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venerdì 30 aprile 2021

ANDAR PER TRANI: LA BETTOLA DI PIERO IN VIA ORTI

 



Terzo racconto sui Trani Milanesi a cura dell’Italia del Gusto

 

Milano, 30 Aprile 2021- Sino agli anni ’60 la gran Milan brulicava di tranatt,assidui e conviviali frequentatori di osterie o Trani, nome dato grazie alla numerosa presenza di emigrati pugliesi in città e al corposo vino rosso sfuso, il vino di Trani appunto.

L’Italia del Gusto ha deciso di soffermarsi un po' sulla storicità e l’importanza di queste bettole, dove la gioia era incontrarsi e bere in compagnia un bel po' di vino e mangiare qualche piatto tipico, distraendosi così dalla durezza e dal tram tram della vita quotidiana.

Oggi, gli autentici Trani non ci sono praticamente più a Milano, ma hanno lasciato in eredità a delle osterie e trattorie più moderne una cultura diffusa del cibo e del vino e lo spirito giocoso.

In via Orti, vicino al suggestivo quartiere di Porta Romana è situata la Bettola di Piero, che è in tutto e per tutto un discendente dei Trani: un locale rustico e accogliente con un personale molto cordiale che propone alla clientela una buona selezione di vini e una cucina verace che spazia da quella lombarda a quella piemontese e cambia ad ogni stagione.

La mitica Cassoeula con verze e maiale, il risotto al salto con l’ossobuco, la pasta e fagioli o ancora la vellutata di zucca con finferli e castagne sono piatti che richiamano il carattere di un locale d’altri tempi come la Bettola di Piero e fanno capire cosa si aspetta esattamente un cliente quando si reca in questa trattoria meneghina per svagarsi un po'.

Bene così!

 

 


PAV - Parco Arte Vivente presenta SUSTAINING ASSEMBLY Pratiche Artistiche per una Transizione Ecologica dal Basso

 



a cura di Piero Gilardi e Marco Scotini

 

7 maggio - 24 ottobre 2021

 

PAV - Parco Arte Vivente
via Giordano Bruno 31, 10134, Torino | www.parcoartevivente.it

 


Venerdì 7 maggio, dalle ore 16 alle ore 19, il PAV Parco Arte Vivente presenta la mostra SUSTAINING ASSEMBLY. Pratiche Artistiche per una Transizione Ecologica dal Basso, curata da Piero Gilardi e Marco Scotini. Un progetto che affronta temi di stringente attualità, cari al centro d'arte contemporanea che dal 2008 si occupa della relazione tra cultura e sostenibilità, come l'ecologia politica, la lotta per la decolonizzazione della conoscenza e delle memorie collettive, la crescita sostenibile del mondo, lo sviluppo di nuove fonti di energia, i progetti di riforestazione e tutela dell'ambiente.

 

L'avanzare della crisi ambientale, che neppure il lockdown è riuscito a rallentare, richiede anche alla cultura di scendere in campo e agire per un cambiamento concreto. Ed è in linea con queste urgenze che il PAV presenta con SUSTAINING ASSEMBLY una mostra che non solo denuncia la crisi attuale, ma propone delle possibili soluzioni.

 

Il progetto rivela già nel suo titolo, con la parola assembly, il riferimento all'unione di tutti quegli attori che collaborano con l'obiettivo di raggiungere l'ecosostenibilità planetaria, rendendo visibile l'integrazione e l'interazione, già esistenti, tra diverse pratiche sostenibili come la ricerca e lo sviluppo di fonti di energia non fossili, pratiche di economia circolare, la diffusione della bioagricoltura, la rigenerazione degli spazi urbani.

 

SUSTAINING ASSEMBLY, attraverso il lavoro di artisti che sono stati capaci di attivare progetti in tutto il pianeta, offre al pubblico una carrellata di soluzioni alla crisi attuale, come il progetto collettivo Inland presentato da Fernando Garcia-Dory, o Free Home University di Alessandra Pomarico. Zheng Bo, Mao Chenyu raccontano esperienze della comunità asiatica, mentre le questioni ecologiche australiane e i diritti indigeni sono al centro del lavoro di Karrabing Film Collective. L'australiana Yasmin Smith propone un progetto dedicato alla Terra dei Fuochi, Michele Guido e la storica artista Maria Thereza Alves riflettono su alcune pratiche sostenibili. Il duo composto da Bouba Toure e Raphaël Grisey presenta invece una ricerca sull'esperienza africana di Somankidi Coura.

Nel corso della mostra, inoltre, verrà presentata un'inedita azione performativa di Piero Gilardi.

 

Nell'ambito della mostra le AEF Attività Educative e Formative del PAV propongono al pubblico Semi per il cambiamento. In relazione alla ricerca dell'artista Maria Thereza Alves, nella quale emerge il tema della missione biologica delle piante in relazione alle migrazioni spontanee e forzate, il laboratorio è un incontro che affronta il tema della rappresentazione della natura nell'arte e di come, attraverso il tempo, si sia modificato il concetto di ambiente naturale e sociale, metafora dell'abitare, del muoversi e del costruire uno spazio libero e generativo.

 

Un progetto digitale valorizza il patrimonio artistico della Collezione Verzocchi di Forlì Artisti e personalità del mondo della cultura raccontano in video la grande pittura italiana

 


 
 

 

Forlì, 30 aprile 2021 — Il Comune di Forlì – Assessorato alla Cultura in partnership con Città di Ebla lancia un progetto digitale per valorizzare il patrimonio artistico della Collezione Verzocchi, uno degli esempi di più originali di raccolte d’arte focalizzate su un tema specifico: il lavoro.

Sul sito internet della Collezione Verzocchi (www.collezioneverzocchi.com),  verranno periodicamente pubblicati video di alcuni minuti in cui artisti visivi, attori, registi, intellettuali, protagonisti della cultura italiana ed esperti di varie discipline, si cimenteranno nella narrazione di un dipinto della collezione scelto in base alle loro sensibilità e interessi, stabilendo un rapporto 1:1 con un’immagine che potrà aprirsi anche a riflessioni sul presente e sul proprio lavoro. Un grande viaggio nella pittura italiana del secondo dopoguerra e nella storia del nostro paese attraverso le voci, gli sguardi, le suggestioni e le idee di numerosi autori contemporanei.

 

Si partirà sabato 1° maggio (data che celebra i sessant’anni della donazione della Collezione al Comune di Forlì, da parte dell’imprenditore Giuseppe Verzocchi) con l’azione performativa di Cesare Pietroiusti e i commenti alle pitture di Mario Mafai, Giulio Turcato, Massimo Campigli e Afro di Claudio VernaGregorio BottaCecilia Canziani e Claudio Zambianchi, a cui seguiranno, nelle prossime settimane, gli interventi di altri autori.               

 
 
 
 

Mario Mafai, Gli scaricatori di carbone, olio su tela, cm 71×88,5 (dettagli). Collezione Verzocchi

La Collezione Verzocchi rappresenta un punto di riferimento costante del lavoro artistico di Città di Ebla dal 2012. “Fin da quando la frequentavo nel luogo della sua prima collocazione in Pinacoteca a Forlì – dichiara Claudio Angelini – per me era chiaro che la collezione meritasse un lavoro vivo e continuativo e si offrisse a una narrazione pressoché infinita e di massimo interesse. Lavoro, figurazione, imprenditoria e arte. Questi temi sono stati l'ossatura del nostro operare in EXATR al punto che la Collezione continua a rimanerne il nume tutelare.”                                                  

Il racconto attraverso il progetto digitale della Collezione Verzocchi procederà idealmente lungo due fili conduttori. Il primo è la messa a fuoco dello stato della pittura italiana del secondo dopoguerra, di cui gli autori invitati a confrontarsi con essa riassumeranno i passaggi chiave, evidenziando, soprattutto, la coesistenza dei due grandi percorsi di ricerca che hanno dato forma e senso alla grande arte del ‘900: la figurazione e l’astrazione. Il secondo, sarà invece la messa in evidenza del valore di “documento storico” della Collezione stessa, con il racconto, attraverso le opere, di un’Italia che non c’è più: un Paese di pescatori, contadini, sarte, merlettaie, mondine, fabbri, colti in maniera emblematica in un paesaggio ancora profondamente rurale ma già semi urbanizzato, ovvero nel momento in cui l’Italia sta costruendo il suo volto moderno.

Le opere della Collezione Verzocchi descrivono infatti il lavoro nei campi – con mietitori, braccianti e zappatori, o con visioni larghe su campi arati – segno di un’Italia ancora saldata alla sua antica tradizione di contatto con la terra. Altre immagini celebrano invece il nascente sviluppo industriale (costruttori e muratori, architetti, edifici in costruzione e macchine in movimento) oppure documentano la condizione del lavoro femminile (figure di cucitrici, rammendatrici, o lavoratrici dei campi che convivono con visioni leggermente più aggiornate, come quelle delle decoratrici e indossatrici) e altre immagini più intime e domestiche che raccontano la vita degli artisti racchiusi nei loro studi, documentando posizioni singolari, più riflessive e intimistiche, che contrastano con quelle del mondo roboante in via di sviluppo là fuori.

 
 
 
 

Giulio Turcato, Gli scaricatori, olio su tela, cm 90x70 (dettagli). Collezione Verzocchi

“C’è poi una ulteriore suggestione alla base di un’altra tipologia di interventi che il progetto digitale ospiterà. – commenta il curatore Davide Ferri –. Abbiamo immaginato spesso come si comporrebbe oggi, a distanza di circa settant’anni, una collezione di opere di artisti trenta-quarantenni-cinquantenni che parlano di lavoro. Sarebbe possibile ipotizzare uno sviluppo della Collezione Verzocchi facendo i conti con uno scarto temporale così ampio? E sarebbe possibile tradurre le immagini del lavoro di oggi in una galleria di semplici figure? Abbiamo per tanto invitato alcuni artisti visivi a intervenire sul blog attraverso un contributo che va interpretato come una piccola opera “site-specific” che rilanci la sollecitazione di dare forma e vita a immagini e parole che rappresentano il lavoro del presente e le urgenze che sostengono il lavoro dell’artista”.

Lo spazio digitale dedicato alla Collezione Verzocchi nasce da un’idea di Claudio Angelini, Presidente di Città di Ebla e Direttore Artistico di Ipercorpo – Festival Internazionale delle Arti dal Vivo e Davide Ferri, curatore indipendente, che hanno trovato nel Comune di Forlì – Assessorato alla cultura un convinto sostenitore del progetto, soprattutto in relazione agli scenari futuri pensati per la Collezione. Sono stati coinvolti Marco Valerio Amico che ha progettato lo spazio digitale e Gianluca Camporesi con Davide Adamo per le riprese video e il montaggio.

 
 

Afro, Tenaglia e camera oscura, 1949, olio su tela, cm 100x70 (dettaglio). Collezione Verzocchi

 

Il boom del vino in lattina stuzzica anche l'Italia. Quanto vale il business? trebicchieri 29 aprile

 



La crisi economica, il rapido cambiamento nelle abitudini quotidiane e la curiosità mostrata dalle categorie più giovani stanno determinando uno spostamento dei consumi di vino verso formati alternativi comodi e rispettosi dell'ambiente. La lattina è tra quelli che sta performando meglio in mercati importanti come Stati Uniti, Regno Unito e Australia. Entro il 2027, secondo l'istituto di ricerca californiano Grand view research, il giro d’affari mondiale di quella che è per ora una nicchia supererà quota 155 milioni di dollari, con tassi annuali di crescita superiori al 10%.

Una moda che potrebbe presto raggiungere l'Italia, come avvenuto per altre tendenze nel beverage, a partire dai vini rosati. E c’è già chi si è lanciato nel business. Ma quanto è pronto il nostro Paese, legato profondamente al formato in bottiglia, a recepire questo fenomeno? Cosa ne pensa il mondo della Gdo e delle Dop?

 

Sull'ultimo numero del settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso, le voci di analisti, buyer della Gdo, imprese, distributori e consorzi. Ecco il link per scaricarlo  www.gamberorosso.it/settimanale/settimanale-tre-bicchieri-29-aprile-2021

Per riceverlo gratuitamente via e-mail ogni giovedì ed essere sempre aggiornato sui temi legali, istituzionali, economici attorno al vino, iscriviti alla Newsletter di Gambero Rosso

 

 

6 consigli +1 su come risparmiare energia ogni giorno

 La pandemia ci ha fatto comprendere quanto sia importante preservare il nostro ecosistema e cercare di risparmiare energia e risorse. Ovviamente verranno prese nei prossimi anni diverse misure a livello nazionale e sovranazionale ma ad oggi è fondamentale iniziare a risparmiare nella quotidianità sia per un discorso ambientale che per il nostro portafoglio.

Abbiamo imparato ad essere “smart” sul lavoro, stando a casa 24 ore su 24, e ora dobbiamo imparare a diventare smart anche con l’energia per evitare che l’aumento del tempo passato a casa faccia lievitare le bollette. Per risparmiare sui costi energetici è anche bene capire come leggere la bolletta per non trovarsi con eventuali sorprese inaspettate.

Ecco qui riassunte 7 modalità per diventare più Green in casa facendo del bene all’ambiente, risparmiando energia e fino al 10% in bolletta.

1. Spegnere le luci non necessarie per risparmiare energia

Ce lo dicevano sempre i nostri genitori: “Quando esci da una stanza spegni le luci” e farlo, non solo ci faceva risparmiare un tempo la solita ramanzina, ma oggi ci può anche far risparmiare molta energia. Le lampadine a incandescenza da 100 watt spente per due ore in più al giorno potrebbero portarti a risparmiare € 15 in un anno.

Ad oggi c’è anche un altro modo per risparmiare energia sull’illuminazione della casa, passando alle più efficienti lampadine a le LED.

Le luci a LED presentano diversi vantaggi:

  • consumano meno rispetto ad una lampadina tradizionale;

  • durano oltre 50.000 ore;

  • non scaldano;

  • puoi scegliere tra luce calda, fredda o naturale.

2. Usa la luce naturale

Collegato al primo punto c’è il consiglio di utilizzare la luce naturale nelle ore in cui è possibile. Una singola finestra può illuminare da 20 a 100 volte la sua area.

Spegnendo una lampadina da 60 watt per quattro ore al giorno mentre lavori o sei in casa potrai avere un risparmio di circa € 9 all’anno e potrai anche godere un magnifico paesaggio ogni volta che alzerai lo sguardo.

3. L’acqua calda è costosa

Se due persone nella tua casa riducono il tempo della doccia di un minuto ciascuna potresti risparmiare fino a € 30 in un anno. Per non parlare della vasca da bagno, se sei abituato a rilassarti con un lungo bagno caldo, questo potrebbe presentarti un conto salato a fine mese!

È importante anche ricordarsi di chiudere l’acqua durante la rasatura, il lavaggio delle mani e lo spazzolamento dei denti. Queste ulteriori accortezze ti porteranno ad un ulteriore risparmio del consumo di acqua calda fino al 5% e a risparmiare quasi € 20 all’anno.

Infine, riparare una perdita di acqua calda dal rubinetto può farti risparmiare fino a € 9 all’anno in costi energetici. Impara come riparare quella perdita!

4. Scollegare i componenti elettronici inutilizzati per risparmiare energia

La potenza in standby degli apparecchi elettronici di una casa può rappresentare il 10% del consumo annuo di elettricità di una famiglia media.

Ricordati di scollegare i dispositivi elettronici inutilizzati e eliminando quelle fastidiose lucette rosse notturne lascerai nel tuo portafoglio altri € 50 ogni anno.

5. Ricordati di controllare la temperatura:

Se hai il riscaldamento elettrico, abbassa il termostato di due gradi per risparmiare il 5% sulla bolletta del riscaldamento. Abbassandolo di cinque gradi si potrebbe risparmiare il 10% ovvero quasi € 120 all’anno per una famiglia media.

Evita di usare il forno in estate: prova insalate, frullati o barbecue. Ridurrai il calore nella tua casa e risparmierai sui costi di raffreddamento della tua casa fino a € 20.

6. Lava con attenzione

Lavare il bucato a freddo passando dall’acqua calda a quella fredda per una media di tre carichi a settimana, ti porterà a risparmiare fino a € 22 all’anno sulla bolletta energetica.

Riducendo anche di un carico a settimana, anche se stai già utilizzando solo acqua fredda, risparmierai € 18 all’anno sui costi del bucato.

L’asciugatrice è un altro dei costi che fa lievitare la bolletta energetica. Uno studio dimostra come, facendo otto carichi di bucato a settimana, e usando la corda per il 50% di quei vestiti, potresti risparmiare € 65 all’anno!

L’ultima scorciatoia per ridurre l’ammontare della bolletta quando lavi i tuoi vestiti è quella di inserire un asciugamano asciutto al carico dell’asciugatrice. Questo può ridurre notevolmente il tempo che ci metteranno i tuoi panni ad asciugare.

+1. Scegli il tuo fornitore per risparmiare energia

Il miglior modo per risparmiare energia e soldi sulla bolletta della luce è quello di scegliere il fornitore luce più conveniente nella tua città in modo da avere una tariffa che sia ritagliata sulle tue esigenze energetiche. Potrai fare ciò scegliendo non solo la tariffa ma anche la potenza che necessiti.

Ricorda che dal 2017 non sono presenti solo i 4 scaglioni 1,5 kW – 3 kW – 4,5 kW – 6 kW ma sarà possibile scegliere tra un numero di livelli di potenza maggiore che parte da 0,5 kW e incrementa a scaglioni di 0,5 kW, permettendoti di usufruire di potenze intermedie tra i vecchi scaglioni come 3,5kW e 4kW.

Fonte: https://energia-luce.it/news/consigli-risparmiare-energia/

giovedì 29 aprile 2021

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato riapre al pubblico

 



dall'8 maggio il museo è pronto ad accogliere il suo pubblico

in piena sicurezza e con una ricca programmazione

 

dalle 12.00 alle 20.00, dal mercoledì al venerdì

dalle 11.00 alle 20.00, sabato e domenica con prenotazione obbligatoria

maggiori informazioni su prenotazioni

e modalità di accesso su www.centropecci.it/visita Ingresso ridotto per la prima settimana

 

 

Prato, 29 aprile 2021. Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato annuncia che da sabato 8 maggio potrà accogliere nuovamente i suoi visitatori, in piena sicurezza e con tre nuove mostre: l'attesa retrospettiva dedicata a Chiara Fumai Poems I Will Never Release, co-prodotta con il Centre d'art contemporain di Ginevra; la personale della fotografa Marialba Russo Cult Fiction e la rassegna video After Us, una diagnosi poetica ma acuta del presente, curata dall'artista Julian Rosefeldt e prodotta da Fondazione In Between Art Film.

 

Il museo sarà visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 12.00 alle 20.00 (ingresso senza prenotazione), sabato e domenica dalle 11.00 alle 20.00 con prenotazione obbligatoria (maggiori informazioni su www.centropecci.it/visita). Per la prima settimana l'ingresso sarà a prezzo ridotto (7 euro).

 

“Grandi presenze femminili, importanti collaborazioni con istituzioni internazionali, attenzione alla ricerca, alla sperimentazione, alla multidisciplinarietà – dichiara Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci – sono i cardini della nuova e generosa proposta espositiva che, con fiducia nella possibilità di poter tornare ad essere aperti stabilmente, il Centro Pecci presenta per i prossimi mesi.”

 

Alle mostre offerte con la riapertura, il 15 maggio si aggiungerà Cambio, un progetto multidisciplinare del celebre duo Formafantasma – incoronati designer dell’anno per i magazine Wallpaper* e Dezeen – che evidenzia il ruolo cruciale e la responsabilità del design nei confronti dell'ambiente e offre un'importante riflessione sul ruolo degli alberi intesi come fonti di informazione e sensori dei cambiamenti climatici globali. La mostra è in collaborazione con la Serpentine gallery di Londra.

 

Il 19 giugno il programma del Pecci prosegue con Senza fretta, a cura di Luca Lo Pinto e Elena Magini, una personale di Simone Forti (Firenze, 1935) – artista, danzatrice, coreografa, originaria di Prato, che vive e lavora a Los Angeles – con un focus su una serie di lavori che l’artista ha sviluppato dalla metà degli anni Ottanta, le News Animation, in cui viene analizzata la relazione tra linguaggio, movimento e fisicità, a partire dalle notizie scritte sui quotidiani.

 

I nuovi eventi espositivi saranno accompagnati da pubblicazioni parte della collana editoriale del museo (giunta al suo terzo anno di vita e pubblicata dalla casa editrice NERO Editions) che raccoglie oggi un importante corpus di titoli che mettono in relazione l'arte contemporanea con i grandi temi del presente.

 


MILANO WINE WEEK LANCIA WINE BUSINESS CITY UNA INNOVATIVA DUE GIORNI, ORGANIZZATA NELLA CAPITALE DEL COMMERCIO E DEDICATA ALL’INCONTRO TRA AZIENDE E OPERATORI, IN UN MOMENTO DECISIVO PER IL BUSINESS DEL COMPARTO

 

 

È una delle novità della Milano Wine Week 2021 e si svolge in una settimana
cruciale per molte aziende, da una parte per le vendite e dall’altra per gli acquisti destinati alla creazione della carta dei vini più importante dell’anno, quella

del periodo autunno-inverno che include le festività natalizie

 

 

Il mondo del vino – per la prima volta – si avvale delle dinamiche già rodate ed efficaci di moda e design, con gestione degli incontri finalizzati al business, 
studiati sul modello degli showroom multi-brand, con il supporto ulteriore della tecnologia

 

Una App dedicata, attiva dal 1° settembre, permetterà di fissare appuntamenti e incontri in totale sicurezza, così da gestire in maniera razionale i flussi

di persone

 

L’evento - per questa sua prima edizione - aperto alla partecipazione
di 250 aziende selezionate, avrà come obiettivo quello di garantire a ciascuna un grande risultato
di relazioni e di business

 

Un nuovo modo di concepire gli eventi business del settore vinicolo, a servizio delle aziende e degli operatori perché basato sulle loro indicazioni. Questa l’idea dalla quale nasce la prima edizione di Wine Business City, l’innovativo ed esclusivo appuntamento che aprirà la Milano Wine Week 2021: un evento di business di due giorni – 3 e 4 ottobre – dedicato a un numero chiuso di 250 aziende, che consentirà l’incontro tra queste realtà e operatori qualificati del settore, in un periodo dell’anno fondamentale per la ripartenza dei consumi vinicoli, durante il quale vengono definiti gli acquisti per l’ultimo trimestre del 2021 e il primo semestre del 2022.

Il primo focus della manifestazione sarà quello di costruire un ambiente che possa consentire un’esperienza di degustazione e dialogo professionale di altissimo valore, che la renda un momento in cui finalizzare opportunità di business. Questo sarà possibile grazie a una forte profilazione dei partecipanti (l’evento sarà aperto soltanto agli operatori più qualificati della ristorazione, della somministrazione e del retail fisico e digitale italiani) e al supporto della tecnologia. La vera “rivoluzione” è infatti rappresentata dalla Wine Business City APP, l’applicazione studiata per aumentare l’esperienza e facilitare il contatto tra aziende e operatori presenti all’evento. 

 

Grazie alla selezione dettagliata dei visitatori al momento della registrazione, l’APP permetterà di creare un matching tra le necessità degli operatori e l’offerta delle aziende espositrici. Gli addetti ai lavori in visita, infatti, potranno crearsi percorsi personalizzati in base ai propri interessi all’interno del quartiere espositivo e delle aree tematiche.  L’applicazione sarà rilasciata dal mese precedente alla manifestazione in modo da permettere di pianificare l’agenda degli appuntamenti all’interno di WBC Wine Business City con largo anticipo.

 

La APP – oltre alla possibilità di fissare gli incontri presso gli stand delle aziende espositrici – consentirà di prenotare anche una delle 60 business lounge, dove è possibile pianificare gli appuntamenti one to one finalizzati alla chiusura delle trattative. Una modalità di lavoro che combina le caratteristiche classiche di un grande evento di tasting con l’organizzazione dell’agenda, con focus esclusivo sui professionisti, un sistema trasversale funzionale e ben rodata in altre attività presenti nel calendario milanese come quelle degli show-room che realizzano la campagna vendite dei brand di moda, contestualmente alla Milano Fashion Week.

 

La sede della Wine Business City sarà il MEGAWATT COURT, un complesso di 9.000 Mq situato in via Watt 15 a Milano: la struttura sarà adeguata ai massimi standard di sicurezza con l’implementazione di macchinari di ultima generazione per la sanificazione completa dell’aria e delle superfici; inoltre ci sarà una gestione razionale dei flussi di persone presenti nello spazio espositivo, grazie alla presa appuntamenti anticipata tramite la app, così da  gestire al meglio il distanziamento e assicurare una visita e una presenza in totale sicurezza ad espositori e visitatori.  Sempre in un’ottica di coordinamento dei visitatori, sarà disponibile un servizio navetta continuativo per espositori e operatori, attivo dal parcheggio e dalla fermata Famagosta della MM 2 Verde, fino alla location dell’evento e viceversa, che servirà sia coloro che arriveranno dall’autostrada sia coloro che arriveranno dal centro di Milano.

 

La manifestazione nasce per dare la possibilità di accedere alle opportunità commerciali e relazionali della manifestazione ad aziende di tutte le dimensioni, in un periodo in cui l'assenza di eventi e fiere, nazionali ed internazionali, ha diminuito drasticamente le opportunità di sviluppo commerciale del settore”, dichiara Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week. “Un evento profondamente innovativo e tecnologico che mira al business, aperto esclusivamente agli operatori e alla stampa che sarà fondamentale per la ripartenza di tutta la filiera, un progetto che valorizza il grande patrimonio di capacità organizzativa ed esperienza di costruzione e gestione degli eventi business che caratterizza Milano, che si pone l’obiettivo di tradurre per il settore vinicolo metodiche di lavoro già applicate con grandissimo successo ad altre eccellenze come la moda e il design”.

 

7 le aree tematiche espositive in cui i produttori potranno scegliere di esporre in funzione della tipologia di vino che maggiormente caratterizza la produzione della cantina: le Bollicine, suddivise in Metodo Martinotti e Metodo Classico; i Bianchi, autoctoni e internazionali; i Rosati; i Rossi, organizzati in autoctoni e internazionali; gli Emergenti con le 2 sottocategorie Vini Estremi e da viticoltura eroica; i Vini Vulcanici e infine gli Orange Wines. Ogni area tematica sarà a sua volta suddivisa per Regione e le aziende presenti saranno inoltre caratterizzate in convenzionali e biologiche o biodinamiche.

 

Durante la manifestazione si terrà la prima edizione di due prestigiosi riconoscimenti: il premio Carte Vini Italia che vedrà una selezione delle migliori 100 carte vini italiane suddivise in 10 categorie di ristoranti e esercizi di somministrazione e il Wine Retail Award, il premio alle migliori selezioni degli esercizi di dettaglio qualificato e della grande distribuzione. A occuparsi della scelta dei vincitori, un comitato, composto da alcuni dei più autorevoli giornalisti del settore enogastronomico italiano – presieduti da Andrea Grignaffini -, docente di enogastronomia, critico e gastronomo tra i più preparati del nostro tempo. 

 

Wine Business City dà appuntamento il 3 e 4 Ottobre: è l’unico evento del mondo del vino che si inserisca alla perfezione nelle dinamiche della città di Milano, mutuandone strategie già sperimentate e consolidate da altre eccellenze come moda e design e che lavora per creare il matching perfetto tra l’offerta delle aziende e la domanda del mercato.

 


IL MUSEO BAGATTI VALSECCHI RIAPRE DAL 6 MAGGIO

 

Apertura più estesa nel fine settimana e

una sala appena restaurata da ammirare
 
 

Milano, 29 aprile 2021 – Giovedì 6 maggio il Museo Bagatti Valsecchi, dopo il periodo di chiusura imposto dalle restrizioni dovute alla pandemia, riapre le sue sale al pubblico attuando tutte le misure di sicurezza per il contenimento del COVID-19.

 

Il Museo sarà temporaneamente aperto dal giovedì alla domenica, con orari più estesi nel fine settimana fin dalla mattina. Sarà possibile accedere alle sale giovedì e venerdì dalle 13:00 alle 17:45, sabato e domenica dalle 10:00 alle 17:45.

 

Nel rispetto delle regole del contingentamento, le sale del Museo possono accogliere solo pochi visitatori alla volta: è quindi obbligatorio acquistare preventivamente il biglietto online dal sito  www.museobagattivalsecchi.org per le visite del sabato e della domenica, ma consigliamo comunque la prevendita anche negli altri giorni della settimana.

 

Inoltre chi visita il Museo dal 6 al 9 maggio riceverà gratuitamente la tessera Amici del Museo Bagatti Valsecchi che dà diritto a ingressi illimitati e gratuiti per tutto l’anno, oltre ad un’ampia serie di vantaggi, riduzioni e convenzioni, nonché la possibilità di partecipare a tutti gli eventi e le visite culturali organizzate per i soci e a loro riservate.

 

UNA CASA DA RACCONTARE

Durante i mesi di chiusura la nostra casa museo ha lavorato per la programmazione delle prossime stagioni, con la volontà di affermare sempre di più la sua essenza di dimora storica, concetto espresso anche nel nuovo payoff - una casa da raccontare” afferma la Presidente Camilla Bagatti Valsecchi.

 

Sì perché i fratelli Fausto e Giuseppe trasformarono la casa di famiglia nella rievocazione di una signorile dimora del Rinascimento lombardo, strizzando allo stesso tempo l’occhio alle innovazioni tecnologiche del tempo. La “casa artistica” di Via Gesù fu infatti una delle prime abitazioni a Milano a dotarsi dell’illuminazione elettrica mentre la grande attenzione riservata ai manufatti d’arte applicata d’uso domestico la colloca alle radici del futuro design milanese.

 

IL RESTAURO DELLA DECORAZIONE PITTORICA DELLA BIBLIOTECA

Con la riapertura, i visitatori potranno ammirare uno degli importanti interventi di conservazione portati a termine durante questo periodo: il restauro della decorazione pittorica della Biblioteca, realizzato dallo Studio Carlotta Beccaria & Co grazie al Fondo Monti di Italia Nostra.

 

La decorazione pittorica di questo ambiente si ispira a un importante luogo della Milano rinascimentale: la sala capitolare di Santa Maria della Passione affrescata con un monumentale ciclo pittorico di Ambrogio Bergognone.

L’intera decorazione fu realizzata nel 1887 da Luigi Cavenaghi, apprezzato artista oltre che abile restauratore, specializzato anche nell’imitare l’arte del passato e proprio per questo chiamato dai fratelli Bagatti Valsecchi. Certamente fu per loro impulso che il Cavenaghi sostituì ai busti di religiosi che compaiono nelle lunette degli affreschi cinquecenteschi i motti in latino tratti da autori antichi quali Ovidio, Orazio, Tibullo. Questa “antologia” di citazioni è un motivo ricorrente infatti non solo nella Biblioteca, ma anche in tutte le altre stanze della loro dimora.

 

Racconta la conservatrice del Museo Lucia Pini: “Prima del restauro, la decorazione della Biblioteca appariva seriamente compromessa: a rivelarsi problematici furono infatti già alcuni materiali impiegati nel XIX secolo poiché, non permettendo la regolare traspirazione della muratura, avevano portato alla massiccia formazione di sali. Questi ultimi, spingendo al di sotto dello strato più superficiale dell’intonaco, avevano provocato negli anni il rigonfiamento e addirittura il distacco di ampie parti della decorazione pittorica. Ripetuti impacchi per la rimozione dei sali e piccole iniezioni di calce per consolidare le zone a rischio hanno preceduto l’integrazione pittorica delle parti perdute, che è stata realizzata con colori reversibili e mappata con precisone”. 

 

Grazie a questo restauro, si torna così a godere pienamente della bellezza della Biblioteca, dove tutti gli oggetti sono stati lasciati esattamente nella loro collocazione originaria, a cominciare dalla preziosa coppia di globi del 1579 - uno terrestre e l’altro celeste - che campeggia in mezzo alla sala e fa da cornice al lungo tavolo centrale che ospita antichi manufatti in avorio, cofanetti e strumenti scientifici.

Pensata come luogo di raccoglimento, la Biblioteca è completamente rivestita con armadi in legno decorati con gli stemmi di famiglia. Sopra di essi sono allestiste alcune maioliche e all’interno sono conservate le numerose riviste d’arte e di architettura che i due fratelli consultarono alla fine dell’Ottocento alla ricerca di motivi decorativi da riproporre nella loro dimora.

Infine su un grande leggio si trova ancora oggi aperto il volume di Pietro Toesca, commissionato da Giuseppe ed edito nel 1918 che illustra tutte le collezioni e gli ambienti di Casa Bagatti Valsecchi.