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venerdì 2 giugno 2023

BOLLICINE D’AUTORE: BORGHI D’EUROPA PARTECIPERA’ AL FESTIVAL SPUMANTITALIA

 




Milano, 2 Giugno 2023- Sarà la nuova location di Riva del Garda, con il Centro Congressi Palavela e la Spiaggia Olivi a ospitare la quinta edizione del Festival Spumantitalia, voluto e promosso da Andrea Zanfi, editore di Bubble’s Italia, dal 4 al 6 Giugno c.m. .

Una kermesse brillante ed originale, volta a promuovere le bollicine del Belpaese e a coinvolgere sia gli operatori del settore che gli enonauti, attraverso un programma ben definito, con 11 Masterclass e 4 Talk condotti e moderati da figure di spicco del panorama vinicolo nazionale.

La redazione di Borghi d’Europa parteciperà a questa quinta edizione di Spumantitalia, con l’obiettivo di comprendere e valorizzare le identità delle varie tipologie di spumanti presenti alla rassegna.

Così va bene!


Enoturismo tra identità locali, digitalizzazione e sostenibilità Il Consorzio del Lugana presenta il progetto dedicato all’Enoturismo

 Si è svolto lunedì 29 maggio presso l’Auditorium di Verona Fiere il convegno “Enoturismo tra identità locali, digitalizzazione e sostenibilità” organizzato dal Consorzio Tutela Lugana Doc per promuovere la riflessione e il dibattito relativo al potenziale dell’enoturismo nella società odierna, specialmente in relazione a tematiche come digitalizzazione, sostenibilità ed identità locali. 

L’evento è stato realizzato con la collaborazione di Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, autrice riconosciuta nel panorama enologico internazionale e docente di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo. 

Sono intervenuti esperti del settore e rappresentanti di territori che stanno lavorando per implementare e promuovere l’offerta enoturistica: Fabio Zenato – Presidente del Consorzio di Tutela Lugana DOC Roberta Garibaldi – Associazione Italiana Turismo Enogastronomico Diana Isac – CEO and Founder Winerist Elvira Bortolomiol – Presidente del Consorzio di Tutela ConeglianoValdobbiadene Prosecco DOCG Bruno Bertero – Direttore Generale Ente Turismo Langhe MonferratoRoero Marta Cotarella – Direttrice e Cofounder Intrecci Alta Formazione Fabio Piccoli – Direttore responsabile di Wine Meridian Il turismo del vino non è solo uno straordinario strumento economico a disposizione delle imprese del vino, ma anche uno dei migliori mezzi di comunicazione, senza filtri e barriere, che consente di fare conoscere il territorio e le aziende, nella modalità più autentica. 

Per questo motivo il Consorzio del Lugana DOC ha deciso di investire e farsi promotore nel corso del 2023 di un importante progetto di valorizzazione della denominazione come Wine Destination. L’articolato ed ambizioso progetto enoturistico, che ha coinvolto e coinvolgerà nel corso dell’anno aziende, istituzioni e pubblico finale con numerose attività di promozione, formazione e valorizzazione, è stato presentato nel corso del Convegno (alleghiamo Press Kit con all’interno il racconto di tutte le attività che fanno parte del progetto Enoturismo). 

Fabio Zenato, presidente del Consorzio del Lugana DOC “Questo evento è nato per stimolare un’ampia riflessione sul turismo del vino, driver fondamentale per la nostra denominazione, come per molte altre doc italiane. Per questo motivo abbiamo invitato territori a noi affini, che hanno già consolidate esperienze sull’enoturismo, ed esperti italiani ed internazionali, per avviare un dibattito su temi attuali molto importanti e che rappresentano i fondamenti per il futuro del mondo del vino”. 

Roberta Garibaldi, fondatrice dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico “La filiera dell’enoturismo è un mondo fatto di mille opportunità. I dati ci dicono, però, che dobbiamo cogliere l’opportunità di colmare il gap tra interesse dell’enoturista e l’effettiva fruizione. Secondo i dati della European Travel Commission la food&wine experience è centrale nelle esperienze di viaggio di tutte le fasce di età, anche tra le nuove generazioni. La grande attenzione verso le esperienze di carattere gourmet, diffusa a livello internazionale, è un’importante sfida per il nostro Paese. Il turista enogastronomico è più attento alla sostenibilità rispetto al turista generico ed in quest’ottica le aziende che vogliono aderire a questo modello devono percorrere tutte le sue strade (etica, ambientale e sociale) e saperle comunicare. Dobbiamo coglierla e sviluppare proposte strutturate ed attrattive, ma anche azioni di sistema per favorire lo sviluppo enoturistico. 

Digitalizzazione, azioni per gestire i flussi, promozione internazionale e attenzione alla sostenibilità sono tutti i temi da affrontare per ottimizzare il grande poker d’assi che abbiamo in mano”. Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG “La nostra esperienza ci vede coinvolti in un importante progetto che si chiama Wine Tourism Lab. Abbiamo coinvolto i player più significativi del territorio. Questo lavoro cospicuo nell’ambito dei tavoli di lavoro ha portato alla partenza del progetto, Wine Tourism Lab, che vede il Consorzio come coordinatore per arrivare ad un’unica mappatura del territorio e alla formazione verso le aziende, ma anche nel settore della ristorazione ed alberghiero con lo scopo di presentare al meglio il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore che oggi è un simbolo di italianità e qualità”. Diana Isac, CEO e fondatrice di Winerist, marketplace di offerta enoturistica nel mondo “Oggi abbiamo molti strumenti a disposizione per implementare l’offerta enoturistica e la tecnologia ci viene in soccorso. 

Il nostro marketplace è la prova che si può creare una piattaforma dove proporre esperienze enoturistiche in più di 50 regioni vitivinicole, 136 destinazioni dall’India alla Puglia e più di 1000 esperienze. Il Covid ha contribuito a rendere il vino più accessibile, ha aumentato la voglia di viaggiare e scoprire i territori, specialmente tra le nuove generazioni, ed ha permesso una maggiore diversificazione dell’offerta dei prodotti di viaggio. Infine, i miei consigli per le aziende: lavorate per creare sinergie con partner strategici, semplificate perché il turismo del vino è un campo minato, puntate sul turismo culturale e sostenibile mettendo il consumatore al centro dell’esperienza”. Marta Cotarella, direttrice e cofondatrice di Intrecci Alta Formazione “Si è sempre pensato che quello dell’accoglienza non fosse un vero lavoro, ma una cosa che chiunque potesse fare. 

Al contrario, una figura professionale che si occupa di ospitalità deve avere molte conoscenze perché chi è in sala, nel caso dei ristoranti, vende quello che viene prodotto in cucina. Per questo motivo le giovani generazioni sono un po’ timorose di intraprendere questa professione, ma noi di Intrecci Alta Formazione cerchiamo di creare l’ambiente ideale per permetter loro di formarsi ed accrescere la loro professionalità”. Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian “L’accoglienza è sempre stata considerata un’attività onerosa e dispendiosa, ma oggi è più che mai necessaria. 

Per questo dobbiamo ipotizzare un nuovo modello di aggregazione e network, che coinvolga le istituzioni nel supportare le aziende nel percorso di implementazione di questo ambito. Purtroppo, viviamo ancora in un’era in cui l’impresa è prodotto-centrica, ma ci dobbiamo rendere conto che il vino non è il principale driver del turismo, bensì uno dei fattori che fa muovere il consumatore per visitare i territori. Per questo le aziende sono chiamate a mettere l'ospite al centro della propria offerta ripensando a quello che il visitatore vuole e cerca”. 

Bruno Bertero, Ente Sviluppo Turistico Langhe e Monferrato “Per sviluppare una corretta strategia enoturistica occorre scegliere il nostro utente medio rispondendo alle classiche domande: da dove viene? Con cosa viaggia? Cosa cerca? Questo implica costruire un prodotto avendo una strategia ben precisa e per farlo ci vogliono le strutture adatte, come le DMO (Destination Management Organization) territoriali o i destination manager, figure che oggi sono ancora molto scarse nel nostro sistema enoturistico, ma che potrebbero avere un ruolo determinante a livello strategico in futuro”. Questo vuole essere l’inizio di un dibattito che sarà fondamentale implementare nel prossimo futuro per il successo della valorizzazione enoturistica del nostro Paese.

Agust stravolge i falsi miti sul caffè con Elkhill, il monorigine di alta qualità 100% Robusta

 

Il primato dell’Arabica “a priori” è terminato: irrompe sul mercato l’ultima novità della torrefazione artigianale bresciana, un caffè 100% qualità Robusta proveniente dall’India. Assieme a questo prodotto, Agust amplia il suo catalogo EVO con 3 nuovi Specialty Coffee
 
 
Agust, la nota torrefazione artigianale di Brescia, fa un ulteriore passo in avanti nell’ambito della loro personale mission, “La nostra idea di evoluzione del mondo del caffè”. Lo fa con un prodotto fuori dagli schemi, accompagnato sul mercato da tre nuovi Specialty Coffee, con la volontà di stravolgere anche i luoghi comuni che ruotano attorno a una bevanda tanto amata dagli italiani.
 
Partendo dal più “comune”, che può essere ben riassunto in frasi ormai quasi stereotipate, quali: “La qualità Arabica è migliore della qualità Robusta”, “Io al bar non bevo caffè se non è almeno 70% Arabica”, “La qualità Robusta serve unicamente per aggiungere maggior corpo al caffè”.
 
Elkhill, una rivoluzione che sa di Robusta
Ebbene, il nuovo prodotto Agust entra a gamba tesa sul mercato a dispetto di questi “falsi miti”, che tolgono spazio al più importante dei valori di classificazione, la qualità della materia prima.
 
Elkhill è il risultato della convinzione, condivisa da tutte e tre le generazioni della famiglia Corsini, per cui ricerca e selezione possono portare risultati piacevolmente inaspettati.
 
Il nuovo prodotto Agust, figlio di un’azienda che unisce passione e know how, prende il nome dalla sua farm, come quasi tutti i prodotti EVO, ed è un 100% Robusta di altissima qualità.
 
 
Elkhill, 100% Robusta
 
 
Ad accompagnare questo prodotto rivoluzionario è il claim “Robusta What?”, una voluta provocazione all’indiscusso primato dell’Arabica, quando la verità è che anche con la qualità Robusta al 100% è possibile realizzare un ottimo caffè.
 
Un caffè dissacrante - ha precisato Giovanni Corsini - a cui abbiamo lavorato molto e con cui vogliamo demolire alcuni preconcetti sulla varietà Robusta. Grazie a un’attenta selezione della materia prima, ovviamente tracciata in ogni passaggio, e alla tostatura calibrata siamo riusciti a portare in tazza, oltre alla caratteristica crema e struttura della Robusta, anche alcune note sensoriali solitamente peculiari dell’Arabica, persino un po’ di acidità, andando ad eliminare i difetti generalmente additati a questa varietà”.
 
Elkhill è un monorigine dall’India, con chicchi raccolti a mano a un’altitudine media oltre i mille metri sopra il livello del mare. Prende il nome dall’omonima tenuta, lungo le imponenti montagne di uno dei Paesi con maggior biodiversità al mondo. Qui due terzi di coltivazione sono destinati ai caffè “fine Robusta”, la cui intensità aromatica viene influenzata dalle vicine coltivazioni di agrumi e pepe.
 
Il risultato in tazzina di Elkhill è una crema densa e dalla incredibile elasticità. All’olfatto vengono esaltate note speziate di pepe bianco, mentre al gusto spicca frutta secca, in particolare noce, il tutto accompagnato da un corpo estremamente sciropposo e pulito. In chiusura, una dolce nota di vaniglia con un after taste molto persistente.
 
 
Umukara, Doña Lucero e Limoncillo
 
 
I 3 nuovi monorigine di Agust
 Ad accompagnare il monorigine Robusta, i fratelli Corsini hanno lanciato anche altri tre Specialty Coffee: Umukara, Doña Lucero e Limoncillo. Tutti e tre rientrano nella linea di produzione EVO, la linea dedicata agli specialty coffee e ai monorigine con cui l'azienda vuole mettere in tazza caffè che siano prima di tutto profondamente identitari, in grado di esprimere tutte le loro peculiarità in modo equilibrato.
 
Umukara è un monorigine della provincia settentrionale del Rwanda, il primo nel Paese africano per la torrefazione bresciana. Coltivato a un’altitudine compresa tra i 1800 e i 2000 metri sopra il livello del mare, Umukara regala al naso note distintive di prugna disidratata, mentre i sentori di cioccolato al latte e ciliegia disidratata si dischiudono in una avvolgente dolcezza dovuta all’asciugatura al sole sugli “African Beds”.
 
Doña Lucero, coltivato da 80 coltivatrici indigene intorno ai 1500 metri sopra il livello del mare, è un monorigine del Guatemala. Nasce dalla collaborazione, iniziata nel 2020, tra l’associazione Caffè Speciali Certificati, di cui Agust è socio fondatore, e la onlus Amka - quest’ultima in particolare si occupa della formazione tecnica di chi raccoglie e della distribuzione del materiale agricola per la coltivazione. Questa sinergia vuole prima di tutto promuovere lo sviluppo di attività produttive e commerciali di piccole realtà agricole, contribuendo così a migliorare le condizioni di vita delle donne del posto.
 
Forte anche della certificazione CSC, che garantisce il livello superiore della singole origine, il Doña Lucero regala al naso note di amaretto e cioccolato bianco, mentre al gusto frutti rossi e biscotteria la fanno da padroni.
 
È invece una limited edition il Limoncillo, coltivato in Nicaragua. Disponibile dal 6 giugno in sole 80 confezioni numerate da 250g, prende il nome dalla pianta di limoncello (una piccola varietà del limone). Il risultato della coltivazione di questo caffè, dal Paese d’origine alla tazza, sta in una cremosità fine ed elastica, in un olfatto contraddistinto dal sentore di frutta - mela in particolare - da un gusto dall’incredibile dolcezza, con note distinte di zucchero di canna e sciroppo d’acero.

giovedì 1 giugno 2023

Premio Internazionale GAeM Giovani Artisti e Mosaico | Sesta edizione

 


Fondazione Perugia presenta la mostra NERO Perugino Burri A cura di Vittoria Garibaldi e Bruno Corà

 

I SOFT DRINKS GALVANINA PROTAGONISTI ALLA TAPPA TEDESCA DELLA MANIFESTAZIONE ‘THE ITALIAN SHOW’ Il 6 giugno, all’appuntamento di Colonia, sarà possibile degustare cocktail alcolici e analcolici con le bevande Galvanina.

 




La ricca proposta di soft drinks Galvanina sarà presentata all’edizione tedesca della manifestazione “The Italian Show”, riservata ai professionisti dell’HORECA e alla stampa, che si svolgerà a Colonia il 6 giugno prossimo.
 
In particolare, Galvanina sarà protagonista della sessione Mixer & Mixology che avrà luogo alle h.12.00 presso la Bar Station dell’evento, nel corso della quale sarà possibile provare direttamente la personalità e il gusto dei cocktail alcolici e analcolici creati dal bartender con l’ampia gamma di soft drinks dell’azienda riminese.
 
“The Italian Show, commenta Gianluca Privitera, Ceo Galvanina Group, è l’appuntamento di riferimento per tutte le aziende italiane del Food & Beverage che, come la nostra, portano nel mondo il vessillo del vero Made in Italy, simbolo di qualità, tradizione e genuinità. Dopo il successo dell’evento parigino abbiamo deciso di partecipare sia a questa edizione sia a quella che si svolgerà a novembre a Bruxelles. In particolare, siamo orgogliosi di essere presenti in uno dei comparti più moderni e dinamici, ossia quello della mixology”. 

Dedicata all’autentico F&B italiano, “The Italian Show” è un evento che prevede quattro appuntamenti nel 2023 (Parigi 17 aprile, Colonia 6 giugno, Londra 19 Settembre e Bruxelles a novembre), organizzato da “I Love Italian Food”, associazione culturale nata per promuovere e difendere la cultura enogastronomica italiana nel mondo, con tre miliardi di contatti social e un network di oltre 20 mila professionisti internazionali. 

 
 

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Galvanina nasce a Rimini agli inizi del ‘900 come attività artigianale grazie alla fonte di acqua, da cui prende il nome. Nel 1928 entra in funzione il primo stabilimento di estrazione e di confezionamento in vetro dell’acqua minerale. Nel corso degli anni, con la nascita degli stabilimenti di San Giuliano (Rimini) e di Apecchio (Pesaro), l’azienda ha diversificato la gamma producendo acqua aromatizzata, bibite biologiche, mixer e te freddi. Oggi Galvanina produce 162 milioni di bottiglie che esporta in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Nel 2019 il fondo di private equity Riverside acquista la maggioranza delle quote di Galvanina, con l’obiettivo di espanderne la presenza sui mercati a livello mondiale.

Estate esclusiva a Vallepicciola: Wine Safari e Collectors Experience tra i vigneti della cantina e immersi nelle colline del Chianti Classico

 



Si avvicina l’estate e il sole torna ad accarezzare i dolci colli senesi in cui è immersa Vallepicciola, realtà vitivinicola d’eccellenza del Chianti Classico e dell’intera Toscana. Anche quest’anno, tra i suoi 107 ettari di terreno vitato, la cantina offre ai visitatori la possibilità di vivere momenti indimenticabili grazie a ‘’Wine Safari’’ e ‘’Collectors Experience’’: due avventure, in Jeep e a piedi, tra i suoi suggestivi vigneti e in cantina, con una speciale degustazione di vini a marchio Vallepicciola abbinati a prodotti locali, personalmente selezionati da Tamara Marini, responsabile hospitality & eventi.
 
Castelnuovo Berardenga (SI), 1 giugno 2023 – Situata nel paesino toscano di Castelnuovo Berardenga, poco distante da Siena, l’azienda vitivinicola Vallepicciola, realtà d’eccellenza nel cuore del Chianti Classico, offre a tutti i visitatori che desiderano vivere un’esperienza diversa, la possibilità di sperimentare avventure esclusive tra le colline senesi e, in particolare, immersi nei suoi 107 ettari di terreno vitato. Chi desidera assaporare il gusto di un’avventura indimenticabile e spaziare rispetto alle proposte più classiche, può optare per la Wine Safari Experience a bordo di una Jeep e la Collectors Experience, a piedi, tra le vigne: un tuffo alla scoperta di tutti i segreti che si celano in cantina e tra i filari, da concludere con una ricca degustazione di referenze a marchio Vallepicciola unite a prodotti freschi e locali.
 
Wine Safari Experience
Della durata di due ore e mezza, la Wine Safari Experience inizia con un suggestivo tour in Jeep di circa trenta minuti alla scoperta dei 107 ettari di vigneti della cantina. Tra i filari si scoprono segreti sulla cura dell’uva e della vite oltre che tecniche per produrre sempre referenze di alta qualità. Gli ospiti si immergono in un vero e proprio viaggio all’avventura e con il vento tra i capelli, solcando le tante stradine sterrate che collegano i numerosi ettari di terreno vitato dell’azienda, curati e seguiti con passione e precisione. Una volta terminato il Jeep tour, il viaggio prosegue all’interno, in cantina, e in modo particolare con la visita alle sale di fermentazione, di invecchiamento e alla spumanteria. Qui, gli ospiti entrano in contatto con gli ambienti in cui i vini di Vallepicciola prendono vita e hanno l’occasione di vivere un’esperienza speciale: assaggiare un vino in anteprima direttamente dalla barrique. Una volta terminata la visita, prende il via la degustazione: sette etichette di punta da degustare assieme ai ricchi taglieri con formaggi, salumi, pane e focacce; tutti prodotti freschi, stagionali e del territorio, selezionati da Tamara Marini, responsabile dell’Hospitality e degli eventi. La Wine Safari Experience, che si organizza per piccoli gruppi di minimo due persone e massimo sei, è disponibile su due turni nell’arco della giornata: alle ore 11:00 la mattina, alle ore 17:00 il pomeriggio; inoltre, può essere prenotata anche ad estate terminata, in qualsiasi altro periodo dell’anno. Il costo è di €120,00 a persona.
 
Collectors Experience
Per gli amanti delle passeggiate oltre che del vino, Vallepicciola propone la ‘’Collectors Experience’’. In cosa consiste? In una gradevole visita guidata che si svolge tra i filari, prima, passeggiando al sole e godendosi il panorama circostante, e in una visita della cantina, poi, alla scoperta della sala di fermentazione, di invecchiamento e della zona dedicata alla spumantizzazione. Ma non è tutto: a fine visita, gli ospiti possono godersi una ricca degustazione con 4 calici di vino abbinati a formaggi locali e olio extra vergine di oliva, sempre di produzione di Vallepicciola. La cantina, infatti, vanta anche un terreno dedicato alla coltivazione di 4.000 piante di ulivo. La durata dell’esperienza è di due ore e il costo di € 60,00 a persona. Anche in questo caso, l’esperienza si svolge con piccoli gruppi di minimo 2 persone e massimo 10, su due turni, alle 11:00 della mattina, alle 15:00 nel pomeriggio, e in qualsiasi periodo dell’anno oltre che durante la stagione estiva.
 
Entrambe le esperienze necessitano di prenotazione, da effettuare nel sito, al numero +39 342 0369692 o all’indirizzo di posta elettronica visit@vallepicciola.com.