Il FAI - Fondo Ambiente Italiano ha da poco promosso la decima edizione de “I Luoghi del Cuore”,
il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Si rivolge ai
cittadini italiani e stranieri chiedendo loro di votare i luoghi che
amano e che vorrebbero vedere difesi, valorizzati, recuperati. Parole
chiave dell’iniziativa: sensibilizzazione, conoscenza, tutela e
valorizzazione. È possibile votare tutti i beni di rilevante interesse –
ambientali, ecclesiastici, urbanistici, archeologici, architettonici –
anche se di proprietà privata. In più il FAI ha introdotto una
classifica speciale, “Italia sopra i 600 metri”,
relativa alle segnalazioni riguardanti i beni localizzati nelle aree
montane. L’obiettivo è di salvaguardare e promuovere queste aree sempre
più marginali che coprono una parte rilevante del territorio italiano e
ne rappresentano un significativo elemento di identità. Non solo:
custodiscono importanti patrimoni naturali e culturali anche se sono
rese fragili dalle carenze di servizi e da condizioni di vita non
facili. Il 15 dicembre 2020 è la data ultima per dare il proprio voto.
È
consuetudine che le segnalazioni riguardino i beni “blasonati”, quali
ville, palazzi, castelli, giardini storici. L’Ecomuseo si è deciso a
sostenere un punto di vista diverso invitando a segnalare un “piccolo
sistema paesaggistico e naturalistico” realizzato dal basso, ovvero dalla comunità di Montenars. Si tratta dei roccoli, antiche uccellande
diffusissime un tempo su questo territorio sopra i 600 m, che alcuni
proprietari continuano indefessi a potare e gestire come veri e propri
giardini. Dietro questi boschetti artificiali si cela un patrimonio,
paesaggistico e culturale, dove immaterialità e materialità si fondono.
Precisiamo: non si tratta di elogiare la pratica dell’aucupio ormai
superata, semmai di riconoscere il fatto che il paesaggio di Montenars è
stato costruito dai suoi abitanti, che l’hanno modellato e adattato
alla necessità di colmare le carenze alimentari in una fase storica
difficile. L’esortazione che facciamo è conseguente: segnalate al FAI i roccoli di Montenars!
I roccoli di Montenars si propongono oggi
come dei veri e propri monumenti naturali e storici, costituendo nel
contempo una componente essenziale del contesto di vita della
popolazione locale, espressione della specificità del suo patrimonio
ambientale e fondamento della sua identità. Testimoniano il forte legame
esistente tra gli abitanti di Montenars e il contesto in cui vivono e
operano, e la profonda conoscenza di tutti quegli aspetti legati
all’ambiente e ai cicli naturali che rischiano di andare perduti. Sono
parte integrante del paesaggio, da intendersi come prodotto storico
della cultura e del lavoro dell’uomo sulla natura. Anzi: di questo
paesaggio costituiscono un autentico valore aggiunto, considerando le
caratteristiche di unicità di cui sono portatori. Nel paesaggio e nei
roccoli di Montenars è rappresentato e testimoniato il passato della
comunità. È una conferma esplicita di quanto contenuto nella Convenzione
Europea del Paesaggio, che definisce il paesaggio «una determinata
parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui
carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro
interrelazioni». Da tempo l’Ecomuseo delle Acque, con il Comune e la Pro
Montenars, è impegnato in un progetto che punta a far conoscere e a
valorizzare queste singolari strutture vegetali, riconvertendole ad
altre funzioni di tipo naturalistico, didattico e culturale.
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