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giovedì 23 aprile 2020

INVITO: “Come si cambia in un mondo che cambia?” la diretta del 23 aprile alle ore 19 di Giorgio Rivetti, Massimo Bottura e Carlin Petrini

Il prossimo 23 aprile alle ore 19 in diretta FB (da capire su quali canali), Instagram e Zoom (servirebbe un link) siete invitati alla tavola rotonda che coinvolge tre pionieri del settore, Giorgio Rivetti, patron di Cantina Contratto e La Spinetta, lo chef 3 stelle Michelin Massimo Bottura, patron di Osteria Francescana nonché primo ristorante al mondo nella lista dei The World's 50 Best Restaurants nel 2016 e 2018, e Carlin Petrini fondatore di Slow Food Italia. L'argomento del dibattito sarà “la sostenibilità in agricoltura”, tema caldo sulla sfida forse più urgente e complessa per la comunità globale, sarà così anche post pandemia o subentreranno alle priorità? La ristorazione dovrà puntare sul delivery? Il vino dovrà favorire un consumo territoriale e privilegiare i mercati locali invece che internazionali? E' pensabile un vero approccio rispettoso della terra e fattibile in termini di costi e di produzione oppure lo è solo per le aziende di successo come i produttori di vino e di eccellenze riconosciute? Come si tiene viva una rete mondiale come quella di Terra Madre Slow Food senza poter viaggiare, senza potersi incontrare? Come si può comunicare meglio la catena del valore ai consumatori a cui viene chiesto di spendere qualcosa in più? E soprattutto come sarà il futuro della ristorazione, il settore più colpito della filiera? La risposta a queste e altre domande per questi tre personaggi che hanno firmato e promosso l’appello per il 25 aprile #iorestolibero come momento di unione e di rinascita oltre che di raccolta fondi per Caritas e Croce Rossa.
Giorgio Rivetti:
Enologo e agricoltore delle Langhe da generazioni, patron delle cantine Contratto e La Spinetta, Giorgio Rivetti ha riportato all'antica gloria la cantina Contratto, che durante gli anni 1920 e '30 produceva champagne di qualità esportandoli in tutta Europa, Americhe ed Estremo Oriente, mettendo in luce il territorio unico dell'Alta Langa secondo Metodo Classico. Ha portato ai massimi livelli nel panorama enologico italiano e mondiale l'azienda di famiglia La Spinetta che oggi si sostanzia in quattro aziende che spaziano dal Piemonte alla Toscana, dalla tenuta Campè a quella a Castagnole Lanze, da Canelli a quella di Terricciola nel pisano.
La Spinetta:
La storia della famiglia Rivetti ha inizio nel 1890, quando Giovanni Rivetti, il nonno dei tre fratelli Carlo, Bruno e Giorgio, lascia il Piemonte per emigrare in Argentina. Come la maggior parte degli italiani di quell'epoca, il suo sogno è quello di trovare fortuna e di ritornare successivamente in patria per diventare un grande produttore di vino. A realizzare il suo sogno è il figlio Giuseppe (soprannominato Pin), il quale sposa Lidia, acquista vigneti e inizia a produrre vino e nel 1977 la famiglia va a vivere presso La Spinetta, come era chiamata la cima della collina, a Castagnole Lanze, zona tipica del Moscato d'Asti. Nasce così il Moscato Bricco Quaglia ed il Moscato Biancospino, ma già nel 1985 si inizia la produzione del suo primo vino rosso, Barbera Cà di Pian, seguito dai grandi delle Langhe come Barolo e Barbaresco. Nel 2000 la famiglia inizia a produrre il tanto rinomato Barolo Campè acquistando i vigneti a Grinzane Cavour e nel 2001 vengono acquistati altri 65 ettari di vigneti in Toscana, nella zona tra Pisa e Volterra per la produzione di tre diversi vini 100% Sangiovese.
Contratto:
Tra le più storiche cantine dell'Alta Langa, fu fondata da Giuseppe Contratto nel 1867 ed è conosciuta come la prima produttrice di vini spumanti in Italia, grazie al Metodo Classico 1919 Contratto Extra Brut. All'inizio del Novecento i suoi vini sono apprezzati da tutti i regnanti europei e oltre oceano e la cantina era fornitore ufficiale del Vaticano e dei Savoia. Riconoscimenti e medaglie da esposizioni e gare internazionali dell'epoca mettono in evidenza la ragione per la quale il nome di Contratto è sinonimo di prestigio e qualità nel mondo degli spumanti metodo classico. Le affascinanti cattedrali sotterranee, diventate sito Unesco dal 2014 rappresentano un vero tesoro per l'azienda. Si estendono per più di 5000 metri quadrati, scavate nella marna che compone la collina alle spalle della piccola città di Canelli e arrivano ad una profondità di oltre 30 metri.


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