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giovedì 23 aprile 2020

Paniere solidale



Anche in queste settimane complicate e difficili, l’Ecomuseo delle Acque si è prodigato nel promuovere e distribuire i prodotti del suo territorio. Il GAS Paniere dell’ecomuseo ha unito le forze dei piccoli produttori, per non disperdere il patrimonio agroalimentare locale e venire incontro a un comparto in sofferenza. Il progetto coinvolge da tempo mugnai, panificatori, agricoltori, allevatori, viticoltori offrendo una vasta gamma di prodotti: frutta, ortaggi, miele, formaggi vaccini a latte crudo, burro, ricotta, vino, farine, pane, focacce e biscotti, salumi e carne.
“Un po’ di tutto e di alta qualità” è la regola che contraddistingue il Paniere. I produttori che vi aderiscono si impegnano a collaborare attivamente a favore dello sviluppo locale per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, del paesaggio, dei suoi abitanti e della loro cultura. Credono ai princìpi della solidarietà e della partecipazione, promuovono colture sostenibili per l’ambiente e rispettose della stagionalità, conciliano la cura del territorio con la redditività dell’azienda, sostengono la filiera corta che valorizza il lavoro sul campo e offre prodotti di qualità a un prezzo equo. Aderire al GAS Paniere dell’ecomuseo rende più forte e solidale la rete (https://www.facebook.com/panieredelleacque, cell. 331 1694015 gruppo WhatsApp).

«Anche se negli ecomusei italiani il cibo è un tema rilevante, essi hanno adottato una posizione di ricerca a favore di una dimensione economica più ampia, da una parte per dare all’ecomuseo fondi propri e strategie per il suo funzionamento e i suoi investimenti, dall’altra per contribuire allo sviluppo dei territori. (…) La partecipazione dell’ecomuseo allo sviluppo economico locale è un approccio ampio e globale, anche se resta nell’ambito della microeconomia. Questo approccio comprende l’inventario delle risorse patrimoniali fruibili, la diagnosi delle condizioni necessarie in termini ambientali, la formazione, le conoscenze giuridiche e tecniche. Non è più questione di valorizzare un patrimonio inserendolo in una dimensione economica, ma di diversificare e sviluppare l’economia locale attraverso il patrimonio. Si pone così una questione etica: come bilanciare la valorizzazione del patrimonio in senso culturale e sociale e gli aspetti economici e finanziari». (Hugues de Varine, “L’Ecomuseo singolare e plurale”)

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