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venerdì 14 novembre 2025

MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma presenta Cara Città (abbracciami)

 

promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo

 

 

Il MACRO riapre e celebra Roma

 

La stagione espositiva del Museo d’Arte Contemporanea di Roma, che inaugura la nuova direzione artistica di Cristiana Perrella, si apre con un ricco palinsesto che comprende quattro mostre e un programma che attraversa arti visive, musica, cinema e urbanistica: un omaggio alla città e un racconto che la proietta oltre i suoi confini.

 

 

Dall’11 dicembre 2025

 

UNAROMA

11.12.2025 – 06.04.2026 a cura di Luca Lo Pinto e Cristiana Perrella

 

One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze

11.12.2025 – 22.03.2026

a cura di Cristiana Perrella

 

Jonathas de Andrade. Sorelle senza nome
11.12.2025 – 06.04.2026

a cura di Cristiana Perrella

in collaborazione con Conciliazione 5

e Fondazione In Between Art Film

 

Abitare le rovine del presente

11.12.2025 – 22.03.2026

a cura di Giulia Fiocca e Lorenzo Romito (Stalker)

dal progetto Agency for Better Living, presentato al Padiglione Austria, Biennale Architettura 2025, a cura di Sabine Pollak, Michael Obrist e Lorenzo Romito

 

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venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 dicembre 2025 | INGRESSO GRATUITO

 

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MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma

via Nizza, 138 – 00198 Roma

museomacro.it

 

 


 

 

Dall’11 dicembre 2025 il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma torna ad accogliere il pubblico con una stagione espositiva interamente dedicata alla Città Eterna, alla sua scena artistica e alle energie creative che la animano.

La programmazione, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo, è ideata dalla direttrice artistica Cristiana Perrella, che inaugura così la sua visione di un museo a tutto tondo, vivo e ricettivo, in cui il palinsesto espositivo si affianca a una proposta quotidiana capace di renderlo un luogo aperto e culturalmente vitale.

 

Immagino il MACRO come un organismo composito, flessibile e accogliente, che respira con la città e ne restituisce il ritmo, le contraddizioni e le potenzialità – dichiara Cristiana Perrella, direttrice artistica del MACRO –. Roma è un luogo di inesauribile produzione di senso, dove arte, musica, cinema e pensiero si intrecciano generando forme sempre nuove di dialogo. Il museo deve essere capace di rispecchiarne la complessità e allo stesso tempo di proiettarla verso il mondo”.

 

Dopo i mesi di preparazione e di ripristino degli spazi, il MACRO riapre dunque riflettendo la vitalità culturale di Roma e la sua capacità di reinventarsi, grazie a un’energia dal basso che negli ultimi anni ne ha profondamente trasformato il tessuto creativo.

 

La nuova stagione – che si estende fino ad aprile 2026 – intreccia linguaggi differenti, dall’arte alla musica, dall’urbanistica al cinema fino alla performance, per raccontare la città come un laboratorio aperto e in costante trasformazione.

I capitoli che compongono questa narrazione sono in dialogo tra loro e si muovono attraverso una temporalità che comprende il passato recente e il futuro prossimo: dalla scena emergente e dagli spazi indipendenti che hanno ridisegnato la mappa culturale della Capitale, al racconto dei primi anni Duemila con il festival Dissonanze, fino alle riflessioni sull’abitare contemporaneo e sulla città vissuta da chi viene da lontano.

La scelta di focalizzare l’apertura del museo su Roma è insieme un omaggio e un atto di restituzione: un tributo alla città e, al tempo stesso, l’occasione per raccontarla anche oltre i suoi confini, grazie al posizionamento internazionale del museo e alla rete di relazioni che il MACRO intende attivare.

 

Quattro le mostre che inaugurano simultaneamente l’11 dicembre a comporre un racconto corale e stratificato che attraversa linguaggi e prospettive diverse e ben rappresenta l’approccio della nuova direzione.

 

UNAROMA, a cura di Cristiana Perrella e Luca Lo Pinto, direttore precedente di MACRO, visibile dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, è una grande mostra collettiva che restituisce un’immagine della scena artistica ibrida, generativa e in continuo fermento della città di Roma. Attraverso linguaggi espressivi diversi, la mostra racconta la città con un piano sequenza che ne riprende il tessuto culturale vivo e intergenerazionale. Le opere e gli interventi di oltre 70 artiste e artisti di generazioni e linguaggi differenti, sono presentate in un allestimento progettato dallo studio Parasite2.0. Come in un film che alterna momenti di stasi e di azione, la mostra si articola in tre tempi: Set, Live e Off. Set, nella grande sala al pian terreno, vede un’ampia striscia verde al centro dello spazio, come un ideale green screen, fare da sfondo alla sequenza di opere, in gran parte inedite. Con Live, al primo piano, la mostra si espande per accogliere a cadenza settimanale interventi dal vivo, concerti, dj set, conversazioni, laboratori e proiezioni.

Il progetto include, inoltre, una serie di appuntamenti nella sezione Off, commissionati dal MACRO e realizzati nelle loro sedi da alcuni spazi indipendenti romani, per attivare progettualità autonome ma connesse alla mostra.

 

Nel fine settimana inaugurale, si terrà UNAROMA Flashback, un appuntamento speciale connesso alla mostra che offrirà un viaggio corale attraverso la scena artistica della capitale dagli anni Ottanta a oggi.

Concepito come un prequel storico della mostra UNAROMA, l’incontro – moderato dalla direttrice artistica Cristiana Perrella – vedrà la partecipazione di Laura Cherubini, Stefano Chiodi, Manuela Pacella e Giuseppe Armogida: quattro voci, quattro decenni e quattro prospettive provenienti dal panorama culturale e accademico romano, che insieme comporranno l’immagine multiforme di una città viva e in continua trasformazione.

 

One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze, a cura di Cristiana Perrella e visibile dall’11 dicembre 2025 al 22 marzo 2026, è la mostra dedicata al celebre festival Dissonanze, che tra il 2000 e il 2010 ha trasformato Roma in un crocevia internazionale per la musica elettronica, la cultura digitale e l’arte. Attraverso un ampio archivio visivo e sonoro il progetto restituisce lo spirito pionieristico di un’esperienza che ha intrecciato suono, immagine e architettura, abitando luoghi simbolici della città, da Pietralata al Palazzo dei Congressi, dall’Ara Pacis alla Cappa Mazzoniana della Stazione Termini.

 

Jonathas de Andrade. Sorelle senza nome, a cura di Cristiana Perrella, visibile dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, è invece un nuovo video dell’artista brasiliano, commissionato da Conciliazione 5, lo spazio per l’arte contemporanea promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, e prodotto grazie al supporto della Fondazione In Between Art Film.

Il video che, dopo l’anteprima a Conciliazione 5, sarà visibile al MACRO per i mesi successivi, è una nuova produzione nata da una ricerca condotta presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso e dedicata a una comunità di suore che, negli anni Sessanta in Brasile, intrecciò spiritualità, impegno politico e pedagogia sociale per trasferirsi – lasciati i voti – a Roma perché minacciate dalla dittatura militare, continuando come laiche la loro azione a favore degli oppressi. Attraverso materiali d’archivio e testimonianze dirette, de Andrade restituisce la forza poetica e politica di una pratica collettiva di libertà e resistenza, tessendo un dialogo ideale tra Belo Horizonte e Roma.

 

Infine, Abitare le rovine del presente, a cura di Giulia Fiocca e Lorenzo Romito (Stalker), visibile dall’11 dicembre 2025 al 22 marzo 2026, riflette su cosa significhi abitare oggi, analizzando le politiche di social housing di Roma. La mostra declina negli spazi del MACRO parte del progetto presentato al Padiglione Austria della Biennale di Architettura 2025 – Agency for Better Living – un laboratorio che ha messo al confronto le esperienze delle città di Roma e Vienna sulle possibili forme di abitare nell’attuale contesto di crisi ambientale e sociale. Abitare le rovine del presente parte dall’assunto che la Capitale sia riuscita nel tempo a rinnovarsi grazie a processi ciclici di rigenerazione spesso nati dal basso. La mostra presenta pratiche spontanee di riutilizzo, spazi caratterizzati da diversità e resilienza capaci di generare strategie di adattamento sociale ed ecologico.

 

In occasione della riapertura del museo, inaugura il cinema del MACRO, una nuova sala nel cuore della città con un ricco palinsesto di proiezioni e incontri. Nei primi mesi di attività il cinema del museo sarà aperto dal venerdì alla domenica, proponendo una programmazione che estende l’esperienza museale al linguaggio filmico e audiovisivo. Dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026 il programma sarà dedicato interamente alla scena cinematografica romana, presentando ogni venerdì registe e registi emergenti che introdurranno il loro ultimo film, offrendo uno sguardo sulla vivace scena della Capitale e sulle nuove generazioni di autrici e autori che ne stanno ridefinendo i linguaggi.

Parallelamente ogni domenica mattina MACRO proporrà una visione di Roma, attraverso film scelti e introdotti da noti registi, italiani e internazionali, attivi in città.

 

Tutte le mostre della stagione saranno accompagnate da una ricca componente di eventi live, che darà vita a un public program intenso e continuo, capace di coinvolgere il pubblico e di ampliare le narrazioni espositive attraverso nuovi linguaggi.

 

Concerti, performance, incontri, presentazioni, proiezioni e momenti di approfondimento si intrecceranno per tutta la durata della stagione, trasformando il museo in un luogo di esperienza collettiva, in cui la dimensione dell’ascolto e della partecipazione diventa parte integrante della proposta culturale del MACRO.

Con questa stagione il MACRO riafferma la propria vocazione di museo cittadino e internazionale, uno spazio sperimentale e accogliente dove le arti si incontrano e si contaminano, e dove la comunità culturale di Roma trova un luogo in cui riconoscersi e rigenerarsi.

 

Il MACRO si conferma essere un presidio culturale strategico per Roma, un luogo di elaborazione e di incontro che restituisce alla città la complessità e il genio collettivo che la animano – afferma Marco Delogu, Presidente di Azienda Speciale Palaexpo –. È un museo che non si limita a esporre, ma produce conoscenza, sperimentazione e pensiero, diventando uno spazio di costruzione condivisa del contemporaneo. La sua riapertura segna l’avvio di una nuova fase per la città, in cui il contemporaneo diventa strumento per leggere e immaginare il futuro. È il risultato di un lavoro corale che coinvolge istituzioni, curatori, artisti e cittadini, e che conferma la missione di Palaexpo di promuovere una cultura pubblica accessibile, dinamica e di qualità, capace di parlare a tutti e di restituire energia alla vita culturale di Roma.

 

La riapertura del MACRO è un atto di fiducia nella comunità culturale romana e nella sua straordinaria capacità di generare pensiero, relazioni e futuro – afferma Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura, Comune di Roma –. Il museo torna a essere un luogo pubblico vivo, uno spazio di relazione e di libertà dove le energie creative della città trovano ascolto e continuità. È un segnale forte del ruolo che Roma intende giocare nello scenario culturale nazionale e internazionale, attraverso una cultura intesa come infrastruttura vitale, capace di rimettere in circolo idee, talenti e desideri collettivi. Il MACRO non è solo un museo, ma una piattaforma di condivisione che mette in rete le diverse anime della città — istituzioni, collettivi, artisti e cittadini — restituendo alla cultura il suo valore più autentico: quello di generare comunità e futuro.

 

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