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Ultime due settimane di “ Racconti d’autunno” la sessione autunnale del Festival di teatro popolare di Atelier Teatro “ Le mille e una piazza 2025”, sostenuta dal Comune di Milano all'interno del palinsesto Milano è Viva 2025. Il progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il Festival, giunto quest’anno alla sua sesta edizione, coinvolge i cittadini dei 9 Municipi della città di Milano fino al 31 ottobre 2025, con numerosi appuntamenti gratuiti adatti a un pubblico di tutte le età.
Il Festival si concentra in particolare sulle periferie della città meneghina. L’associazione culturale Atelier Teatro, da anni impegnata sul territorio, persegue l’obiettivo di portare gratuitamente la cultura nei quartieri periferici di Milano, offrendo spettacoli di alta qualità che possano essere accessibili a tutti. Gli spettacoli sono da intendersi come un processo di valorizzazione dei territori e di consolidamento della funzione di scambio e condivisione sociale degli spazi pubblici.
Nel corso delle prime edizioni, il Festival “Le mille e una piazza” ha portato oltre 300 spettacoli di teatro popolare e ha visto crescere di anno in anno il numero e l’entusiasmo degli spettatori. “Le mille e una piazza 2025 – Racconti d’Autunno” è un invito a scoprire la magia del teatro e della cultura, a unirsi e a creare una comunità più forte e inclusiva.
Gli spettacoli della sessione autunnale del Festival attingono a piene mani dai grandi classici del teatro e della letteratura. Il pubblico in questi giorni ha la possibilità di rivivere le storie immortali: da Dante a Molière, da Shakespeare a Collodi e Basile. La compagnia di Atelier Teatro dà inoltre voce a figure storiche del passato, come Leonardo da Vinci e la famiglia Sforza. Oltre agli spettacoli, il Festival offre una ricca programmazione di eventi speciali, tra cui concerti di musica popolare, laboratori interattivi per ragazzi, proiezioni cinematografiche e corsi di formazione teatrale.
In scena fra le altre le storie Cenerentola, Florio e Isabella, Pinocchio, L’eroica Commedia di Francesco Sforza, e molti altri. |
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Venerdì 17 ottobre alle ore 21:00 al Refettorio Ambrosiano Orsante di Matteo Vignati, lo spettacolo vincitore della competizione teatrale “L’Arena di Cyrano 2025 - Premio Le mille e una piazza” in memoria di Eugenio Allegri e sabato 25 ottobre Lo chiamavano Brancaleone, nuova produzione del CTU Cesare Questa di Urbino al Parco Chiesa Rossa – Micrò.
Durante la sessione autunnale, come ogni anno, spazio alla formazione attoriale con il seminario internazionale di recitazione condotto dal Maestro Carlo Boso dal titolo: “Vita di Ambrogio: L’umana Commedia e la Sacra rappresentazione” e che vedrà una restituzione aperta al pubblico (domenica 26 ottobre alle 11:00 e alle 16:30) in Piazza dei Mercanti.
Conclude questa sessione, sabato 31 ottobre ore 18:30, lo Speciale Halloween di Atelier Teatro organizzato in collaborazione con No4kids e Amici del Parco Trotter che si terrà al Teatrino del Parco Trotter (ingresso da via Giacosa). A sorpresa uno dei classici racconti di Halloween assicurerà emozioni, un po' di paura e tanto divertimento al pubblico di "mostriciattoli". |
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“Le mille e una piazza 2025 – Racconti d’autunno” è un progetto di Atelier Teatro inserito nel palinsesto di Milano è Viva 2025, realizzato grazie alla collaborazione con ATIR - Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca, PACTA Arsenale dei Teatri Associazione Culturale, Associazione per il Refettorio Ambrosiano ODV, Centro Asteria, L’impronta - Associazione Onlus, MaMu Cultura Musicale - APS, Aiutility Onlus, Argòmm Teatro, APS Fucine Vulcano, Sunstrac, Vivi 5 Square APS, ViviRubattino, CISTA’ - Città Studi Acquabella Social District, Associazione La Città del Sole Amici del Parco Trotter ODV, NoLo4Kids, A cielo aperto - Associazione Genitori Bendetto Marcello, Associazione Genitori Amici della Leonardo, Sezione ANPI Martiri di Lambrate Ortica, Associazione Genitori Istituto Comprensivo Statale “Elsa Morante”, Benedetto Marcello Social Street, Comitato Popolare del Casoretto, Comitato Salviamo Benedetto Marcello, Cooperativa Edificatrice Ortica, Associazione Occupiamoci di Via Gola, Comitato Quartiere Milano Santa Giulia, OrMe Ortica Memoria ETS, Associazione Seicasati, Micrò, Cooperativa Zero5, Oratorio della parrocchia di Santa Lucia. Atelier Teatro si avvale della collaborazione di una fitta rete di compagnie di teatro popolare e dell’A.I.D.A.S. (Académie Internationale Des Arts du Spectacle) di Versailles, diretta dal Maestro Carlo Boso, che conferisce alla proposta un respiro internazionale. |
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In occasione delle prossime festività tornano MI.O e MassaBon, per la prima volta abbinati a due tisane studiate per completare l’esperienza di gusto. Il Panettone Tradizionale rinnova invece la sua ricetta con un impasto a tre fasi. Milano, 15 ottobre 2025 – Per il Natale 2025, lo chef Daniel Canzian presenta una collezione di tre panettoni artigianali, ognuno con una propria identità e una novità dedicata. I grandi classici dello chef MI.O e MassaBon, sono proposti per la prima volta abbinati a due tisane - con ingredienti da agricoltura biologica e senza caffeina - studiate per completare e valorizzare l’esperienza di degustazione. Il Panettone Tradizionale, invece, si rinnova con una ricetta a tre impasti, ispirata alla storica lavorazione milanese, che dona al dolce morbidezza e una fragranza che si conserva naturalmente più a lungo. MI.O e Spezièra: intensità agrumata e profumo di spezie MI.O, nato nel 2019, è il primo panettone dello chef. La sua unicità risiede nella pasta di arance arrosto, preparata artigianalmente senza aromi né conservanti, secondo un metodo sviluppato nella cucina del Ristorante DanielCanzian. Il risultato è un gusto agrumato, elegante ed equilibrato. Per chi lo desiderasse, il dolce è proposto in abbinamento con la tisana Spezièra: un’infusione intensa e avvolgente a base di roiboos, scorza d’arancia e chiodi di garofano del Madagascar. Il suo profilo speziato e balsamico richiama le antiche botteghe veneziane e amplifica le note agrumate del panettone. Perfetta per chi ama i profumi decisi e i sapori avvolgenti del periodo natalizio. MassaBon e Ciacola: dolcezza fruttata e leggerezza MassaBon, introdotto nel 2023, prende il nome dall’espressione veneta che significa “troppo buono”. Il suo impasto è arricchito con albicocche arrosto, cotte al forno e lavorate il minimo indispensabile per mantenere intatto il sapore naturale e una consistenza cremosa. L’abbinamento ideale è la tisana Ciacola, un’infusione fruttata e balsamica a base di mela, melissa, zenzero e anice stellato. Delicata e digestiva, evoca il piacere di una chiacchiera tra amici dopo il dolce. Una pausa perfetta da gustare dopo i pranzi e le cene delle feste.
Il Panettone Tradizionale: l’evoluzione dell’impasto a tre Per il Natale 2025, il Panettone Tradizionale è preparato con un impasto a tre fasi, secondo una lavorazione ispirata alla grande pasticceria milanese. Questo metodo permette di ottenere un panettone più soffice, elastico e aromatico, con una migliore conservazione naturale e un’eccellente digeribilità. Nessun aroma artificiale, solo ingredienti selezionati e un processo lento e rispettoso delle materie prime. Le tre ricette dello chef sono affidate e realizzate in collaborazione con Albertengo, storica azienda piemontese specializzata nei grandi lievitati, che utilizza ingredienti italiani, uova da galline allevate a terra e nessun aroma lavorato o conservante. Il consiglio dello chef per una degustazione ottimale: Riscaldare il panettone in forno a 160 °C per 5–7 minuti prima dell’assaggio, un gesto che permette di esaltare la fragranza dell’impasto e la cremosità della frutta nel caso di MI.O e MassaBon. Modalità di acquisto: I panettoni (1 kg) e le tisane sono disponibili per l’acquisto dal giorno 20 ottobre
• online, sulla Boutique del sito dello chef Daniel Canzian
• presso il Ristorante DanielCanzian in via Castelfidardo angolo San Marco, Milano
Prezzi: Panettone singolo: 45,00 € Tisana singola: 10,00 € Cofanetto Panettone + Tisana abbinata: 55,00 €
Con il divieto delle diciture burger, salsiccia e bistecca per gli alimenti a base vegetale il Parlamento Europeo danneggia l’economia del settore vegano, che vale miliardi di euro: parte la mobilitazione di Univegan
Roma, 15 ottobre 2025 – Con 355 voti contrari e 226 favorevoli, il Parlamento Europeo ha respinto l’emendamento correttivo e approvato definitivamente il bando che vieta l’uso di termini come “burger”, “salsiccia” e “bistecca” per i prodotti a base vegetale.
Una decisione che, secondo UNIVEGAN, la rete che rappresenta le aziende attive nel mercato vegano, è un colpo durissimo per il futuro dell’economia vegana in Europa.
La misura è passata grazie al voto compatto della nuova maggioranza di destra in Parlamento, ignorando le richieste di consumatori, imprese e organizzazioni di settore che, con la campagna #NoConfusion, avevano chiesto il ritiro della proposta.
“Bloccare l’utilizzo di denominazioni ormai comprese e accettate non significa proteggere i consumatori, ma penalizzare un’economia innovativa in forte espansione”, dichiara Sauro Martella, fondatore di UNIVEGAN. “È una misura ideologica che ignora la realtà del mercato e crea nuovi ostacoli alla competitività delle imprese europee.”
Un settore in crescita bloccato dalla politica
Nel 2023, secondo GFI Europe, le vendite al dettaglio di prodotti plant-based nei sei principali mercati europei hanno raggiunto i 5,4 miliardi di euro, con una crescita del 5,5%. In Italia, il comparto ha segnato un aumento dell’8%, raggiungendo un valore complessivo di 641 milioni di euro.
L’approvazione del divieto rischia ora di generare gravi ripercussioni:
Inoltre, il testo votato non prevede alcun periodo transitorio per adeguare le etichette già in commercio e contiene un errore tecnico relativo all’allegato normativo di riferimento, elementi che ora passeranno al vaglio dei negoziati tra Commissione, Consiglio e Parlamento.
Una scelta incoerente con le politiche europee
Il divieto approvato va in direzione opposta rispetto agli obiettivi dell’European Green Deal, della Farm to Fork Strategy e dei programmi europei di finanziamento all’innovazione alimentare, come Horizon Europe.
Inoltre, contraddice una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, che aveva già stabilito l’adeguatezza della normativa vigente in materia di trasparenza per i consumatori.
La mobilitazione contro il freno alla nuova economia
“Le aziende vegan sono oggi un motore di innovazione: tecnologie alimentari, ingredienti sostenibili, packaging eco-compatibili. Impedire loro di comunicare in modo chiaro significa frenare il progresso. Le istituzioni europee devono scegliere se stare dalla parte del futuro o dei vecchi interessi”, aggiunge Martella.
UNIVEGAN invita per questo le imprese e le organizzazioni di settore a mantenere alta l’attenzione e a mobilitarsi presso i propri governi nazionali in vista dei negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio UE, dove si decideranno le modalità applicative del divieto, tra cui l’introduzione di un periodo transitorio per le etichette già in commercio.
Come partecipare alla mobilitazione
Nel mese della prevenzione, Casa Paladin organizza un evento dedicato alle donne, al vino e alla forza delle connessioni
Torna il mese di ottobre e torna Life in Rosé, il progetto della famiglia Paladin che con Bosco del Merlo sostiene la campagna di promozione di LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori). “LEI: Legami, Empowerment, Impresa – Storie di donne, vino e connessioni” è il titolo dell’evento che si terrà giovedì 30 ottobre (ore 20:45 ingresso libero su prenotazione) nella sede di Casa Paladin ad Annone Veneto (VE). Una serata aperta al pubblico che vuole essere la celebrazione del ruolo della donna nel mondo del vino e un momento di sensibilizzazione e sostegno concreto alla ricerca. Un palinsesto interamente al femminile che si concluderà con la consegna dell’assegno annuale a LILT Treviso.
L’evento “LEI: Legami, Empowerment, Impresa – Storie di donne, vino e connessioni” si aprirà con il calice di benvenuto di Prosecco Rosé e la visita guidata in cantina alla quale seguirà la presentazione del libro “Vino, Donne e Leadership” in compagnia dell’autrice Barbara Sgarzi. Sommelier, scrittrice e giornalista per HTSI de IlSole24Ore e Grande Cucina, Sgarzi condurrà il pubblico alla scoperta della leadership al femminile nel mondo del vino, grazie alla sua raccolta di più di trenta interviste inedite a produttrici, wine writer e comunicatrici, in Italia e all’estero. A seguire Martina Paladin, terza generazione di Casa Paladin, dialogherà con Silvia Baratta, comunicatrice del vino, insieme a Daniele Belfatto, sommelier e referente Fisar in Rosa Nordest. L’appuntamento si concluderà con la consegna dell’assegno a LILT Treviso e un brindisi con il Pinot Grigio Rosé accompagnato da una selezione di pasticceria mignon.
Il progetto Life in Rosé è una promessa che Casa Paladin continua a rinnovare ogni anno dal 2018 nei confronti della ricerca e del sostegno alla campagna di sensibilizzazione per la prevenzione. I due vini Ambassador sono il Prosecco Rosé DOC e il Pinot Grigio Rosé DOC delle Venezie, entrambi dell’azienda Bosco del Merlo. Due rosati, vibranti, eleganti e incisivi che simboleggiano l’alta qualità vocativa del territorio.
Casa Paladin e Bosco del Merlo dimostrano da sempre grande dedizione e attenzione alla cura, non solo dell’ambiente, ma anche degli individui. Con il progetto di tutela delle 4V, i quattro pilastri Vite, Verde, Vino e Vita l’impegno è rispettare la Vite, proteggere il Verde, produrre un Vino sostenibile e tutelare la Vita. Ed è proprio quest’ultimo ad essere il fulcro del progetto Life in Rosé e “LEI: Legami, Empowerment, Impresa – Storie di donne, vino e connessioni”, una dedica alle donne e alle loro sfide quotidiane.
30 ottobre ore 20:45 - Casa Paladin, via Postumia 12, Annone Veneto (VE)
Ingresso libero su prenotazione: 0422 768167 – tour@paladin.it
Ravenna, 20–26 ottobre 2025 |
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Laboratorio con l'artista Jorge Orta presso lo Studio Orta Les Moulins di Lucy+Jorge Orta (Francia) © ABA Catania |
Dopo le prime due tappe internazionali, il progetto di ricerca e formazione ART.IT - Art in transition. Le arti tra sostenibilità ambientale e innovazione digitale approda a Ravenna, dal 20 al 26 ottobre 2025, per una nuova e intensa settimana di lavoro dedicata al tema Arte e Rigenerazione.
Promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca per le Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale e finanziato nell’ambito del PNNR, il progetto vede come ente capofila l’Accademia di Belle Arti di Bologna e come partner l’Accademia di Belle Arti di Catania, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, l’Università di Bologna e l’Università di Macerata. Arte e Ambiente, Arte e Inclusione, Arte e Rigenerazione, Arte e Tecnologie contemporanee sono le aree tematiche indagate attraverso un percorso di formazione e ricerca internazionale rivolto a un gruppo di 24 tra studentesse e studenti, dottorande e dottorandi delle Accademie e di ricercatrici e ricercatori delle Università coinvolte, portato avanti in collaborazione con prestigiose realtà europee quali il Louisiana Museum of Modern Art (Danimarca), lo Studio Orta Les Moulins di Lucy+Jorge Orta (Francia) e il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna.
La tappa ravennate, a cura di Maria Rita Bentini e Silvia Naddeo in collaborazione con la Direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna Paola Babini, è dedicata alla sostenibilità nella creazione artistica e nella conservazione del patrimonio artistico contemporaneo, con particolare attenzione al mosaico, inteso sia come linguaggio legato alla tradizione della città, sia come pratica contemporanea aperta all’uso di materiali innovativi ed ecocompatibili, con una specifica attenzione a quelli provenienti dal territorio.
Le tre giornate di studio dal titolo “Sensibile materia. Dialoghi sull’arte e la sostenibilità”, che si svolgeranno dal 21 al 23 ottobre 2025, vedranno la partecipazione di personalità appartenenti a diversi ambiti, dalla pratica alla curatela dell’arte, dalla filosofia alla comunicazione fino al restauro del contemporaneo, che si confronteranno sul tema della materia nell’arte intorno a pratiche, ricerche e sperimentazioni finalizzate a intrecciare – nell’odierna catastrofe planetaria – creatività, cura dell’ambiente e processi di rigenerazione: Alessandro Bergonzoni, Francesca Brancaccio (conservatrice e architetto), Bianca Gonçalves (paintings’ Conservator e Junior Researcher, Rijksmuseum, Amsterdam), Gianfranco Maraniello (critico d’arte e museologo, Direttore musei d'arte moderna e contemporanea di Milano), Luciano Pensabene Buemi (senior Conservator, Peggy Guggenheim Collection, Venezia), Andrea Colamedici (filosofo e saggista), Alessandra Viola (scrittrice e giornalista scientifica), e le artiste e gli artisti Marco Bravura, Loris Cecchini, Oscar Dominguez, Takako Hirai, Cristiane Löhr, Giorgia Severi. Al mosaico verrà data una considerazione speciale, dal momento che l’Accademia di Belle Arti di Ravenna si connota a livello nazionale e internazionale per la centralità del mosaico come linguaggio artistico contemporaneo e come patrimonio da conservare e restaurare.
Durante la settimana, dal 20 al 26 ottobre 2025 (con possibilità di estensione fino al 27 e 28 ottobre), si svolgerà anche un workshop artistico intensivo con Leonardo Pivi e Silvia Naddeo, dedicato alla sperimentazione con materiali sostenibili applicati alla tecnica musiva, attraverso la creazione di opere individuali o di un’installazione collettiva. Il laboratorio si articolerà tra attività pratiche, momenti di confronto e visite guidate alla Collezione dei Mosaici Moderni e Contemporanei del MAR, ai Monumenti UNESCO, alla Riserva Naturale delle Saline di Cervia e ad atelier artistici locali.
Ideato da Cristina Francucci, al tempo Direttrice dell’Accademia bolognese, insieme a un gruppo di lavoro composto da Maria Rita Bentini, Daniele Campagnoli, Ilaria del Gaudio e Marinella Paderni (docenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna), ART.IT - Art in transition promuove percorsi di mobilità, azioni di ricerca, innovazione e produzione artistica, con specifici obiettivi, come la creazione di nuovi modelli di educazione e indagine, con ciò promuovendo occasioni di incontro e scambio internazionale.
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un sito web dedicato – che sarà presentato per la prima volta a Ravenna – e tre pubblicazioni tematiche conclusive come parte del programma di comunicazione e disseminazione dei risultati dell’esperienza di ricerca e di produzione artistica, coordinato da Marco Lo Curzio e Ambra Stazzone, docenti dell'Accademia di Belle Arti di Catania.
La prima residenza internazionale di ART.IT - Art in transition si è svolta in Danimarca dal 17 al 23 marzo 2025, all’interno di uno dei più importanti musei del mondo, il Louisiana Museum of Modern Art. La seconda residenza internazionale si è svolta in Francia dal 30 giugno al 13 luglio presso lo Studio Orta Les Moulins di Lucy+Jorge Orta. Dopo le giornate di studio e residenza ravennati, il progetto si declinerà in quattro incontri aperti al pubblico con Marjetica Potrč, Tomás Saraceno, Caretto Spagna e Timothy Ingold presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna (5, 14, 17 novembre e 10 dicembre), in un convegno su arte, comunità e nuove tecnologie presso l’Accademia di Belle Arti di Catania (15-16 gennaio 2026), per concludersi a marzo 2026 con un evento finale di restituzione dell’intero progetto presso il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Instagram: instagram.com/art.intransition
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Un riconoscimento che va oltre il vino: è il premio a una visione, a una scelta di vita, a una forma di resistenza culturale e umana.
Ca’ du Ferrà, realtà nata tra muretti a secco e pendii affacciati sul mare, ha saputo trasformare la viticoltura eroica ligure in un linguaggio contemporaneo fatto di autenticità, ricerca e bellezza.
«Ricevere questo premio oggi non è soltanto un riconoscimento. È un respiro profondo dopo un tempo lungo e difficile», racconta Davide Zoppi. «Essere premiati come “Giovani Produttori dell’Anno” significa che un progetto nato in una terra verticale, fatta di fatica e di mare, ha saputo parlare al futuro del vino italiano. Significa che la nostra idea di Liguria, capace di innovare senza perdere le radici, ha trovato ascolto e valore.»
Ma dietro a questo traguardo c’è una storia che parla anche di ferite, di resistenza e di rinascita.
«Zero Tolleranza per il Silenzio» — spiega Zoppi — «non è solo un vino, è una dichiarazione di libertà. È il simbolo di un anno difficile, segnato da ostilità e paure, ma anche dalla volontà di non piegarsi mai. È un invito a non tacere, a credere nella dignità, nella verità e nella bellezza. Dedichiamo questo premio a chi ogni giorno trasforma le proprie ferite in radici e la paura in coraggio.»
Un messaggio di speranza e consapevolezza che attraversa il lavoro di tutta la squadra di Ca’ du Ferrà: l’enologa Graziana Grassini, l’agronomo Gabriele Cesolini e il team che ogni giorno dà vita ai vini della cantina.
Un riconoscimento che il Gambero Rosso consegna a chi, con autenticità e visione, continua a credere che anche la terra più aspra possa generare bellezza.
Tra Modena e Reggio Emilia la vendemmia è conclusa. In una campagna segnata da un anticipo di quasi due settimane sulla raccolta, la qualità delle uve appare ottima ma i volumi raccolti sono inferiori. Il calo complessivo è pari al 17% rispetto al 2024, una percentuale che scende a circa il 12% se si considerano solo le uve Lambrusco. A livello di quantitativi, è l’annata più scarsa dal 2017 ad oggi.
(Modena, 15 ottobre 2025) È stata un’annata precoce quella del Lambrusco. Tra Modena e Reggio Emilia, si è cominciato a vendemmiare con un anticipo di circa due settimane rispetto alla media. Ed è così che, nella prima parte di ottobre, la raccolta può dirsi conclusa ed è già possibile trarre le prime conclusioni.
“L’andamento climatico particolare dei primi mesi dell’anno ha determinato una maturazione precoce delle uve” commenta Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco. “Inoltre, le forti escursioni termiche registrate sia nel periodo primaverile che nelle settimane precedenti la vendemmia hanno portato ad una forte concentrazione degli aromi, che risultano quest’anno particolarmente spiccati con uve di qualità ottima. A livello di quantitativi, registriamo un calo medio di circa il 12%, con percentuali diverse a seconda della specifica varietà. Per varietà come il Lambrusco Grasparossa e il Lambrusco di Sorbara la contrazione dei volumi è decisamente più marcata”.
I motivi del calo produttivo nelle province di Modena e Reggio Emilia, pari a -17% per le uve nel loro complesso e a -12% per le uve Lambrusco, sono principalmente riconducibili a due fattori. Da un lato la minore allegagione dovuta alla piovosità registrata nei mesi primaverili, dall’altro i picchi di temperatura dei mesi estivi che hanno portato a grappoli dal peso medio inferiore rispetto agli anni precedenti, specialmente nelle aree con difficoltà di irrigazione.
Per maggiori informazioni sulle varietà e sulle denominazioni del Lambrusco: https://lambrusco.net/
Credits Foto Marco Parisi
Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha ufficialmente riconosciuto il Consorzio di Tutela del Vermouth di Torino, segnando un traguardo fondamentale per la promozione e la tutela di questa eccellenza del Piemonte, il profumato vino aromatizzato con erbe e spezie, conosciuto in tutto il mondo.
Tale provvedimento, come sottolinea il Ministro Francesco Lollobrigida, conferma l’impegno istituzionale a proteggere e promuovere le produzioni del territorio, rafforzando un sistema delle Indicazioni Geografiche che vale oltre 20 miliardi di euro alla produzione, e rappresenta il 16% dell’export agroalimentare italiano.
Questo riconoscimento segna un passo fondamentale per il Vermouth di Torino, che parte esclusivamente da Torino e dal Piemonte per essere formidabile ambasciatore di tradizione, territorio, convivialità, di un affascinante stile di vita. Viene così rafforzato il ruolo strategico del Consorzio nella difesa e promozione della IGP Vermouth/Vermut di Torino, assolutamente l’unica IGP riconosciuta per un vermouth.
Il Consorzio avrà quindi tutti i titoli per operare in modo da assicurare che il nome di questa IGP sia usato correttamente e non venga impiegato in modo ingannevole, combattendo le contraffazioni, la concorrenza sleale, le imitazioni e gli usi impropri della denominazione che possano ingannare il consumatore o ledere i produttori. Oltre alla tutela, il Consorzio avrà anche il compito istituzionale della promozione e valorizzazione di questa produzione certificata IGP, un percorso che ha già intrapreso con attività realizzate in Italia e in molte parti del mondo.
L’iter per giungere a questo traguardo è frutto di un lungo lavoro di Roberto Bava, Presidente del Consorzio dalla sua creazione fino a questo 3 ottobre, e del Direttore Pierstefano Berta, sostenuti dalla preziosa collaborazione di Federvini, in particolare dal suo direttore, Gabriele Castelli.
Il Consorzio, oggi presieduto da Bruno Malavasi, affiancato dai Vicepresidenti Roberto Bava e Giorgio Castagnotti, viene così accreditato come rappresentante riconosciuto di tutta una filiera che ha un grande peso: importanti multinazionali con stabilimenti sul territorio, realtà produttive medie e piccole, aziende storiche e recenti, esponenti della filiera delle erbe aromatiche. Il Consorzio si presenta quindi come entità autorevole preposta a difendere gli interessi collettivi della IGP tutelata. Si fa portavoce delle esigenze del proprio settore presso le istituzioni, garantendo un sistema aperto, in linea con i principi di trasparenza previsti dalla normativa.
Con il riconoscimento del MASAF, il Consorzio del Vermouth di Torino, viene ufficialmente identificato come custode e garante di un importante patrimonio culturale, sociale ed economico.
Il neopresidente Bruno Malavasi dichiara: “Salutiamo con grande soddisfazione il riconoscimento del Consorzio del Vermouth di Torino che, come giustamente evidenziato nel comunicato del MASAF, rappresenta il primo vino aromatizzato a ottenere una tutela di questo livello. E’ doveroso riconoscere il merito di questo fondamentale risultato al grande lavoro fatto negli scorsi anni dal past-president Roberto Bava e dal direttore Pierstefano Berta. Uno sprone in più per tutti noi in questa nuova fase di crescita”.