Ottimi gli interventi del Governo sul fronte sanitario e della tutela
della salute pubblica. Ora però bisogna intervenire sul tema degli aiuti alle
imprese per superare la crisi economica che incombe.
Bellaria Igea Marina (RN), 08.04.2020.
“Ad emergenza finita ci troveremo di fronte a problemi di tipo economico e di
tenuta sociale del Paese - afferma Simona
Ceccarini, Responsabile amministrativo e risorse umane di SIPO e Presidente di N.I.C.O. cooperativa di produzione. I
problemi maggiori sulle raccolte ci saranno infatti durante la prossima estate
in quanto alcuni produttori si sono spaventati e non hanno piantato, altri non
sono riusciti a piantare in quanto sprovvisti di lavoratori che in molti casi sono
rimasti bloccati nei loro Paesi d’orgine. Molte micro-imprese saranno destinate
alla chiusura se non aiutate finanziariamente.
Inoltre prevediamo forti tensioni sui prezzi sia in acquisto che in
vendita. Il vero problema sarà ripartire - aggiunge Ceccarini. Ci aspettiamo da parte delle Istituzioni
maggiori aiuti nel rifornimento dei Dispositivi di Protezione Individuale che sono
introvabili oppure a prezzi folli; incentivi per la liquidità aziendale e per
rilanciare il made in italy nel mondo, oltre ad una maggiore protezione dei
prodotti italiani rispetto a quelli importati”.
Gli ordini a SIPO
della Gdo italiana tengono ed anzi l’azienda ha registrato un incremento nelle
ultime settimane, mentre l’export è stato perso così come le vendite presso i
centri agro alimentari italiani che sono molto in sofferenza rivolgendosi
soprattutto alla ristorazione.
Per far fronte alle richieste del Governo e
contenere la diffusione dei contagi, l’azienda ha messo in atto una serie di
procedure che comportano costi di gestione maggiori rispetto agli standard in
condizioni di normalità. E’ stato implementato il DVR aziendale per il rischio biologico con allegato un protocollo
di emergenza Covid-19 con le buone prassi e le regole da seguire. E’ stata
inoltre predisposta la fornitura di DPI a
tutto il personale, postazioni di dispenser igienizzanti per le mani, sanificazione
giornaliera interna e settimanale esterna degli ambienti di lavoro (magazzino,
aree di produzione e uffici), chiusura degli spogliatoi e zone comuni (mensa)
per evitare assembramenti, pareti divisorie nelle aree di produzione e nelle
postazioni degli uffici; lavoro in smart-working per il 60% del personale d’ufficio
e infine ferie a rotazione. Tutto ciò ha comportato costi maggiori che
l’azienda ha deciso di accollarsi non agendo sui listini. E’ stato inolte sostenuto attraverso la
cooperativa di produzione N.I.C.O. l’Ospedale
Infermi di Rimini con una donazione e forniture di prodotto
alla Caritas di Rimini.
“In
questo difficile momento senza precedenti, è emerso lo spirito di
collaborazione e di reciproco rispetto - dichiara Simona Ceccarini - per cui ringraziamo tutti i collaboratori, dal
personale interno ai fornitori e clienti. Attendiamo ora come impresa e come
cittadini dal Governo e dalle Istituzioni un forte aiuto economico che sia di
spinta per ripartire con delle strategie ben definite a medio-lungo termine e
con dei provvedimenti immediati che possano darci ossigeno. Ci attendiamo anche
una maggiore chiarezza comunicativa - conclude - sia delle tempistiche di
uscita dall’emergenza che delle regole a cui dobbiamo sottostare. Non è possibile
infatti rimanere intrappolati in questo difficile momento in una burocrazia che
ci impone delle procedure sempre più gravose da svolgere”.
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