia prima, partendo dalla selezione delle varietà di grano duro, coltivate secondo i principi della Buona Pratica Agricola



GOPPION CAFFÈ FA SCUOLA IN CAFFETTERIA


La torrefazione trevigiana va in caffetteria per fare formazione agli appassionati di caffè: dalla botanica alle differenze
tra Robusta ed Arabica, dalla moka perfetta a V60 e French Press. Le prime tre date a luglio
Goppion Caffè fa scuola in caffetteria e presenta i primi incontri per appassionati di caffè. I consumatori più curiosi potranno quindi fare esperienza di un piccolo percorso formativo che parte dalla botanica per arrivare al caffè con la moka perfetta, con approfondimenti e degustazioni per capire la differenza tra Robusta ed Arabica fino alle estrazioni alternative con i sistemi a filtro V60 e French Press. Le prime tre date sono in programma a luglio nelle Caffetterie Goppion di Padova (venerdì 20 luglio 2018) e Castelfranco (martedì 17 luglio 2018) e alla storica Pasticceria Dalla Torre di Treviso (mercoledì 18 luglio 2018). Per l’autunno arriveranno nuove date. Gli incontri della “Scuola di Caffè” Goppion in caffetteria sono gratuiti e aperti al pubblico previa iscrizione.
Con i corsi in caffetteria l’azienda trevigiana che, quest’anno, festeggia i 70 anni, sceglie oggi di rivolgersi a tutti coloro che amano il caffè senza viverlo come professione. Goppion Caffè infatti da oltre quindici anni propone già momenti di formazione a baristi e professionisti del settore. Ora è il momento di un pubblico di appassionati. “In Italia il caffè è tradizione – spiega Paola Goppion - ma non sono diffuse una cultura e una conoscenza del caffè di qualità. Riconoscere un buon caffè, saperlo fare a casa, intendere le differenze tra le miscele aiutano il consumatore a capire che una tazzina non è una semplice tazzina, è una storia che arriva da lontano e che non è sempre uguale. Imparare a conoscere il caffè aiuta a capire il piacere di un prodotto fatto bene, quello che lascia un retrogusto piacevole”. Ad accompagnare gli iscritti al corso in questo percorso formativo Goppion Caffè mette in campo Denis Dzekulic, trainer certificato del mondo del caffè, che si occupa di formazione e qualità per i baristi, sia in caso di nuove aperture che di clienti già acquisiti. Sia in Italia che all’estero.
Per il mondo dei professionisti invece nel 2017 l’azienda ha dato vita a Goppion Scuola di caffè, una serie di corsi per specializzare il barista a diversi livelli, anche certificati. Il programma offre 14 incontri in azienda e in sedi distaccate ad Udine e Padova, pensati per professionisti suddivisi tra livello teorico e pratico, tra base e avanzato. Dalle regole semplici per fare un buon caffè al Cup Tasting, esperienza nel mondo del gusto per formare il palato da intenditore.
Per maggiori informazioni contattare direttamente le Caffetterie oppure l’Azienda (allo 0422 490921).
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Goppion Caffè | Oggi l’azienda occupa 35 dipendenti. Il fatturato 2017 è di 11,5 milioni di euro, la quantità di caffè lavorato circa 1 milione e 200mila kg. L’ 81% delle vendite è sviluppato dal mercato Italia e di questo il 60% è rappresentato dal canale Ho.Re.Ca., il rimanente 40% nella Gdo. Le esportazioni rappresentano il restante 19% del fatturato totale aziendale, in rapida ascesa.
Esportano nei seguenti paesi: Iran, Dubai, Taiwan, Singapore, Polonia, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia, Russia, Bulgaria, Bielorussia, Lituania, Lettonia, Paesi Bassi, Ucraina, Belgio, Lussemburgo, Francia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Grecia, Turchia, Egitto, Georgia.
Dal 2016 Goppion è certificata FSSC 22000, uno schema di certificazione rivolto ad organizzazioni produttrici di alimenti con l’obiettivo di armonizzare i requisiti di certificazione ed i metodi e i sistemi di sicurezza alimentare nella filiera, a garanzia del consumatore finale.
Dal 1997 fa parte di CSC®, Caffè speciali Certificati, un Consorzio nato dall’impegno di dieci Torrefattori italiani ricercatori della qualità all’origine, del caffè di piantagione con le quali ha un rapporto diretto.
Dal 1997 produce caffè biologico a proprio marchio un caffè speciale (NATIVO) certificato da Fairtrade e da CCPB. Goppion è tra i fondatori del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, candidato al riconoscimento da parte di Unesco come bene immateriale dell’Umanità.

Antichi vitigni autoctoni




Ancora un doppio appuntamento per assaggiare e acquistare i prodotti del “Paniere dell’ecomuseo”. Domenica 1 luglio dalle 9 alle 13, a Gemona nel Centro ricreativo di Campolessi (di fronte a “La Frasca”), riapre il Mercato contadino, organizzato dall’Ecomuseo delle Acque e dal Circolo culturale ricreativo locale ogni prima domenica del mese, con vendita diretta di prodotti agricoli provenienti dalle aziende del Gemonese. Giovedì 5 luglio alle 20.30 presso il bar ristoro “La Fortezza”, sul Forte di Osoppo, è in programma un nuovo rendez-vous con l'Apericena dell’ecomuseo: verranno fatti degustare alcuni vini ottenuti da vitigni autoctoni provenienti dall’azienda vitivinicola Bulfon, abbinati a spuntini a base di pesce, salumi e pan di sorc.
Si tratta di due iniziative che si propongono di promuovere, far conoscere e valorizzare le produzioni di qualità del territorio. Il mercato contadino valorizza la filiera corta ovvero la vendita diretta da produttore a consumatore, sostenendo l’economia di piccola scala attenta alla qualità alimentare. L’apericena si rivolge in primo luogo ai giovani a sostegno del “bere responsabile”, con degustazioni mirate affinché si impari a riconoscere il vino di qualità attraverso i sensi: la vista, l’olfatto e solo alla fine il gusto. Sorseggiando consapevolmente e moderatamente.

Il cuore della filosofia dell’Azienda Bulfon, con sede a Valeriano, è rappresentato dalla riscoperta e dal recupero di antichi vitigni coltivati per secoli sulle colline friulane, “vitigni che sembravano scomparsi, fagocitati dai rovi e dall’incuria degli uomini, in un territorio storicamente vocato alla viticoltura”, ma che la passione di Emilio Bulfon, il fondatore dell’azienda, ha fatto rinascere a nuova vita. Ad Osoppo si potranno degustare, tra gli altri, i vini ottenuti da due varietà di vite autoctone, l’Ucelut e la Cjanorie. Il primo è un vino bianco, molto amabile e raffinato, appartenente alle uve “uccelline” che crescevano spontaneamente ai margini dei boschi, assai apprezzate dagli uccelli. La coltivazione del vitigno Ucelut è presente oggi solo in un’area ristretta del Friuli Occidentale. Il Cjanorôs è un vino rosso, elegante e piacevole, che si produceva nella fascia pedemontana del Friuli caratterizzata da un terreno e un clima poco favorevoli. È diffuso ancora oggi nel circondario di Gemona e nell’area di Pinzano

Go Wine promuove a Milano l’appuntamento esclusivo dedicato ai tanti volti del moscato italiano


Go Wine propone a Milano mercoledì 4 luglio presso la sala Medicea dell'Hotel Michelangelo (Piazza Luigi di Savoia, 6) l'evento dedicato alle bollicine e al moscato.

Go Wine propone a Milano la terza tappa del tour in Italia della diciottesima edizione del Moscato Wine Festival: incontri di degustazione promossi da Go Wine in varie città d’Italia nelle serate d’estate, per far conoscere i tanti volti del moscato italiano.

Una sorta di viaggio virtuale con il calice dalla Valle d’Aosta sino alla Sicilia, per approfondire la conoscenza con una varietà antica e ricca di storia, che ha contributo in molti luoghi a diffondere la cultura del vino.
Alcune aziende saranno presenti con i loro vini e oltre 60 etichette saranno complessivamente in degustazione, nelle enoteche tematiche del moscato che saranno allestite.

Uno spazio di riguardo sarà riservato alle bollicine con aziende provenienti da Veneto e Friuli al banco d’assaggio.


La degustazione si svolge con orario: 17.00-22.30. Partecipano al banco d’assaggio
(ovvero con la presenza diretta del produttore e con i principali vini della loro produzione)
Associazione Crota ‘d Calos
– Calosso (At); Associazione Moscatello di Taggia – Taggia (Im);
Bellaguardia –
Montecchio Maggiore (Vi); Ritter de Zahony – Aquileia (Ud).

Le aziende partecipanti con il vino Moscato
nelle diverse enoteche tematiche

Adriano Marco e Vittorio –
Alba (Cn); Ariano e Ariano – Santo Stefano Belbo (Cn);
Banfi –
Strevi (Al); Batasiolo – La Morra (Cn); Bera – Neviglie (Cn);
Blundo Gaetano –
Siracusa; Cà du Sindic – Santo Stefano Belbo (Cn); Ca ed Curen – Mango (Cn);
Ca’ Lustra –
Cinto Euganeo (Pd); Cantina Colle Moro – Frisa (Ch);
Cantina Produttori Bolzano –
Bolzano; Cantine del Notaio - Rionero in Vulture (Pz);
Cantine Monfort –
Lavis (Tn); Cantine Trexenta – Senorbì (Ca);
Casa Divina Provvidenza –
Nettuno (Rm); Cascina Bertolotto – Spigno Monferrato (Al);
Cascina Castlet –
Costigliole d’Asti (At); Col d’Orcia – Montalcino (Si);
Colosi –
Malfa, Salina (Me); D’Alfonso del Sordo – San Severo (Fg);
De Tarczal –
Isera (Tn); Di Majo Norante – Campomarino (Cb);
Doglia Gianni –
Castagnole Lanze (At); Donnafugata – Marsala (Tp);
Fausta Mansio –
Siracusa; Florio – Marsala (Tp); Francone – Neive (Cn);
Francesco Intorcia & Figli –
Marsala (Tp); Kettmeir – Caldaro (Bz);
La Torre di Castel Rocchero -
Castel Rocchero (Al); Maculan – Breganze (Vi);
Marenco –
Strevi (Al); Moroder – Ancona; Piazzo Comm. Armando – Alba (Cn);
Polvanera –
Gioia del Colle (Ba); Prunotto – Alba (Cn); Rivera – Andria (Bt);
San Nazario –
Vo’ (Pd); Tenuta Il Falchetto – S. Stefano Belbo (Cn);
Tenuta Langasco –
Alba (Cn); Terrenostre – Cossano Belbo (Cn); Tondini – Calangianus (Ot);
Tosti –
Canelli (At); Bruno Verdi – Canneto Pavese (Pv);
Zaccagnini –
Bolognano (Pe); Zeni Roberto – San Michele all’Adige (Tn).

Distilleria Marolo – Alba (Cn); Distilleria Revel Chion – Chiaverano (To);
Distilleria Sibona – Piobesi d’Alba (Cn).


Il costo della degustazione è di € 18,00 (Riduzioni: € 12,00 Soci Go Wine, € 15,00 Soci associazioni di settore che mostreranno all’accredito la tessera di iscrizione ad una delle associazioni). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valevole per i soci familiari).  L’iscrizione sarà valevole fino al 30 giugno 2019.

PER GLI OPERATORI DI SETTORE: l’ingresso gratuito è confermato esclusivamente se seguito da una mail di riscontro da parte di Go Wine alla Vostra richiesta di accredito. In caso contrario non sarà possibile usufruire dell’omaggio ma sarà applicato il costo della degustazione riservato ai nostri associati, ad esclusione di chi presenterà l’invito gratuito messo a disposizione dalle aziende presenti in sala.

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata a Go Wine, telefonando al n° 0173/364631 oppure inviando una e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12 di mercoledì 4 luglio p.v..