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martedì 31 marzo 2020

CHIARETTO DI BARDOLINO: LA NUOVA ANNATA È ONLINE

Al via la campagna di comunicazione del Consorzio per sostenere le consegne a domicilio e le vendite attraverso gli e-commerce
Una campagna social per dare una visibilità collettiva alle iniziative dei singoli produttori: il Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino ha messo a disposizione delle aziende agricole e delle cantine gardesane i propri canali di comunicazione online per segnalare tutte le attività indirizzate a garantire la consegna a domicilio del Chiaretto, del Bardolino e di altri vini. Sono una trentina le realtà ad oggi aderenti al progetto consortile ed altre si aggiungeranno. Alcune sono dotate di veri e propri shop online, altre raccolgono gli ordini via email o telefonicamente. Qualcuna ha approntato specifici buoni sconto. Altre si sono attrezzate proprio in queste ore, grazie anche all’input ricevuto dal Consorzio. La maggior parte consegna su tutto il territorio nazionale.
“A causa dell’emergenza coronavirus - spiega Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino - non abbiamo potuto realizzare l’Anteprima del Chiaretto in programma ai primi di marzo, ma non ci arrendiamo e vogliamo fare in modo che gli appassionati possano apprezzare la nuova annata del nostro vino rosa acquistandola direttamente dai produttori per riceverla a casa insieme agli altri vini del territorio. Con la campagna di comunicazione del Consorzio intendiamo offrire un’immagine coordinata dei servizi che le nostre cantine, dalle più piccole alle più strutturate, hanno messo in campo per stare vicino agli appassionati dei vini gardesani. Nel contempo, vogliamo stimolare la nostra filiera produttiva ad esplorare nuovi canali di comunicazione e modalità di vendita. Non solo: stiamo lavorando anche ad un progetto di digital tasting indirizzato ai media italiani ed esteri”.
Le aziende aderenti all’iniziativa e le modalità di vendita e di spedizione saranno segnalate nei profili consortili Facebook e Instagram, oltre ad essere già disponibili sul sito web consorziobardolino.it.
Facebook: www.facebook.com/chiarettodibardolino
Instagram: www.instagram.com/chiaretto_di_bardolino
Sito web: www.consorziobardolino.it 

VENTURINI BALDINI ADERISCE AL PROGETTO #IORESTOINCANTINA PROMOSSO DA @CANTINASOCIAL



La storica tenuta - nel cuore dell’Emilia -
annuncia con orgoglio la partecipazione all’iniziativa di Charity 
 
Il 10% delle vendite verrà devoluto all’Ospedale di Santa Maria di Reggio Emilia



Stiamo vivendo tutti un momento molto particolare, mai vissuto prima che coinvolge a livello emotivo e lavorativo. La situazione è difficile, soprattutto per chi lavora incessantemente negli ospedali”, afferma Julia Prestia, titolare insieme al marito Giuseppe della Tenuta di Reggio Emilia. “Ma siamo convinti che l’impegno di tutti ci renda più forti. Per questo abbiamo deciso di contribuire anche noi a sostenere queste persone che stanno salvando delle vite”.

 Venturini Baldini ha quindi preso parte al progetto #iorestoincantina promosso da Cantina Social – realtà digitale nata nel 2015 con lo scopo di raggiungere e informare persone legate al mondo del vino – e ha così creato una box con una selezione di prodotti rappresentativi della Tenuta, disponibile a un prezzo speciale, che potrà essere ordinata via mail o telefono e consegnata in tutta Italia e senza alcuna spesa di spedizione.

Il vino – da sempre – unisce le persone, in questo momento continua a farlo, animando questo progetto semplice ed efficace. L’idea è che ogni cantina possa far conoscere il territorio vitivinicolo italiano e al tempo stesso possa sostenere le realtà della propria Regione, per questo il 10% delle vendite di questa special box di Venturini Baldini verrà devoluto all’Ospedale di Santa Maria di Reggio Emilia. 

#IORESTOINCANTINA e faccio del bene!

GAMeC “mola mia” Radio, Artists’ Film e laboratori gratuiti in diretta video

Nelle settimane del lockdown le attività della GAMeC si evolvono percorrendo strade inedite e sviluppando progetti digitali, dalla videoarte alla didattica. Mentre si moltiplicano gli appelli a sostegno dell’ospedale di Bergamo attraverso la Radio della galleria.


RADIO GAMeC
Un’emittente dal fronte

Prosegue il palinsesto di RADIO GAMeC, la trasmissione quotidiana inaugurata domenica 22 marzo: ogni giorno alle 11.30, in diretta dalla pagina Instagram del museo, il giornalista Leonardo Merlini intervista due ospiti per condividere con il pubblico testimonianze dalla città di Bergamo e storie da tutto il mondo.
Un’emittente dal fronte, come Radio Londra, creata nei giorni difficili della battaglia, ma pensata anche per le stagioni che seguiranno. Un modo per fare muovere il pensiero e continuare a respirare cultura, per raccontare il presente e immaginare un futuro tutto da costruire.

Nel corso della prima settimana di trasmissione sono intervenuti: Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo; Francesco Micheli, direttore del Teatro Donizetti; Alessandro Sciarroni, danzatore e coreografo Leone d’Oro alla carriera della Biennale danza di Venezia 2019; Michela Murgia, scrittrice e drammaturga; Michela Moioli, medaglia d’oro olimpica di Snowboard cross; Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo; Leonardo Caffo, filosofo e saggista; Mauro Baronchelli, Direttore Operativo di Palazzo Grassi; Sandro Veronesi, scrittore; Davide Agazzi, giornalista; Formafantasma, designer; Chiara Valerio, scrittrice e saggista; Stefano Scaglia, Presidente di Confindustria Bergamo; Emiliano Ponzi, illustratore; Filippo Berta, artista; Paolo Fresu, musicista.
Tutte le trasmissioni possono essere riascoltate in podcast sul sito della GAMeC e sui canali Youtube e Soundcloud.

Numerosi gli ospiti attesi nei prossimi giorni: dall’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti alla regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi; dallo stilista Antonio Marras all’alpinista bergamasco Simone Moro; dal Direttore di Sky TG 24 Giuseppe De Bellis alla performer Chiara Bersani; dal Presidente di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani Gianfranco Maraniello al Direttore Artistico delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino Nicola Ricciardi; dal Direttore di Sky Arte Roberto Pisoni alle voci di Emergency.

Partirà inoltre sabato 4 aprile un nuovo appuntamento serale, previsto per le ore 21.30, per dare voce a ospiti internazionali.

Infine, ogni martedì, giorno di chiusura del museo, Leonardo Merlini in conversazione con il Direttore della GAMeC Lorenzo Giusti, farà Il punto del martedì: un appuntamento per tracciare un bilancio della settimana passata e introdurre i futuri ospiti di Radio GAMeC.
ARTISTS’ FILM INTERNATIONAL – XII EDIZIONE
Artista selezionato dalla GAMeC
FRANCESCO PEDRAGLIO
RACCONTO ANTIORARIO (6 COSTELLAZIONI), 2017
 
Prosegue la partecipazione della GAMeC ad Artists’ Film International, il prestigioso network dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali, con artisti provenienti da tutto il mondo.
 
Mentre le porte di musei e istituzioni saranno chiuse, i siti web e i canali social delle oltre venti realtà aderenti al network daranno vita a una mostra diffusa, proponendo online i video selezionati. Un messaggio di solidarietà e collaborazione internazionale in un frangente storico che obbliga al distanziamento sociale.
 
Per la dodicesima edizione della rassegna – il cui tema è il “linguaggio” – le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato per la GAMeC l’artista Francesco Pedraglio (Como, 1981).
Sviluppato a partire da una performance live, il progetto di Pedraglio Racconto antiorario (6 costellazioni) adotta una narrazione astratta per immaginare sei possibili costellazioni che prendono forma nello spazio che si crea tra narratore, attori, oggetti e il buio della notte.
L’artista si interessa a come ogni processo narrativo e di “messa in scena” – di uno stesso soggetto, o di una situazione – influenzi la relazione tra chi racconta e chi ascolta, rendendo visibile le fantasie e le finzioni che costituiscono la nostra realtà. Il video ci ricorda come il linguaggio sia un potente strumento di mediazione tra noi e la realtà circostante.
 
Partecipano al progetto: Ballroom Marfa, Marfa, Texas; Belgrade Cultural Centre, Belgrado; Bonniers Konsthall, Stoccolma; CAC, Vilnius; Centre for Contemporary Arts Afghanistan (CCAA), Kabul; Crawford Art Gallery, Cork; Fundacion PRÓA, Buenos Aires; Hammer Museum, Los Angeles; Hanoi DOCLAB, Hanoi; Istanbul Modern, Istanbul; Friends of Iziko South African National Gallery, Città del Capo; KWM Art Centre, Pechino; Mahera and Mohammad Abu Ghazaleh Foundation, Amman; Moscow Museum of Modern Art, Mosca; Museum of Modern Art, Varsavia; Neuer Berliner Kunstverein kunst forum (n.b.k.), Berlino; Para Site, Hong Kong; Project 88, Mumbai; Tromsø Kunstforening, Tromsø; Whitechapel Gallery, Londra; The Whitworth, The University of Manchester.
ARTROOM 
Laboratori in diretta video con i Servizi Educativi della GAMeC
 
Nei mesi di aprile e maggio i Servizi Educativi della Galleria metteranno in campo due proposte rivolte ai più giovani, basate su una modalità partecipativa di relazione con l'arte, sullo scambio e sull'ascolto.
 
Per le bambine e i bambini iscritti alla Scuola primaria, dal II al V anno, è stato progettato ARTROOM: 12 appuntamenti gratuiti in cui, attraverso la modalità della videoconferenza, educatrici ed educatori proporranno attività legate alla mostra Il suono del becco del picchio di Antonio Rovaldi, artista che ha esplorato i margini di New York camminando, respirando, fotografando luoghi in cui si assiste alla comparsa di strani animali preistorici, oggetti improbabili, indizi della presenza umana, il tutto al segno di una natura che riprende possesso di spazi dove l'uomo non compare mai.
 
Per le bambine e i bambini della Scuola dell'infanzia (aiutati dai genitori) e della Scuola primaria è inoltre a disposizione, sul nostro sito, il quaderno operativo dedicato alla Collezione del museo, con proposte e attività che li accompagneranno nell'esplorazione dell'arte.
Le forme geometriche di Kandinskij, la cagnolina di Boccioni, il Gattalbero di Sutherland, gli oggetti silenziosi di Morandi, lo stile “manga” di Adami: questo e altro si troverà tra le pagine del quaderno, a disposizione di chi vuole mettersi alla prova.
Tutti i bambini che si divertiranno con le schede e che invieranno una fotografia dei lavori a Giovanna Brambilla (giovanna.brambilla@gamec.it), responsabile dei Servizi Educativi della GAMeC, riceveranno un commento, un incoraggiamento, una risposta, e potranno dialogare con il museo in questa forma inedita.

A CA’ DEL POGGIO SI TORNA A BRINDARE CON L’APERITIVO SOCIAL (MA VIRTUALE)




Il ristorante & resort di San Pietro di Feletto propone due nuovi appuntamenti in diretta Instagram con l’AperiSocial: mercoledì 1° aprile interverrà il direttore della Fondazione Marca Treviso, Alessandro Martini. Sabato 4 aprile, invece, di scena l’allenatore di calcio, Gianni De Biasi. Hashtag di riferimento, come sempre, #iostoacasa 

San Pietro di Feletto (TV), 31 marzo 2020 – L’aperitivo ai tempi del Coronavirus? E’ social, ma al tempo stesso virtuale. Da alcune settimane, Ca’ del Poggio Ristorante & Resort propone l’AperiSocial, un ciclo di incontri in diretta Instagram per parlare del territorio, delle sue attrattive, ma anche del difficile momento che stiamo vivendo.

Un salotto virtuale, idealmente collocato a San Pietro di Feletto, nel cuore delle colline del Prosecco riconosciute dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che ogni settimana coinvolge - rigorosamente da casa - due ospiti speciali.

La terza settimana di AperiSocial si aprirà domani, mercoledì 1° aprile, alle ore 19, con il direttore di Fondazione Marca Treviso, Alessandro Martini, che parlerà di ospitalità e turismo con particolare riferimento alle conseguenze dell’emergenza Coronavirus.    

Il secondo momento, sabato 4 aprile, sempre alle ore 19, avrà invece come ospite l’allenatore di calcio Gianni De Biasi. A fare idealmente gli onori di casa, Alberto Stocco, titolare di Ca’ del Poggio. Incontri virtuali, riflessioni reali. E sui tavoli, immancabile, una bottiglia di Prosecco, il simbolo di queste terre.  

AperiSocial è aperto a tutti. Chiunque potrà partecipare, facendo domande o lasciando commenti in diretta: sarà sufficiente collegarsi al profilo Instagram @cadelpoggio.it. Hashtag di riferimento, ovviamente, #iostoacasa.   
     
In allegato, foto di Alberto Stocco, titolare di Ca’ del Poggio.  

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CA’ DEL POGGIO, DOVE IL PROSECCO INCONTRA IL MARE

C’è il Prosecco. E c’è il mare. Ca’ del Poggio Ristorante&Resort a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, coniuga alla perfezione le due anime della famiglia Stocco. Quella marinara, che ha portato Fortunato e la moglie Maria Stella ad affrontare una qualificata esperienza di ristorazione a Bibione, prima di trasferirsi a San Pietro di Feletto. E quella collinare, interpretata dai figli Alberto e Marco, che, con l’aiuto dei genitori, hanno fatto propria la tradizione familiare, rivisitandola con un tocco di modernità ed eleganza.
Ca’ del Poggio Ristorante&Resort è aperto a San Pietro di Feletto, lungo la Strada del Prosecco Superiore Docg, dal 18 ottobre 1994, e da allora incontra il crescente favore di una clientela raffinata ed esigente. Se il panorama sui colli del Prosecco che si ammira dalle sale del Ristorante Relais Ca’ del Poggio va dritto al cuore, il palato degli ospiti della famiglia Stocco è deliziato da una cucina marinara che, grazie alla creatività degli chef Marco Stocco e Vincenzo Vairo, si è ormai imposta all’attenzione dei più severi gourmet.
Molto conosciuto nell’ambiente sportivo - in via dei Pascoli, unica salita certificata dalla Federazione Ciclistica Italiana, ribattezzata Muro di Ca’ del Poggio e gemellata con il Muro di Grammont e il Mûr-de-Bretagne, sono transitate le edizioni 2009, 2013, 2014 e 2017 del Giro d’Italia, il Campionato Italiano Professionisti del 2010 e l’edizione 2018 del Giro d’Italia Under 23 - il Ristorante Relais Ca’ del Poggio dispone di 80 coperti inseriti in un ambiente elegante e al tempo stesso familiare, in cui Alberto Stocco e i suoi collaboratori fanno sentire gli ospiti come a casa loro.
Dal maggio 2013, l’offerta turistica di Ca’ del Poggio è arricchita dall'Hotel Villa del Poggio, una struttura dotata di ogni comfort (e con una meravigliosa terrazza panoramica) che si integra alla perfezione con l’ospitalità offerta dal ristorante, trasformando quest’angolo della Marca Trevigiana - a 60 km da Venezia - in una specie di paradiso per una clientela che ama immergersi nell’atmosfera rilassata ed elegante delle colline del Prosecco. Nelle vicinanze sono disponibili campi da golf e da equitazione, oltre a percorsi naturalistici da esplorare a piedi o con le mountain bike messe a disposizione dall’hotel, per una vacanza all’insegna del benessere e del relax.  
Nei dintorni si sviluppa inoltre il Sentiero di Papa Giovanni XXIII, un percorso di meditazione, pace e spiritualità dedicato alla memoria del “Papa Buono”, che, quand’era ancora Patriarca di Venezia, amava ritirarsi tra le colline di San Pietro di Feletto per riposarsi e ritemprare lo spirito. 
Le ricerche del cardinale Loris Francesco Capovilla, storico segretario personale di Angelo Giuseppe Roncalli sin dagli anni veneziani, e di don Nilo Faldon, insigne storico locale, unite alla testimonianza della gente del luogo, hanno permesso di definire i luoghi toccati dallabituale cammino del futuro san Giovanni XXIII durante i suoi soggiorni a San Pietro di Feletto, dove esiste anche una millenaria Pieve visitata ogni anno da migliaia di fedeli.

Vino e archeologia: Tinazzi racconta il sito archeologico scoperto nella cantina San Giorgio in Puglia



Che cos’hanno in comune il mondo del vino e l’archeologia? Entrambi sono attività che si situano a metà strada tra l’arte, la scienza e il turismo, valorizzando il territorio in cui si trovano a operare. Ed è proprio partendo dalla riscoperta del territorio che Gian Andrea Tinazzi, titolare del gruppo Tinazzi e amante del vino e della storia, ha deciso di dare vita al progetto archeologico di San Giorgio in Puglia, azienda tarantina di proprietà della famiglia Tinazzi. Nella nuova sede della cantina è stato infatti scoperto un sito archeologico composto da una piccola necropoli e una grotticella probabilmente risalenti al periodo alto medievale.

Un ritrovamento che ha emozionato la famiglia Tinazzi, che ha deciso di affidarsi all’esperienza dell’Archeoclub di Carosino per scavare nella storia di una terra che nel tempo non è stata solo in grado di produrre ottimi vini, ma anche opere d’arte dall’inestimabile valore storico. Lo scorso anno la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio ha rilasciato l'autorizzazione alla pulizia e al rilievo del sito archeologico da parte dell'Archeoclub di Carosino, di cui San Giorgio è diventata socia sostenitrice. I lavori, guidati dal presidente dell'Archeoclub di Carosino Angelo Campo, sono momentaneamente fermi per l’emergenza sanitaria in corso, e si spera che possano ripartire al più presto con la rimozione dei massi ritrovati sul sito per consentire il proseguimento degli scavi e la messa in sicurezza per le visite guidate.

Angelo Campo, grazie ai primi rilevamenti, è stato in grado di ipotizzare una datazione del sito archeologico: «In località Fornovecchio, nella proprietà dell’azienda Tinazzi – ha spiegato Campo – abbiamo ritrovato una piccola necropoli e una grotticella appartenenti, probabilmente, al periodo alto medioevale, ma anche qualche frammento di materiale ceramico più antico». 

«Come cantina – ha dichiarato Gian Andrea Tinazzi, proprietario di San Giorgio e Feudo Croce – siamo fieri di sostenere un progetto che unisce la nostra passione per la storia di questa parte di Salento alla promozione di eccellenze che creano valore, come l’archeologia e il lavoro degli archeologi che collaborano con noi. La nostra filosofia aziendale è, oltre a produrre vino, creare qualcosa di bello per la comunità» Il progetto è stato lanciato nel giugno 2019 con un’Archeocena a sostegno dell’Archeoclub d’Italia Onlus di Carosino guidato dall’architetto Campo. Il volere della famiglia Tinazzi è forte e chiaro: riqualificare un luogo partendo dalla sua storia.


San Giorgio - La cantina San Giorgio è stata fondata dalla famiglia Tinazzi nel 2011 a San Giorgio Jonico, Taranto. L’obiettivo principale è stato quello di stimolare la produzione vinicola locale valorizzando le potenzialità dei vitigni autoctoni pugliesi. Dal 2019, per dare maggiore impulso alla produzione vinicola pugliese, Tinazzi ha trasferito la sede della cantina nel comune limitrofo di Faggiano. Nella moderna struttura verrà lavorata e imbottigliata la produzione pugliese di Tinazzi. Le botti sono in acciaio Inox, per mantenere la freschezza dell'uva del territorio, e i macchinari tecnologicamente avanzati: la Cantina è stata infatti costruita per permettere di produrre vini sempre più buoni, espressione di un territorio incostante crescita qualitativa. Tra le etichette di punta della cantina si segnalano il Primitivo di Manduria Diodoro, il Negramaro del Salento Lattanzio e la Malvasia Nera del Salento Tiranno.

Tinazzi - I Tinazzi, nell'antica tradizione veronese, erano recipienti simili a botti dove si metteva l'uva pigiata a fermentare: una famiglia legata al vino persino nell'origine del nome. Non può che cominciare con questo curioso aneddoto la storia di Tinazzi, che inizia alla fine degli anni Sessanta a Cavaion Veronese (Vr), grazie all’impegno e alla passione di Eugenio Tinazzi.
Gian Andrea Tinazzi, figlio del fondatore, all’epoca ancora diciottenne, segue subito il padre nella conduzione dell’impresa e allarga progressivamente gli orizzonti dell’azienda sia in termini di produzione che di mercati. Animato da uno spirito vivace, intraprendente e proattivo, trasforma negli anni l’azienda di famiglia da una realtà locale, che vende vini veneti DOC a piccole realtà del lago di Garda, all’attuale importante Gruppo esteso tra Veneto e Puglia, regione di grande carattere e dalle crescenti potenzialità qualitative, in cui i Tinazzi sono presenti dal 2001. Sotto la sua guida il gruppo produce vini d’alta qualità, venduti in oltre 30 Paesi nel Mondo. Un'intuizione che ha portato l'azienda a diventare una delle più interessanti realtà della viticoltura italiana, con oltre 100 ettari di vigneti di proprietà e un'ampia proposta di iniziative legate alla cultura contadina e all'accoglienza.
Gli importanti premi internazionali, come i riconoscimenti di rinomate riviste come Wine Spectator, Wine Enthusiast e Decanter sono solo l'ultimo tassello della storia dei vini.

EMERGENZA COVID-19, FIVI SCRIVE ALLA MINISTRA BELLANOVA: SERVE UNA RISPOSTA IMMEDIATA E FORTE


I Vignaioli Indipendenti chiedono al Ministero di intervenire subito con misure che tutelino il lavoro. Richiesta la proroga di scadenze e versamenti
La FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha scritto alla Ministra Teresa Bellanova chiedendo che, a fronte della situazione legata all’emergenza COVID-19, il Ministero intervenga con una serie di misure per aiutare le aziende in difficoltà.
FIVI sottolinea come una serie di adempimenti in scadenza adesso, ma anche nei prossimi mesi, difficilmente potranno essere rispettati. Questo per motivi legati sia alle difficoltà di spostamento e di reperire personale per lavorare nelle campagne, sia per il fatto che molti uffici sono chiusi o lavorano in orario ridotto. Si aggiunge poi anche l’oggettiva difficoltà economica a cui le aziende dovranno far fronte nei prossimi mesi.
“Il delicato momento che stiamo vivendo – sottolinea Matilde Poggi, Presidente FIVI - richiede una risposta da parte del Governo immediata e forte. Noi Vignaioli ci impegneremo come sempre, ancor di più se possibile, per fare la nostra parte, ma abbiamo bisogno che da parte delle istituzioni ci sia tutta la flessibilità e la sensibilità che la situazione richiede”.
Sono diverse e variegate le richieste di FIVI al Ministero e toccano l’ambito fiscale, retributivo e lavorativo. C’è forte preoccupazione infatti anche per la manodopera, fondamentale soprattutto nel corso della vendemmia, che si prevede difficile a trovarsi a causa delle limitate possibilità di spostamento delle persone. FIVI in questo caso chiede una semplificazione gestionale dei voucher in agricoltura.
Le richieste in breve:
1. Proroga di 12 mesi della scadenza delle autorizzazioni per nuovi impianti e reimpianti scadenti nel 2020.
2. Proroga di 12 mesi per i termini di rendicontazione della misura OCM vino, PSR e Piani di riconversione e ristrutturazione vigneti.
3. Annullamento delle sanzioni previste per le aziende che non siano riuscite a concludere e a rendicontare i progetti OCM promozione.
4. Sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali agricoli per 12 mesi unitamente a quelli dei versamenti di imposte, INPS ed Enpaia per i dipendenti delle aziende agricole.
5. Concessione di prestiti di conduzione o finanziamenti bancari a lungo termine con annullamento del tasso di interesse.
6. Annullamento della reintroduzione della tassa IMU sui fabbricati strumentali agricoli.
7. Aumento del limite delle bottiglie acquistabili da privati all’interno delle UE e possibilità di vendere direttamente a privati in Europa senza transitare da deposito fiscale.
8. Fiscalità agevolata per il settore Horeca per l’acquisto del vino italiano.
9. Differimento del versamento dell'IVA al momento dell’incasso della fattura.

lunedì 30 marzo 2020

UN GRIDO D’ALLARME



Dal quel terribile 22 febbraio 2020 sono oramai trascorsi 38 giorni.
Per tantissimi di noi ristoratori da quel momento gli incassi si sono azzerati.
La paura ha iniziato a serpeggiare tra i clienti e gli eventi in programma sono stati tutti annullati.

Subito abbiamo dovuto mettere il personale in ferie.
Prima ci è stato ordinato di chiudere alla sera,
poi di chiudere definitivamente quando oramai quasi tutti eravamo ovviamente già chiusi.

Da allora sono passati giorni e settimane lunghissime.
Tutto il Buon Ricordo, al pari dei colleghi della ristorazione italiana,
ha aspettato aiuti rapidi e incisivi.
Ancora nulla, eccetto una minima dilazione di pagamento delle tasse e contributi.
La cassa integrazione per i nostri dipendenti sta arrivando in queste ore.
Nessun aiuto diretto da parte dello Stato a livello economico.

I nostri colleghi all’estero ci fanno sapere di misure “importanti” prese da governi
come la Germania, la Francia, l’Ungheria.
Per la ristorazione italiana, così come per la piccola e media impresa, quasi il nulla.

I tempi sono SCADUTI!
Se davvero i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese in queste condizioni
sarà un disastro assoluto.
Tanti di noi non riapriranno.
Una volta tanto, sarebbe stato importante anticipare il problema, non rincorrerlo!

Noi siamo da 56 anni ottimisti, vogliamo bene alla nostra Italia. Faremo di tutto per non mollare.
Ma da soli non possiamo farcela.
Lo abbiamo detto in tempi ancora non così drammatici, ma nulla si è mosso.
Il nostro è un grido d’allarme che accomuna tutta la Ristorazione Italiana.
Il Buon Ricordo grazie alla sua storia pensa di poter rappresentare
le migliaia di colleghi sparsi per la penisola.

Dateci un minimo di energia. Poi toccherà a noi di rimboccarci le maniche!
W l’Italia, W la grande Ristorazione Italiana!

30 marzo 2020

TEDESCHI SPERIMENTA NUOVE TECNICHE COLTURALI IN VIGNA PER GESTIRE NEL MIGLIORE DEI MODI LE CONSEGUENZE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO




Salgono le temperature e i fenomeni atmosferici sono sempre più intensi. Per Tedeschi ricerca e sperimentazione sono strumenti fondamentali per garantire una produzione di qualità

Resistere al caldo, sapersi difendere dalle scottature, maturare il più tardi possibile. Sono solo alcuni dei cambiamenti che l'andamento climatico impone alle uve della Valpolicella e non solo.

“Sostenere la ricerca in ambito vitivinicolo è un dovere nei confronti di chi apprezza il nostro vino e significa anche fare del bene al nostro territorio. Quando poi sono i cambiamenti climatici a far suonare il campanello d'allarme, è doveroso proteggere il territorio ed il suo patrimonio” spiega Riccardo Tedeschi alla guida dell'azienda di famiglia con le sorelle Antonietta e Sabrina. “I cambiamenti climatici sono evidenti. Oggi non possiamo evitare di confrontarci con le sfide che arrivano dal surriscaldamento e da fenomeni atmosferici sempre più intensi e proprio per questo preoccupanti”. Da sempre la famiglia Tedeschi ha ritenuto che investire risorse nello studio e nella ricerca fosse un dovere morale.

“Abbiamo iniziato a notare alcune criticità: tra queste la maturazione delle uve che tende a essere anticipata con il conseguente aumento del tenore alcolico dei vini a causa di un eccessivo accumulo di zuccheri; osserviamo talvolta anche un disallineamento fra la maturazione tecnologica dell'uva e quella fenolica e aromatica”, continua Riccardo Tedeschi. L’azienda ha presto compreso che era urgente prendere provvedimenti e imparare a utilizzare tecniche colturali nuove, capaci di mitigare l'impatto del riscaldamento. Lo studio si è svolto sul campo: è stata scelta un'area nella quale alcuni filari sono stati condotti tradizionalmente, mentre altri sono stati trattati con l’obiettivo di ritardare il più possibile la maturazione delle uve tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Spiega ancora Tedeschi: “La maturazione con temperature più fresche porta diversi vantaggi: maggior complessità e intensità aromatica delle uve e miglior colore del vino, oltre alla caratterizzazione e alla differenziazione del territorio di appartenenza delle uve, ovvero del cru”.

L’azienda vitivinicola, grazie anche al prezioso contributo del Prof. Giovanni Battista Tornielli dell’Università di Verona, si sta cimentando quindi in sperimentazioni applicate al lavoro in vigna: si riduce l’apparato fogliare attraverso cimature e defogliazioni in periodi differenti e nella parte mediano-apicale della chioma – al di sopra della zona fruttifera – per ritardare il più possibile la maturazione; si effettuano potature tardive e addirittura doppie che ritardano di fatto l’avvio della vegetazione della pianta; si eseguono trattamenti naturali, ad esempio con alcuni regolatori di crescita vegetali, sempre con l’obiettivo di posticipare il tempo di maturazione.
“Siamo in fase sperimentale”, conclude Tedeschi. “La nostra azienda è impegnata a portare avanti le ricerche e i risultati effettivi potranno essere valutati naturalmente solo tra alcuni anni”.

Tedeschi è particolarmente sensibile alle tematiche ambientali ed è una delle prime aziende in Veneto ad aver ottenuto la certificazione Equalitas, un importante riconoscimento di sostenibilità dedicato alla filiera del vino e basato sui tre pilastri sociale, ambientale ed economico. Inoltre, dal 2017, in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona e con il Professor Maurizio Ugliano, Tedeschi sostiene un importante studio dei caratteri aromatici delle uve e dei vini da singoli vigneti e sui principali fattori coinvolti nella loro espressione, con un focus particolare sull’Amarone.

VINNATUR TASTING: APPUNTAMENTO AL 2021

A seguito del protrarsi dell'emergenza Covid-19, la fiera del vino naturale avrà luogo il prossimo anno
VinNatur Tasting, che avrebbe dovuto svolgersi dal 13 al 15 giugno 2020 negli spazi dello Show-room Margraf di Gambellara, in provincia di Vicenza, è ufficialmente rinviato al 2021. Alla luce della gravità e dell'incertezza dell'attuale situazione sanitaria dettata dal Covid-19 e a seguito delle consultazioni con i soci, l'associazione VinNatur ha convenuto che la decisione più saggia e responsabile fosse quella di dare appuntamento con il VinNatur Tasting al 2021.

domenica 29 marzo 2020

Parte a Cesena l’aperitivo social “Wine box: stappati in casa!”


Condividere lo stesso bicchiere di vino al tempo del coronavirus è possibile. E si può fare imparando qualcosa in più, conoscendo nuovi amici e dialogando con il sommelier


Siamo tutti tappati in casa e se provassimo a stappare insieme? Ai tempi del coronavirus e della reclusione forzata anche un semplice aperitivo tra amici è diventato impossibile… fino a oggi. A Cesena e dintorni arriva “Wine box: stappati in casa”, l’originale modo di ritrovarsi all’ora dell’aperitivo e condividere un buon bicchiere di vino conoscendo nuovi amici, imparando i segreti della degustazione e scoprendo luoghi e cantine da visitare quando si potrà tornare a uscire di casa.

A lanciare l’iniziativa è Tenuta Casali con l’obiettivo di ritrovare il piacere di sedersi tutti allo stesso tavolo per aprire la stessa bottiglia. Se il tavolo è virtuale e accessibile in un semplice clic tramite una piattaforma web, la bottiglia di vino è invece reale ed è la stessa per tutti grazie a un servizio di consegna a domicilio.

Per noi romagnoli, gente vocata alla convivialità, non poter stappare una bottiglia di vino in compagnia è dura” spiega Silvia Casali, vignaiola di Tenuta Casali. “Così abbiamo deciso di non rinunciare a questo piccolo grande piacere e di trasformare un limite in opportunità: il vino lo consegniamo a casa di ciascuno e il sabato sera ci ritroviamo tutti insieme a berlo in allegria, anche in compagnia di nuovi amici”.

Il funzionamento è semplice: ogni mese si potrà acquistare e ricevere a casa una scatola di sei vini, tre romagnoli di Tenuta Casali e tre di altre regioni italiane selezionati tra le cantine del circuito di Italia nel Bicchiere. Per tre sabati consecutivi, alle ore 18.30, i partecipanti si ritroveranno insieme sulla piattaforma Zoom per aprire un paio di bottiglie (una romagnola e una di un’altra zona d’Italia) introdotte dal giornalista Luca Casadei, presentate dai vignaioli e degustate dal sommelier Gilles Coffi Degboe. Ciascuno potrà fare domande, condividere impressioni e conoscere nuovi amici con cui poi ritrovarsi in futuro per nuove esperienze fuori dall’uscio di casa.

Gli aperitivi “Stappati in casa” di aprile si terranno sabato 4, 11 e 18 alle ore 18.30. Per prenotare la wine box (due spumanti, due vini bianchi e due rossi al costo di 60 euro) occorre chiamare al 3381274770, le consegne avverranno giovedì 4 e venerdì 5 aprile nei Comuni di Cesena, Mercato Saraceno, Bagno di Romagna, Verghereto, Sarsina, Gambettola, Longiano, Montiano, Forlimpopoli e Forlì.

A comporre la wine box di aprile sono i seguenti vini: Villa Zappi rosé Spumante di Sangiovese rosé, Rubicone Igt Famoso e Romagna Doc Sangiovese San Vicinio (Tenuta Casali), Monteroma brut Spumante di Malvasia (Vigna Cunial), Marche Igt Pecorino (Tenuta Argillosa) e Fonte dell’Anguillaia Toscana Igt Rosso (Rigoloccio). In omaggio all’interno di ogni scatola una mascherina protettiva in tessuto (rilavabile e utilizzabile più volte) realizzata da Judged Atelier della stilista Carmentea Tsaparopulos.



venerdì 27 marzo 2020

L'Europa della scienza e della cultura : le 20 settimane dei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa - Prepotto nella rete internazionale



Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentava a Milano, presso l'Ufficio del Parlamento Europeo, il progetto dei Percorsi Internazionali.
I temi : Percorsi della Fede ; I Mulini del Gusto, le Vie del Pane e le Vie della Pizza ; La Via della Birra ; Eurovinum, Il Paesaggio della Vite e del Vino ; Le Terre e le contrade del gusto ; Aquositas, Le Vie d’Acqua ; Terre Romane e Bizantine ; Le Ferrovie (non) dimenticate e la Mobilità Dolce
Le Montagna dell'Informazione ; Collinando,Le Terre di Collina.
Nel corso del 2019 i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno visitato tutte le località
inserite nei Percorsi, costruendo così un viaggio del buon e bello vivere fondato sugli scambi
culturali e i principi dell’interculturalismo.
Il progetto 'L'Europa delle Scienze e della cultura', Patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica)
ed ESOF2020 Eurosciences Open Forum -Trieste Capitale Europea della Scienza, propone in
20 settimane i luoghi e le vie del gusto di ciascun Percorso.


La prima settimana : Prepotto per Eurovinum, il Paesaggio della Vite e del Vino

La prima settimana inizia in aprile e prevede, all'interno del Percorso Internazionale EUROVINUM, il Paesaggio della vite e del vino, la presentazione di Prepotto, terra
dello Schioppettino.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno visitato le cantine, hanno
degustato il vino rosso che tanto piaceva a Luigi Veronelli, hanno instaurato buoni
rapporti con l'Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, che ha appena eletto
il nuovo Presidente, il giovane Mattia Bianchini.
E' nato così un percorso di informazione, con l'obiettivo di comunicare in contesti
'altri' i valori e la qualità di un territorio benedetto : la presentazione a Milano,Vetrina
del Gusto ; l'incontro a Prepotto di Millanta, l'iniziativa sulle tracce di Luigi Veronelli;
gli interventi ad ESOF2020 Euroscience Open Forum,Trieste Capitale europea della Scienza,
sui temi della sostenibilità ; la presenza in diversi appuntamenti internazionali che
Borghi d'Eyropa realizza nel corso del 2020.
La scelta delle aziende è stata fatta dai giornalisti, dopo un viaggio del gusto durato per oltre
due mesi.
L'Associazione Borghi d'Europa propone dieci percorsi per il 2019 ...

Vincente Delicacies per la Pasqua con le colombe artigianali Fastuca


Una dedica alla Sicilia e al suo pistacchio di Bronte DOP, dove risiede Vincente Delicacies, pasticceria artigianale alle pendici dell’Etna e specializzata nella coltivazione, raccolta e lavorazione del pistacchio di Bronte. Per la Pasqua dedica un’intera linea di colombe artigianali che prendono nome dalla “fastuca”, il nome dialettale con cui viene chiamato il miglior pistacchio al mondo, raccolto uno volta ogni due anni. Un incarto interamente realizzato a mano da donne del territorio (l’80% del personale di Vincente Delicacies è composto da manodopera femminile) che vede il connubio tra metodologie innovative e lavorazioni artigianali: oltre 36 ore di lievitazione con l'uso del lievito madre, seguendo una geografia territoriale del gusto, usando solo frutta di stagione in accordo con i ritmi della natura e ingredienti a chilometro zero, in collaborazione con piccole aziende del territorio selezionate per rispettare tutti i parametri di eticità e qualità.

Sono Mongibello, l'altro nome dell'Etna (colomba artigianale pandorata al cioccolato bianco e pistacchio di Sicilia da 750 g a 20 euro); Persica (pesca, cioccolato extra fondente 70% e pistacchio di Sicilia da 750 g a 18 euro); Jardina (con ananas, albicocca e pistacchio di Sicilia da 750 g a 18 euro); la Moresca (colomba artigianale pandorata ricoperta di cioccolato extra fondente al 70% con granella di pistacchio verde di Bronte DOP e farcita con crema al pistacchio di Bronte DOP da 900 g a 22 euro) e la Normanna (Colomba artigianale pandorata ricoperta di finissimo cioccolato bianco e grana di pistacchio verde di Bronte DOP, farcita con crema al pistacchio verde di Bronte DOP da 900 g a 22 euro). Un attento studio grafico che vede un intarsio dei simboli pasquali con quelli della Sicilia più vera: dalla colomba alla ruota caratteristica dei carretti siciliani, dalle palme ai putti.

Ma per la Pasqua Vincente ha pensato anche alle colombe classiche e farcite nella scatola regalo con l'abbinamento della crema spalmabile al pistacchio di Bronte DOP o, per quella realizzata con arancia rossa candita siciliana e cioccolato extra fondente 70% in abbinamento al vasetto di marmellata di arancia rossa.

Link dell’e-shop https://vincentedelicacies.com/pasqua-2020/
Link delle colombe Fastuca https://vincentedelicacies.com/pasqua-2020/

Vincente Delicacies
Vincente Delicacies è una pasticceria artigianale ubicata alle pendici dell’Etna, un filo diretto per reperire a chilometro zero la
materia prima più preziosa del territorio: i pistacchi di Bronte DOP. “La nostra pasticceria si concentra su questo oro verde a cui viene dedicata un’attenzione maniacale, sia per la scelta dei migliori mprodotti che per la lavorazione, utilizzando unicamente maestranze siciliane di cui l'80% è composto da donne (dalle 45 al centinaio di donne brontesi, nei periodi di alta produzione)” raccontano Nino Marino e Vincenzo Longhitano, fondatori dell’azienda.

Vincente Delicacies
V.le J.Kennedy- Z.A. Lotto 12/13
95034 Bronte (CT)
Tel +39 095 7722300
Fax +39 095 691301
e- commerce Vincentedelicacies.com

RETROBOTTEGA INAUGURA I DELIVERY BOX VEGETALI PER SOSTENERE I PICCOLI PRODUTTORI E CONTINUARE IL SUO IMPEGNO DI GASTRONOMIA ETICA

RetroBottega, degli chef Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, amplia l’offerta di RetroDeveliry e offre un servizio di spesa vegetale (e non) a casa. Una scelta che si basa sulla necessità di sostegno e sviluppo del circuito virtuoso di eno-gastronomia che da sempre contraddistingue il format Retro e che ingloba piccoli e medi produttori bio, contadini e vignaioli, accuratamente selezionati nel tempo da Lo Iudice e Miocchi.
Da questo sabato, oltre ai deliziosi panini, alle insalate con misticanza e alla ricca pasta fresca ripiena di RetroPasta, sarà possibile ordinare dei Box Vegetali, ‘cesti’ di frutta, ortaggi e verdure selezionati personalmente dagli chef Lo Iudice e Miocchi.
Si tratta dei prodotti di cui si riforniscono abitualmente gli chef a RetroBottega: materie prime di altissima qualità, coltivati in regime biologico o biodinamico,
provenienti da piccoli produttori nazionali, molti dei quali agricoltori del territorio laziale.
I Veg Box, declinati in due varianti, una media per coprire il fabbisogno settimanale di nucleo familiare di 2 persone, e una grande, per una famiglia di circa 4 o più persone, nascono dalla impellente emergenza sanitaria e sono pensati per assicurare frutta e verdura anche a chi non può muoversi da casa per fare la spesa e per incentivare le persone a evitare le file al supermercato e agli alimentari, oltre che dalla volontà di RetroBottega di valorizzare i prodotti dei piccoli produttori selezionati con cui collaborano, molti dei quali sono economicamente rallentati, se non fermi, in questo momento.
Il costante impegno gastronomico etico e sostenibile di fine dining che da sempre contraddistingue RetroBottega, ora va necessariamente ampliato, con la ferma volontà di continuare a sostenere un circuito economico virtuoso tra produttori e materie prime, ristorazione e consumatore finale. Cercando così di arginare la crisi economica del settore e ponendo le basi per ripartire il prima possibile a pieno regime. “La selezione di parte dei prodotti vegetali del delivery – spiega Alessandro Miocchi – è fatta in collaborazione con Guido Botticelli, che non è un semplice fornitore di materie prime, ma un vero e proprio ‘pusher’. Le sostanze che vende non sono né chimiche né tantomeno illegali, ma hanno comunque il potere di alterare la percezione esaltando tutti i cinque sensi. I prodotti selezionati parlano lingue antiche e locali, che non hanno viaggiato attraverso continenti prima di finire sulle nostre tavole. Materie prime coltivate dalle sapienti mani di piccoli agricoltori, allevatori e contadini tra i più rappresentativi della tradizione culinaria regionale italiana. Una selezione curata che tiene conto dei limiti della stagionalità e della territorialità”.
Box Vegetali Media: un box di 7 kg frutta e verdure di stagione, accuratamente selezionate da RetroDelivery e dai singoli produttori per un costo di 35 euro,
sufficiente a coprire perfettamente il fabbisogno familiare settimanale di un nucleo di circa due persone.
Box Vegetali Grande: un box da 10 kg di frutta e verdure di stagione miste, accuratamente selezionate da RetroDelivery e dai singoli produttori dal costo di 45 euro.
Box Mista: 8 kg di frutta e verdura mista, un pezzo di carne, 1 formaggio, 1 salsa di pomodoro selezione RetroBottega, 1 pane casareccio RetroBottega, 500 gr di pasta fresca, 1 bottiglia di Retrobianco (100% Catarratto), imbottigliato in esclusiva per RetroBottega dall’azienda agricola Francesco Guccione. Costo 80 euro.
I box potranno essere prenotati entro le 12.00 di ogni mattina a partire da sabato 28 Marzo e saranno recapitati direttamente a casa entro 24 ore. Il numero per gli ordini da fare via Whatsapp: 329 3649448.
“Il mondo vegetale è ampio e ti permette di riuscire a mangiare sano e tanto”, spiegano gli chef, “ma se non ti dovesse bastare…” c’è la possibilità di aggiungere tanti altri prodotti selezionati da RetroBottega, dalle uova rigorosamente biologiche, agli affettati di qualità, dal pane fatto nel forno laboratorio del ristorante (una pagnotta fragrante da 1 kg) alle conserve di pomodoro, ai capperi, all’olio Evo, al tartufo umbro… senza dimenticare la pasta fresca e i sughi da abbinare di RetroPasta, come la salsa cacio e pepe, la carbonara, la amatriciana…
RetroDelivery tiene a precisare che in ogni singolo passaggio di materia prima, dalla terra al ristorante e da RetroBottega al consumatore a casa, sono state prese tutte le necessarie precauzioni sanitarie.

Andrea Berton guarda ottimista al futuro e presenta i “restaurant bonds”: acquisti oggi una cena per una persona per poter mangiare domani in due




“Acquisti oggi una cena per una persona, per poter mangiare domani in due”. E’ questa l’idea proposta dallo Chef Andrea Berton, dell’omonimo Ristorante in Porta Nuova a Milano, per far fronte alla difficile situazione che l’Italia sta attraversando.
A seguito della chiusura imposta dall’emergenza sanitaria da Covid-19 lo chef Berton decide di guardare con positività al futuro della ristorazione e, in un’ottica di ripresa generale del settore, ha ideato questa speciale offerta che permette di “investire” sul suo ristorante acquistando un voucher per due persone che comprende un calice di aperitivo e un menù degustazione realizzato per l’occasione dallo chef al costo di 150€.
Il voucher sarà ovviamente utilizzabile solo dal momento della riapertura del Ristorante Berton e si avrà tempo fino al 20 dicembre 2020 per usufruirne godendosi una cena per due persone presso il Ristorante Berton.
“Ho pensato che con la vendita di questi voucher potevamo ridurre l’impatto economico causato dalle necessarie misure di prevenzione adottate. Acquistare un voucher non è solo una questione di investimento, bensì un modo per lanciare un messaggio di fiducia sul fatto che questa crisi finirà e il settore della ristorazione si riprenderà.” dichiara Andrea Berton.
Per informazioni o per acquisto del voucher è necessario scrivere a info@ristoranteberton.com