blogazzurro

blogazzurro

lunedì 31 marzo 2025

Vini: presentato il Tabai Barolo Magnum Riserva 2019

 


Simbolo dell’eccellenza artigiana piemontese il Magnum Riserva 2019 sta già emozionando i collezionisti di tutto il mondo

Cuneo, 30 settembre 2024 – Tabai Barolo celebra l’eccellenza enologica piemontese con il lancio del Magnum Riserva 2019, un capolavoro destinato a emozionare i collezionisti e a lasciare il segno nella storia del vino italiano.

Nato nel cuore delle terre castiglionesi, questo vino rappresenta l’apice della produzione vinicola di Tabai Barolo. Ogni acino è stato raccolto a mano durante la calda estate del 2019, un’annata che si è rivelata straordinaria per la qualità delle uve, dando vita a bottiglie pregiate, raffinate e sempre più richieste sul mercato internazionale.

Il Magnum Riserva 2019 si distingue per il suo colore rosso rubino intenso con riflessi granati, impreziosito da un bouquet avvolgente di frutti maturi e spezie dolci.

Dopo 36 mesi di affinamento in botti di rovere, il risultato è un vino elegante, strutturato e inconfondibile, disponibile in pochissime unità numerate, in edizione limitata.

Uno straordinario Barolo, che sta già conquistato il cuore di intenditori e collezionisti di tutto il mondo. L’ultima conferma del suo prestigio arriva dall’asta di Hong Kong, dove una bottiglia è stata battuta al prezzo di 2.800 euro.

Un’ eccellenza artigianale piemontese, frutto di passione, esperienza e rispetto per il territorio, che rappresenta un’emozione da collezionare.

Per saperne di più si può visitare il sito internet  www.tabaibarolo.com.

FRANCESCO ARENA PORTA L’ARTE DELLA PANIFICAZIONE MESSINESE AI WINE AWARDS 2025 DI FOOD AND TRAVEL, LA CERIMONIA OSPITATA A PALAZZO NICOLACI DI NOTO (SICILIA)

 






Il maestro panificatore messinese Francesco Arena ha rappresentato la tradizione panaria della sua città ai Wine Awards 2025, prestigioso evento organizzato dal magazine internazionale Food and Travel in collaborazione con il Comune di Noto. La cerimonia di premiazione si è svolta nella suggestiva cornice di Palazzo Nicolaci di Noto, celebrando le eccellenze dell’enogastronomia e dell’enoturismo italiano e internazionale.

 

Durante il gala dinner, che ha accolto oltre 100 ospiti in un viaggio attraverso i sapori e le tradizioni millenarie della Sicilia, Francesco Arena ha affiancato due grandi protagonisti della gastronomia siciliana: Marco Baglieri, chef patron del ristorante Crocifisso di Noto, e Corrado Assenza, icona della pasticceria italiana e anima del leggendario Caffè Sicilia.

 

Per l’aperitivo di benvenuto, il maestro panificatore ha proposto la focaccia messinese tradizionale con farina di grano di Maiorca, la focaccia bianca con farina di grano perciasacchi e grissini di Maiorca. Durante la cena, invece, ha accompagnato i piatti dello chef Baglieri con un cestino del pane composto da grissini con farina di grano Maiorca, paninetto con farine di grano Russello e Timilia e paninetto ai cereali con topping di fiocchi d’avena e semi di lino.

 

L’evento, che premia le aziende produttrici di eccellenza nel panorama vinicolo e gastronomico mondiale, si distingue per la scelta di location di alto valore storico e architettonico, sottolineando il legame tra cultura, territorio ed enogastronomia.

 

A fare gli onori di casa, il sindaco di Noto, Corrado Figura, e Pamela Raeli, editore di Food and Travel Italia.

Francesco Arena
Maestro panificatore messinese, Francesco Arena rappresenta la terza generazione di una storica famiglia di fornai. Con le sue miscele esclusive di grani antichi siciliani e l’utilizzo del lievito madre, realizza oltre 50 varietà di pani e prodotti da forno, coniugando tradizione e innovazione. La storia della sua famiglia inizia nel 1939 con nonna Teresa, per poi proseguire con il padre Masino e, oggi, con il suo laboratorio, punto di riferimento per la panificazione in Sicilia. Tra le sue specialità: pane, pizze, focacce, scacciate e panini da forno, sempre nel rispetto della tradizione ma con uno sguardo al futuro. Attivo anche nella formazione, collabora con istituti alberghieri e aziende per tramandare alle nuove generazioni il valore del pane come simbolo della cultura gastronomica italiana.

 

PORDENONE DOCS FEST Al via la XVIII edizione da mercoledì 2 aprile fino a domenica 6 aprile

                                                                     Cinemazero,

Piazza maestri del lavoro 3, Pordenone

www.pordenonedocsfest.it

 


Pordenone, 31 marzo 2025. Ventotto anteprime nazionali, alcune prime mondiali ed europee, 30 Paesi rappresentati, fra lungometraggi (con alcuni dei film più premiati in assoluto) ed esperienze immersive, due cineconcerti e sei concerti, otto incontri industry, tre masterclass, due retrospettive internazionali, decine di ospiti da tutto il globo, musica, laboratori per ragazzi, proiezioni speciali: il tutto in cinque giorni, dal 2 al 6 aprile. È ricco e internazionale il calendario di Pordenone Docs Fest - Le Voci del Documentario, il festival di Cinemazero che ogni anno porta in città il meglio del cinema del reale da tutto il mondo, protagonista con tutto il territorio nella vittoriosa candidatura di Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027:arrivato alla diciottesima edizione, gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, del contributo di Ministero della Cultura, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Promo Turismo FVG, Comune di Pordenone – Assessorato alla Cultura, del sostegno di Servizi CGN e Cooperativa Sociale Itaca, nonché di sostegni di molti altri partner privati e pubblici, e innumerevoli collaborazioni.

 

«Viviamo tempi complessi. Guerra, riarmo, isolazionismo, il riproporsi di contrapposizioni fra blocchi di Stati, sono preoccupanti scenari improvvisamente prossimi», dice Riccardo Costantini, curatore del festival. «I documentari garantiscono comprensione di molti fenomeni della contemporaneità, per il largo pubblico sono ottimo strumento non solo d’informazione, ma anche di dibattito sull’attualità, generatori di confronto e portatori di spunti verso un'evoluzione positiva della società. Il cinema del reale è un genere fondamentale per affrontare l’oggi, con i suoi prodotti di eccellente qualità, produttiva e registica. La presenza degli autori al festival consegna chiavi interpretative uniche, grazie alle loro approfondite e partecipi ricerche».

 

Il festival, anche quest'anno, non può che accendere i riflettori su conflitti e precarie tregue (Israele/Palestina e Ucraina). Al contempo porta avanti con convinzione il lavoro di cultura della pace che conduce da sempre, basato sulle possibilità di conoscenza e di accoglienza della diversità. Diritti, ecologia, storia, paesaggio sono tra i temi di un programma particolarmente articolato, che spazia dall'esperienza più intima della maternità alle tensioni sociali dell'America profonda, dal razzismo in Germania al grido di libertà di una band punk malese. Gli USA, il globalismo muscolare di Trump, sono analizzati soffermandoci su una società americana sempre più polarizzata, da osservare con attenzione perché il mondo culturale – anche europeo – sta perdendo le basi di confronto civile e condivisione sociale, fondamento delle democrazie moderne.

 

L'unione tra musica e immagini è ormai un tratto distintivo del festival. Nel centenario della nascita e nel sessantesimo della morte, la figura di Malcolm X è al centro del cineconcerto di apertura, mercoledì 2 aprile alle 21 a Cinemazero: X! Cinesuite for Malcolm, imperdibile nuova produzione che fonde il jazz inarrestabile di Francesco Bearzatti e del suo Tinissima Quartet con rari materiali d’archivio, fotografie e disegni. Il gran finale, domenica 6 aprile alle 21, è un doveroso omaggio in immagini e note ai 130 anni del cinema, l’invenzione dei Lumière, che sin dalle sue origini, nel 1895, è documentaria. A seguire, il film in anteprima nazionale Her Name Was Moviola è il racconto di un protagonista d'eccezione, il montatore tre volte premio Oscar Walter Murch. Saranno presenti in sala, per le premiazioni dei film in concorso, i tre giurati d'eccezione: i film in concorso saranno valutati da Roberto Minervini (premiato per la Miglior regia Un certain regard all’ultimo festival di Cannes), Martina Parenti (premiata per la Miglior regia all’ultimo International Documentary Film Festival di Amsterdam) e Sara Fgaier (eccezionale montatrice e ricercatrice d’archivio, fresca d’esordio alla regia con il suo primo film presentato a Locarno).

Minervini e Parenti saranno protagonisti anche di due masterclass esclusive.

 

Guarda tutto il programma qui.

“COSTRUIRE INSIEME UN FUTURO DI AUTONOMIA”: ​CECCHETTO SOSTIENE IL NUOVO PROGETTO SOCIALE DI AIPD

 La 20ª vendemmia inclusiva del Raboso Piave aiuterà a finanziare l’acquisto di letti per far vivere ai ragazzi con sindrome di Down esperienze di indipendenza condivisa nei weekend

 
L’Azienda Agricola Cecchetto Giorgio sostiene il nuovo progetto di autonomia sociale dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD)  Sezione Marca Trevigiana con l’obiettivo di favorire l’indipendenza e la crescita individuale di giovani e adulti con la sindrome di Down. Con la 20ª vendemmia del Raboso Piave, i ragazzi hanno prodotto oltre 1500 bottiglie il cui ricavato contribuirà all’acquisto di 7 letti per la nuova sede La casa del cuore: qui potranno trascorrere in autonomia i fine settimana all’interno di un ambiente sicuro e condiviso.
 
Il progetto sarà presentato ufficialmente a Vinitaly domenica 6 aprile, allo stand della Regione Veneto, dove la Presidente dell’Associazione Maria Grazia Lava e alcuni ragazzi racconteranno l’iniziativa e presenteranno le bottiglie di Raboso Piave.
 
“Dal 2005 collaboriamo con AIPD – Marca Trevigiana e oggi celebriamo un traguardo importante che unisce inclusione, valorizzazione e sostegno concreto all’indipendenza delle persone – dichiara Sara Cecchetto, responsabile sostenibilità dell’azienda –. L’iniziativa nasce dalla necessità di rispondere a nuove esigenze emerse grazie al lavoro sul campo dell’associazione che da vent’anni si impegna a promuovere l’inclusione sociale e il benessere delle persone con sindrome di Down. Siamo davvero orgogliosi di supportare un progetto che mira a offrire un’esperienza di autonomia reale, sostenendo i ragazzi in questo bisogno”.
 
Il Raboso del Piave è stato imbottigliato sabato 29 marzo dallo stesso gruppo dell’AIPD, protagonista in ogni fase del processo: Stefano e Tommaso al riempimento, Leonardo e Davide alla tappatrice, Matteo alla capsulatrice, mentre Erika, Benedetta, Giulia, Marta, Giuliano, Michael e Nicola si sono occupati dell’etichettatura e del confezionamento. L’iniziativa segue la 20ª vendemmia inclusiva – avvenuta lo scorso autunno – e, oltre alle bottiglie in formato classico, ha visto la realizzazione di 10 magnum decorate dai ragazzi che saranno assegnate tramite sorteggio a 10 fortunati tra i donatori del progetto.
 
Un’avventura nata quasi per caso nell’ottobre del 2005, quando Giorgio Cecchetto e la moglie Cristina ospitarono alcune famiglie dell’allora neo costituita AIPD – sezione Marca Trevigiana, coinvolgendo i giovani nella raccolta delle uve raboso. Un momento di condivisione che si è trasformato in un appuntamento annuale, arricchendosi nel tempo di nuove iniziative, come la trebbiatura solidale del grano antico Mentana.
 
Oggi, il progetto si inserisce nelle attività di autonomia sociale dell’AIPD e valorizza il Raboso del Piave, unico vitigno autoctono a bacca rossa della Marca Trevigiana, come simbolo di resilienza e comunità. Al contempo, esalta le tradizioni e la storia del territorio, promuovendo il valore delle relazioni umane e il diritto all’autonomia e all’indipendenza per tutte le persone.

FAMIGLIE STORICHE E L’IDENTITÀ DEI CRU: L’AMARONE 2015 PROTAGONISTA A VINITALY

 


domenica 30 marzo 2025

Sabato 12 e domenica 13 aprile a Monforte d'Alba I Grandi Terroir del Barolo