Che
la Francia sia uno dei principali Paesi la cui cultura enologica ha
avuto nel
tempo una fondamentale influenza sulle altre nazioni dove viene
prodotto il vino è cosa assai nota. La qualità del prodotto, dalla vigna
alla cantina, e la spiccata capacità di comunicare tale qualità ai
mercati, è sicuramente il segreto del successo della
vitivinicoltura francese. Meno nota è la presenza e l’appeal che i vini
francesi hanno all’interno delle enoteche nel nostro Paese ed è questo
l’oggetto dell’indagine condotta da Vinarius, l’Associazione delle
Enoteche Italiane. Riferimento indiscusso per
la diffusione della cultura del vino in Italia e all’estero, Vinarius
ha infatti voluto indagare come vengono trattate le referenze dei nostri
cugini d’oltralpe nelle nostre enoteche.
A tal fine è stato somministrato un questionario ai soci dell’Associazione. I risultati[1]
raccontano innanzi tutto che tutte le tipologie dei vini francesi sono
proposte in egual misura in enoteca: rossi, bianchi, spumanti e vini da
dessert. Leggermente meno presenti invece i vini rosati francesi che
sono proposti in circa in una enoteca su tre.
ANDAMENTO DELLE VENDITE
Il
trend di vendita registrato nel 2018 è stato in generale positivo:
circa il
48% delle enoteche che hanno partecipato all’indagine indica vendite in
aumento, un 45% vendite invariate e solo un 7% registra vendite in
calo.
Analizzando i trend di vendita che si sono registrati negli ultimi 3 anni per tipologia,
i risultati indicano:
- Spumanti: il 70% delle enoteche ha registrato un aumento delle vendite; il 27% indica un trend in equilibrio stabile, mentre solo il 3% dei rispondenti indica un calo delle vendite.
- Vini Bianchi: vendite in aumento per il 45% e stabili per il 55%. In questo caso non è stato indicato nessun segnale di calo.
- Vini rossi: in aumento per il 42% e stabili per il 58%. Anche in questo caso non è stato indicato nessun segnale di calo.
- Vini rosati: vendite stabili per il 63%, in aumento per il 18% e in calo per il 17%.
- Vini Dessert: segnali di calo sono stati registrati dal 32% dei rispondenti, stabili per il 65% e in aumento per solo il 3%.
CHAMPAGNE
Interessante
da notare la rispondenza sull’analisi della presenza nelle enoteche
di Champagne prodotti da Recoldant Manupulant (RM): l’80% circa indica
di averne in referenza in enoteca e solo il 20% si affida ancora solo a
grandi maison. Sempre sullo champagne, la maggioranza dei clienti in
enoteca richiede prodotti a base Pinot Noir
(45%) o Chardonnay (41%). Meno richiesto è invece il Pinot Meunier
(14%)[2].
VINI BIANCHI
I
vini bianchi maggiormente richiesti nelle enoteche risultano essere i
Bianchi
Alsaziani e al secondo posto troviamo i bianchi della Borgogna. Testa a
testa per il 3° posto tra i Bianchi della Loira e di Bordeaux. Molto
meno richiesti e quindi anche meno conosciuti, risultano essere i vini
bianchi provenienti dalla Jura e da altre regioni
francesi.
VINI ROSSI
Relativamente ai vini rossi, sul gradino più alto del podio troviamo i vini della
Borgogna, subito dopo i vini rossi di Bordeaux, mentre al terzo posto i vini di Beaujolas e Cotes Du Rhone.
DISTILLATI
Per
quanto concerne il comparto dei distillati, nelle enoteche italiane la
fanno
da padrone il Cognac e Armagnac che risultano presenti in tutte le
enoteche, il Calvados è segnalato presente nel 80% delle enoteche
rispondenti e i distillati di frutta nel 48%.
L’indagine,
che si inserisce nell’ambito della costante attività di studio e
ricerca
condotta da Vinarius in questi anni, rappresenta un’ulteriore conferma
dell’importanza per l’Associazione di comprendere ed essere
costantemente aggiornata sulle dinamiche di mercato e le preferenze dei
consumatori. Questi aspetti infatti rappresentano un
elemento fondamentale per creare una profonda conoscenza del comparto
vino in Italia ma anche all’estero.
A
tal fine sono state avviate in questi mesi delle intense relazioni tra
Vinarius, AEPI - l'Associazione Enotecari Professionisti Italiani
e altre associazioni di enotecari presenti in altri Paesi. In
particolare, con il
Syndicat des Cavistes Professionnels SCP – l’Organizzazione francese degli enotecari professionisti - e con la
FCI Fédération des Cavistes Indépendants (FCI) – la Federazione degli enotecari indipendenti -
è in corso un proficuo rapporto di scambio e dialogo anche al fine
di strutturare una possibile futura rappresentanza dei commercianti di
vino a livello europeo.
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