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mercoledì 30 giugno 2021

"Da dove stai chiamando?" (storie e immagini) a cura di Luisa Bravo con un testo di Piero Orlandi dall'8 al 18 luglio 2021

 



inaugurazione

giovedì 8 luglio, ore 18.00


 

giovedì 15 luglio ore 18.30

l’autore incontra il pubblico

(ingresso libero fino a esaurimento posti)

 

aperto lunedì-venerdì dalle 11.00 alle 17.00

sabato 15.00 - 19.00

 

Per appuntamenti tel. 331 417 3672

www.museospaziopubblico.it

 

Museo Spazio Pubblico

Via E. Curiel, 13/d

40134 Bologna

Museo Spazio Pubblico è un luogo di cultura a carattere transdisciplinare, intergenerazionale e plurale. Nato da un’idea di Luisa Bravo, studiosa, imprenditrice sociale e attivista, è un progetto di City Space Architecture, associazione culturale senza scopo di lucro, e di Genius Saeculi, impresa operante nel campo delle Digital Humanities.

Museo Spazio Pubblico promuove attività di ricerca, programmi di residenze, conferenze, mostre, workshop, dialoghi multiculturali, performance artistiche e si configura come un laboratorio permanente di innovazione scientifica per attività di formazione e per l’ideazione di progetti e iniziative che sperimentano metodologie all’intersezione tra tecnologia, arte e architettura. È un luogo pensato per creare opportunità di incontro, di studio e di approfondimento, di condivisione e di discussione. Esso stesso si configura come un “intervento” atipico sul territorio, nato dalla volontà di porsi come possibile centro di aggregazione attiva per il quartiere Porto-Saragozza e non solo: uno spazio aperto, in dialogo con il mondo, capace di intercettare e interpretare i grandi temi della globalità. Esemplare in tal senso è la proposta del “parklet” esterno (prorogato fino al 31 luglio), vale a dire uno spazio di sosta pedonale senza scopo di lucro ricavato in sostituzione di tre posti auto, arredato con sedute e immerso nel verde di piante e arbusti, e dotato di wi-fi gratuito, ovvero la creazione di uno spazio pubblico temporaneo a disposizione di tutti i cittadini per piccoli eventi e iniziative a carattere sociale.

PREMIO LE SOSTE - MILANO

 

Milano, 30 giugno 2021 – Associazione Le Soste, espressione dell’eccellenza della ristorazione italiana, di comune accordo con Foody, Mercato Agroalimentare Milano, e nel più ampio quadro della Milano Food Policy, è orgogliosa di presentare l’iniziativa Premio Le Soste – Milano.

Un nuovo tassello che si aggiunge ad un più ampio mosaico di progetti e attività per la promozione e il sostegno alla cultura del fresco, che Le Soste e Foody hanno programmato e concordato assieme grazie al protocollo di intesa siglato nel dicembre 2019 alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Il Premio è rivolto a tutto il mondo del Food e della ristorazione, con particolare riferimento al panorama lombardo e milaneseTutti coloro che operano a contatto con il patrimonio agroalimentare sono interessati: cittadini, istituzioni, associazioni.

Un premio annuale, voluto e istituito nel 2021 come sostegno e stimolo alla ripartenza e al rilancio di tutto il settore: sarà il primo di una lunga serie.

L’onore del premio sarà assegnato a chi si sarà distinto, nel merito delle proprie attività, nella promozione della cultura alimentare e gastronomica locale e nazionale, con particolare attenzione al valore del fresco; a chi avrà dimostrato uno straordinario interesse e una singolare inventiva nella concreta divulgazione della cultura culinaria italiana, incentivando e incoraggiando sempre l’uso di materie prime eccellenti nel rispetto della qualità di tutta la filiera alimentare.

“Milano è una città in cui il Mercato è importante, abbiamo tutte le specialità ad altissimo livello: una cucina senza i prodotti di qualità, senza la freschezza, non sarà mai alta cucina. Solo così si raggiunge l’eccellenza”.
Claudio Sadler, Presidente Le Soste.

Dal 1 Luglio al 31 settembre il Comitato Organizzatore selezionerà i profili meritevoli.

A novembre la Giuria istituita dal Comitato decreterà i vincitori.
Tre premi al merito
: un primo posto e due classificati ex aequo.

“Un premio che promuove le eccellenze del prodotto fresco e di tutta la filiera alimentare italianache Foody rappresenta e valorizza da oltre 50 anni”.
Cesare Ferrero, Presidente SogeMi. Società che gestisce Foody – Mercato Agroalimentare Milano.

La cerimonia di assegnazione sarà pubblica, parteciperanno tutte le istituzioni e le personalità di spicco del mondo Food milanese, lombardo e nazionale. Le Soste e Foody, assieme ad un rappresentante della Milano Food Policy del Comune di Milano, consegneranno al vincitore un riconoscimento al merito per la promozione del fresco.

Firmato gli Uffici Stampa:

Mediatyche - Ufficio stampa Foody-Mercato Agroalimentare Milano (SogeMi)

Via Domenichino, 27 - 20149 Milano

Sara Orsenigo, 339.6552113 - sara.orsenigo@mediatyche.it

Giovanni Facchini, 3478398142 –giovanni.facchini@mediatyche.it

Multiverso

Via S. Francesco D'Assisi, 15 - 20122 Milano

Petra Cucci, 333 4861812 - petra.cucci@multi-verso.it

Tel. +39 02 24166060 - info@multi-verso.it

Sito: www.foodymilano.it

Facebook: @SogeMiFoodyInstagram: foody_mercatimilano LinkedIn: Sogemi-Foody

IMPARARE A CUCINARE TRA I VIGNETI DI MOSNEL

 Nell’azienda franciacortina iniziano i corsi di cucina, da luglio fino a settembre, assieme alla talentuosa e dinamica Chef Francesca Marsetti

Immersi tra i vigneti di Mosnel a Carmignone (Brescia), nel cuore della Franciacorta, si possono scoprire storie di cibo e di vino, imparando a destreggiarsi con ricette d’autore. L’occasione sono i corsi di cucina che l’Azienda organizza dall’8 luglio al 30 settembre con insegnante d’eccezione la Chef Francesca Marsetti, bergamasca ma franciacortina di adozione, volto noto della televisione anche per la collaborazione con la trasmissione È sempre mezzogiorno di Antonella Clerici su Rai 1. Appassionata di cucina della tradizione e curiosa dei gusti del mondo, la chef propone piatti creativi nei sapori, ma radicati alle origini, che sarà possibile imparare cucinando, ascoltando e degustando. Saranno infatti incontri dall’approccio dinamico: ricette originali, con materie prime semplici e spiegate con consigli pratici, che le rendono facili da replicare. La convivialità e il divertimento saranno gli ingredienti alla base di ogni preparazione, in un’atmosfera rilassante e coinvolgente, dove mettersi alla prova con golosi percorsi, scegliendo tra i più tradizionali o più etnici. Si inizierà giovedì 8 luglio con ricette ispirate al Paese del Sol Levante: Sushi… what else? dove la chef guiderà i partecipanti nella preparazione degli Uramaky Roll Salmone e AvocadoUramaky Roll con AsparagiPhiladelphia e salsa teriyakiCarpaccio Di Capesante in salsa To Ponzù e Gelato al Tea MatchaMartedì 13 luglio il tema del corso sarà Una chef tra le Vignemartedì 27 luglio Pentole e Bollicinegiovedì 5 agosto Trip to Mexicogiovedì 23 settembre Ricette in cantina, per concludere giovedì 30 settembre ritornando in Oriente con Trip to Thailand.
Tutti i corsi si svolgeranno da Mosnel dalle 10.00 alle 14.00 e includeranno la lezione dimostrativa di circa 3 ore nella cucina professionale dell’Azienda, alla quale seguirà un light lunch con vista sui vigneti, degustando i piatti preparati in abbinamento al Franciacorta Brut DOCG Mosnel. Gli incontri sono organizzati con la collaborazione di Reveal Franciacorta – the Blissful Destination ed è possibile partecipare scrivendo a quellicheilvino@mosnel.com o info@revealfranciacorta.com. Il prezzo a persona per singolo appuntamento è di 125 € e la cancellazione con rimborso è valida fino a 72 ore prima dell’evento. I corsi verranno attivati con un minimo di 4 partecipanti, mentre il numero massimo è di 10 persone, per garantire a tutti di essere seguiti con la massima cura.
In ottemperanza con le Normative Nazionali, sono state messe a punto le misure atte a garantire il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio all'interno degli spazi.

IL CONSORZIO DI TUTELA VINI COLLIO INCREMENTA DEL 15% L'IMBOTTIGLIATO 2021 Enoturismo, eventi e comunicazione gli asset della ripresa

 



Attenzione al territorio, valorizzazione del patrimonio enoturistico della “mezzaluna” del vino più conosciuta d’Italia, eventi dedicati alla stampa e rilancio della campagna social: questi gli ingredienti della ripresa di cui si fa promotore il Consorzio di Tutela Vini Collio per supportare la ripartenza del settore dopo i mesi complessi appena trascorsi. I dati presentati sull’imbottigliato dei primi cinque mesi del 2021 danno un po' di ossigeno e creano le basi per un contesto su cui lavorare al meglio durante la stagione estiva. 2.788.365 le bottiglie prodotte dalle aziende della Doc Collio nei mesi gennaio – maggio 2021 contro le 2.423.869 dello stesso periodo dello scorso anno. “Un andamento - commenta David Buzzinelli, Presidente del Consorzio Tutela Vini Collio - che segna un incremento del +15% che sta generando nei produttori un’ondata di fiducia di cui avevamo bisogno e che ora ci deve spingere a valorizzare al meglio in primis il nostro territorio, il vero motore che abbiamo a disposizione per una ripresa solida e duratura.”
Un’area magica e unica quella del Collio, conosciuta e apprezzata nel mondo come una delle aree vitivinicole di maggior pregio grazie alle sue particolari condizioni ambientali che hanno nel tempo favorito lo sviluppo di una viticoltura di qualità e la produzione di vini bianchi eccellenti, caratterizzati da una spiccata mineralità e una grande longevità.
Come Consorzio – continua il Presidente Buzzinelli - stiamo pianificando e realizzando diverse iniziative volte a comunicare e valorizzare al meglio questo nostro straordinario patrimonio enologico. Nei giorni appena trascorsi abbia ospitato un’edizione inedita dell’evento Enjoy Collio che quest’anno, a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, ha visto la partecipazione di giornalisti di stampa estera e italiana che hanno potuto vivere il territorio immergendosi nella bellezza della natura e nelle mille sfumature che questa terra ha da offrire. Parallelamente le aziende vitivinicole sono oggi pronte per ospitare nuovamente i visitatori proponendo loro degustazioni in cantina alla scoperta dei nostri magnifici vini, ma non solo. Chi arriva nel Collio potrà godere di bellissime passeggiate a piedi o in bicicletta lungo tour naturalistici che attraversano vigneti, colline e borghi imperdibili, divertirsi con attività ad hoc per tutta la famiglia, rilassarsi in soggiorni in assoluta sicurezza impreziositi da proposte enogastronomiche di alto livello, e immergersi totalmente in un territorio capace di esprimere un forte senso di appartenenza e di dedizione verso una terra tanto complessa quanto affascinante, dove da secoli identità diverse convivono tra terreni vitati, natura incontaminata, arte e cultura”.
Con una superficie di 1500 ettari vitati e un microclima unico per ventilazione ed escursione termica, in grado di sposarsi perfettamente con la “ponca”, il caratteristico terreno del Collio fatto di marne di origine eocenica, il Collio è infatti un mix perfetto capace di coniugare natura, cultura, enologia e gastronomia. Un’area che richiama alla mente uno stupendo susseguirsi di declivi dove vengono prodotti i migliori vini bianchi d’Italia da vitigni autoctoni quali Malvasia, Ribolla Gialla e Friulano, accanto ad un universo di vitigni internazionali.

Mercati contadini e prodotti gourmet: i sapori della Valle d’Aosta protagonisti dell’estate a Courmayeur

 

L’estate golosa ai piedi del Monte Bianco si apre con i Courmayeur Food Market, sei selezionatissimi agricoltori e allevatori della Valdigne ogni martedì al Jardin de l’Ange a partire dal 20 luglio.
Gran finale il 5 settembre con Lo Matsòn, l’occasione per scoprire un autentico mercato contadino e “piantare i semi” di una nuova cultura del cibo.
Paolo Griffa, chef del Petit Royal “La nostra stella Michelin un omaggio ai produttori e alle maestranze locali”.

 

Courmayeur (AO), 30 giugno 2021_C’è una montagna che ogni giorno lotta contro clima e pendenze per portare in tavola sapori che raccontano un territorio unico. Sono i produttori della Valle d’Aosta, protagonisti dell’estate food ai piedi del Monte Bianco con i Courmayeur Food Market e Lo Matsòn.

Il vero km 0 arriverà a Courmayeur tutti i martedì a partire dal 20 luglio (20 e 27 luglio e il 3, 10, 17 e 24 agosto). Sei selezionatissimi agricoltori e allevatori della Valdigne – tutti in un raggio al massimo di 10 km – porteranno direttamente i prodotti al Courmayeur Food Market, al Jardin de l’Ange. Insaccati, formaggi caprini e bovini come le fontine d’alpeggio, vini provenienti dalle vigne tra le più alte d’Europa, birra, frutta e verdura, erbe officinali, miele, ma non solo, arrivano così sulla tavola senza intermediari, evitando lunghi viaggi e mantenendo intatta la loro freschezza. Sono presenti tutte le eccellenze con filiera interamente valdostana. L’occasione per incontrare e conoscere i piccoli produttori in un contesto unico come quello di un mercato di prossimità.

I riflettori si accendono sulla cultura del cibo con il gran finale dell’estate, che andrà in scena a Lo Matsòn, il 5 settembre. L’occasione per scoprire un autentico mercato contadino, incontrando chi sfida un territorio duro e impervio per produrre formaggivini e altri prodotti, tra cui perfino lo zafferano.

In tutto una settantina di produttori da tutta la Valle d’Aosta, volti e storie unici da conoscere, condivideranno esperienze e “pianteranno i semi” di una nuova cultura del cibo. Tutto questo nelle vie del centro, con il Jardin de l’Ange come area speciale dedicata alla degustazione.

Lo Matsòn, in patois, dialetto franco-provenzale, “la merenda”, è il momento della condivisione del cibo, della convivialità che nasce quando si mettono in tavola prodotti buoni e genuini e anche quest’anno sarà l’occasione per organizzare speciali attività per i bambini, laboratori creativi che li porteranno a scoprire la tradizione gourmet locale, gli antichi mestieri, i segreti della natura.

“Il rapporto autentico e sincero con i produttori valdostani – afferma Paolo Griffa, chef 1 stella Michelin del Petit Royal di Courmayeur – è stato fin dall'inizio uno degli aspetti più importanti della mia esperienza al Petit Royal: l'alta cucina del ristorante non sarebbe la stessa senza il loro straordinario apporto. Incontrarli e conoscerli personalmente ha dato vita a un sistema virtuoso di rapporti umani che ogni giorno ci permette non solo di esaltare al meglio la materia prima, ma anche di valorizzare il lavoro delle singole persone. La nostra prima stella Michelin ottenuta nel 2019 è un omaggio a tutte le maestranze locali senza le quali non avremmo raggiunto questo meraviglioso risultato.”

Fondazione Adolfo Pini è lieta di annunciare il nuovo PINI ART PRIZE 2021-2022

 Un nuovo premio dedicato agli under 35 per riprendere lo spirito dei mecenati a cui la Fondazione è dedicata.

 

Una giuria internazionale individuerà i 3 finalisti e un vincitore tra 15 artisti invitati

 

 

Un nuovo premio dedicato agli under 35 per riprendere lo spirito dei mecenati a cui la Fondazione è dedicata.

Una giuria internazionale individuerà i 3 finalisti e un vincitoretra 15 artisti invitati.

La Fondazione Adolfo Pini, che da sempre favorisce studi e mostre e sostiene giovani artisti attivi in tutte le arti, annuncia una nuova iniziativa che rinnova e attualizza lo spirito dei mecenatiRenzo Bongiovanni Radice e Adolfo Pini offrendo un'ulteriore importante occasione di crescita professionale alle generazioni emergenti nel panorama dei premi d'arte in Italia.

La prima edizione del PINI ART PRIZE 2021-2022 rivolto ad artisti under 35 - italiani o stranieri domiciliati in Italia - individuerà le ricerche chepresentino particolare valore culturale e qualità artistica e che dimostrino la capacità di promuovere relazioni fra diversi soggetti e organizzazioni, di costruire reti e di attivare percorsi di collaborazione e co-progettazione.

Le tre giovani selezionatrici Lucrezia Calabrò Visconti, Virginia Lupo e Alessia Romano proporranno cinque artisti ciascuna per un totale di quindici tra i quali la giuria - composta da Valentino Catricalà, Marco Meneguzzo, Adrian Paci, Mirjam Varadinis e Roberta Tenconi - individuerà tre finalisti che esporranno un corpus di opere negli spazi della Fondazione. In occasione della mostra la Giuria proclamerà il vincitore cui verrà conferito un premio di 10 mila euro.

 

Con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Milano

 

 

La nascita del Pini Art Prize rispecchia le volontà statutarie del Fondatore, Prof. Adolfo Pini, di sostegno alla giovane creatività. Il difficile contesto economico-sociale attuale, causato della pandemia, ha spinto la Fondazione ad offrire un ulteriore contributo al riconoscimento professionale della figura dell’artista. Attraverso un’opera di sostegno e di visibilità, la Fondazione Adolfo Pini con il Pini Art Prize si pone l’obbiettivo di dare nel tempo un contributo alla formazione di un panorama dell’arte emergente in Italia e offre ai giovani artisti una nuova e preziosa opportunità.

Samuele Cammilleri, Presidente Fondazione Adolfo Pini

 

La missione della Fondazione di sostenere i giovani talenti si esplica visibilmente nel “format” del Pini Prize, perché non si coinvolgono soltanto i giovani artisti – pratica usuale in quasi tutti i premi - ma questi vengono invitati da curatori altrettanto giovani: la “scena” dell’arte in questo modo mostra un taglio davvero generazionale.

Marco Meneguzzo, Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini

 

Con il Pini Art Prize attestiamo la vocazione originaria della Fondazione Pini; dare spazio e sostenere i giovani artisti e la loro ricerca, diventa un obiettivo strutturato e un impegno che renderà ancora di più la Fondazione un punto di riferimento per la scena giovanile dell’arte. Mi auguro che questo impegno continui perché la sua efficacia dipenderà molto dalla sua capacità di essere duraturo e al contempo fresco.

Adrian Paci, Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini

LA PIZZA “AROMA” DI RARO PIZZERIA VINCE IL CONTEST “EMERGENTE PIZZA DELIVERY”, PRESTIGIOSO PREMIO IDEATO DA WITALY DI LUIGI CREMONA E LORENZA VITALI ISPIRATA AL TRICOLORE, E’ LA MIGLIORE PIZZA PARTENOPEA PER LA GIURIA DI GIORNALISTI ED INFLUENCER

 




NAPOLI - La pizza Aroma di RARO Pizzeria vince il contest “Emergente Pizza Delivery”, prestigioso premio ideato da Witaly di Luigi Cremona e Lorenza Vitali.

Il premio è stato incentrato sul boom del delivery e soprattutto della pizza durante il lockdown, con la selezione di alcune pizzerie in varie città d'Italia che si sono "scontrate" a colpi di delivery, con la consegna della pizza direttamente alla giuria composta, nel caso di Napoli, dalla giornalista Antonella Amodio, firma di punta del mondo pizza, dalla influencer Ersilia Cacace “La Boss delle Pizze” e dalla giornalista di Napoli Today esperta di food Alessandra De Cristofaro.

La tappa di Napoli è stata vinta dalla pizza Aromaomaggio tricolore all'Italia e ai suoi prodotti straordinari, realizzata con fiordilatte di Agerola, formaggio romano, fiocchi di ricotta, pesto di basilico, pomodorini confit e tarallo sbriciolato dal pizzaiolo Marco Biondi della pizzeria RARO e preparata per l'occasione con le farine Le 5 Stagioni di Agugiaro & Figna Molini e proposta in abbinamento alle birre del Birrificio Zago.

RARO Pizzeria è uno spazio di assoluta novità a Napoli, dove l'essenza partenopea si unisce all'arte e al design. Situato sulla collina del Vomero, è un luogo dove mangiare la pizza significa immergersi nella napoletanità, tra i simboli di una città straordinaria realizzati dagli artisti Diego Loffredo e Luigi Barricelli.

Una sintesi tra storia, cultura, tradizione, arte e design che fanno di RARO Pizzeria un luogo unico nella città di Napoli.

martedì 29 giugno 2021

SAN GIORGIO È BEST AWARD OF EXELLENCE

 



IL RISTORANTE SANGIORGIO VINCE IL WINE SPECTATOR’S 2021 RESTAURANT AWARD, ISTITUITO DA WINE SPECTATOR

Il Ristorante San Giorgio ha ottenuto il “Best of Award of Excellence” di Wine Spectator.
Questo prestigioso premio è stato assegnato al ristorante per la sua eccellente carta dei vini, la quale si distingue per l’ampiezza delle regioni vinicole a
bbracciate e per la significativa presenza di produttori di punta, unite a una presentazione di prim’ordine. Con la sua vasta scelta di più di 800 encomiabili etichette, il San Giorgio si presenta come un’ambita meta per i veri amanti del vino, trasmettendo un profondo impegno e una smisurata passione per il vino nella cantina e nel servizio.

Un riconoscimento tanto ambito quanto meritato dal patron Danilo Scala, che trasforma la sua passione per il vino in attenta e scrupolosa selezione delle etichette, che unisce i grandi nomi ai più piccoli produttori locali.

Da quando sono nel mondo della ristorazione, il vino mi ha da subito affascinato. Ogni vino è frutto di una storia, risultato non solo della fatica fisica nei campi durante la vendemmia, ma anche della passione di chi lo produce da generazioni. Ogni vino si distingue per il proprio sapore, è un insieme di profumi e gusti che lo rendono unico.

IL RISTORANTE SAN GIORGIO

Atmosfera familiare e raffinatezza si sposano sotto l’insegna di San Giorgio, dove l’ultima parola l’ha sempre il cliente: questo il segreto alla base del Ristorante San Giorgio, a Genova. Il locale è gestito dalla famiglia Scala, da 35 anni nel settore dell’alta ristorazione, che oggi afferma la propria presenza grazie alla guida del giovane ma già navigato, chef Graziano Caccioppoli. L’intesa è stata pressoché immediata, in quanto sia lo chef che il ‘padrone di casa’, Danilo Scala, ritengono assolutamente prioritaria la soddisfazione dei propri ospiti. Il motto del locale, non a caso, recita: “il cliente non deve chiedere mai; il giorno che non ci saranno più richieste dai clienti, significherà che si sarà raggiunta l’eccellenza”. Ed è il caso di dire che alle parole seguono i fatti: l’alta qualità della cucina è infatti sempre abbinata ad un servizio impeccabile, allo scopo di proporre ai propri ospiti un’esperienza gastronomica memorabile.

LA FILOSOFIA DI CUCINA

La protagonista indiscussa della filosofia del locale è l’altissima qualità della materia prima – con il pescato e le verdure di stagione a farla da padroni –, alla quale si abbina il piacere nell’accontentare in ogni modo i propri ospiti, anche a costo di andare ‘fuori carta’. Le idee alla base del progetto gastronomico di Graziano Caccioppoli si riuniscono in un mix ben bilanciato degli insegnamenti ricevuti nel corso della sua carriera, che lo hanno portato ad adottare uno stile di cucina basato sull’equilibrio di ricercatezza, creatività, misura e premura per il desiderio particolare del cliente. La storia personale dello chef ben suggerisce come ogni passaggio della sua formazione sia stato fondamentale per il suo percorso di perfezionamento gastronomico. Il racconto di Graziano rievoca con passione le lunghe ore di pratica, da giovane, quando ha assimilato i primi segreti riguardo il pescato fresco o la cottura della carne; per non parlare dell’apprendistato al Mizuki di Kyoto dove ha appreso dallo chef Miura “l’eleganza e la semplicità del piatto, come affettare un pesce trasformandolo in eccellenza assoluta”, o gli anni al rinomato Da Vittorio della famiglia Cerea, dove ha posto la pietra angolare di quella che oggi è la filosofia cui si ispira insieme al suo staff, ovvero “l’arte di coccolare il cliente a tavola”, l’idea secondo la quale non è sufficiente preparare un grande piatto se ogni altro aspetto ‘di contorno’ non è curato con la stessa maniacale precisione.

I PIATTI

L’offerta di Ristorante San Giorgio varia secondo la stagionalità degli ingredienti, allo scopo di mantenere sempre elevato lo standard di qualità della materia prima impiegata. Lo chef non si pone vincoli creativi e avanza proposte sia di terra sia di mare, rivisitazioni di piatti storici così come ricette più innovative. Per iniziare, antipasti a base di pesce fresco e d’alta qualità abbinato alla miglior verdura di stagione – come nel caso delle capesante servite con papaja, cetriolo e anacardi, o nel tradizionale capponmagro genovese. Segue la scelta di primi, con proposte di paste fresche, ripiene o secche, dove spiccano gli gnocchi al pesto: una preparazione apparentemente molto classica, ma che sorprende per la magistrale fattura del pesto, l’acuto impiego del mascarpone e le guarnizioni a base di crema di pinoli e fagiolini sbollentati, che rivela un gioco di sapori capace di andare ben oltre la tradizione. Tra i secondi – un mix di proposte di terra e di mare – la Triglia alla Rossini, rivisitazione della famosa ricetta, con protagonista la triglia invece che il filetto; sono impiegati gli stessi prodotti altamente qualitativi del piatto originale, adattando il foie gras al sapore e alla consistenza del pesce: il risultato è un’esperienza gastronomica inedita nelle aspettative quanto soddisfacente nel gusto. Il capitolo dei dolci è un richiamo alla grande passione per la pasticceria dello chef; la zuppa di pomodoro dolce, gelato alla mozzarella di Vico Equense e granita di basilico, rievoca momenti della sua infanzia, quando egli, vicano DOC, all’uscita di scuola, era solito passare per il caseificio di paese a ritirare il bocconcino di fiordilatte da 100 grammi per gustarlo a merenda. L’enciclopedica carta dei vini permette di trovare sempre il perfetto abbinamento ad ogni proposta dello chef, dall’entrée al dessert.

Antonio Marchetti Lamera Teatro d’ombra

 

A cura di Roberto Lacarbonara

Dal 4 luglio all’8 agosto 2021

Exchiesetta, vico Santo Stefano, Polignano a Mare

 

Exchiesetta è lieta di ospitare la mostra personale di Antonio Marchetti Lamera (Torre Pallavicina, Bg, 1964) dal titolo Teatro d’ombra a cura di Roberto Lacarbonara.

 

La continua metamorfosi di un segno, la sostanza evanescente di un’ombra inseguita nelle sue deformazioni, la ciclicità del tempo che ogni ora ridisegna il paesaggio. È una grammatica di forme indefinite, quasi antropomorfe, quella di Antonio Marchetti Lamera, il cui sguardo volge verso il piano orizzontale della terra, delle pietre, dell’asfalto, laddove il nostro passaggio s’imbatte in quello della luce e dei suoi giochi di ombre e proiezioni. L’artista lombardo raccoglie fotogrammi in bianco e nero delle trame impalpabili lasciate al suolo da pali, tralicci ed insegne, soggetti trascurabili che attraversano lo spazio rivestendolo di forme astratte e mutevoli. Apparizioni come nuvole, sempre in grado di evocare una presenza riconoscibile: un albero, uno scheletro, un animale.

Nella luce netta e nitida del sud, Marchetti Lamera scopre un principio di scultura, quella densità dei contrasti tra i calcari romanici e le linee oscure dell’ombra, la forza plastica di un segno che riveste i pavimenti di una piazza, di una strada. E con l’osservazione lenta del disegno a grafite, con la fotografia e la ricostruzione in stop motion dei tanti frames, l’artista estrae dal bianco della tela l’eterno movimento della luce, la storia minima e lieve di una giornata d’estate. Ne emerge un tessuto filmico in grado di rievocare il cinema degli esordi, le variazioni della luce del deserto di von Stroheim, le fitte trame d’ombra dei boschi di Murnau: “l’accettazione del mondo in bianco e nero” preconizzata da Arnheim nel suo Film as art del 1959.

Sulla vetrina d’accesso di Exchiesetta scorrono nella notte le immagini raccolte lungo il giorno. Proiettate dall’interno verso la strada, sembrano fuoriuscire dall’edificio trasformato in una antica lanterna magica, un teatro delle ombre o una macchina dell’immaginazione che restituisce nel buio queste presenze evanescenti e fantasmatiche.

 

I VINI ASSAGGIATI ALL’OSTERIA DELLA STAZIONE A MILANO DURANTE L’INCONTRO SUL PROGETTO “EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA

 




Milano, 29 Giugno 2021- Durante l’importante incontro di presentazione del progetto “Europa delle scienze e della cultura” (patrocinato Iai- Iniziativa Adriatico Jonica), tenutosi nella tana del gusto friulana a Milano diretta da Gunnar Cautero, con la regia di Borghi d’Europa, sono stati assaggiati alcuni ottimi vini di diverse zone del Belpaese.

Si è parlato molto e se ne parlerà per molto di turismo sostenibile, che riguarda anche il settore vinicolo.

All’Osteria della Stazione l’Originale, nel momento più conviviale dell’incontro per la stampa, sono stati proposti piatti friulani di spessore, abbinati ai vini del Collio di Villa Vasi e di Korsic e dell’Oltrepò Pavese di Defilippi-Cantine i Gessi della località Oliva Gessi, rinomata per la qualità dei bianchi da Riesling Renano e per le varie declinazioni di Pinot Nero.

Di Defilippi è stato provato prima lo Spumante Metodo Classico Brut Rosè “Maria Cristina” 2019, affinato sui lieviti per 24 mesi e dotato di una beva incredibile, avvolgente e molto persistente e poi il Riesling Renano Igt 2019 “Fabbio”, che conferma la mineralità propria della zona di Oliva Gessi e dei sentori fruttati floreali molto spiccati, un bel bianco complesso.

Per il Collio di Villa Vasi, cantina goriziana diretta da Gianluca Pelizzon, è stato provato prima il Friulano Friuli isonzo Doc 2020, intenso e di carattere, con lieve retrogusto ammandorlato e poi il Collio Bianco Venezia Giulia Igt “Autocktona” da uve Friulano, Malvasia Istriana e ribolla Gialla, un vino elegante, con un bouquet floreale e fruttato importante e al palato fresco e sapido.

Della cantina di Fabjan Korsic di San Floriano del Collio infine sono stati assaggiati il Friulano Doc Collio e il Collio Bianco da uve Friulano, Ribolla Gialla e Chardonnay (diversamente dall’Autoktona di Villa Vasi in cui si usa la Malvasia Istriana): il primo ricorda la Ponka (sottosuolo formato da marne ed arenarie) per la vitalità che esprime, un vino grintoso ed intenso, mentre il Collio Bianco si è rivelato molto fresco in bocca, con una bella rotondità e persistenza.

In alto i calici!

 

 


LA QUALITA’ EUROPEA NELLA SUA FORMA MIGLIORE: IL PECORINO ROMANO DOP ALLA CONQUISTA DI ITALIA E GERMANIA CON UN NUOVO PROGETTO

 



Milano, 29 giugno 2021 - Il Pecorino Romano DOP vola alla conquista di Italia e Germania con il progetto “La qualità europea nella sua forma migliore”, messo a punto dal Consorzio di tutela presieduto da Gianni Maoddi e cofinanziato dall’Unione europea. Rivolto ai mercati italiano e tedesco, il progetto partito lo scorso 1 aprile si protrarrà per tre anni, fino al 31 marzo 2024 e ha come destinatari sia gli operatori del settore che i consumatori.

 

Gli obiettivi della campagna - Ambiziosi gli obiettivi: rafforzare la riconoscibilità e la notorietà dei prodotti agroalimentari europei di qualità a marchio DOP, aumentare la consapevolezza verso le DOP europee del formaggio e potenziare la conoscenza e la competitività di un’eccellenza europea: il Pecorino Romano DOP. Il progetto presentato dal Consorzio ha conquistato il podio in Europa con il terzo posto fra i migliori progetti presentati da 27 Paesi: un risultato importante, che premia il percorso di innovazione e internazionalizzazione messo in atto.

 

Le iniziative in comune e il concept - “La qualità europea nella sua forma migliore” è il messaggio che accompagnerà la campagna nel corso dei tre anni, proprio per ribadire l’importanza dei marchi europei che garantiscono al consumatore prodotti d’eccellenza e di alta qualità. Alcune delle attività previste saranno comuni ai due paesi interessati, altre saranno invece declinate solo sull’Italia o solo sulla Germania. Ma il filo conduttore sarà un unico concept creativo e una forte identità condivisa, con un sito web interamente dedicato alla campagna nelle due lingue e una costante animazione sui social, in particolare Facebook e Instagram.

 

Le attività in Italia: spot, fiere, eventi dedicati agli chef – Una campagna televisiva su diversi canali, la partecipazione a fiere di settore che finalmente dopo il lungo lockdown stanno ripartendo, collaborazioni con il mondo della ristorazione: sono i tre pilastri sui cui si articolerà il progetto in Italia. In dettaglio, la campagna televisiva prevede la diffusione di uno spot di 15 secondi, andato in onda a maggio scorso sul circuito La 7, e che in autunno 2021 sarò trasmesso sui canali Mediaset. Sono previste anche attività di product placement in programmi di cucina delle due emittenti (Mediaset e La 7) nel secondo semestre del 2021. Col ritorno delle fiere, si ricomincia dunque a viaggiare: primo appuntamento, dal 22 al 26 ottobre, Tuttofood a Milano, punto di riferimento per affrontare le scommesse e le sfide del post pandemia. Sarà allestito uno stand dedicato, e al suo interno saranno organizzate degustazioni a cura di uno chef. E’ infine prevista una partnership con APCI, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, che promuoverà il prodotto attraverso la partecipazione a tre imperdibili appuntamenti rivolti a chef professionisti: la fiera Host di Milano, dedicata al mondo della ristorazione e che si terrà in contemporanea e in sinergia con Tuttofood, Les Toques Blanches d’Honneur a novembre prossimo e, infine, l’evento Stelle della ristorazione a marzo 2022.

In occasione di questi 3 eventi, APCI metterà a disposizione un corner dedicato per divulgare i messaggi chiave della campagna e far assaporare ai visitatori l’alta qualità del prodotto.

Inoltre, con APCI è prevista l’organizzazione di un contest tra futuri chef che si metteranno in gioco per creare innovative ricette con il Pecorino Romano DOP: saranno coinvolte le scuole alberghiere di tutto il territorio nazionale e gli studenti vincitori saranno premiati durante la fiera Host.

 

Le attività in Germania – Si comincia con un workshop dedicato ai foodblogger e animato da un “campaign ambassador” e si prosegue con la partecipazione alla fiera di Anuga, dal 9 al 13 ottobre prossimi: anche in questo caso, ci sarà uno stand dedicato nel quale sono previste degustazioni affidate alle abili arti culinarie di uno chef. Saranno poi organizzate 4 masterclass in collaborazione con diverse scuole di cucina tedesche guidate da esperti sommelier di formaggio. Infine, la gara: una “Pecorino Cup”, contest rivolto agli aspiranti chef, nel quale la sfida sarà quella di inventare una nuova ricetta usando come ingredienti principali il Pecorino Romano DOP e la propria creatività.

 

Il presidente del Consorzio di tutela Gianni Maoddi - “Il mercato tedesco, con 17mila quintali all’anno, e quello italiano con 100.000, assorbono il 41% della produzione totale di Pecorino Romano, che quest’anno ha portato sul mercato 285mila quintali di prodotto. Sono per noi due mercati assolutamente strategici, sui quali vogliamo crescere”, dice il presidente Maoddi. “Abbiamo grandi aspettative su questo progetto, attraverso il quale faremo conoscere e apprezzare sempre di più il Pecorino Romano in tutte le sue caratteristiche, sia come irrinunciabile ingrediente dei piatti più famosi della tradizione italiana, sia come formaggio da gustare ‘in purezza’ in tutta la sua inimitabile bontà. Il Pecorino Romano racconta di pascoli sconfinati e di aria pura, di ambienti incontaminati e della lavorazione frutto di mani sapienti e di segreti tramandati di generazione in generazione. Sapore e qualità, dunque: per garantirli - conclude Maoddi - la formula vincente è il rispetto della tradizione con lo sguardo sempre rivolto all’innovazione, per soddisfare le esigenze e i gusti di tutti i consumatori”.

 

Nicolas Party Rovine Un progetto di Nicolas Party A cura di Tobia Bezzola e Francesca Bernasconi 27 giugno 2021 – 9 gennaio 2022

 

Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano

MASI | LAC

 

masilugano.ch

 

 
 

Nicolas Party “Rovine”, MASI Lugano. Veduta dell’allestimento. Foto Annik Wetter © Nicolas Party

Dal 27 giugno 2021 al 9 gennaio 2022 il Museo d'arte della Svizzera italiana presenta “Rovine”, la prima grande mostra monografica di Nicolas Party (Losanna, 1980) allestita in un museo europeo. Con questo progetto immersivo l’artista ha dato vita a un universo straniante, contraddistinto da audaci contrasti cromatici, avvolgenti forme architettoniche e inaspettate decorazioni trompe l’œil, all’interno del quale sono messe in scena le sue magnetiche opere: ampi dipinti murali site-specific, intriganti sculture policrome e luminosi dipinti a pastello.

 

Questo ambizioso progetto espositivo è stato concepito dall’artista espressamente in relazione alla struttura della grande sala espositiva situata al piano interrato del MASI, nella sede del centro culturale LAC, dove è sorta un’imponente architettura a pianta centrale, articolata in cinque ambienti distinti dedicati ad altrettanti temi ricorrenti nell’opera di Nicolas Party: la natura morta, il ritratto, le vedute rocciose, le grotte e il paesaggio.

 

All’esterno di questa struttura Party ha realizzato quattro ampi dipinti murali a pastello ispirati ad altrettante opere di Arnold Böcklin (1827-1901), pittore svizzero fra i principali esponenti del simbolismo, raffiguranti enigmatiche vedute di edifici in disfacimento a cui fa allusione il titolo della mostra. Questi scenari monocromi e decadenti accolgono lo spettatore in un ambiente in netto contrasto con il tripudio cromatico che contraddistingue le opere e gli spazi interni dell’architettura. Come è sua consuetudine, l’artista ha infatti ulteriormente modificato lo spazio espositivo attraverso campiture di colori contrastanti e decorazioni di marmi policromi trompe l’œil, realizzate in collaborazione con Sarah Margnetti. Questa modalità di presentazione è centrale nel pensiero di Party: le sue esposizioni rappresentano un’opportunità per mettere in scena i dipinti e le sculture in un ambiente in grado di attivare nuove possibilità di lettura delle opere, ponendole in relazione non solo le une alle altre, ma anche allo scenario nel quale sono presentate.

 
 

Nicolas Party “Rovine”, MASI Lugano. Veduta dell’allestimento. Foto Annik Wetter © Nicolas Party

L’allestimento presenta trentuno dipinti a pastello e quattro sculture dipinte (di cui una di grandi dimensioni collocata all'esterno del museo), opere realizzate tra il 2013 e oggi, alcune delle quali vengono presentate per la prima volta al pubblico. Questa accurata selezione evidenzia la predilezione dell’artista per una gamma cromatica estremamente vivace e una figurazione semplificata. I suoi soggetti sono delineati da campiture di colore circoscritte e contrastanti, secondo una strategia che può essere in parte ricondotta al suo singolare apprendistato artistico, che ha preso avvio con la realizzazione di graffiti.

 

Le composizioni di Party non nascono dall’osservazione del dato reale (non si serve di modelli e non realizza paesaggi en plein air), ma sono esclusivamente frutto della sua immaginazione. Sono caratterizzate da un’impostazione estremamente semplice e priva di qualsiasi riferimento temporale o ambientale. Sebbene i suoi soggetti non abbiano alcuna relazione diretta con la realtà, essi contengono nelle loro forme essenziali il minimo comun denominatore che porta lo spettatore ad associarli a entità chiaramente riconoscibili come volti, frutti o alberi. Ed è proprio la possibilità di elaborare un linguaggio universale e atemporale ad affascinare Party e a guidare la sua ricerca artistica.

 

Party pone il suo universo creativo in costante dialogo con la storia dell’arte, di cui è attento e instancabile esploratore. Se nei suoi dipinti è facile sentire l’eco dell’inquietante étrangeté della pittura surrealista o delle scelte cromatiche dei Fauves, i riferimenti dell’artista spaziano ben oltre, dalla ricerca di un’ideale perfezione dell’arte classica, alla minuzia scientifica delle nature morte olandesi del Seicento. Party, inoltre, si appassiona tanto all’opera di artisti celebri quali Georgia O'Keeffe (1887-1986) o Ferdinand Hodler (1853-1918), quanto a quella di figure meno conosciute, come il simbolista belga William Degouve de Nuncques (1867-1935) o la ritrattista Rosalba Carriera (1675-1757), il cui nome è indissolubilmente legato alla storia del pastello, medium prediletto da Nicolas Party.

 
 

Nicolas Party “Rovine”, MASI Lugano. Veduta dell’allestimento. Foto Annik Wetter © Nicolas Party

 
 

Nicolas Party “Rovine”, MASI Lugano. Veduta dell’allestimento. Foto Annik Wetter © Nicolas Party

L’artista

 

Nato a Losanna nel 1980, Nicolas Party vive e lavora a New York. Il suo singolare percorso di formazione artistica prende avvio nella prima adolescenza quando si appassiona alla realizzazione di graffiti, esperienza che porterà avanti per oltre un decennio. In seguito orienta il proprio interesse verso l’animazione 3D e completa la sua formazione conseguendo il Master of Fine Arts alla Glasgow School of Art. Nell’arco degli ultimi dieci anni Party ha conquistato il consenso di critica e pubblico e le sue opere sono state presentate in importanti istituzioni, tra cui il Musée Magritte (Bruxelles, 2018), l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden (Washington DC, 2017), il Dallas Museum of Art (2016), il Centre Culturel Suisse (Parigi, 2015) e lo Swiss Institute (New York, 2012).

 

 

Il catalogo

 

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Scheidegger & Spiess e Edizioni Casagrande con contributi di Tobia Bezzola, Michele Robecchi e Francesca Bernasconi.

Tutte le opere presenti in mostra, fotografate in situ, sono riprodotte nella pubblicazione unitamente a vedute dell’allestimento che documentano il progetto espositivo nel suo insieme.

Grafica a cura di Studio Marie Lusa

Edizione trilingue (italiano, inglese, tedesco)