Ancora un mese, fino al 14 dicembre 2025, per visitare Sara Enrico. Under the Sun, Beyond the Skin, settima edizione del programma Furla Series promossa da Fondazione Furla e GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano e curata da Bruna Roccasalva.
Under the Sun, Beyond the Skin è un progetto site-specific che, per la prima volta dalla nascita della collaborazione tra Fondazione Furla e GAM, si sviluppa esclusivamente negli spazi all’aperto del giardino di Villa Reale, aprendo nuove possibilità di relazione tra arte contemporanea, paesaggio naturale e spazio pubblico.
Sara Enrico è un’artista italiana la cui ricerca ruota attorno alle nozioni di superficie, corporeità e materialità, esplorate attraverso la scultura. Integrando approcci provenienti dalla sartoria, dalla coreografia e dall’architettura, e combinando materiali come cemento, tessuto e acciaio con un uso intuitivo delle tecnologie digitali, l’artista si confronta con processi trasformativi capaci di articolare una relazione fluida tra corpo, abito e spazio.
Under the Sun, Beyond the Skin presenta una serie di nuove produzioni pensate appositamente per il particolare contesto del parco di Villa Reale e nasce da una riflessione sul giardino come luogo in cui la natura è funzionale al progetto paesaggistico: una costruzione dell’uomo, modellata secondo canoni estetici, filosofici e sociali, in cui si intrecciano elementi naturali e sovrastrutture culturali.
Partendo da questo dualismo tra natura e artificio, Sara Enrico ha creato “un paesaggio nel paesaggio”: una serie di sculture che abitano il giardino senza mimetizzarsi ma attivando al contrario una tensione sottile tra il regno vegetale e un’idea di vitalità sintetica, tra ciò che nasce spontaneamente e ciò che è frutto di un gesto consapevole. Da sempre luogo di rappresentazione e riflessione, il giardino diventa uno spazio di risonanza in cui i lavori dell’artista dialogano con l’ambiente circostante generando un equilibrio instabile che mette in gioco continuità e frizioni tra opera, contesto e spettatore.
Nell’approcciare il giardino come spazio espositivo d’eccezione, l’artista ha realizzato cinque interventi dislocati in punti diversi del parco, lungo un percorso che lo attraversa nella sua interezza, seguendo le sue linee architettoniche, i pieni e i vuoti, la verticalità e l’orizzontalità, ritmo naturale e costruito.
Pensate per relazionarsi alle architetture presenti nel giardino, le sculture della serie The Jumpsuit Theme (2023; 2024; 2025) sono installate sulla terrazza della Villa e nel Tempio d’Amore. Queste opere, tra le più iconiche della produzione dell’artista, sono nate da una ricerca sulla tuta a “T” inventata dal futurista Thayaht nel 1919, e sono realizzate colando cemento e pigmento in una cassaforma morbida di tessuto tecnico con chiusure a zip. La posa sdraiata di queste figure dalle sembianze vagamente antropomorfe, pone l’accento su una dimensione orizzontale che sembra fare eco a quella che domina la facciata della Villa, e fa da contrappunto alla sequenza verticale delle statue che sormontano la balaustra.
La ricercata orizzontalità e il ritmato susseguirsi di elementi, proseguono nella variopinta scultura di grandi dimensioni Beyond the Skin (2025), installata sulla vasta distesa di prato antistante la Villa.
L’opera è composta da ventitré elementi, ricavati da una serie di blocchi industriali di gommapiuma nautica, rivestiti con un tessuto tecnico usato per l’abbigliamento sportivo. I particolari motivi che connotano questi tessuti sono stati realizzati dall’artista manipolando un frammento di tela da pittura sul piano dello scanner mentre la luce è in movimento e rielaborando digitalmente i dati ottenuti dall’interazione tra la luce dello scanner e il bianco della tela. Questa scrittura di forme geometriche dalle cromie artificiali e quasi psichedeliche innesca un gioco di rimandi tra la generazione di colori attivata dalla luce (artificiale) dello scanner e gli effetti della luce (naturale) nel giardino, e sprigiona un’energia centrifuga che evoca l’immagine di un’architettura orizzontale, capsulare, che si espande, facendosi paesaggio.
Proseguendo nel percorso che dal prato porta verso l’interno del giardino, il visitatore incontra Carriers (2025), un intervento site-specific che si concentra su una serie di elementi preesistenti all’interno del parco, ovvero i frammenti del tronco di un bagolaro monumentale abbattuto da una tempesta. L’artista recupera i pezzi del tronco e cambia la loro “postura”, sollevandoli parzialmente da terra attraverso dei supporti colorati in ferro che sembrano rianimarli. Le alzate metalliche catturano lo sguardo accompagnandolo sulla superficie delle cortecce, dove proliferano muschi, funghi e muffe, evocando la verticalità ormai perduta e suggerendo allo stesso tempo l’inizio di un nuovo ciclo vitale.
Infine, le due sculture Bodiless Observer (2025), che chiudono il percorso espositivo, nascono da una riflessione sull’atto stesso del guardare e dal desiderio di Enrico di creare una relazione con lo spazio attraverso uno sguardo diventato fisico, oggettuale. Le opere, realizzate in vetro e cemento, hanno una forma circolare e concava, come fossero gusci di cui è possibile osservare sia l’interno che l’esterno. Bodiless Observer è l’incarnazione dello sguardo e allo stesso tempo la smaterializzazione del corpo, quel corpo a cui l’artista allude costantemente all’interno di tutto il suo lavoro, senza tuttavia rappresentarlo mai direttamente.
La mostra Under the Sun, Beyond the Skin conferma l’interesse di Sara Enrico per il dialogo tra corpo, superficie e spazio. Il giardino di Villa Reale, con la sua complessità storica e formale, diventa cornice ideale per un lavoro che indaga da tempo la trasformazione della materia e l’ambiguità tra corpo e oggetto, attivando un confronto serrato tra naturale e artificiale e dando vita a un paesaggio insieme reale e immaginato.
Furla Series, di cui la mostra di Sara Enrico costituisce il settimo appuntamento, è il progetto che a partire dal 2017 vede Fondazione Furla impegnata nella realizzazione di mostre in collaborazione con importanti istituzioni d’arte italiane, con un programma tutto al femminile pensato per celebrare e promuovere il contributo delle artiste donne nella cultura contemporanea.
Under the Sun, Beyond the Skin nasce all’interno della partnership pluriennale che dal 2021 vede collaborare Fondazione Furla e la GAM - Galleria d’Arte Moderna per un ciclo di progetti espositivi con cadenza annuale in cui l’arte contemporanea dialoga con gli spazi e la collezione del museo.
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