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giovedì 30 aprile 2020

Percorso Aquositas,Le Vie d'Acqua : a Susegana con Borghi d'Europa





Il Comune di Susegana aveva concesso il proprio Patrocinio alle iniziative di informazione della rete dei borghi europpei del gusto nel 2012, in occasione della rassegna informativa 'StoriediPiave, Racconti di identità' e nel 2015, per l'iniziativa Laboratorio d'Europa.

STORIEDIPIAVE è stato un percorso di informazione che dava voce alle iniziative culturali, sociali e imprenditoriali della zona del Piave, confrontandole con realtà analoghe di altre regioni italiane e di altri paesi europei. Ad ogni appuntamento partecipavano i comunicatori e i giornalisti della trasmissione multimediale L'Italia del gusto .Dagli incontri nasceva una campagna di informazione online, radiotelevisiva e su carta stampata.

Laboratorio Europa è stato un 'cenacolo' della comunicazione e della informazione territoriale, che si è svolto nei mesi di aprile e maggio 2015, nella Sinistra Piave, soprattutto nel comune di Susegana.40 giorni di dibattiti, interviste, degustazioni, per 'un po' di Piave'.
Dieci regioni Italiane e dieci Paesi Europei raccontavano alle telecamere della trasmissione televisiva L'Italia del gusto  il buon e bello vivere di terre magari poco conosciute, ma semplicemente eccezionali!

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La Bottega dei Ricordi
 
Nel 2018 Anno europeo del Patrimonio culturale, la rete Borghi d'Europa aveva scelto nella Sinistra
Piave Trevigiana 10 percorsi di informazione : Ogliano : Terra di Vini e di Ville venete ; Collalto di Susegana : i Percorsi della Fede; I Percorsi della Fede a Vittorio Veneto : l’Oratorio dei SS. Fermo e Rustico; San Pietro di Feletto e Santa Maria di Feletto : i percorsi della fede; Costa di Conegliano : i segni della fede ; I Mulini del Gusto e le Vie del Pane : il Mulinetto della Croda a Refrontolo; Conegliano : il cimitero ebraico ; Ferrovie non dimenticate : la tranvia Ponte Priula-Pieve di Soligo;
La strada dei cento giorni : il S.Boldo; Percorsi del gusto nel Quartier del Piave : le Terre del Soligo.


La redazione della trasmissione multimediale Borghi d'Europa aveva realizzato nel 2017 interviste presso il Supermercato Tuodì di Ponte della Priula, che fa parte di un gruppo di aziende guidate da Antonio Berti di Crespano del Grappa.

Il dinamico imprenditore aveva voluto presentare alla clientela alcune delle eccellenze locali accolte nell'area della macelleria e della gastronomia, al fine di comunicare un impegno preciso verso il territorio. All'incontro avevano partecipato la Latteria Montelliana della famiglia Bolzonello (Maserada sul Piave), il laboratorio gastronomico da Paola ( Valerio Bolzonello) ; il Salumificio Celotto di Borso del Grappa, Carni Maifrini (Brescia) e Brunello Salumi (Bassano del Grappa e Piemonte).
Fra una degustazione e l'altra, hanno preso la parola il Sindaco di Borso del Grappa (paese d'origine di Antonio Berti), il prof. Ivano Zordan e il vicesindaco Flavio Domenico Dall'Agnol e, in rappresentanza della Civica Amministrazione di Susegana, l'Assessore all'Urbanistica Enrico Maretto.
 

La Sinistra Piave nei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa



La Sinistra Piave è l'area geografica compresa tra i corsi dei fiume Piave e Livenza, corrispondente alla parte orientale della provincia di Treviso (esclusa Meduna di Livenza) più, per estensione, una parte della provincia di Belluno e della città metropolitana di Venezia.
Sinistra Piave alta

La parte più settentrionale della Sinistra Piave si estende tutta in provincia di Belluno, più precisamente nella popolosa Valbelluna, e, lungo la strada provinciale 1 (detta appunto Sinistra Piave perché costeggia il fiume da quel lato), comprende i comuni di Vas, Lentiai, Mel, Trichiana, Limana e parte del territorio comunale della città di Belluno. Questo territorio, che custodisce con scrupolosa cura luoghi e sentieri particolarmente cari allo scrittore Dino Buzzati, si stende dalle rive del Piave fino alle cime delle prealpi bellunesi, segnando il confine con le Dolomiti meridionali.

I cinque comuni della Valbelluna, unitamente ai comuni trevigiani di Segusino, Valdobbiadene e Vidor, costituiscono il territorio denominato "Foresta Regionale della Sinistra Piave" lungo la dorsale del Monte Cesen - Col Visentin, sito di interesse comunitario per le sue caratteristiche ecologiche e naturalistiche.

Già nell'antichità, qui il Piave segnava il confine tra le genti venete (in sponda sinistra) e i Reti del Feltrino (in sponda destra), di cultura trentina. Analoga suddivisione si riscontra nella X Regio augustea fra la tribù Papiria (Belluno e Oderzo) e la tribù Menenia (Feltre e Vicenza). Nel VI secolo la Sinistra Piave divenne l'estrema difesa bizantina contro l'invasione dei Longobardi che, due secoli dopo, la utilizzarono a loro volta contro i Franchi. Con l'introduzione dei vescovi-conti, la zona entrò a far parte della diocesi di Oderzo e poi della diocesi di Ceneda, confinante con quella di Belluno lungo il corso del torrente Limana.

Sinistra Piave bassa

Storicamente, l'area coincide con quella che in epoca romana era di pertinenza del municipium di Opitergium (Oderzo) e, con l'avvento dei Longobardi, del ducato di Ceneda. Dal punto di vista ecclesiastico la Sinistra Piave corrisponde ai territori dell'antica diocesi di Oderzo, ereditati in seguito dalla diocesi di Ceneda (oggi diocesi di Vittorio Veneto).
Tradizionalmente, le aree principali della Sinistra Piave sono quelle che fanno riferimento ai centri di Vittorio Veneto con il suo territorio montuoso e collinare, quello collinare e pianeggiante di Conegliano e la piana di Oderzo, cui si possono aggiungere, per quantità di popolazione, le zone di Pieve di Soligo e Motta di Livenza. 
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'Cormons,Terra della Sostenibilità' : realizzati i primi due incontri di informazione


L'Azione 'Cormons,Terra della Sostenibilità', promossa dalla rete Borghi d'Europa per il
progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' (Patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico
Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica
e da ESOF2020 Euroscience Open Forum, Trieste Città Europea della Scienza), ha già
realizzato due giornate di informazione.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno infatti incontrato alcune aziende di
Cormons, per predisporre una speciale Via del Gusto, con interviste multimediali.

Le prime aziende coinvolte sono  : D'Osvaldo Prosciutti, la Macelleria Bonelli, il Panificio
Bonelli 'Chiarosa' , L'Alimentari Tomadin e nel mondo del vino le aziende agricole Simon di Brazzan, Picech, Terre del Faet e Paolo Caccese.
Le scelte comprenderanno almeno 20 soggetti imprenditoriali della filiera agroalimentare,
individuati dai giornalisti di Borghi d'Europa.
Il programma del progetto è assai articolato e spazia dalle degustazioni agli incontri d'informazione,
e prevede la pubblicazione di un numero imponente di servizi, che verranno regolarmente documentati tramite periodiche rassegne stampa.

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The WineHunter Tastings: Helmuth Köcher torna con una speciale degustazione dedicata al Rum



Domani 1 maggio alle 18,00 sul profilo Instagram di The WineHunter torna la diretta di Helmuth Köcher per The WineHunter Tastings, la serie di video episodi dedicati alle degustazioni del patron di Merano WineFestival e ideatore della guida The WineHunter Award. In questo episodio si parlerà del Rum.

Merano, 30 aprile 2020 – In questi momenti di #stayathome, perchè non rilassarsi sul divano godendosi un bicchiere di rum? The WineHunter Helmuth Köcher sta preparando una grande sorpresa per domani alle ore 18,00 quando andrà in diretta con un episodio che spiega come degustare al meglio il rum. Protagonista il RUM R74 di Roner Distilleries in collaborazione con Stefano Urru di Why Not Cocktail Lab. Sarà l'occasione di parlare anche della loro collaborazione per Merano WineFestival 2020.
 
Instagram: the_winehunter
 
#thewinehuntertastings
#thewinehunter
#thewinehunteraward

RILANCIAMO L’ITALIA: LE RICETTE “SALVA ITALIA” DEI BUSINESS LEADER

Riparte la serie gratuita di webinar organizzata da Ortygia Business School:
un ciclo di conversazioni con top manager per ascoltare la
loro visione per la ricostruzione post Covid-19
Ortygia Business School, la scuola di alta formazione per manager sorta nel cuore di Siracusa, con l’obiettivo di creare un luogo ponte tra Europa e Mediterraneo, dopo il grande successo delle lezioni sulle implicazioni economiche del Covid-19 tenute da Lucrezia Reichlin e Francesco Drago, economisti, docenti e co-fondatori della scuola, dà il via a «Rilanciamo l’Italia», una serie di conversazioni virtuali gratuite per discutere con alcuni tra i più importanti manager italiani della loro visione per il rilancio del Bel Paese.  

Corrado Passera, Luigi de Vecchi, Alessandro Profumo e Elisabetta Ripa i primi ospiti confermati.

"La ricostruzione impone di guardare oltre l’emergenza e investire nella resilienza delle nostre società non solo dal punto di vista finanziario ma nel senso più ampio. Le priorità per rinascere sono tre: costruzione di una infrastruttura per la protezione della salute anche in vista di possibili crisi pandemiche future, riconversione in diversi settori in coerenza con una strategia verde e investimento nella scuola per combattere l’ineguaglianza educativa che è un fattore determinante della fragilità sociale e della bassa competitività del Paese. Perseguire questo progetto di rilancio richiede una capacità del settore pubblico ad operare in modo illuminato – afferma Lucrezia Reichlin, presidente Ortygia Business School, docente di economia alla London Business School – lungo un cammino decisamente in salita per cui serviranno soluzioni globali. Questa è una vecchia agenda, e questa emergenza è l’occasione per rilanciarla."
 
 
Primi due appuntamenti martedì 5 e giovedì 7 maggio, in cui Corrado Passera, fondatore e amministratore delegato di illimity, e Luigi de Vecchi, presidente dell'area Europa Continentale per il Corporate e Investment Banking di Citi, discuteranno con Lucrezia Reichlin e Francesco Drago del rilancio del Paese, focalizzandosi sulla loro idea di ripresa e di crescita post Covid-19.

Tutti gli appuntamenti di «Rilanciamo l’Italia» si svolgeranno i martedì e giovedì nel mese di maggio dalle ore 18:00 alle 19:00.

I webinar sono gratuiti ma è richiesta la registrazione. Per scoprire tutti gli appuntamenti in continuo aggiornamento ed iscriversi visitare il sito web http://www.ortygiabs.org e i canali social della Ortygia Business School.
 
Tutte le interviste del progetto «Rilanciamo l’Italia» saranno poi visibili nel canale L'Economia del Corriere.it https://video.corriere.it/economia.

Per informazioni contattare info@ortygiabs.org – 0931 69510.

Ortygia Business School
Ortygia Business School è una scuola di alta formazione per manager sorta nel cuore del Mediterraneo da un’idea dell’economista e docente Lucrezia Reichlin. Il progetto consiste nella creazione di un centro di eccellenza a Siracusa con l’obiettivo di creare un luogo ponte tra Europa e Mediterraneo che favorisca lo sviluppo e la crescita economica dei paesi dell’area, agendo da catalizzatore per iniziative di business e dialogo economico tra le culture. Contemporaneamente, l’iniziativa intende contribuire al rilancio del sud Europa, e in particolare del sud Italia, attraverso la costruzione di competenze e di reti commerciali con i paesi della sponda meridionale del Mediterraneo che facilitino una ripresa del Mezzogiorno e del Sud Europa.

IL MERCATO DEL VINO NELLA DISTRIBUZIONE MODERNA TRA GENNAIO E PASQUA

I dati elaborati da IRI per Vinitaly nel periodo tra il 1 gennaio e il 19 aprile 2020 – Le vendite crescono del 7,9% a volume e del 6,9% a valore - L’analisi tiene conto del fatto che i primi due mesi dell’anno non sono stati toccati dall’emergenza Covid19, a differenza di marzo e aprile - Il confronto con i dati del 2019
 
 
(Verona, 30 aprile 2020) – L’emergenza Covid19 ha colpito l’intera filiera vitivinicola italiana. Pesa la chiusura di bar, ristoranti e il calo dell’export. Gli italiani che in queste settimane hanno acquistato vino lo hanno fatto negli unici canali di vendita aperti: la Distribuzione Moderna, i negozi alimentari e lo shop on line. Per quanto riguarda la Distribuzione Moderna, l’istituto di ricerca IRI ha elaborato per Vinitaly (riprogrammato dal 18 al 21 aprile 2021) i dati relativi al periodo che va da gennaio al 19 aprile 2020, dunque comprese le settimane di Pasqua.
 
Nei primi 3 mesi e mezzo dell’anno le vendite di vino nella Distribuzione Moderna (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo, Discount) hanno registrato una crescita a volume del 7,9% (+ 6,9% a valore) rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio i vini Doc e Docg sono cresciuti del 6,8% (+ 7,6% a valore), i vini Igp e Igt del 10,5% (+7,7% a valore), i vini comuni del 7,2% (+4,1% a valore), le bollicine dell’1,2% (+1,6% a valore).
 
L’analisi di questo periodo è complessa perché i primi due mesi non sono stati toccati dall’emergenza Covid19, al contrario di marzo e aprile, con la variante delle settimane pasquali tra il 6 e il 19 aprile, di norma caratterizzate dai consumi da ricorrenza.
 
A marzo i vini Doc e Docg sono aumentati del 9,9%, mentre i vini Igt del 4,0%. In calo le bollicine che sono scese del 5,4%, mentre il Prosecco è cresciuto dell’8,3%. In ripresa il vino in brik, che a marzo è cresciuto dell’8,8%. Il Bag in Box (il formato da due litri e mezzo con il rubinetto) è cresciuto del 36,8% (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo).
 
Nelle due settimane pasquali le vendite di vino sono aumentate del 10,2%, mentre si è verificata una sensibile flessione delle bollicine: -38%.
 
Prosegue intanto la crescita del vino biologico che nel primo trimestre 2020 ha venduto 1 milione e 559 mila litri, con un aumento del 19%.
 
“Nella Distribuzione Moderna si è comprato più vino perché il consumo a casa ha sostituito, in parte, quello fuori casa, ma è diminuita la spensieratezza e quindi la volontà di stappare uno spumante – ha commentato Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI – Da inizio anno la crescita maggiore la fanno registrare il vino IGP ed il vino Comune (da Tavola). La crescita dei vini Doc/Docg, pur sostenuta, è frenata probabilmente dalla minore scelta assortimentale presente nei negozi più piccoli e dal minor tempo dedicato all’acquisto, conseguenza delle indicazioni fornite dai punti vendita di ridurre i tempi della spesa”.
 
“La crescita degli acquisti di vino nella Grande Distribuzione in regime di lockdown è significativa, in particolare a volume, ma non basta a colmare il gap di domanda che si è creato con la chiusura del canale Horeca, specie per la fascia alta delle etichette – ha osservato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – I dati dimostrano, inoltre, una oggettiva propensione al risparmio, specie nel mese di aprile, da parte dei consumatori in questo momento particolare in cui anche Vinitaly è al fianco del settore per favorire il rilancio attraverso il business in tutte le sue declinazioni”.
 
Per capire la peculiarità dei dati sulle vendite di vino nella Distribuzione Moderna nei primi mesi del 2020, può essere utile confrontarli con quelli dell’anno 2019.
 
Nell’anno passato sono stati venduti quasi 670 milioni di litri nella Distribuzione Moderna (super, iper, libero servizio e discount) per un valore di poco superiore ai 2 miliardi di euro. Con un aumento in volume dell’1,2% e in valore dell’1,8%. Le bottiglie di vini a denominazione d’origine (Doc, Docg e Igt) hanno venduto 303 milioni di litri con una crescita del 2,8% sull’anno precedente. Il prezzo medio (al litro) è di 4,66 euro, con un aumento dell’1,3%. Dunque il 2019 può essere archiviato come un anno di crescita moderata, in cui prosegue la ridefinizione verso l’alto del valore del prodotto vino.
 
Le tipologie più vendute sono il rosso fermo (in calo dello 0,5%), il bianco fermo (che cresce dell’1,8%) e le bollicine (aumentate del 9,5%).
 
La classifica dei vini più venduti vede nell’ordine: Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo, Chianti Docg, Sangiovese, Barbera. Va sottolineata la crescita del Chianti Docg: +6,9%.
Analizzando i vini con maggior tasso di crescita, invece, la classifica vede ai primi posti: Lugana (con una crescita notevole del 30%), Ribolla, Pinot Grigio, Valpolicella, Aglianico.
 
Le vendite di vino e spumante biologico raggiungono i 5 milioni di litri (con una crescita del 10,5%) per un valore di 31 milioni di euro.

WIzART editore di Artonauti il primo album di figurine dell’arte presenta il primo titolo della collana dedicata alla pedagogia

Imparare davanti a un quadro
di Giulia Orombelli
Arte moderna per osservare, scoprire e creare con i bambini
 
 
WizArt, impresa sociale non-profit che ha ideato, realizzato e lanciato Artonauti, il primo album di figurine dell’arte, presenta Imparare davanti a un quadro, un manuale rivolto a insegnanti, educatori, genitori e appassionati d’arte che racconta l’esperienza ventennale di Giulia Orombelli, un’insegnante lei stessa che ha sviluppato una metodologia innovativa per la fruizione delle opere d’arte da parte dei bambini, a scuola come al museo.

Artonauti è nato proprio dal presupposto di far divertire i bambini imparando l’arte e la storia, ed è diventato in pochi mesi un caso editoriale, raccogliendo il consenso di bambini, adulti e anche di migliaia di insegnanti che subito hanno intuito le sue potenzialità, come stimolo culturale per i più giovani e per le famiglie. WizArt ha quindi promosso e implementato una serie di corsi di formazione rivolti a insegnanti della scuola primaria e organizzati in collaborazione con enti accreditati con l’obiettivo di promuovere la didattica dell’arte con strumenti e metodologie in grado di coinvolgere i bambini in un processo di apprendimento stimolante.

Da qui si è sviluppato anche il progetto del libro Imparare davanti a un quadro, nato da un’intuizione di Giulia Orombelli che ha capito che con i bambini davanti a un quadro accadono cose straordinarie, come se la tela fosse una finestra sul tempo, sul mondo e su noi stessi. Dall’osservazione profonda e sensibile di un quadro nasce il dialogo e il confronto tra i bambini che, guidati dalle domande di una maestra, comunicano le loro scoperte e intuizioni, ragionano insieme per comprendere la realtà del mondo, esprimono emozioni e pensieri. L’arte moderna, in particolare, si offre al gioco fantastico, all’invenzione di storie, alla creazione personale suscitata proprio dal guardare le cose in modo nuovo, infatti nei laboratori proposti, al momento dell’osservazione e scoperta del quadro, ne segue uno di creazione e composizione personale.

Cosa resterà ai bambini di questa esperienza? Non si vuole farne dei piccoli esperti e di certo dimenticheranno nomi e quadri, ma avranno imparato a osservare in profondità, a porsi domande e riflettere, avranno scritto e disegnato per esprimere quello che hanno dentro e che stanno cominciando a conoscere, avranno giocato e creato opere personali. Non è poco, in un’epoca in cui le immagini scorrono rapidissime sugli schermi e le informazioni vengono rapidamente consumate alla rincorsa di sempre nuove competenze da acquisire.
 
 
Quando ho portato i bambini di terza elementare a vedere i tre ritratti di Modigliani conservati al Museo del Novecento di Milano, sono rimasta stupita.” - racconta Giulia Orombelli - “Abbiamo osservato i tre quadri, che sono appesi uno accanto all’altro, per qualche lungo minuto, poi ho ascoltato le loro riflessioni. In quello che hanno messo a fuoco in pochi istanti, c’era tutto Modigliani. Come era prevedibile, quello che li ha colpiti immediatamente è stato lo sguardo. Impossibile trovarne uno simile nei ritratti di altri artisti. Lo sguardo dei volti di Modigliani è «un po’ triste e non si capisce bene». Non è l’espressione del viso, che anzi è immobile, ferma, non è l’atteggiamento della bocca, chiusa e muta, ma sono gli occhi che parlano dell’anima. Sugli occhi si sono soffermati a lungo”.

E continua: “Mi piace riportare quella conversazione che abbiamo fatto davanti ai tre quadri. P: «Hanno la bocca uguale». MF: «Hanno la stessa forma della faccia». R: «Lo stesso naso». L: «Le stesse sopracciglia». M: «A tutti manca la pupilla». S: «Hanno un occhio diverso dall’altro». Io: «Avete osservato tante cose giuste. E subito avete notato questi occhi strani. Avete detto che sono senza pupille. E questo fa sì che abbiano quello sguardo un po’ triste come diceva qualcuno, che non si capisce bene. Per Modigliani gli occhi sono importantissimi. Lo sguardo è importantissimo. Come mai in quasi tutti i suoi ritratti dipinge un occhio diverso dall’altro, come avete detto? Cerchiamo di capire. Perché gli occhi sono importanti?». C: «Perché con gli occhi vedi le cose, tutto quello che c’è intorno». M: «Per me sono importanti, perché fanno vedere se una persona è triste o arrabbiata o felice. Fanno capire come si sente una persona». Io: «Si racconta che quando ebbe finito il ritratto di Paul Guillaume, che era un suo grande amico, Paul gli chiese: “Perché mi hai dipinto con due occhi diversi?”. E Modigliani gli rispose: “Perché con uno guardi il mondo” (come ha detto qualcuno), “con l’altro guardi dentro di te” (come ha detto qualcun altro). Quale sarà stato l’occhio con cui si guardava dentro?». S: «Secondo me, quello chiaro chiaro, azzurro».

È raro oggi soffermarsi a riflettere sul senso di quello che si fa e accorgersi che i bambini stanno esaurendo la capacità di concentrarsi e di riflettere a fondo. Imparare davanti a un quadro vuole essere uno stimolo a prenderci il tempo necessario, in questo caso per stare davanti a un quadro appunto e per dare modo ai bambini di imparare con tutto il loro corpo: le mani, il cervello e il cuore li porteranno a capire l’arte e la realtà che li circonda.

La Cascina dei Sapori presenta una pizza a domicilio ideata a 4 mani con Riccardo Camanini

Dall’incontro di due maestri come Antonio Pappalardo e lo chef del Lido 84 una pizza limited edition nel segno della qualità

Antonio Pappalardo, pizzaiolo e proprietario della Cascina dei Sapori, ha realizzato in collaborazione con l’amico Riccardo Camanini, pluripremiato chef del ristorante Lido 84 di Gardone Riviera (BS), una pizza d’autore per il delivery della sua pizzeria di Rezzato (BS), una tonda al farro monococco con fiordilatte, asparagi del Bosco Palli, Bagòss e Ras el Hanout. Questa pizza si può ordinare sin da subito, ma per un tempo limitato, vista la stagionalità dell’asparago, e dal 5 maggio sarà prenotabile anche per l’asporto. “Abbiamo cercato di reagire con immediatezza all’emergenza sanitaria - spiega Antonio Pappalardo - per salvaguardare l’azienda e i dipendenti. Ci abbiamo messo tutti grande impegno per affrontare con determinazione questo periodo. L’iniziativa di realizzare una pizza Limited Edition nasce proprio da qui, dall’idea di poter offrire ai nostri clienti un prodotto di assoluta qualità anche oggi. Il supporto nella realizzazione di questa pizza da parte dell’amico Riccardo Camanini vuole essere un esempio di come unendo le forze si possa superare questo duro momento”. Antonio Pappalardo per questa pizza ha studiato un impasto che potesse esaltare le materie prime selezionate e accostate da Riccardo Camanini. Così all’impasto di farro monococco si aggiungono il sapore intenso e aromatico degli asparagi del bosco Palli, un’autentica eccellenza piemontese, il gusto leggermente piccante del Bagòss e la prelibatezza tutta orientale del Ras el Hanout, una miscela di spezie, piante ed erbe marocchina. “Ho scelto di utilizzare questi ingredienti - afferma Riccardo Camanini - in quanto la presenza del Bagòss regge molto bene il sapore intenso di questa tipologia di asparagi. Invece la spezia Ras el Hanout mi ha folgorato per la sua storia e il suo gusto, con note aromatiche forti e una freschezza citrica particolare.”. La Cascina dei Sapori, dopo aver chiuso in ottemperanza al decreto governativo, è stata tra le prime pizzerie a far partire il servizio delivery, puntando come sempre sulla qualità che la contraddistingue. Antonio Pappalardo, infatti, ha realizzato un impasto ad hoc per garantire un prodotto che potesse alterarsi il meno possibile durante la consegna. Sempre in quest’ottica ha limitato il numero di prenotazioni e il raggio delle consegne, optando solo per i comuni limitrofi. Riccardo Camanini Classe 1973, bergamasco, ha in curriculum esperienze significative all’Albereta di Erbusco con Gualtiero Marchesi, a Le Manoir aux Quat'Saisons con Raimond Blanc, a La Grande Cascade a Parigi con JeanLouis Nomico e a Villa Fiordaliso a Gardone Riviera, intervallate da incursioni in varie cucine in giro per l’Europa. Nel 2014 apre il Lido 84 e dopo 6 mesi ottiene la prima stella Michelin. Oggi, oltre al riconoscimento della “Rossa”, può vantare 5 cappelli Guide dell'Espresso, 3 forchette Gambero rosso e il premio “One to Watch” per la World’s 50 Best Restaurants. fabio.rinaldi@

“Io resto in Italia”: l’esperienza di Massimiliano Cossu (Portale Sardegna) e Luca Moschini (Trentino Holidays)

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Doc Servizi

“Io resto in Italia”: l’esperienza di Massimiliano Cossu (Portale Sardegna) e Luca Moschini (Trentino Holidays)


Partire dalle opportunità offerte dal web per coinvolgere i territori nel rilancio del turismo di prossimità: è il tema della prossima talk organizzata da “Io resto in Italia”, il progetto che riunisce più di 200 imprenditori del turismo che puntano a risollevare il settore mettendo a fattore comune idee ed esperienze.

Appuntamento domanigiovedì 30 aprile, ore 15.00, su Zoom, tramite video conferenza, con due imprenditori dallo spirito pioniere: Massimiliano Cossu, Ceo di Portale Sardegna, e Luca Moschini, Managing Director di Trentino Holidays.


Gli ospiti

“La nostra azienda – afferma Massimiliano Cossu - ha cercato di non subire passivamente la situazione enfatizzando il proprio ruolo di soggetto aggregatore di azioni di Marketing& Distribution”. Tra le iniziative, il progetto Sardegna Isola Sicura, che ha unito gli operatori della filiera per creare economie di scala.
Socio fondatore di Portale Sardegna nel 2001, Cossu ne è l’Amministratore Delegato e CFO. Analista finanziario in Cariplo e Credit Agricole e Market Maker sui derivati sui tassi in Caboto Holdings (Gruppo Intesa), ha ricoperto incarichi di responsabilità come business manager (Gruppo Monte Paschi Siena), Product Manager (SCM Sim), coordinatore della rete dei promotori finanziari nel Gruppo Generali e nell’Unità di Business Support per la clientela istituzionali in Generali Investments Europe.

Contro la crisi non esistono ricette magiche, ma buone prassi e soprattutto un concetto chiave, sintetizza Luca Moschini: “Bisogna riportare gli italiani in vacanza in Italia”. Il Trentino possiede in sé caratteristiche da valorizzare in quest’ottica. “È un luogo ricco di natura, cultura e tradizioni, dove vivere a ritmo lento. Possiamo trovare ambienti differenti come il lago di Garda e le Dolomiti”. Attualmente Moschini collabora con Trentino holidays e Unione Albergatori del Trentino al progetto Trentino Booking, in qualità di Senior Advisor e capo progetto. Responsabile scientifico del progetto di ricerca industriale Smart C.H.A.I.N. - Smart Community Holidays Adaptable Innovative Network, collabora attivamente con ITTN, piattaforma istituita dal governo cinese per sviluppare l'innovazione in Cina.



“Io resto in Italia”: il progetto
Il turismo italiano ha bisogno di ossigeno, idee e prospettive per ridare slancio ai territori. Sono gli stessi imprenditori del settore ad avere dato vita, ad inizio marzo, a “Io resto in Italia”, al quale ha aderito recentemente DOC-COM, agenzia di comunicazione e business unity della galassia di Doc Servizi. “Io resto in Italia” è una piattaforma, un interlocutore per istituzioni ed enti e un think tank che promuove il turismo di prossimità. Obiettivo, dare respiro alle imprese nazionali in crisi. Per il momento hanno aderito più di 200 imprenditori, raccogliendo e condividendo esperienze, facendo da cassa di risonanza alle voci dei territori. Centrale è il ruolo di www.iorestoinitalia.org, piattaforma online che si arricchisce di idee “open source” da cui lasciarsi ispirare. Settimanalmente “Io resto in Italia” organizza conferenze e talk con professionisti ed imprenditori per stimolare il confronto e dare visibilità a proposte che possano servire ad elaborare un piano di rinascita generale, in un brainstorming permanente.

mercoledì 29 aprile 2020

La Via dei Norcini : SALUMI DELL’APPENNINO BOLOGNESE



Il territorio bolognese, è ricco di salumi pregiati, contraddistinti da riconoscimenti europei - Mortadella Bologna Igp, Prosciutto di Modena Dop, Salamini Italiani alla Cacciatora Dop, Cotechino e Zampone di Modena Igp.

Oltre a questi grandi protagonisti vi sono una serie di insaccati che, anche se non detengono un riconoscimento ufficiale, sono assolutamente rappresentativi della tradizione gastronomica emiliana, che trova il proprio emblema nel maiale e nei suoi derivati: ciccioli, coppa, salame montanaro, salsiccia passita.
Le moderne tecnologie non hanno cancellato la tradizione, per cui le produzioni sono tuttora preparate secondo le ricette del passato, conservando inalterata la loro tipicità.

Mortadella Bologna Igp

Il nome deriva forse da murtatum= mortaio o da Myrtatum =condito al mirto, allora ingrediente dell’insaccato. Il salume è proprio anche della pianura (anche fuori dell’Emilia) ma quello dei pochi salumifici di montagna che ancora la producono ha gusti eccezionali. Si prepara con tagli, piuttosto magri di carne finemente tritati, a cui si aggiungono cubetti di grasso di gola e conciato con sale, pepe in grani interi, pistacchi spellati ed aromi vari. Il tutto viene poi insaccato in involucri naturali o sintetici di misura varia (il peso di una mortadella va dai 500 gr. ai 50 Kg.) Il salume va poi cotto in stufe ad aria secca, poi immediatamente raffreddato con docciature di acqua fredda e poi messo in cella di raffreddamento. E’ le regina dei salumi bolognesi, famosissima fin dall’antichità.

Prosciutto di Modena Dop.
E’ cugino del più famoso Prosciutto di Parma e ne condivide sostanzialmente le tecniche di produzione: dopo una raffreddatura, le cosce di maiale (escluse le scrofe ed i verri) vengono rifilate del grasso, poi salate con concia a secco e massaggio. Dopo un breve refrigerazione si effettua una nuova salagione con successiva sosta in frigorifero per 10-15 giorni; poi lasciato maturare per circa 2 mesia 2-5°. Le cosce vengono poi lavate ed asciugate e raffreddate. Vengono poi messe a stagionare a temperatura 10-20° con umi9dità progressivamente ridotta e finalmente sono poste in ambienti ventilati, a temperatura e umidità naturali, per circa 8 mesi. Infine si esegue la stuccatura della parte priva di cotenna con un impasto a base di sugna, strutto, sale e pepe. Si ottiene nella zona appenninica reggiana, modenese e bolognese.

Salamini Italiani alla Cacciatora Dop.

I Salamini Italiani alla Cacciatora DOP sono ottenuti solo dai migliori suini utilizzati per i Prosciutti DOP di Parma e di San Daniele. Sono un prodotto di salumeria, insaccato crudo e stagionato. Vengono utilizzati solo i tagli più nobili del maiale: parti della muscolatura striata e grasso della migliore qualità, che gli conferiscono il tipico sapore dolce. Dopo un’attenta selezione muscoli e grasso sono mondati accuratamente asportando le parti connettivali di maggiori dimensioni e il tessuto adiposo molle. I tagli così ottenuti devono essere fatti sostare in celle frigorifere a temperatura non superiore ai 7°C. Si effettua poi a macinatura in tritacarne, con stampi aventi fori compresi tra 3 e 8 mm. Il trito di carne viene impastato, in maniera omogenea insieme a sale, pepe (in grani e/o macinato) e aglio. L’insaccatura avviene in budelli naturali o artificiali di diametro non superiore a 75 mm, eventualmente legati in filza. I salamini sono asciugati a caldo (temperatura compresa tra 18 e 25°C) La stagionatura successiva dura almeno 10 giorni, in locali ben aerati. La caratteristica che maggiormente contraddistingue i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP è sicuramente la pezzatura, più piccola rispetto ad altri salami, che li rende molto pratici e semplici da gustare.
Ed ora i “minori” ma non meno buoni!




Ciccioli

I ciccioli (grasù, in dialetto bolognese), sono la prima lavorazione nella cosiddetta “investitura del maiale”, cioè l'insaccamento del salume nella vescica del suino. Si ricavano dal lardo, la parte grassa del dorso del maiale, che viene tagliato a tocchetti. Messi in un catino (di rame, per tradizione) a cuocere fino a che la parte più grassa scioglie e frigge la parte più magra. Si possono quindi raccogliere con una ramina, condire e servire tiepidi. Oppure si può pressare questa meraviglia e ottenere un panetto con la classica forma cilindrica. Prodotto tipicamente invernale che ben conservato, in particolare nella versione pressata, viene proposto affettato sottile o tagliato abilmente a coltello, assieme a tigelle e crescentine.
 
Coppa
La Coppa di testa è un salume rustico cotto, dal profumo delicato ma speziato, costituito da una miscela carni suine ricavate prevalentemente dalla testa del maiale, a cui si aggiungono lingua e cotenne. Aromatizzata con varie spezie: pepe nero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata e sale, insaccata nella tradizionale grossa vescica di bue in budello naturale oppure nei più moderni budelli artificiali di vari calibri. Si ottiene facendo bollire le varie carni per circa 2 - 3 ore. L'impasto ottenuto, dopo essere stato insaporito con aromi e sale, viene insaccato ancora caldo e lasciato raffreddare a temperatura ambiente per circa due ore ed infine conservato in cella frigorifera alla temperatura di 0-4°C per tutta la durata del suo tempo di vita. Nel caso di confezionamento sottovuoto il rinfrescamento in cella frigorifera deve durare almeno 10 - 14 ore. Essendo totalmente priva di conservanti, assume il colore grigio tipico delle carni cotte. Il prodotto si presenta compatto, con buona consistenza, facilmente affettabile.

Salame montanaro
Salame dall’impasto particolarmente magro e gustoso, ottenuto da carni scelte a cui si aggiunge vino bianco secco, con un pizzico di aglio fresco e pepe nero. Dopo la macinatura a pasta grossa, viene insaccato in budello naturale e legato manualmente. La stagionatura dura tra i 60 e 70 giorni
salsiccia passita
Prodotta esclusivamente con carne magra di prosciutto suino, spalle disossate e pancetta, a impasto medio/fine La Salsiccia è detta “passita” (cioè “appassita”) perché non è un vero e proprio salame stagionato, nonostante ne abbia l’aspetto. Non è neanche salsiccia fresca, ma, appunto, appena “appassita”: la sua stagionatura varia dai 20 ai 30 giorni.
Gianluigi Pagano




Viaggio straordinario fra i musei delle Marche. Una rappresentazione digitale del patrimonio culturale marchigiano attraverso oltre 60 clip video condivisi sui canali social della Regione Marche e sul blog www.destinazionemarche.it



La Regione Marche e la Fondazione Marche Cultura insieme a ICOM MARCHE presentano un viaggio inconsueto, un racconto inedito dei musei marchigiani. In un momento eccezionale dove è preclusa la fruizione culturale nelle forme tradizionali a causa dell’emergenza sanitaria, Viaggio straordinario fra i musei delle Marche è una rappresentazione in video clip dei musei delle Marche, dove le intenzioni e i registri didascalici e descrittivi lasciano il posto a suggestioni emozionali, a racconti e curiosità sorprendenti. Sono oltre 60 clip, prodotte da più di 30 musei, ma anche da comuni ed enti culturali marchigiani. Hanno una durata di circa due minuti l’uno e sono visibili sui canali social della Regione Marche: in una playlist dedicata sul canale Youtube Marche Tourism, sulle pagine Facebook Marche Tourism e Tesori delle Marche, sull’account Twitter Marche Tourism, oltre che sul blog ufficiale della Regione www.destinazionemarche.it

La chiusura dei musei, resa necessaria per contenere la diffusione del contagio da COVID 19, oltre a causare danni economici e sacrifici occupazionali, impedisce la produzione e la fruizione di valori che mai come in questo momento costituirebbero strumenti di pubblica utilità e conforto, più che occasione di semplice godimento. Per questo la Regione Marche, la Fondazione Marche Cultura e ICOM MARCHE si sono fatti interpreti del mondo delle attività culturali e in particolar modo del sistema dei musei marchigiani, dando loro voce e mettendoli in dialogo.

La Regione Marche” – evidenzia l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni – vuole contribuire a limitare questa perdita e a contenere il sacrificio di ciascuno proponendo un’opportunità alternativa di “uso” dei musei e delle collezioni delle Marche, un utilizzo in digitale e virtuale: cioè la forma che resta l’unico ambito di agibilità relazionale, professionale della fruizione culturale che ci è concesso. Sotto un altro punto di vista, l’obiettivo è anche quello di “approfittare” di questo momento per sperimentare una forma di comunicazione e promozione museale nuova e che troverà sempre più spazio in un prossimo futuro. Un modo di comunicare la Cultura che di sicuro avrà connotati diversi da quelli pre-emergenza, dove la tecnologia avrà acquisito un posto centrale laddove ad oggi è stato complementare”.

Inoltre Viaggio straordinario fra i musei delle Marche è anche funzionale e propedeutico al Grand Tour Musei edizione 2020, in programma dal 18 al 24 maggio, che si consumerà nello spazio digitale presentando un programma articolato e nuovo nella sua proposizione.
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Museo di Palazzo Bisaccioni, Jesi
Le 60 clip video di Viaggio straordinario fra i musei delle Marche sono molto diverse tra loro, c’è n’è davvero per tutti i gusti e gli interessi.
Si possono trovare molti spunti per vivere la cultura in maniera divertente e alternativa, come nel video del Museo Statale Tattile Omero di Ancona, che dedica ai bambini il racconto dell’opera “Mater Amabilis” di Valerio Trubbiani o del Museo della Carrozza, ospitato all’interno dei musei civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, che propone invece un divertente tutorial per avvicinare i più piccini alla collezione del museo.
Museo Statale Tattile Omero, Ancona
Museo della Carrozza, Macerata
Non solo, studiosi, esperti e responsabili museali accompagnano in tour guidati dei musei a porte chiuse, come nelle Sale museali di Palazzo Bisaccioni a Jesi con una guida davvero d’eccezione e nella Pinacoteca di Ascoli Piceno in cui si parla della figura della donna nella storia prendendo spunto dai quadri esposti in galleria o ancora raccontano una particolare vicenda o dettaglio legato a un’opera, come nel video del Museo Civico di Mondolfo sulla macchina oraria.
Pinacoteca di Ascoli Piceno
Museo Civico di Mondolfo
Non mancano i racconti semiseri che mostrano curiosità e aneddoti delle opere conservate, quale la serie pensata per guardare all’arte con un sorriso realizzata dalla Pinacoteca di Sarnano in collaborazione con Il Circolo di Piazza Alta.
Pinacoteca di Sarnano
Tutti gli enti e i musei che hanno partecipato al progetto
San Benedetto del Tronto Palazzo Piacentini, San Benedetto del Tronto Museo del Mare, Macerata Ecomuseo delle Case di terra di Villa Ficana, Fossombrone Museo Archeologico - Pinacoteca Civica - Chiesa San Filippo - Quadreria Cesarini, Jesi Palazzo Pianetti Lotto nelle Marche, Museo Premio Ermanno Casoli, San Severino Marche Museo Archeologico di San Severino Marche, Urbino Casa Natale di Raffaello, Fabriano Pinacoteca civica B. Molajoli, Fabriano Museo della Carta e delle Filigrana, Mondolfo Museo Civico della città, Jesi Sale Museali di Palazzo Bisaccioni, Ancona Museo Statale Tattile Omero, Pesaro Museo Nazionale Rossini, Pesaro Musei Civici di Palazzo Mosca, Pesaro Centro Arti Visive, Pescheria Acqualagna Museo del Tartufo di Acqualagna, Camerino Polo Museale dell’Università di Camerino, Ascoli Piceno Pinacoteca civica, Gradara Castello di Gradara, Fano Museo del Palazzo Malatestiano, Macerata Museo della scuola "Paolo e Ornella Ricca" - Università di Macerata, Sarnano Pinacoteca e Musei Civici di Sarnano, Ancona Museo Archeologico Nazionale delle Marche, Macerata Musei di Macerata – Helvia Recina, Macerata Musei di Macerata – Palazzo Buonaccorsi, Macerata Musei di Macerata – Museo della Carrozza, Macerata Musei di Macerata – Sferisterio, Fabriano Museo Guelfo Bianchini, Ancona Progetto Oculus Al Museo, Arcevia Progetto Oculus Al Museo, Fermo Progetto Oculus Al Museo, Acquaviva Picena Progetto Oculus Al Museo, Offagna Progetto Oculus Al Museo, Trecastelli Museo Nori De'Nobili