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martedì 26 maggio 2020

I roccoli di Montenars, “luogo del cuore”




Il FAI - Fondo Ambiente Italiano ha da poco promosso la decima edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Si rivolge ai cittadini italiani e stranieri chiedendo loro di votare i luoghi che amano e che vorrebbero vedere difesi, valorizzati, recuperati. Parole chiave dell’iniziativa: sensibilizzazione, conoscenza, tutela e valorizzazione. È possibile votare tutti i beni di rilevante interesse – ambientali, ecclesiastici, urbanistici, archeologici, architettonici – anche se di proprietà privata. In più il FAI ha introdotto una classifica speciale, “Italia sopra i 600 metri”, relativa alle segnalazioni riguardanti i beni localizzati nelle aree montane. L’obiettivo è di salvaguardare e promuovere queste aree sempre più marginali che coprono una parte rilevante del territorio italiano e ne rappresentano un significativo elemento di identità. Non solo: custodiscono importanti patrimoni naturali e culturali anche se sono rese fragili dalle carenze di servizi e da condizioni di vita non facili. Il 15 dicembre 2020 è la data ultima per dare il proprio voto.
È consuetudine che le segnalazioni riguardino i beni “blasonati”, quali ville, palazzi, castelli, giardini storici. L’Ecomuseo si è deciso a sostenere un punto di vista diverso invitando a segnalare un “piccolo sistema paesaggistico e naturalistico” realizzato dal basso, ovvero dalla comunità di Montenars. Si tratta dei roccoli, antiche uccellande diffusissime un tempo su questo territorio sopra i 600 m, che alcuni proprietari continuano indefessi a potare e gestire come veri e propri giardini. Dietro questi boschetti artificiali si cela un patrimonio, paesaggistico e culturale, dove immaterialità e materialità si fondono. Precisiamo: non si tratta di elogiare la pratica dell’aucupio ormai superata, semmai di riconoscere il fatto che il paesaggio di Montenars è stato costruito dai suoi abitanti, che l’hanno modellato e adattato alla necessità di colmare le carenze alimentari in una fase storica difficile. L’esortazione che facciamo è conseguente: segnalate al FAI i roccoli di Montenars!

I roccoli di Montenars si propongono oggi come dei veri e propri monumenti naturali e storici, costituendo nel contempo una componente essenziale del contesto di vita della popolazione locale, espressione della specificità del suo patrimonio ambientale e fondamento della sua identità. Testimoniano il forte legame esistente tra gli abitanti di Montenars e il contesto in cui vivono e operano, e la profonda conoscenza di tutti quegli aspetti legati all’ambiente e ai cicli naturali che rischiano di andare perduti. Sono parte integrante del paesaggio, da intendersi come prodotto storico della cultura e del lavoro dell’uomo sulla natura. Anzi: di questo paesaggio costituiscono un autentico valore aggiunto, considerando le caratteristiche di unicità di cui sono portatori. Nel paesaggio e nei roccoli di Montenars è rappresentato e testimoniato il passato della comunità. È una conferma esplicita di quanto contenuto nella Convenzione Europea del Paesaggio, che definisce il paesaggio «una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni». Da tempo l’Ecomuseo delle Acque, con il Comune e la Pro Montenars, è impegnato in un progetto che punta a far conoscere e a valorizzare queste singolari strutture vegetali, riconvertendole ad altre funzioni di tipo naturalistico, didattico e culturale.

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