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venerdì 30 ottobre 2020

Borghi d'Europa a Cormons : Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino

L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie

 



'L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie' è la campagna che continua a novembre le iniziative di

informazione che la rete Borghi d'Europa propone nel progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura', patrocinato da IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica,Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).


Oggi il Friuli viene riproposto come crocevia dei Percorsi Internazionali, che Borghi d'Europa sviluppa dal 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale.


I temi affrontati sono molteplici. Si va dalla storia ( I Percorsi della Fede : la Via di San Rocco e la Via di San Martino), agli interventi di Gianluigi Pagano, direttore della rivista scientifica ND Natura Docet sui vini friulani (in collaborazione con l'Enoteca di Cormons e l'Associazione Vinoteka di San Floriano del Collio) ; dai materiali didattici del progetto Viaggio dentro la Vita donati alle comunità scolastiche agli incontri a convivio con la cucina di Terra e di Mare ; dalla Via della Pizza alle antiche osterie come luoghi di incontro .


Il tema della sostenibilità innerva tutte le iniziative : il racconto della filiera agroalimentare friulana

toccherà molte realtà europee, prima fra tutti la città di Roma.


Tutti questi temi verranno 'composti' in una serie di servizi informativi , che daranno vita ad una campagna multimediale, curata dall'ufficio stampa di Milano della rete Borghi d'Europa.

Ogni tappa a tema, ospiterà anche testimonianze ed eccellenze di altri territori che partecipano al

progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura.



Le Vie del Gusto a Oderzo,Terra di Storia e di Storie

L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie


'L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie' è la campagna che continua a novembre le iniziative di

informazione che la rete Borghi d'Europa propone nel progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura', patrocinato da IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica,Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).


Oggi il Friuli viene riproposto come crocevia dei Percorsi Internazionali, che Borghi d'Europa sviluppa dal 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale.


I temi affrontati sono molteplici. Si va dalla storia ( I Percorsi della Fede : la Via di San Rocco e la Via di San Martino), agli interventi di Gianluigi Pagano, direttore della rivista scientifica ND Natura Docet sui vini friulani (in collaborazione con l'Enoteca di Cormons e l'Associazione Vinoteka di San Floriano del Collio) ; dai materiali didattici del progetto Viaggio dentro la Vita donati alle comunità scolastiche agli incontri a convivio con la cucina di Terra e di Mare ; dalla Via della Pizza alle antiche osterie come luoghi di incontro .


Il tema della sostenibilità innerva tutte le iniziative : il racconto della filiera agroalimentare friulana

toccherà molte realtà europee, prima fra tutti la città di Roma.


Tutti questi temi verranno 'composti' in una serie di servizi informativi , che daranno vita ad una campagna multimediale, curata dall'ufficio stampa di Milano della rete Borghi d'Europa.

Ogni tappa a tema, ospiterà anche testimonianze ed eccellenze di altri territori che partecipano al

progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura.



GOPPION FIRMA IL CAFFÈ BUONO PER L’AMBIENTE

 

Le nuove capsule di Nativo sono in materiale compostabile. La miscela biologica della torrefazione trevigiana diventa così ancora più green

Un caffè ancora più buono perché rispettoso dell’ambiente: da oggi Nativo, la miscela biologica di Goppion certificata Fairtrade e Ccpb - Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici, è disponibile anche in capsule compostabili, sia nella versione classica che decaffeinata. Prodotta in materiale totalmente compostabile, la capsula si decompone entro 90 giorni e può essere conferita assieme ai rifiuti organici.
“Il nostro Nativo da oggi è ancora più buono – spiega Paola Goppion, responsabile marketing della storica torrefazione trevigiana fondata nel 1948 dai fratelli Angelo, Giovanni, Olivo e Ottorino Goppion – perché oltre ad essere prodotto osservando i diritti dei lavoratori e seguendo le regole della coltivazione biologica, è ancora più rispettoso dell’ambiente: per questo caffè, quindi, non potevamo che scegliere una capsula compostabile ed ecologica”.
Goppion è stata la prima azienda in Italia, nel 1987, a tostare caffè da commercio equo e solidale, importato dal Sud del mondo per conto di CTS, oggi Altro Mercato. Da questa esperienza, nel 1997, è nato Nativo, un caffè Arabica al 100% con un basso contenuto di caffeina, proveniente dall’Honduras e coltivato seguendo i principi dell’agricoltura biologica. La versione decaffeinata viene prodotta attraverso un processo che mette in contatto il vapore acqueo con anidride carbonica, senza l’utilizzo di prodotti chimici.
Il gusto di Nativo è un tuffo negli aromi del buon caffè, con un retrogusto intenso, dolce e aromatico, dalle sfumature di cacao e sentori di fruttato.
Le nuove capsule di Nativo sono acquistabili nelle caffetterie Goppion e affiliate e nello shop online dell’azienda.

Al Post Hotel di San Candido una proposta culinaria che esalta le materie prime locali: dalla filiera corta ai piatti ispirati alla tradizione ma elaborati in chiave contemporanea

 


 

 Dalla materia al piatto: un viaggio tra i sapori genuini dell’Alto Adige con lo chef Cesare Airaldi del Post Hotel - Tradition & Lifestyle dei Post Dolomiti Resorts. La preferenza per i piccoli produttori locali e il rispetto degli ingredienti come valore aggiunto di una cucina semplice ma ricercata che nasce dalla volontà di esaltare al meglio i prodotti stagionali attraverso approcci e tecniche innovative, senza stravolgerli.
 
San Candido (BZ), 30 ottobre 2020 – La tendenza ad acquistare dai piccoli produttori locali è sempre più diffusa tra i ristoratori che ricercano qualità, genuinità e trasparenza come valori alla base della propria cucina. Una filosofia che contraddistingue da sempre il giovane chef Cesare Airaldi del Post Hotel - Tradition & Lifestyle di San Candido, protagonista di una cucina semplice ma ricercata che unisce creatività, eleganza e particolare cura per la materia prima. Il suo racconto ha inizio proprio narrando l’amore e la fatica dei contadini da cui spesso acquista i prodotti del territorio, persone con cui ha stretto un rapporto di fiducia e collaborazione che è diventato un importante valore aggiunto della proposta culinaria dell’hotel.
 
Come descrivi la tua cucina e il suo rapporto con la filiera corta?
Prediligo una cucina contemporanea, in armonia con lo stile lifestyle del Post Hotel, ma profondamente legata al territorio altoatesino: nei miei piatti preferisco inserire pochi elementi ma valorizzati al meglio, perché il cliente possa gustare al 100% il sapore dell’ingrediente, la sua testura, le sue consistenze. Per questo motivo, quando possibile, scelgo la filiera corta e il rapporto con i piccoli produttori locali, soprattutto per l’acquisto di carni, farine e verdure stagionali: con loro ho costruito un rapporto di fiducia e collaborazione che costituisce un valore aggiunto per la mia proposta culinaria, garanzia di una qualità elevata e controllata che deriva anche dall’amore e dalla fatica con cui i prodotti vengono coltivati.
 
Dalla materia prima al piatto: come esaltarla al massimo?
Il rispetto della materia prima è per me un fattore essenziale, il punto di partenza per la preparazione di ogni ricetta. Amo trasformare il prodotto con tecniche e approcci innovativi, giocando anche con abbinamenti insoliti, ma sempre avendo cura di non stravolgere gli ingredienti che utilizzo. Un pensiero che nasce dalla volontà di insegnare al cliente ad apprezzare la materia prima in tutte le sue forme. Ogni mio piatto nasce infatti da ricette d’ispirazione tradizionale declinate in modo contemporaneo: anche di una piccola rapa, ad esempio, è possibile presentare una variazione insolita, lavorando su consistenze e fermentazioni che consentono di esaltarne il gusto e la qualità al massimo delle sue potenzialità.  
 
La scelta di valorizzare i prodotti dei piccoli contadini locali è necessariamente legata anche all’esigenza di rispettarne la stagionalità: quali i vantaggi nella cucina?
Acquistare gli ingredienti dalla filiera corta significa poter contare su freschezza, qualità e gusto che custodiscono la fatica e il lavoro di una volta, senza l’impiego di grandi macchinari e additivi chimici. Il grande vantaggio è quello di lavorare un prodotto fresco qualitativamente al top che può essere sfruttato anche in altri momenti dell’anno. Quando possibile, specialmente a fine stagione, mi piace infatti preparare delle conserve e marmellate attraverso particolari tecniche di fermentazione, perfette in abbinamento a carni, selvaggine e dolci: in questo modo posso sfruttare il prodotto anche oltre la sua stagionalità, 365 giorni all’anno.
 
Originario di Como e altoatesino di adozione dal 2008, lo chef Cesare Airaldi ha portato nel Ristorante del Post Hotel una cucina gourmet che affonda le sue radici nella semplicità e genuinità. Una proposta gastronomia in linea con il l’ospitalità ricercata della struttura, capace di trasmettere ai suoi ospiti un connubio di bontà e raffinatezza che nella modernità dei piatti racconta anche il territorio e la passione custodita in ognuno dei suoi prodotti.

Ricetta: https://bit.ly/2G9kVjg

giovedì 29 ottobre 2020

OLTREPO’ DI-VINO: UN PICCOLO APPROFONDIMENTO SUL PINOT NERO IN ROSSO DELLE TENUTE FRECCIAROSSA E TRAVAGLINO

 





 

Le 2 Wineladies di queste prestigiose Cantine raccontano i loro Pinot Nero Fermi a Borghi d’Europa

 

Milano, 28 Ottobre 2020- Il Pinot Nero è uno dei vitigni a bacca rossa internazionali più nobili e sensibili al terroir dove viene coltivato: quello d’elezione è la Borgogna, dove assume una caratura davvero impareggiabile. In Italia, viene coltivato in Alto Adige, in Piemonte, in Toscana e soprattutto nel favoloso Oltrepò Pavese, vasta area al sud della Lombardia con grandi tradizioni enogastronomiche, che da sola rappresenta la terza zona vinicola al mondo di produzione di questo rosso elegante e difficile. Se vinificato in rosso, di solito il Pinot Nero, che presenta acini medio piccoli con buccia pruinosa, ha un colore rosso rubino e al naso presenta delle note fruttate  marcate come la fragola, il ribes e il lampone, alle quali, in base all’affinamento possono aggiungersi delle note più speziate e balsamiche ( come l’eucalipto).

Borghi d’Europa ha visitato con piacere in Oltrepò le prestigiose Tenute Frecciarossa e Travaglino a Casteggio e Calvignano, facendo due chiacchiere con le due numi tutelari delle Cantine, Valeria Radici Odero e Cristina Cerri Comi. Inutile dire che in entrambe le Cantine il Pinot Nero regna sovrano.

Un cosa su cui riflettere è il fatto che è solo dalla fine degli anni ’80 che in Oltrepò si vinifica in rosso il Pinot Nero: prima veniva usato solo per la spumantizzazione (di grande qualità peraltro), il vitigno fu infatti portato in Oltrepò dai Piemontesi ( dai Conti Vistarino) attorno al 1850 al fine di creare uno Champagne Italiano.

Valeria Radici Odero ha spiegato che Frecciarossa è stata tra i primi a capire le potenzialità del nobile vitigno se vinificato in rosso e, ad oggi con la conversione in bio, lavorando diversamente in vigna e in cantina ne vengono prodotti 2 con l’obiettivo di far parlare il territorio nei calici.

I 2 Pinot Nero Fermi di Frecciarossa sono il Carillo, rosso più fresco e da pronta beva quotidiana con una bella acidità e poi il grande Giorgio Odero, rosso raffinato, intrigante e fine, adatto per pranzi o cene decisamente più impegnativi. Il Giorgio Odero, per la gioia della clientela, viene venduto in annate diverse come il 2012, il 2015 e il 2016: è un Pinot Nero che rispecchia interamente le marne argillose con una vena di calcare bianco della storica Vigna del Pino di Frecciarossa.

Su Travaglino invece, la cui storicità è un grande pregio (è passata infatti da monastero medievale a tenuta vitivinicola ottocentesca, la più antica dell’Oltrepò), Cristina Cerri Comi ha evidenziato come Il Pinot Nero sia fondamentale per l’intera Tenuta, perché particolarmente espressivo di un terroir con suoli marno-argillosi su rocce calcaree. Travaglino ha piantato il Pinot Nero nel Dopoguerra, la vinificazione in rosso è stato un obiettivo preciso sin da subito, ottenere cioè dei vini raffinati ed eleganti.

La Winelady di questa importante realtà vinicola dell’Oltrepò ha poi sottolineato che i Pinot Nero fermi prodotti sono 2: uno è il Pernero, giovane e piacevole con una bella beva e abbinabile anche a dei piatti di pesce e poi il maestoso Poggio della Buttinera.

Cristina Cerri Comi si è soffermata su quest’ultimo, che è una Riserva di carattere, che affina per un anno in tonneaux e barrique di rovere francese e che nel 2016 (annata tuttora in commercio) è stato protagonista di un rinnovamento alquanto radicale, sin dalla scelta delle uve top per avere una Riserva di livello, che la loro raccolta, fino al cambiamento dell’uso delle barrique di legno, con una parte nuova di circa il 10%. L’obiettivo dichiarato per il Poggio della Buttinera è quello di raggiungere una longevità di 20 anni.

In entrambe le Tenute, Borghi d’Europa ha respirato il territorio, segno di un lavoro importante e allo stesso tempo sano e giusto, sia in vigna che in cantina e i Pinot Nero vinificati in rosso di Frecciarossa e Travaglino hanno raggiunto un’eleganza e un’identità precisa, che non deve disperdersi, ma anzi migliorare in termini di visibilità. Evviva!

 

 

Proclamati oggi in diretta sulla piattaforma digitale WineHunter Hub i 37 vincitori del riconoscimento The WineHunter Award Platinum della categoria Wines e Old Vintages e i 16 vincitori della categoria Food Spirits Beer.

 


 

   Il più alto riconoscimento assegnato da The WineHunter Helmuth Köcher e la sua guida The WineHunter Award in un evento digitale presentato dallo speaker radiofonico Maurizio Di Maggio di Radio Monte Carlo, radio ufficiale della 29^ edizione di Merano WineFestival (6-10 novembre 2020 e 26-30 marzo 2021).

Merano, 29 ottobre 2020 – Dopo un anno dedicato alla selezione e alla ricerca delle migliori eccellenze vitivinicole e culinarie italiane e la pubblicazione della guida The WineHunter Award, oggi The WineHunter Helmuth Köcher, ha assegnato il massimo riconoscimento, The WineHunter Award Platinum, ai vincitori delle categorie Wine, Old Vintages e Food Spirits Beer. L’evento è stato trasmesso in diretta sulla piattaforma digitale WineHunter Hub, la stessa su cui dal 6 al 10 novembre si svolge la versione digital della 29^ edizione di Merano WineFestival, in attesa di ritornare nelle consuete location meranesi dal 26 al 30 marzo 2021. A presentarlo Maurizio Di Maggio, speaker della radio ufficiale della manifestazione, Radio Monte Carlo. L’evento è stato l’occasione anche di presentare la novità della guida cartacea che per la prima volta è stata mostrata al pubblico dei wine&food lovers che potranno acquistarla per essere aggiornati sulle migliori eccellenze enogastronomiche garantite dal marchio WineHunter.
 
Ecco l’elenco completo dei premiati con The WineHunter Award Platinum:
 

WINE
 
Abruzzo
Masciarelli2016 Iskra Marina Cvetic Montepulciano D’Abruzzo Riserva DOC
 
Alto Adige – Südtirol
Manincor
2017 Mason Di Mason Alto Adige / Südtirol Pinot Nero DOC
Tenuta J. Hofstätter
2017 Barthenau Vigna S. Urbano Alto Adige / Südtirol DOC
 
Campania
Marisa Cuomo
2018 Furore Fiorduva Costa D’Amalfi Bianco DOC
Masseria Frattasi
2017 Kapnios Benevento / Beneventano Riserva IGT
Quintodecimo
2017 Terra D’Eclano Irpinia Aglianico DOC
 
Friuli Venezia Giulia
Alessio Dorigo
2018 Ronc Di Juri Friuli Colli Orientali Friulano DOC
Bastianich
2016 Plus Venezia Giulia Bianco IGT
Schiopetto
2018 Blumeri Venezia Giulia Rosso IGT
 
Lombardia
Costaripa
2016 Molmenti Valtenèsi DOC
Monsupello
S.A. Blanc De Blancs Classico Extra Brut VSQ
Monte Rossa
2014 Cabochon Doppiozero Franciacorta Brut Nature Dosaggio Zero DOCG
 
Piemonte
Cà Viola
2016 Caviot Barolo DOCG
Domenico Clerico
2016 Ciabot Mentin Barolo DOCG
Poderi Luigi Einaudi
2016 Barolo Cannubi DOCG
Rocche Dei Manzoni  
2015 Perno Vigna Cappella Di S. Stefano Barolo DOCG
 
Puglia
Gianfranco Fino Viticoltore
2018 Sé Salento Primitivo IGT
 
Sardegna
Su’Entu
2017 Su’Oltre Marmilla Merlot IGT
 
Sicilia
Planeta
2018 Menfi Chardonnay DOC
 
Toscana
Duemani
2017 Duemani Costa Toscana IGP
Fattoria Le Pupille  
2017 Saffredi Toscana IGT
Ornellaia
2017 Ornellaia Solare Bolgheri Rosso Superiore DOC
Podere Le Ripi
2015 Amore E Magia Brunello Di Montalcino Classico DOCG
 
Trentino
Cantina Rovere’ Della Luna Aichholz
2013 Vervè Trento Riserva Extra Brut DOC
 
Umbria
Antonelli San Marco
2014 Montefalco Sagrantino Passito DOCG
 
 
WINE
Old Vintages
 
Alto Adige – Südtirol
Kellerei Terlan
2007 Raritá Alto Adige / Südtirol Pinot Blanc DOC
 
Lombardia
Bersi Serlini
2006 Bersi Serlini Mia Franciacorta Brut Nature Riserva DOCG
 
Piemonte
Mongioia
1999 Moscato D’Asti Gran Selezione DOCG
 
Sardegna
Silvio Carta
2006 Vernaccia Di Oristano Riserva DOC
 
Toscana
I Balzini
1998 I Balzini White Label Colli Della Toscana Centrale IGT
Montemercurio
1992 Vin Santo Di Montepulciano DOC
Orlandini
2007 Argena Toscana IGT
 
Trentino
Maso Martis
2010 Madame Martis Trento Riserva Brut DOC
 
Veneto
Antonio Facchin E Figli
2008 Geron Marca Trevigiana IGT
De Buris
2009 Amarone Della Valpolicella Classico Riserva DOC
Ernesto Ruffo
2010 Amarone Della Valpolicella DOCG
Tenuta Sant’Antonio
2010 Lilium Est Amarone Della Valpolicella Riserva DOCG
 
 
FOOD
 
Calabria
Francesca De Leo Alberti
Marmellata Extra Di Bergamotto
 
Emilia Romagna
Mazzetti L’Originale
Aceto Balsamico Tradizionale Di Modena DOP Extravecchio
Up Stream Italiana
Upstream Gold Edition
 
Friuli Venezia Giulia
Adelia Di Fant
Crema Spalmabile Alla Grappa Stravecchia
 
Liguria
Frantoio Di Sant’Agata D’Oneglia Di Mela
Amaretto Morbido All’Oliva Taggiasca Candita
 
Lombardia
Calvisius Caviar
Caviale Di Storione Bianco
 
Marche
La Pasta Di Aldo Di Alzapiedi Maria
Pasta E Pomodoro
 
Toscana
Il Bottaccio
Olio Extravergine Poggio Ai Palmenti
Noalya Cioccolato Coltivato
Cioccolato Grand Cuvée Character 309 Extra Fondente 85%
 
Trentino
Fratelli Corrà Salumi Trentini
Filetto Affumicato Riserva Roen
 
Veneto
Nonno Andrea
Asparagi Ai Granelli Di Senape Sott’Olio
 
 
SPIRITS
 
Alto Adige – Südtirol
Roner Distillerie
Caldiff 80 Special Edition
 
Piemonte
Distilleria Sibona
Grappa Di Arneis
 
Sardegna
Silvio Carta
Giniu Gin 517
 
Toscana
Winestillery Chioccioli AltadonnaWinestillery
Old Tom Gin
 
 
BEER
 
Veneto
Ca’ Verzini - Birrificio Agricolo 
Dark Strong Ale

AL NEO ‘MAESTRO’ RUGGIERO CARLI LA MEDAGLIA D’ORO PER IL MIGLIOR PANETTONE AL MONDO

 


 

Pugliese di origine e veneto d’adozione, il giovane pastry chef Ruggiero Carli di Emporio Borsari ha convinto la giuria del prestigioso concorso sul dolce lievitato per eccellenza. Attribuita da FIPGC la medaglia d’oro a ex aequo per il Miglior Panettone Classico del Mondo anno 2020 e la riconoscenza di Maestro per L’Equipe d’Eccellenza della Federazione
 

 Si è svolto lo scorso week end a Roma, presso il CineCittà World, in ottemperanza delle norme di distanziamento richieste dall’emergenza Covid-19, il concorso internazionale sul lievitato per eccellenza, organizzato dalla Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria (Fipgc), cui hanno partecipato oltre 300 professionisti provenienti da ogni parte del mondo, che si sono esibiti nelle tre categorie di gara previste: classico – innovativo – decorato. La giuria del concorso era formata da quattro campioni del mondo di pasticceria: Roberto Lestani presidente di giuria, insieme a Matteo Cutolo, Paolo Molinari ed Enrico Casarano. A completare la giuria Claudia Mosca, Maurizio Santilli e Gianni Pina.
In questa occasione il giovane e talentuoso Pastry Chef Ruggiero Carli, segna un nuovo traguardo, questa volta con la medaglia d’oro, attribuito al suo Panettone Classico, durante il contest Mondiale organizzato dalla Federazione Internazionale Pasticceri Cioccolatieri e Gelatieri, un dolce lievitato di grande equilibrio, giudicato eccellenza della pasticceria italiana nel complesso dell’analisi sensoriale.
"E’ un’emozione indescrivibile! Sono molto contento non solo per me ma anche per i miei colleghi Angela e Aleandro, che lavorano al mio fianco tutti i giorni. – afferma Ruggiero Carli - Questo è un riconoscimento importante che dedico alla famiglia Muzzi e alla mia famiglia, che mi hanno sempre sostenuto. Questa medaglia d’oro è una spinta ad andare avanti ed è la giusta motivazione che ci vuole in questo periodo molto difficile per il settore della pasticceria e della ristorazione”.
Dopo il successo ottenuto allo stesso concorso nel 2019 arrivando a conquistare la Medaglia d’Argento e alla Tenzone del Panettone a Parma nel 2018, segna un nuovo importante successo. Ruggiero Carli opera alla Pasticceria Emporio Borsari a Badia Polesine ormai da qualche anno, un laboratorio dove ogni giorno può esprimere la sua creatività tra impasti e lievitazioni: la sua passione che coltiva fin da quando era solo un ragazzo, affinatasi poi accanto a grandi nomi della pasticceria quali Emanuele Saracino e Angelo Musa sino all’importante periodo di insegnamento in una scuola prestigiosa come la Boscolo Etoile Academy.
 "E’ una medaglia che vale il doppio!! – afferma Andrea Muzzi CEO di IDB srl e Pasticceria Emporio Borsari di Badia Polesine – perché coincide anche con i 20 anni dal nostro acquisto della Borsari! Ne siamo orgogliosi, anche se sappiamo che ci aspettano mesi difficili con il peso delle restrizioni emanate dal recentissimo DCPM e per ora impossibilitati a festeggiare come vorremmo con tutti i nostri clienti ed amici!”.
La Pasticceria Emporio Borsari di Badia Polesine prende spunto dalla tradizione pasticcera della famiglia Muzzi, un ampio locale che propone ogni giorno un servizio di caffetteria come solo le grandi città metropolitane possono offrire, con ampia scelta di specialità dolciarie di ogni tipo, dalla pasticceria mignon ai dolci al piatto, dalle torte moderne alle incomparabili Nebbie nei diversi gusti e insieme alla produzione aziendale, anche il Miglior Panettone al Mondo firmato da Ruggiero Carli.
L’Emporio Borsari è gestito dalla famiglia Muzzi, che detiene le quote di Industria Dolciaria Borsari, uno dei maggiori gruppi italiani nel panorama dei lievitati da ricorrenza di fascia premium, titolare anche dei marchi Borsari Verona, Antica Pasticceria Muzzi, Scar Pier, Giovanni Cova & C., Torrone Bedetti di Falconara e La Torinese. Una media realtà con 3 siti produttivi, capace di lavorare su tutti i metodi di produzione dei lievitati   calati su 8 marchi, tutti posizionati nel segmento premium, distribuiti in 60 paesi nel mondo, tra cui Francia, Stati Uniti, Canada e Giappone, per un fatturato aggregato di circa 47 milioni di euro. L’azienda è forte di oltre 150 ricette, tutte realizzate secondo disciplinare. Ogni anno inserisce 10-15 varianti che vengono elaborate su selezione di nuovi ingredienti. Pensata per soddisfare ogni possibile esigenza o desiderio, l’offerta aziendale è strutturata oltre che con i prestigiosi marchi di tradizione, anche in varianti di gamma e grammature a partire dai 100 grammi sino ai 10 kg. Spiccano per domanda e riconoscimenti il panettone classico, quello al pistacchio di Bronte Dop, con le Amarene Fabbri, il glassato con Nocciole Piemonte IGP, il fondente 75%, e per continuare specialità imbibite o lavorate con vini e spirits.

Bonfissuto lancia la nuova linea per il Natale 2020: il primo panettone pop art ispirato all’estro e al talento del grande maestro americano Andy Warhol.

 


 

 Dalla suggestione dell' inconfondibile autoritratto pop e ai magnifici flowers creati da Andy Warhol nel 1964 ed esibiti per la prima volta alla Leo Castelli Gallery di New York con grande successo del pubblico e della stampa, nasce la nuova linea di panettoni della Pasticceria Bonfissuto.

All'interno un iconico panettone “total black” all'aspetto, farcito di canditi di arancia di Sicilia, cioccolato di Modica IGP e Malvasia, che esalta il meglio dell'isola. 36 ore di lievitazione tramite lievito madre, la base viene impastata nel cioccolato di Modica per creare un impasto finale nero e imbevuto nella Malvasia al prezzo di 29,90 euro.

All'esterno una latta decorata con giochi floreali su disegni di Andy Warhol. La vocazione per l'internazionalità, il meltin pot e il barocco siciliano si abbracciano all'arte più contemporanea, ora come nel passato di questa civiltà che è da sempre multiculturale.

 

Il progetto

I due giovani fratelli della Pasticceria di Canicattì (Ag), Vincenzo e Giuliano Bonfissuto nel laboratorio immerso tra i pistacchieti, per ingredienti a km zero rispetto alla produzione, 800 mq in aperta campagna, immersi tra vigneti e mandorleti, puntano all'internazionalità.

Il fil rouge è evidente: ispirandosi a fiori d’Ibisco il noto grafico pubblicitario, Andy Warhol, considerato oggi uno dei più grandi artisti del secolo scorso, trasforma per la prima volta la natura in protagonista, utilizzando uno stile inconsueto; la stessa natura prospera e siciliana che circonda la Pasticceria Bonfissuto.

E se all'estero nella latta della nuova confezione, decorata da fiori che uniscono tecniche impressioniste ed astratte dando vita ad immagini inedite dal pensiero rivoluzionario, così all'interno si trovano tutti i sapori più autentici della Sicilia. La nuova linea è stata realizzata con il patrocinio e l’autorizzazione di Fondazione Mazzoleni che promuove l'arte italiana nel mondo.

NATALE ALLE PORTE: POGGIO TORSELLI INAUGURA IL WINE CLUB, UNA FINESTRA SUL CORTILE DEL CHIANTI CLASSICO

 Aprono le iscrizioni al neonato Wine Club con due possibili formule per un servizio su misura. Nello shop online una scatola speciale da regalare a Natale

Nasce il Wine Club di Poggio Torselli, uno spazio di condivisione e dialogo tra la tenuta di San Casciano in Val di Pesa di proprietà della famiglia Zamparini e l’appassionato, che avrà così modo di indagare l’identità dei vini selezionati e inviati direttamente a casa sua. Le formule di adesione al Wine Club sono due: Poggio Membership, la linea base che prevede l’invio di sei etichette, e 1427 Membership, la proposta premium con la spedizione di dodici bottiglie e una più ampia gamma di benefit. Il racconto di ogni etichetta sarà affiancato dalle note tecniche utili alla degustazione e da ricette per abbinamenti gastronomici ricercati. Poggio Torselli mette inoltre a disposizione un servizio di concierge: il contatto diretto con una persona dedicata ad approfondire le curiosità degli associati, fornire ulteriori suggerimenti, ricette e servizi. Oltre a questo, nei modi e nei tempi in linea con le direttive governative, lo staff di Poggio organizzerà per i membri del Wine Club delle visite private alla Villa quattrocentesca, dimora nei secoli di importanti famiglie nobiliari, tra cui i Machiavelli, impreziosita dal giardino all'italiana e da una collezione di oltre 130 piante di agrumi. 
L’artigianalità e la cura nella produzione enologica sono per Poggio Torselli valori da custodire e riflettere in ogni dettaglio, nel modo di comunicare il proprio vino così come nelle confezioni. Con questo spirito la tenuta propone per Natale delle eleganti cassette in legno massello di noce naturale non trattato, come confezioni regalo in cui custodire i suoi Chianti Classico. Una scelta coerente con una linea stilistica intenzionata a sostenere le attività manifatturiere di alta qualità. Le confezioni sono realizzate da Friulbox, un piccolissimo artigiano di Udine che ha brevettato un sistema di chiusura a incastro grazie a particolari angoli smussati.
Il costo della scatola in legno per una bottiglia è di dieci euro, al quale sommare il costo dell’etichetta che l’acquirente ha il piacere di acquistare.
Per maggiori informazioni relative al Wine Club e alle confezioni natalizie a breve disponibili nello shop online si rimanda al sito www.poggiotorselli.it



I DISEGNI GIOVANILI DI LE CORBUSIER. 1902-1916 A cura di Danièle Pauly Domenica 1 novembre: speciale OPEN DAY alla mostra con INGRESSO GRATUITO

 

 

 

Prossimi appuntamenti:

domenica 6 dicembre, domenica 3 gennaio e domenica 24 gennaio 

         

Fino al 24 gennaio 2021

Teatro dell’architettura Mendrisio

 

Mostra promossa da

Fondazione Teatro dell’architettura

Con la collaborazione dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana

 

www.arc.usi.ch/it/tam

“Scultura su legno del museo di Cluny”, 1909, mina e matita su carta, datato 30 juin 1909, coll. privata, Svizzera, fotografia © Éric Gachet

Mostra “I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916” | © Enrico Cano Teatro dell’architettura Mendrisio, interno, Università della Svizzera italiana | Architetto: Mario Botta

Domenica 1 novembre 2020 al via il secondo appuntamento con gli speciali open days ad ingresso gratuito dalle ore 14.00 alle 18.00 (ultimi ingressi ore 17.30) per visitare la mostra “I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916” - promossa dalla Fondazione Teatro dell’architettura, con la collaborazione dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio - in corso presso il Teatro dell'architettura Mendrisio.

Per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo all'indirizzo e-mail info.tam@usi.ch o chiamando il numero 058 666 58 67.

Prossimi appuntamenti in programma: domenica 6 dicembre, domenica 3 gennaio e domenica 24 gennaio .

 

L’ampia rassegna, con più di ottanta disegni originali inediti provenienti da collezioni private e pubbliche svizzere e con numerose riproduzioni di disegni provenienti dalla Fondation Le Corbusier di Parigi, è stata organizzata in occasione della pubblicazione del primo volume del Catalogue raisonné des dessins de Le Corbusier, curato da Danièle Pauly, edito da AAM-Bruxelles in coedizione con la Fondation Le Corbusier e con il contributo della Fondazione Teatro dell'architettura di Mendrisio. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 gennaio 2021.

 

 LA MOSTRA 

La mostra, a cura di Danièle Pauly, è dedicata ai disegni che il giovane Le Corbusier eseguì tra il 1902 e il 1916: dall’anno del suo ingresso nell’Ecole d’arts appliqués di La Chaux-de-Fonds, sua città natale, a quello che precede il suo definitivo trasferimento in Francia e l’avviamento dello studio d’architettura a Parigi.

La quasi totalità dei disegni esposti appartengono a collezioni private e pubbliche svizzere e sono in gran parte inediti: il pubblico avrà così per la prima volta l’opportunità di conoscere un eccezionale corpus di documenti rari. Completa la mostra una serie di riproduzioni di disegni originali e di carnet di viaggio eseguiti da Le Corbusier nello stesso periodo.

 

Il Teatro dell’architettura accoglie dunque il racconto di ciò che ha determinato la nascita di una vocazione che il giovane Charles-Edouard Jeanneret, il futuro architetto Le Corbusier (1887-1965), pensava all’inizio essere quella di pittore. Fattore determinante per la sua formazione saranno in primo luogo, tra il 1902 e il 1907, gli studi nella scuola di arti applicate nell’ambito dell'orologeria e dell’architettura, influenzati da un maestro carismatico come Charles L'Eplattenier, un pittore che si ispirava alle idee di John Ruskin e al movimento Arts and Crafts. In seguito contribuiranno in modo determinante alla formazione della sua personalità sia l’esperienza nell’atelier di Auguste Perret tra il 1908 e il 1909 e la frequentazione assidua dei musei di Parigi, sia l’incontro con gli architetti delle avanguardie europee dell'inizio del XX secolo ma anche, incoraggiato dal suo mentore William Ritter, i viaggi di studio tra il 1907 e il 1911, che si concludono con il lungo viaggio in Oriente, un’esperienza che influenzerà profondamente i suoi progetti negli anni a venire.

 

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Mostra “I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916” | © Enrico Cano Teatro dell’architettura Mendrisio, interno, Università della Svizzera italiana | Architetto: Mario Botta

Le opere selezionate in mostra dimostrano l’importanza che fino dagli esordi Le Corbusier ha attribuito al disegno: un modo per avvicinarsi alla realtà e uno strumento di osservazione, come ad esempio gli studi sulla natura che ha realizzato dal 1902 al 1905 durante i primi anni di scuola. Il disegno è dunque per il giovane Charles-Edouard Jeanneret uno strumento di analisi e di ricerca, come emerge dai fogli realizzati nei musei parigini, o nei primi disegni di architettura prodotti La Chaux-de-Fonds tra il 1905 e il 1907. Schizzi e disegni sono infine per Le Corbusier sia uno strumento al servizio della memoria, eseguiti su taccuini nel corso dei suoi viaggi, ma anche occasione di espressione lirica, come testimoniano i suoi acquerelli, i gouaches di paesaggi e di nudi femminili realizzati dopo il suo ritorno in Svizzera nel 1912.

 

La mostra si articola in più sezioni, a partire dagli anni di formazione scolastica, caratterizzata da meticolosi disegni a matita con soggetti naturalistici, piccoli acquerelli di paesaggi, studi decorativi per oggetti di artigianato con motivi Art Nouveau, al periodo dei viaggi con i soggiorni nelle capitali europee: il viaggio in Italia del 1907 dedicato allo studio del Medioevo e alla pittura della scuola ‘primitiva’ italiana; il soggiorno a Parigi nel 1908-1909 con l’apprendistato nell'atelier dei fratelli Perret, gli studi su Notre-Dame e i disegni realizzati nei numerosi musei della città.

Nel 1910 il viaggio in Germania, con un periodo da apprendista nell'atelier berlinese di Peter Behrens e un tour che tocca diverse città tedesche e nel 1911, in ultimo, il lungo viaggio iniziatico in Oriente.

L’ultima sezione della mostra racconta del ritorno a La Chaux-de-Fonds (1912-1916), periodo durante il quale Le Corbusier insegna, intraprende l’attività di architetto e si dedica alla pittura e al disegno di una serie di paesaggi, ritratti, scene di famiglia, di nudi femminili e di nature morte, che già preannunciano i soggetti della seconda fase della sua produzione artistica, dove prevarrà il lavoro di ispirazione purista.

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Mostra “I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916” | © Enrico Cano Teatro dell’architettura Mendrisio, interno, Università della Svizzera italiana | Architetto: Mario Botta

 

LE CORBUSIER 1902-1916 

Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris (1887 –1965), uno dei più grandi architetti e urbanisti della storia dell’umanità, è stato anche pittore e scultore.

Figlio di Georges-Eduard Jeanneret-Gris, incisore e smaltatore di orologi e di Maria Carlotta Amelia Jeanneret-Perret, musicista, si forma all’Ecole d’arts appliqués di La Chaux-de-Fonds per seguire una formazione d’incisore cesellatore di casse d’orologio.

Durante questo periodo frequenta corsi di disegno e di decorazione assieme a un corso superiore di decorazione d’interni. Inizialmente deciso a intraprendere la carriera di pittore, il giovane Jeanneret, su consiglio di Charles L’Eplattenier, inizia anche a seguire un corso di architettura che lo avvicinerà al mondo della professione.

Nel 1907, al termine degli studi, inizia un viaggio in Europa: in Italia, dove scopre l’architettura medievale; in Austria, dove conosce i lavori della Wiener Werkstätte ed entra in contatto con gli ambienti della Secessione viennese; in Francia, dove collabora come disegnatore nell’atelier dei fratelli Perret a Parigi; in Germania, dove incontra personalità come William Ritter, Theodor Fischer, Heinrich Tessenow, Hermann Mthesius, Bruno Paul, e dove lavora nello studio di Peter Behrens a Berlino.

Nel 1911, assieme ad Augusto Klipstein, allora studente di storia dell’arte, parte per un lungo viaggio in Oriente, facendo tappa a Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest, Tarnovo, Gabrovo, Kasanlik, Istanbul, il Monte Atos ed Atene. Sulla via del ritorno per la Svizzera Le Corbusier passa di nuovo dall’Italia visitando Napoli, Pompei, Roma, Firenze, la Certosa di Galluzzo e Pisa. Nel corso del viaggio in Oriente realizza centinaia di disegni e schizzi, contenuti nei famosi carnet ricchi di annotazioni.

In seguito, dal 1912, Le Corbusier si ristabilisce a La Chaux-de-Fonds dove comincia ad insegnare Composizione decorativa e Composizione architettonica nella nuova sezione dell’Ecole d’arts appliqués e inizia a praticare l’architettura negli Ateliers d’Art Réunis. Nello stesso anno i suoi genitori gli commissionano il progetto per la loro casa al Pouillerel.

Tra il 1915 e il 1916 soggiorna nel Landeron, dove si è stabilito William Ritter, compie diversi viaggi a Parigi e lì con Max Du Bois progetta le case prefabbricate in cemento armato modello Dom-Ino. In seguito incontrerà a Lione Tony Garnier e qualche mese dopo, nel gennaio 1917, si stabilisce a Parigi per aprire il suo primo atelier d’architettura.

 

 DANIÈLE PAULY 

Danièle Pauly è una storica dell'arte, ha conseguito il dottorato all’Université des Sciences Humaines de Strasbourg ed è professoressa onoraria presso l’Ecole nationale supérieure d'Architecture di Paris-val-de-Seine. Negli anni ha concentrato la sua ricerca in particolare sul lavoro di Le Corbusier, sulla scenografia per il teatro e sull'architettura messicana. Dopo le prime pubblicazioni, tra cui Ronchamp, lecture d'une architecture (Pu de Strasbourg, 1980), la curatela di mostre come Le Corbusier et la Méditerranée (Centre de la Vieille Charité, Marsiglia, 1987) e la sezione sull'opera artistica di L'aventure Le Corbusier (Centre Pompidou, Parigi, 1987), Danièle Pauly si è dedicata negli ultimi anni alla ricerca sull’opera grafica dell'architetto svizzero, con le esposizioni Le Corbusier, le dessin comme outil (Nancy, 2006-2007), Le Corbusier. Le jeu du dessin (Antibes-Münster, 2015-2016) e Le Corbusier. The Paths to Creation (Seoul, 2016-2017), pubblicando vari saggi tra cui: Le Corbusier. Albums d’Afrique du Nord nel 2013, Ce labeur secret, Le Corbusier et le dessin nel 2015 e nel 2018 Le Corbusier. Drawing as Process, pubblicato dalla Yale University Press.

È autrice del Catalogue raisonné des dessins de Le Corbusier, di cui il primo volume è stato pubblicato alla fine del 2019.

mercoledì 28 ottobre 2020

Riqualificare la periferia con l'arte urbana: il caso Lunetta, a Mantova

 

Il quartiere Lunetta, prima e dopo il festival "Without Frontiers, Lunetta a colori"


Da cinque anni la città dei Gonzaga coltiva a pochi chilometri da Palazzo Te e dal Castello di San Giorgio uno stimolante progetto di riqualificazione urbana e arte contemporanea.

Protagonista è il quartiere Lunetta, costruito a partire dal 1963 nella periferia nord di Mantova e diventato negli anni una realtà complessa. Dal 2016, è teatro del festival “Without Frontiers. Lunetta a Colori” che ospita artisti di rilievo internazionale chiamati a realizzazione live opere destinate a mettere radici nel territorio e in chi lo abita.

Oggi, a una settimana dalla conclusione della V edizione, sono 42 i lavori che continuano a ridefinire il paesaggio e la socialità del luogo.