A volte i colpi di fulmine succedono
davvero, e non solo fra uomini e donne, ma succede anche che ci
innamoriamo di luoghi che ci incantano, sicché ci pare di non poter
vivere se non lì e che tutto il resto non conti.
E’ quello che è successo ad esempio
a Flavio Schiratti, un manager di successo, che era appena
riuscito a rilevare l’Azienda, di cui era direttore, dalla
proprietà di un Fondo di investimento americano.
Questi un giorno, passando dalle parti
di Prepotto, non lontano da Udine dove abitava, esattamente ai
confini fra Collio Goriziano e la Slovenia, scoprì un territorio che
lo catturò immediatamente, tanto più poi quando, soffermandosi in
un’osteria poté degustare un ottimo salmì di capriolo
accompagnato da un sublime Schioppettino locale.
Fu così che da quel momento il manager
si trasformò in un aspirante imprenditore agricolo, fino a che, poco
tempo dopo divenne davvero proprietario di una tenuta a Borgo di
Novacuzzo, presso Prepotto.
Da quel momento egli non pensò più ai
laminati a caldo, che per tanto tempo avevano rappresentato il centro
dei suoi interessi, ma si dedicò completamente alla sua Azienda
agricola, che aveva poeticamente chiamata “ RoncSoreli”, cioè:
“Collina del Sole”.
Le vigne di RoncSoreli
Iniziò così una completa
ristrutturazione dell’Azienda, partendo dal restauro degli edifici,
per ridare vita all’antico borgo, creando di una grande cantina,
aperta all'ospitalità e dedicandosi alla valorizzazione dei vigneti
storici e delle uve autoctone, che prosperano su una delle colline
più belle della zona.
Il suo impegno non si è limitato a
migliorare l’aspetto produttivo, ma è partito dalla regimentazione
delle acque e dall’avvio di importanti interventi agronomici per il
recupero dei vigneti antichi, con l’aumento della superficie vitata
dagli originari 33 ettari a 42, ed ampliando la cantina e dotandola
di nuove aree di accoglienza: sale di degustazione, il locale di
vendita dei prodotti e, prossimamente, i mini-appartamenti per gli
amici enoturisti.
Ma senz’altro l’aspetto più
rilevante della filosofia di questa ristrutturazione aziendale è
stata l’attenzione all’ecosostenibilità, ottenuta considerando
il vigneto come un ecosistema integrato con l’ambiente circostante
e dedicando tutte le risorse e attenzioni affinché sia in grado di
mantenere, intatto l’equilibrio dei processi ecologici che
avvengono al suo interno
Ha quindi prestato la massima grande
attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata
annualmente con concimazioni organiche, conservando le preziose aree
boschive che incorniciano l’azienda fornendo rifugio ad insetti e
animali ed applicando la difesa integrata nella lotta ai
parassiti della vite. L’intervento umano avviene solamente secondo
calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinché non avvenga
lo sviluppo dei patogeni.
Seguendo tali principi l’Azienda
nel 2016 ha ottenuto la certificazione di operatore biologico.
Fra i gioielli enologici prodotti, non
poteva mancare un eccezionale Schioppetto, ma non mancano neppure
Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon e, dulcis in fundo,
Picolit.
Prosit!
Gianluigi Pagano
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