Dopo l’uscita della Guida Michelin 2026, che quest’anno ha introdotto un nuovo tre stelle, due nuovi bistellati e assegna la prima stella a 22 ristoranti, emerge un tema centrale per il settore: il riconoscimento gastronomico rappresenta un traguardo importante, ma non deve essere l’unico obiettivo. La creatività definisce un locale, ma solo una gestione solida e costante ne garantisce la durata. I dati confermano l’importanza di questa visione integrata. Secondo il Rapporto Ristorazione FIPE 2025, a cinque anni dall’apertura rimane attivo il 53% delle imprese, il che significa che quasi la metà dei ristoranti non supera il quinquennio. Anche il saldo demografico del settore evidenzia una dinamica delicata: nel 2024 le nuove aperture sono state 10.719, mentre le cessazioni hanno raggiunto 29.097, quasi tre volte tanto. Questi numeri sottolineano quanto sia essenziale affiancare alla passione e alla creatività un approccio organizzativo e gestionale solido.
A questa complessità si aggiungono gli investimenti iniziali significativi e margini operativi sempre più sottili, che rendono necessario adottare strumenti in grado di fornire un monitoraggio continuo e processi capaci di supportare decisioni rapide e consapevoli.
In questo contesto opera We are SODA, che affianca ristoratori e imprenditori del food service nella progettazione o riorganizzazione della loro struttura gestionale. L’approccio integra analisi, definizione del concept, costruzione dei processi operativi, gestione degli acquisti e dei fornitori, organizzazione del personale e attività di marketing. Una parte centrale del lavoro riguarda il controllo di gestione, con strumenti che permettono di monitorare in modo continuativo acquisti, vendite, costi e performance operative, supportando decisioni basate su dati aggiornati e facilmente consultabili.
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