Dopo un anno di lavoro, il centro di ricerca sulle pratiche performative di Dro presenta un programma che attraversa ogni ambito della scena performativa mostrando in anteprima alcune delle tendenze emergenti contemporanee.
18 luglio - 20 settembre 2025 Undomesticated Ground group show + live performance & workshop
OPENING + performance | giovedì 17 luglio, dalle 18.00 Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi –The city we imagine Elizabeth A. Povinelli – The Inheritance (film) Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird – concert
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18 – 20 luglio LIVE WORKS SUMMIT
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venerdì 18 luglio ore 17.00: Fatima Ouassak in conversazione con Mackda Ghebremariam Tesfaù ore 18.30: Noha Ramadan – da “And we shimmered as we crossed from one reality to another…“ ore 19.30 / 21.00: Klara Kofen in collaborazione con Cameron Graham – fake and extinct ore 22.00: Adam Seid Tahir – Dawn ore 23.00: Deena Abdelwahed – concert
sabato 19 luglio ore 10.00 – 13.00: Théophile Peris – wool waulking (workshop) ore 14.00 – 17.00: Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi – green, red and black (workshop) ore 17.00: Elizabeth A. Povinelli in conversazione con Simone Frangi ore 19.00: Hot Bodies aka Gérald Arev Kurdian – The Transition Pieces ore 21.30: Tewa Barnosa in collaborazione con Ghenwa Noiré – In yesterday’s forecasts ore 23.00: Dengue Dengue Dengue – dj set a/v
domenica 20 luglio ore 10.00 – 13.00: Théophile Peris – wool waulking (workshop) ore 14.00 – 17.00: Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi – green, red and black (workshop) ore 17.00: Emma Dabiri in conversazione con Justin Randolph Thompson ore 19.00: Chōri Collective – Chōri Dance Asian Wellness ore 21.30: Caterina Barbieri & Space Afrika – present Last Track (w/MFO and Ruben Spini) ore 22.30: Omar Gabriel – Nine-Night
Ulteriori informazioni e prenotazioni al seguente link
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La programmazione apre giovedì 17 luglio con l’opening di Undomesticated Ground (18 luglio - 20 settembre) Group Show e Live program con Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi, Elizabeth A. Povinelli, Théophile Peris, Marcos Kueh, Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna con la curatela esecutiva di Maria Chemello.
Il Group Show è accompagnato da un Live program con Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi che presenteranno la performance The city we imagine durante l’opening di giovedì 17 luglio, e un workshop di textile art dal titolo green, red and black tenuto dalle artiste il 19 e 20 luglio. Elizabeth A. Povinelli presenta il film The Inheritance, proiettato dal 17 al 20 luglio. Parte del live program sono anche le performance/concerto di Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird. Infine Théophile Peris è presente con un workshop sul “wool waulking” antica lavorazione celtica della lana.
All’interno della programmazione di LIVE WORKS SUMMIT (18 - 20 luglio) a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi (curatore, ricercatore, docente) con la curatela esecutiva di Maria Chemello, per il quarto anno Centrale Fies presenta la AGITU IDEO GUDETA fellowship - pensata come a una affirmative action e realizzata quest’anno in collaborazione con Palazzo Grassi–Pinault Collection Venezia e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La fellowship si fonda sulla convinzione che l'assenza di diversità nel panorama artistico sia legata a barriere materiali e simboliche concrete, spesso nell’ambito della razzializzazione, e vede la sociologa e curatrice Mackda Ghebremariam Tesfaù e il curatore e attivista Justin Randolph Thompson affiancare la board curatoriale di Live Works. Omar Gabriel è l’artista selezionato nel 2024 per l’affirmative action nominata ad Agitu Ideo Gudeta che presenta Nine-Night (domenica 20) opera musicale performativa che nasce dall’incontro di due corpi strumentali: il berimbau e il pianoforte. Questo lavoro esplora l’idea di transcorporalità come possibilità di essere molteplici: una riflessione sull’esperienza del corpo diasporico e sulle pluralità identitarie che lo attraversano.
In questa nuova edizione di LIVE WORKS SUMMIT è possibile assistere ai progetti realizzati dai fellow 2024 nel corso di un anno di ricerca. Come ogni anno i Fellow saranno accompagnati da Guest Artist del calibro di Deena Abdelwahed (venerdì 18) DJ, compositrice di musica elettronica e produttrice tunisina, conosciuta per la una distintiva fusione di influenze musicali arabe e un sound design elettronico all’avanguardia; Dengue Dengue Dengue (sabato 19) duo di Tropical Bass formato da Felipe Salmon e Rafael Pereira. Il loro lavoro esplora i ritmi del Perù e di altre parti del mondo, ricreandoli in chiave elettronica attraverso un mix di analogico e digitale, per dare vita a un suono e a un’estetica visiva unici; e Caterina Barbieri & Space Afrika (domenica 20) che presentano Last Track (w/MFO and Ruben Spini). Avvolta in un incontro magico, la trama musicale inquietante di Barbieri si fonde con il dub urbano e spazioso di Space Afrika, generando un terreno sonoro completamente nuovo rispetto ai loro percorsi individuali.
Al centro del programma del Summit i progetti di Adam Seid Tahir che presenta Dawn (venerdì 18), prima performance di una serie che reinterpreta la mitologia norrena e l’alfabeto runico dell’Elder Futhark attraverso una prospettiva queer afro-nordica; Klara Kofen in collaborazione con Cameron Graham (venerdì 18) con fake and extinct un’opera performativa installativa che attraversa luoghi presenti e storici di sovranità infrastrutturale; a seguire il medesimo percorso di residenza Noha Ramadan (venerdì 18), con il progetto And we shimmered as we crossed from one reality to another… selezionato dal Consortium Commission Mophradat assieme alla commissione curatoriale di LIVE WORKS, dando così l’avvio a una collaborazione tra Centrale Fies e la piattaforma Mophradat nata per sostenere il “mondo arabo” negli ambiti delle arti contemporanee. Hot Bodies aka Gérald Arev Kurdian (sabato 19) presenta The Transition Pieces: ciclo di composizioni musicali iniziato nel 2024 da Gérald Arev Kurdian, in arte Hot Bodies. Il progetto nasce come un’esplorazione personale: Kurdian osserva come la propria transizione di genere, da maschile a femminile, abbia trasformato il modo di cantare e di suonare strumenti come basso elettrico, tastiere, pedali e processori vocali; nella performance Yesterday’s Forecasts, Tewa Barnosa in collaborazione con Ghenwa Noiré (sabato 19) esamina lo sfruttamento ecologico e lo sterminio dei popoli e delle loro terre attraverso una narrazione che intreccia storie e linee temporali differenti. Unisce fatti e fiction, memoria e mito, archivi visivi e sonori basati sulla poesia beduina e sui ritmi libici. Attraverso la metafora culinaria, Chōri Collective (domenica 20) esplora “le discipline dei corpi asiatici” in cui ogni artista indaga la propria storia personale e quella dello Stato-nazione di appartenenza scegliendo e incarnando un ingrediente. Durante il weekend si terranno le free school, ossia, incontri e lezioni aperte al pubblico a rinforzare le linee culturali e i processi sommersi che guidano la programmazione di Centrale Fies e che costituiscono parte del suo valore. Un momento di “espansione” attraverso lezioni e talk. Ad attivare spazio e pensiero sono: Fatima Ouassak, saggista e attivista impegnata contro il razzismo, ha fondato il Front de mères e Verdragon, un centro di ecologia popolare, in conversazione con Mackda Ghebremariam Tesfau’ (venerdì 18); Elizabeth A. Povinelli, titolare della cattedra Franz Boas di Antropologia e Studi di Genere alla Columbia University, in conversazione con Simone Frangi (sabato 19); Emma Dabiri FRSL, pluripremiata (Cannes Lion, Medaglia d’Oro del Patronato Onorario della University Philosophical Society e Praeses Elit Award (2023)) conduttrice e autrice, in conversazione con Justin Randolph Thompson (domenica 20). Insieme, affronteranno temi centrali del dibattito contemporaneo come ecologia, antirazzismo, pensiero postcoloniale e immaginazione politica. |