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venerdì 30 dicembre 2022

QUESTA SERA A STRISCIA LA NOTIZIA NELLA RUBRICA “PAESI, PAESAGGI...” DAVIDE RAMPELLO E IL GUADO DI URBINO

 


Stasera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna la rubrica Paesi, paesaggi…”Davide Rampello si trova nel paesaggio del Montefeltro, per la precisione a Urbino (PU), la città del Rinascimento.

Questo paesaggio fa da sfondo alla storia di Alessandra, che ha raccolto l’eredità artigiana del territorio aprendo nel cuore di Urbino un laboratorio per la tintura con il guado, il colore della nobiltà. Il guado è una pianta, l’Isatis tinctoria: dalle sue foglie nasce magicamente il blu intenso tipico del Montefeltro.

Artigiani come Alessandra sono beni culturali viventi, colorano il presente con un pigmento che viene dal passato. Questa è l’Italia della qualità.

 

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giovedì 29 dicembre 2022

Gambero Rosso e la Regione Lazio presentano il progetto podcast: “The best in Lazio food experience, un tour tra le province”

  



 

Online da domani sui canali Spotify e Spreaker di Gambero Rosso: “The best in Lazio food experience, un tour tra le province”, una serie podcast nata in collaborazione tra Gambero Rosso e Regione Lazio con il desiderio di raccontare, attraverso le testimonianze dei produttori, le eccellenze gastronomiche del territorio.

 

"L’idea e l’intuizione di dedicare, come prima Regione d’Italia, una delega legata alla cultura del cibo e quindi darsi un compito come Giunta era e continua a essere il percorso su cui continuare a scommettere per la Regione Lazio e per Roma. Il momento è molto florido per il nostro Paese, siamo in una fase di ripartenza dopo il momento pandemico in cui tutta la filiera, a partire da quella primaria, che ha garantito sempre l'accesso al cibo come anche alla salute, è un esempio di best practice e di dimostrazione di saper essere e saper fare. La delega della cultura del cibo è stata per me un’occasione davvero importante, perché ha contribuito a stringere connubi con altri assessorati, stakeholders, partner compositori della cultura del cibo dall’agricoltura all’agro artigianato e alla ristorazione. Porre attenzione alla qualità ma anche alla prossimità, alla riconducibilità del prodotto al territorio, è una consapevolezza necessaria che abbiamo approfondito durante la pandemia, conoscendo ancor di più il nostro prezioso patrimonio e diventando primi divulgatori dei nostri prodotti” ha dichiarato l'Assessora Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati.

 

Il Lazio con una conformazione geografica che varia dalla costa tirrenica ai boscosi Appennini, territori densi di storia, vanta circa 350 prodotti agroalimentari tradizionali.  Un luogo da attraversare e da vivere. 

 

"La serie podcast: “The best in Lazio food experience, un tour tra le province” è un percorso per scoprire la regione e le sue province attraverso alcune delle sue eccellenze enogastronomiche. Un viaggio nel gusto dove conosceremo non solo la storia e le origini dei prodotti che rendono unico il Lazio ma anche le storie di chi riesce a valorizzare ogni giorno la propria terra.

Sono state scelte 10 realtà, esemplari nelle loro produzioni in primis ma anche nell’apporto positivo che creano grazie al lavoro di valorizzazione dei luoghi in cui operano attraverso il rispetto dell’ambiente e l’applicazione di modelli di economia circolare creando un circolo virtuoso di guadagno e impegno anche per le aziende limitrofe. Un itinerario che spazia tra parchi nazionali, i monti della Laga e i monti Sibillini, la valle del Velino, la provincia di Frosinone, la valle del Tevere. Scopriremo attraverso le voci dei produttori il legame indissolubile tra prodotto e territorio e come nascono i prodotti artigianali di qualità" ha dichiarato Paolo Cuccia, Presidente del Gambero Rosso.

 

The Best Lazio Food Experience è un tour tra le province della regione narrato dalle voci di chi la rende unica nelle sue eccellenze gastronomiche. Produttori e storie che toccano ogni provincia e riflettono la ricchezza del territorio che rappresentano. 5 Province, 10 puntate, 1 serie da ascoltare.

 

Qui il link per l’ascolto su Spotify

Qui il link per l’ascolto su Spreaker

                                                                                                                                                                        

Di seguito le aziende coinvolte:

 

Dolcemascolo, Frosinone

Azienda Rocca, Badia di Esperia (FR)

Azienda agricola Del Duca, Sezze (LT)

Salumificio SA. NO, Amatrice (RI)

Casearia Agri In, Torrita Tiberina (RM)

Solenti Clivi, Filacciano (RM)

Az. Agr. Mecarelli – La Gloria di Cesare, Corchiano (VT)

Colli etruschi, Blera (VT)

Cooperativa Velina, Borgo Velino (RI)

Quattrociocchi, Terracina (LT)

 

 

mercoledì 28 dicembre 2022

IL CONSORZIO VINI DOC SICILIA PROTAGONISTA DEL 2022 MIGLIAIA DI CONSUMATORI RAGGIUNTI DALLE ATTIVITÀ PROMOZIONALI IN ITALIA E ALL’ESTERO

 



Nel 2022 il vino DOC Sicilia ha viaggiato per Paesi e città, attraversando confini e parlando le lingue di 3 Continenti: press tour, campagne pubblicitarie, seminari e Masterclass in Italia e all’estero sono state alcune delle attività a cura del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia, che fin dal 2012, in parallelo alle attività di tutela e vigilanza a difesa del consumatore e dei produttori, realizza attività e iniziative volte a promuovere la denominazione.
 
Il 2022, che in qualche modo ha rappresentato il ritorno alla vita dopo la crisi pandemica, si è sviluppato anche per il Consorzio con l’intenzione chiara di instaurare un rinnovato rapporto con appassionati, consumatori e professionisti del settore vinicolo di tutto il mondo, tra Europa, Canada, USA, Cina e UK.
 
“Uno dei nostri obiettivi del 2022 è stato quello di rincontrare appassionati, consumatori e professionisti davanti a un calice di vino DOC Sicilia - sottolinea Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia - a Milano così come a Pechino o New York. Siamo fieri di come la denominazione “Sicilia” sia sempre più rappresentativa di un territorio che, con tutte le sue particolarità, restituisce l’idea di un continente vitivinicolo. Nel 2023 saranno ancor più potenziate le attività di marketing e promozione dei vini siciliani nati sotto l’insegna della Denominazione di Origine Controllata e rappresentati dai primi ambasciatori della DOC Sicilia nel mondo, il Grillo e il Nero D’Avola”.
 
In Italia sono stati tre gli appuntamenti dedicati alla Stampa italiana nel corso dell’anno, a partire dalla speciale degustazione a Milano di Nero D’Avola DOC Sicilia in abbinamento a un menu vegetariano ideato dallo chef Carlo Cracco, agli incoming stampa in estate e in autunno, rispettivamente dedicati al Grillo e al Nero D’Avola, che hanno coinvolto un centinaio tra giornalisti, influencer, operatori e produttori, e raggiunto migliaia di follower sul web, che hanno potuto vivere i giorni di masterclass, degustazioni e visite in cantina attraverso gli account social del Consorzio.
 
Altre masterclass, dedicate ai due principali vitigni autoctoni siciliani, si sono avvicendate a Fermento Milano sia in estate che in autunno coinvolgendo circa un centinaio di soggetti, tra sommelier e operatori del settore a vario titolo. Il Consorzio DOC Sicilia è stato presente a due fiere di settore europee: al Vinitaly nel mese di aprile con un proprio stand e al Vievinum in Austria nel mese di maggio, come guest region insieme all’Alto Adige.
 
Moltissime poi, le attività extra UE, dedicate a media, importatori, sommelier, ristoratori, buyers e retailers, organizzate nel corso dell’anno, tra cui masterclass in Cina e walk around tasting in UK, cene educational e wine tasting in Canada.
Negli Stati Uniti, sono stati organizzati press lunch, incontri e seminari, sia in presenza che on line, con il coinvolgimento di circa 300 persone tra giornalisti, esperti e professionisti del settore vinicolo. Sono stati poi organizzati tre Press Tour con la stampa estera, per un totale di 17 giornalisti americani, a fine giugno in Sicilia Occidentale e tra Palermo e Catania a ottobre; e con 15 giornalisti e influncer inglesi, dal 24 al 28 novembre a Palermo.
 
Sette le campagne influencer e ampia la copertura media che ha reso protagonista il Consorzio con circa un centinaio di pubblicazioni in US.
Per quanto riguarda i consumatori, sono stati raggiunti attraverso attività promozionali e di marketing, come inserzioni paid media su testate nazionali, attività sui social network e attività di media relations e ufficio stampa.
 
 
Consorzio di tutela vini DOC Sicilia
Il Consorzio di tutela vini DOC Sicilia (siciliadoc.wine) prende vita nel 2012, con l’obiettivo di rappresentare il vino del territorio siciliano e promuovere la denominazione DOC Sicilia, con azioni mirate alla crescita della visibilità di un marchio simbolo del Made in Italy e alla tutela e vigilanza a difesa del consumatore e dei produttori. Quasi 8.000 viticoltori e circa 500 imbottigliatori sono promotori della Denominazione di Origine Controllata, un riconoscimento utile a rappresentarli ma anche a valorizzare e salvaguardare la produzione vinicola dell’isola. Il sistema Sicilia DOC è produttore di eccellenza sostenibile: tanti degli oltre 24 mila ettari di vigneto della Denominazione sono coltivati rispettando il disciplinare della vitivinicoltura sostenibile della Fondazione SOStain Sicilia.

Esperienze sotto l’albero: invito alla mungitura!

 





Da oltre un anno e mezzo a Pietraroja (BN) un gruppo di giovani allevatori sta portando avanti un’iniziativa di valorizzazione culturale collettiva. Il progetto si chiama MATER e il gruppo di Petriàni, richiamando il nome dialettale con cui si definiscono di abitanti dell’area, ha promosso un ciclo di rituali di riscoperta delle abitudini tradizionali e dei nuovi modi di stare insieme per generare valore comune.

Tra le sperimentazioni di nuovi prodotti, le possibilità innovative di immersione nel paesaggio naturale e incontaminato di Pietraroja e la fruizione di Educational Tour, il progetto va avanti con appuntamenti sempre più originali e spesso riservati a pochi partecipanti.

Il prossimo si terrà giovedì 29 dicembre presso l’Azienda Agricola Colantone (Capofila del progetto Mater). Sarà un invito alla mungitura, un’occasione per incontrare i Petriàni e i loro prodotti nei loro luoghi di lavoro. L’ovile diventerà luogo di confronto e apprendimento. L’idea è quella di focalizzare l’attenzione sul benessere animale e sul rapporto con la natura come elementi centrali nella programmazione prevista dal progetto.

L’appuntamento all’ovile è per le 17.30, per l’occasione verrà allestito un Farmer Market con prodotti Petriàni e alle 18.30 ci sarà la proiezione del documentario “Nelle Ossa” prodotto da Orticalab: una produzione indipendente, frutto di un lungo e articolato lavoro giornalistico incentrato sulle Aree interne dell’Appennino meridionale per la regia di Luigi Cuomo e con l’amichevole partecipazione di Vinicio Capossela.

 

Nel rispetto degli animali, l’evento è a numero chiuso, pertanto, chi vuole partecipare può prenotare o richiedere maggiori informazioni via mail all’indirizzo matercomunicazione@gmail.com


L’iniziativa nasce nell’ambito del SSL 2014-2020 dell’ATS GAL Alto Tammaro-GAL Titerno ed è sostenuta dalla Misura 16 – Tipologia di intervento 16.4.1 Cooperazione orizzontale e verticale per creazione, sviluppo e promozione di filiere corte e mercati locali.


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IN PROGRAMMA OGGI ALL'ENOTECA COMUNALE DI CASTELVENERE UN INCONTRO PUBBLICO PER PRESENTARE LO STATO DELLA RICERCA DEL PROGETTO 'INDIGENA - SANNIO CAMAIOLA'

 


PRIMO STUDIO DEDICATO AL VITIGNO STORICAMENTE COLTIVATO NELL'AREA TITERNINA-TELESINA

OCCASIONE PER UNA RIFLESSIONE TRA ADDETTI AI LAVORI SULLE POTENZIALITÀ DI QUESTA ANTICA VARIETÀ  CHE SI INSERISCE IN QUELLA RISTRETTA SCHIERA DI VITIGNI AUTOCTONI CONSIDERATI RARI

In programma nel pomeriggio di oggi (28 dicembre, ore 17.30) a Castelvenere (Enoteca comunale di piazza San Barbato) un incontro pubblico per presentare lo stato della ricerca del progetto 'INDIGENA - Sannio Camaiola'.  Il progetto, avviato nel giugno 2021 e che terminerà nella prossima primavera, è stato messo in campo con l'obiettivo di  rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza e promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio dell’Alto Tammaro e del Titerno, selezionando, tra i vitigni nativi dell’area, la Camaiola, adatto a una viticoltura intelligente e sostenibile, tutelando e valorizzando la biodiversità locale. In sostanza, parliamo del primo studio scientifico dedicato al vitigno storicamente coltivato nell’areale telesino-titernino, che lascerà in eredità al territorio un patrimonio di conoscenze altamente innovative, frutto di relazioni con il mondo della ricerca scientifica.

Durante l'incontro saranno resi noti i dati emersi dall'attività svolte fino allo scorso 30 novembre. Attività che vedono impegnato come ente di ricerca l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ – Dipartimento di Agraria, Sezione di Scienze della Vigna e del Vino. In particolare, il progetto si muove nell'ambito di tre moduli: Caratterizzazione genetico - molecolare delle accessioni di Camaiola (WP1), che coinvolge Riccardo Aversano (docente di genetica agraria), Boris Basile (docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree) e Clizia Villano (ricercatore di genetica agraria); Valutazione della qualità chimico - fisica e microbiologica delle uve e impiego di colture starter indigene (WP2), che vede impegnati Angelita Gambuti (docente di scienze e tecnologie alimentari) e Giuseppe Blaiotta (docente di microbiologia agraria); Analisi dello scenario competitivo e sviluppo di strategie di valorizzazione (WP3), di pertinenza di Riccardo Vecchio e Francesco Caracciolo di Torchiarolo (docenti di economia ed estimo rurale). Consulente Responsabile tecnico scientifico e coordinamento è Nicola Matarazzo. 

L'incontro di oggi - a cui sono stati invitati produttori, organizzazioni di categoria e rappresentanti del Gal Titerno - Alto Tammaro e del Sannio Consorzio Tutela Vini - intende essere soprattutto una riflessione sulle potenzialità di questa varietà iscritta al Registro nazionale delle varietà di viti solo nel luglio 2021. La Camaiola, infatti, si inserisce in quella ristretta schiera di vitigni autoctoni considerati "rari", coltivate in aree ristrette, che rappresentano un inestimabile patrimonio storico e culturale, capaci di far assaporare nel loro sorso l'identità di un territorio. Non a caso, questa varietà sannita viene citata ad esempio - insieme alla varietà friulana Schioppettino - dal progetto 'Vinrà' (finanziato dalla Regione Veneto), il cui obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza rispetto al tema della sostenibilità del settore vitivinicolo.  Parliamo quindi di un vitigno che può rivestire una grande importanza anche per le sfide future: grazie agli studi si acquisiranno nuove conoscenze scientifiche su tale varietà, migliorando ulteriormente le sue caratteristiche e le sue capacità espressive, offrendo in questo modo una opportunità ai produttori dediti a una viticoltura sempre più sostenibile e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici.

ll progetto ‘INDIGENA - Sannio Camaiola’  è finanziato dall’Ats formata da Gal Alto Tammaro e Gal Titerno nell’ambito della Strategia di sviluppo locale sostenuta dal Psr Campania 2014-2020, Misura 19 (Sottomisura 19.2 – Tipologia di intervento 19.2.1 ‘Strategia di Sviluppo Locale’ – Misura 16.1 – Tipologia di intervento 16.1.1 ‘Sostegno per costituzione e funzionamento dei GO del PEI in materia di produttività esostenibilità dell’agricoltura’ – Azione 2 ‘Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione’). Protagoniste dell'iniziativa sette aziende dell'areale telesino - titernino:  Ca'Stelle (soggetto capofila), Vitivinicola Anna Bosco, Antica Masseria A' Canc'llera,  Scompiglio, La Vinicola del Sannio, La Vinicola del Titerno e Terre Di Leone.

venerdì 23 dicembre 2022

CRESCITA DEL CONSORZIO DEL VERMOUTH DI TORINO: IN ANTEPRIMA LE GRANDI NOVITA’ PER IL 2023

 


Cresce l’interesse di pubblico e del mercato verso il Vermouth di Torino, una Indicazione Geografica europea di grande attualità e insieme un prodotto con tre secoli di storia piemontese.  
 
 
 
Torino, 23 dicembre 2022
 
 Cresce l’interesse di pubblico e del mercato verso il Vermouth di Torino, una Indicazione Geografica europea di grande attualità e insieme un prodotto con tre secoli di storia piemontese. Nel 2022, il Consorzio che tutela e valorizza la denominazione dalla sua nascita nel 2019, ha realizzato con grande dinamismo moltissime iniziative in Italia e nel mondo, ricevendo forti consensi e risultati di crescita nelle vendite. Ne è rimasto affascinato un pubblico di ogni età e appartenenza, che ha mostrato di amare questo vino aromatizzato d’eccellenza che è il fondamento del rituale italiano dell’aperitivo.

Il Vermouth di Torino è l’unico vino aromatizzato a potersi fregiare dell’Indicazione Geografica Protetta riconosciuta dall’Europa e i produttori individuano nel Consorzio uno strumento efficace di supporto e promozione. Lo dimostra il fatto che il numero delle aziende associate crescerà ancora nel nuovo anno e in gennaio saranno resi noti, oltre ai risultati annuali, anche i nomi dei soci che andranno ad arricchire la compagine consortile. Già ora il Consorzio, presieduto dall’imprenditore vinicolo piemontese Roberto Bava, è rappresentativo della grande maggioranza della produzione di questa denominazione.

Per il 2023 sono stati programmati eventi di promozione in Italia, Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Grecia. Saranno organizzati educational, degustazioni, masterclass, con diverse azioni di comunicazione sul mercato internazionale, anche attraverso canali on-line e social. Le prime tappe principali di questo "tour" mondiale saranno Toronto, Brooklyn, New Orleans, Londra, Berlino e Atene. Gli operatori di settore quali enoteche, ristoranti, cocktail bar, bartender, degustatori e giornalisti, media in genere, saranno coinvolti in Italia e all’estero attraverso incontri, press tour, seminari e presentazioni.

E’ programmata un’intensa presenza in saloni e fiere dedicati ai cocktail e al beverage, come il Vinitaly a Verona in aprile, la Milano Mixology in maggio, l'Athens Bar Show, in novembre e altre ancora in preparazione. A settembre il Consorzio del Vermouth di Torino sarà presente anche a “Cheese”, manifestazione organizzata da Slow Food, dove nei Laboratori del Gusto si vedrà come le diverse espressioni del Vermouth di Torino si sposino bene con i più importanti e interessanti formaggi di qualità.

Dopo la prima edizione nazionale del 2022, nell’estate 2023, a fine giugno, si celebrerà la “Settimana del Vermouth di Torino”, una sette giorni che inviterà locali e barman di tutta Italia e internazionali a scoprire le tante facce del Vermouth di Torino e a cimentarsi nell’ideazione di nuove ricette di cocktail che lo vedano protagonista.
In novembre poi sarà la volta a Torino di un convegno internazionale, con relatori di diversi Paesi, che focalizzerà l'attenzione sul ruolo di un marchio storico nella promozione moderna di un prodotto e di un territorio. Si metterà in evidenza il nome "Torino" come elemento distintivo del marchio e come valenza storica fondamentale per il "Vermouth di Torino".

Grande impegno sarà anche rivolto dal Consorzio alla campagna internazionale “Mediterranean Aperitivo”, momento didattico e conviviale che vede il Vermouth di Torino come evocatore di un territorio, una tradizione, un attraente stile di vita.
E' sempre più glamour, sempre più internazionale e contemporaneo: è sempre l'ora del Vermouth di Torino. 
 
Consorzio del Vermouth di Torino
Il Consorzio ha per scopo la tutela, la promozione, la valorizzazione della denominazione, tutelandone l’informazione al consumatore finale e fornendo assistenza tecnica e formazione professionale alle aziende e ai produttori. Tra i principali compiti, anche l’attività di vigilanza per garantire la corretta applicazione della Indicazione Geografica Protetta ai prodotti consorziati e la promozione del marchio collettivo "Vermouth di Torino". Quella del Consorzio è una realtà che si costituisce nel 2019 per volontà dei produttori di Vermouth di Torino che, consapevoli della necessità di una regolamentazione, hanno definito insieme un disciplinare di produzione approvato dal Decreto del 22 marzo 2017 con cui il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha regolamentato l’indicazione geografica Vermouth di Torino/Vermut di Torino. Attualmente il Consorzio, presieduto da Roberto Bava, comprende 28 aziende storiche che producono e distribuiscono in tutto il mondo: Antica Cantina di Calosso, Antica Distilleria Quaglia – Bèrto, Antica Torino, Arudi, Cav. Pietro Bordiga, Calissano – Gruppo Italiano Vini, Carlo Alberto, Carpano – Fratelli Branca Distillerie, Chazalettes, Cinzano – Davide Campari–Milano, Giulio Cocchi, Coop. Erbe Aromatiche Pancalieri, D.co Ulrich, Del Professore, Drapò – Turin Vermouth, Ducato, Franco Cavallero Spirits, Gancia & C., La Canellese, Luigi Vico, Mainardi, Martini & Rossi, Peliti’s, Sibona, Sperone, Starlino, Tosti1820, Vergnano.

QUESTA SERA A STRISCIA LA NOTIZIA NELLA RUBRICA “PAESI, PAESAGGI...” DAVIDE RAMPELLO E I TAJARIN DELLE LANGHE

 



Stasera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna la rubrica Paesi, paesaggi…”Davide Rampello si trova nelle Langhe, per la precisione a Monforte d’Alba.
Qui il tajarin è simbolo di una civiltà:
 era un piatto tipico delle feste dei poveri, per questo il taglio finissimo è così importante, perché ce ne fossero sempre per tutti in abbondanza.

Questo paesaggio fa da sfondo alla storia di Nino e della sua famiglia, ristoratori stellati fin dagli anni 60. Felicin, il nonno di Nino, è stato un soldato: anche al fronte impastava i tajarin e li tagliava con la baionetta.

Artigiani come Nino sono beni culturali viventi, ogni volta che tagliano non dividono, ma uniscono e moltiplicano. Questa è l’Italia della qualità.

 

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TENUTA SETTE CIELI CRESCE E CONSOLIDA LA SUA PRESENZA NELLA DOC BOLGHERI

 L’azienda presenta un bilancio in positivo con un +99% nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso del 2021. L’impianto di due nuovi ettari è destinato a merlot e cabernet franc

Tenuta Sette Cieli, l’azienda vitivinicola di proprietà di Ambrogio Cremona Ratti e guidata dall’enologa e AD Elena Pozzolini, amplia il suo vigneto nella DOC Bolgheri con due nuovi ettari vitati a cabernet franc (65%) e merlot (35%), un passo importante per rafforzare la propria presenza e identità nella rinomata zona di produzione vitivinicola.
I nuovi terreni si collocano a 130 metri s.l.m., un’altitudine più elevata rispetto ai 60 metri s.l.m. dei 5 ettari già esistenti all’interno della DOC. Ma il piano di ampliamento non si esaurisce qui: nella primavera 2023 si prevede l’avvio di un ulteriore impianto bolgherese di 1,4 ettari coltivato a cabernet franc e destinato alla produzione IGT.
“A fine 2023 la nostra azienda conterà un totale di 18,5 ettari vitati – spiega Elena Pozzolini –. Abbiamo deciso di mettere a dimora nuovi vigneti incoraggiati anche dalla crescita verticale del +99% nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso semestre nel 2021, un primo risultato del lavoro che stiamo conducendo finalizzato a rafforzare la nostra distribuzione a livello nazionale e internazionale. Confermiamo il ruolo da protagonista del cabernet franc, varietà che non ci stanchiamo mai di esplorare e che desideriamo affermare come cru della nostra produzione”.
Nello specifico, analizzando il periodo pre-Covid e successivo, si evidenzia che se il 2019 si era concluso con un +11% rispetto al 2018, il 2020 con un -9% e il 2021 con un +52%, il 2022 si avvia verso una crescita economica complessiva del +22% rispetto al 2021. Un trend confermato dalle vendite, con un 2022 che ad oggi registra un totale di 115.464 bottiglie vendute contro le 91.722 dell’anno precedente, considerando un aumento del prezzo medio in Italia del 15%, indice del valore riconosciuto ai vini di Tenuta Sette Cieli.
Anche in termini di produzione vi sono stati importanti risultati: se nel 2020 le bottiglie prodotte si attestavano attorno alle 90.000, quest’anno la produzione ha toccato le 120.000 unità, dato coerente con le performance più che positive dell’azienda.
Spostando il focus sui mercati di interesse, le vendite si distribuiscono per il 20% in Italia e per l’80% all’estero. La presenza più forte e consolidata si registra negli Stati Uniti, seguiti da Svizzera e Inghilterra, quest’ultima particolarmente interessata ai vini top di gamma Indaco e Scipio. Per quanto riguarda l’apertura di nuovi mercati, il 2022 ha registrato un fatturato considerevole relativo alla Serbia.

Concluso con successo il Crowdfunding Civico del Comune di Milano Minima Theatralia | Duperdu raggiungono l’obiettivo e portano in scena il 4 aprile 2023 al Teatro Elfo Puccini il loro nuovo spettacolo

 

mercoledì 21 dicembre 2022

ROBERTO CAPUCCI Seriche armature PROROGATA FINO AL 16 APRILE 2023