La storia del
formaggio Gorgonzola è la storia di un’eccellenza della cucina italiana. Per meritare
il titolo di “eccellenza” ci sono voluti più di mille anni, ma è stato un
percorso ricco di successi che hanno portato il Gorgonzola ad essere oggi il terzo
formaggio DOP italiano a base di latte vaccino per importanza, dopo i due
grana.
- INTRODUZIONE
- CARATTERISTICHE UNICHE
- IL TERRITORIO DI PRODUZIONE
- IL METODO DI PRODUZIONE
- UN PO’ DI NUMERI
- FA BENE PERCHE’…
- TUTELA E VIGILANZA
- LE ORIGINI MILLENARIE
- FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
Nato, pare per sbadataggine, intorno all’anno 1000 nella cittadina di
Gorgonzola, in provincia di Milano, la storia del “Re degli erborinati” trova oggi radici nell’operosità di oltre 400 maestri casari del territorio
di produzione, a cavallo tra Piemonte e
Lombardia, che ogni giorno danno vita al Gorgonzola Dop mantenendo viva una
straordinaria tradizione casearia italiana fatta di gesti antichi rimasti identici
nel tempo.
Il legame che lega questo formaggio dal gusto
inconfondibile al suo territorio d’origine è indissolubile. Solo qui può essere
prodotto il Gorgonzola Dop, solo con latte intero appena munto proveniente
dalla zona d’origine e sempre qui deve essere stagionato e porzionato per la
vendita. Se manca soltanto una di queste condizioni, siamo di fronte a un
falso!
Dalle 39 aziende
consorziate dislocate nelle 15 province di produzione, sono partite nel 2018 poco
meno di 5 milioni di
forme dirette in tutto il mondo, per un giro d’affari stimato in circa 720 milioni di euro. Negli ultimi dieci
anni il Gorgonzola Dop ha visto aumentare la produzione di quasi ¼ (erano circa
4 milioni le forme prodotte nel 2008) senza far mai registrare una battuta
d’arresto.
Oltre 1/3 delle forme prodotte vola all’estero
soprattutto verso Germania, Francia e
Inghilterra, paesi in cui il Gorgonzola Dop è storicamente molto amato come
dimostrano testi francesi in cui viene menzionato già nel ‘700. Con il boom delle casere di stagionatura agli
inizi del secolo scorso, le esportazioni si intensificarono. Nel 1912 compariva
nel menu di prima classe del Titanic,
salpato da Southampton, in Inghilterra, alla volta di New York. Anche gli
inglesi, infatti, conoscevano e apprezzavano il Gorgonzola consumandolo
soprattutto a fine pasto. Durante gli anni ’40, nei fine settimana partiva da
Novara un treno merci carico di forme dirette a Londra. Una delle destinazioni?
Il ristorante della Camera dei Comuni. Sarà stato probabilmente lì che un
giovane Winston Churchill si
innamorò dell’erborinato italiano. Pare addirittura che una volta diventato
Primo Ministro durante la seconda guerra mondiale, contrassegnò con un
cerchietto rosso la zona di Gorgonzola per evitare che i bombardieri
distruggessero i caseifici in cui veniva prodotto il suo formaggio italiano
preferito!
Nell’ottobre 1955, la denominazione di origine controllata “Gorgonzola” viene ufficialmente riconosciuta in Italia (con D.P.R. 1269). Per vigilare sul suo utilizzo nonché sulla produzione e sul
commercio del prodotto, nel 1970
nasce il Consorzio per la tutela del
formaggio Gorgonzola, ente senza fini di lucro che opera per tutelare produttori e consumatori.
Qualche anno più tardi, nel 1996, il Gorgonzola viene inserito nella lista dei prodotti a Denominazione
di Origine Protetta dell’Unione Europea e diventa DOP.
Oggi il Gorgonzola Dop è sulle tavole di tutto il mondo.
Il Giappone, ad esempio, è l’undicesimo paese per importanza e il primo con
gli Stati Uniti tra quelli
extra-europei. In Australia sono state
consumate oltre 20mila forme, raddoppiate rispetto all’anno precedente, in Canada oltre 5.800 e addirittura la Nuova Zelanda rappresenta un mercato in
forte crescita.
Ma dove risiedono le ragioni di un tale planetario e
millenario successo? Chef, critici enogastronomici, nutrizionisti e gourmet si
interrogano e la risposta non è sembra univoca. C’è chi ne apprezza la
versatilità in cucina, il fatto che può essere utilizzato in un cocktail o
intinto nel cioccolato; chi adora il suo gusto intenso e lo preferisce
assoluto; o, ancora, chi apprezza il fatto che è un alimento completo ad alta
digeribilità, adatto anche agli
intolleranti al glutine e al lattosio.
Scopriamolo
nel dettaglio!
CARATTERISTICHE UNICHE
Il Gorgonzola Dop è un formaggio
molle a pasta cruda che appartiene alla famiglia degli “erborinati” (da “erborin”, che in dialetto milanese vuol
dire prezzemolo) ovvero quei formaggi che presentano le tipiche striature verdi
date, non dall’utilizzo del prezzemolo, bensì dalla formazione di muffe. Queste ultime nulla hanno a che fare con la
muffa che si forma naturalmente nei formaggi conservati troppo a lungo, ma
sono dovute alle colture di penicilli innestate durante la lavorazione (vedi “Metodo di lavorazione”). Altri
“erborinati” famosi nel mondo sono lo Stilton inglese e il Roquefort francese.
Il Gorgonzola Dop piccante
si differenzia, oltre che per il gusto
forte e deciso più simile al Roquefort o allo Stilton, per le venature blu-verdi
piuttosto accentuate e per la pasta più consistente e friabile. Il suo gusto
peculiare è dovuto a un periodo di
stagionatura maggiore e all’innesto di colture di penicilli differenti.
Questo tipo di gorgonzola, detto anche "gorgonzola del nonno" o "antico" perché consumato maggiormente in passato, rappresenta
oggi oltre l’11% della produzione
globale.
IL TERRITORIO
DI PRODUZIONE
La qualità e l'autenticità del Gorgonzola Dop sono
assicurate da una severa legislazione che definisce la raccolta del latte, i
tempi di stagionatura, gli standard di produzione e di confezionamento. Ma
quale latte e di che tipo?
Forse non tutti sanno che solo il latte appena munto
proveniente dagli allevamenti bovini delle provincie di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona,
Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese, Verbano-Cusio-Ossola e il
territorio di Casale Monferrato può
essere utilizzato per produrre il formaggio Gorgonzola conferendogli la
denominazione d’origine protetta.
Ogni forma di Gorgonzola Dop deve essere marchiata
all'origine e riportare obbligatoriamente l'indicazione del caseificio in cui è
stata prodotta. Perché possa essere venduto come tale, il Gorgonzola Dop deve
essere avvolto in fogli di alluminio recanti la del Consorzio senza la quale il formaggio semplicemente non è gorgonzola!
IL METODO DI PRODUZIONE
Ancora oggi
il procedimento di produzione del Gorgonzola
Dop prevede un forte intervento manuale.
Per ottenere una forma (12 kg ca.) occorre circa un quintale di latte vaccino, intero pastorizzato, a cui si aggiungono fermenti lattici,
caglio e spore di penicilli.
A coagulazione avvenuta la
cagliata viene sistemata nei fassiroli, o fascere, e viene lasciata riposare
per permettere la perdita di siero. Successivamente le forme vengono girate manualmente
e marchiate su entrambe le facce con
il numero identificativo del caseificio di produzione. Quindi vengono spostate
in celle, dette "purgatorio",
con una temperatura di 18/24°C, dove le forme vengono salate.
Dopo 3 settimane circa di stagionatura, in celle frigorifere a 2/7° C,
con umidità del 85/99%, ha luogo la foratura
con grossi aghi metallici che permette all'aria di entrare nella pasta,
sviluppare le colture già innestate nella cagliata e dare così vita alle
inconfondibili venature blu-verdi del Gorgonzola.
A stagionatura ultimata, dopo circa 2 mesi, le forme vengono tagliate e
ciascuna parte viene avvolta in alluminio riportante l’inconfondibile in
rilievo del Consorzio, unica garanzia di qualità. Senza
il numero del caseificio d’origine, i marchi del Consorzio e sull'alluminio in
rilievo, infatti, il formaggio non è Gorgonzola.
UN PO’ DI NUMERI
- Il Gorgonzola è il 3° formaggio di latte vaccino per importanza nel panorama dei formaggi DOP italiani, dopo i due grana.
- 720 milioni di euro circa è il volume d’affari del gorgonzola al consumo oggi.
- 4.849.303 forme è stata la produzione globale di Gorgonzola nel 2018.
- La tipologia “Piccante”, con le sue 554.717 forme prodotte nel 2018, dato in costante crescita, rappresenta l’11% della produzione totale
- 39 aziende associate e circa 1.800 aziende agricole sono dedicate alla produzione di Gorgonzola nella zona consortile.
- 15 le province, distribuite tra Piemonte e Lombardia, che costituiscono la zona consortile.
- In Italia le vendite si suddividono per il 65% al nord-ovest, 19% nel nord-est, 9% nel sud e nelle isole e il 7% al centro.
- Circa 1/3 della produzione è destinato all’esportazione verso 76 paesi sovrani
- Viene esportato prevalentemente nell’Unione Europea (con la Germania e la Francia che assorbono più del 50% dell'esportazione totale), ma anche negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone, paese in cui il consumo di formaggi italiani è in forte crescita.
FA BENE PERCHE’…
Grazie all’alto contenuto di minerali e vitamine, il Gorgonzola
Dop è un alimento completo ad alta digeribilità, naturalmente privo di glutine
e lattosio. E’ appurato che il suo gusto e il suo aroma unico provocano
un’attivazione sensoriale che stimola la secrezione di bile e di succo pancreatico
favorendo in questo modo la digestione dei grassi e delle proteine.
Secondo la psicobiotica, ovvero la scienza che studia i batteri presenti nell’intestino e la
loro capacità di influenzare il nostro umore, il Gorgonzola può essere definito
un “mood
food” perché è capace di contrastare l’ansia e aumentare il tono
dell’umore.
Secondo una ricerca condotta dal Weizmann Institute di
Israele e pubblicata sulla rivista scientifica Cell Metabolism, i
formaggi erborinati come il Gorgonzola Dop, insieme a piselli, soia e mais, sono
in cima alla lista degli alimenti che potrebbero aiutare a prevenire
alcune gravi malattie come il cancro, il morbo d’Alzheimer e quello di
Parkinson perché naturalmente ricchi di spermidina (Agi.it).
Un’altra importante ricerca è quella commissionata questa volta
direttamente dal Consorzio al Prof. Mario Del Piano, medico
gastroenterologo, per appurare il quantitativo di lattosio presente nel
Gorgonzola. I risultati della ricerca, che evidenziano come il Gorgonzola Dop sia
“naturalmente privo di lattosio” (<0.1 g/100g), vengono confermati da una sperimentazione
in collaborazione con il Centro di
Ricerca CREA di Lodi (ex – Istituto sperimentale lattiero caseario). Il Gorgonzola può essere, quindi, consumato
anche da chi soffre di intolleranze alimentari (circa il 70% della popolazione
adulta). Già in passato il professor Del Piano aveva sottolineato come le
particolari qualità nutritive del Gorgonzola, che veniva impiegato sin dal
Medioevo nella cura dei disturbi gastro-intestinali, fanno sì che ancora oggi venga
somministrato agli ammalati inappetenti per malattie croniche e neoplastiche.
”Il
Gorgonzola grazie alla triplice
fermentazione cui è sottoposto il latte (lattica, con i lieviti e le muffe) è
consigliabile a tutti coloro, che pur avendo l’intolleranza al lattosio, non
vogliono rinunciare a mangiare un buon formaggio!”.
Prof. Mario Del Piano
TUTELA E
VIGILANZA
Il Consorzio per
la tutela del formaggio Gorgonzola nasce nel 1970 a Novara con il preciso scopo di vigilare sulla produzione e sul commercio
del Gorgonzola DOP e sull'utilizzo della sua denominazione al fine di
tutelare produttori e consumatori. E’ un ente senza fini di lucro che dipende
direttamente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e Turismo
e raggruppa 39 soci che rappresentano il 100% della produzione globale. Il Consorzio,
promuove tutte le iniziative tese a salvaguardare la tipicità e le
caratteristiche del Gorgonzola Dop preservandole da ogni abuso, concorrenza
sleale, contraffazione, uso improprio della DOP e comportamenti illeciti.
Inoltre, in collaborazione con le Università, gli Istituti di ricerca e gli
Istituti Tecnici Lattiero-Caseari, il Consorzio promuove ricerche
tecnico-scientifiche.
LE ORIGINI MILLENARIE
Il formaggio Gorgonzola prende il nome dall’omonima cittadina alle
porte di Milano. La sua data di nascita non è certa, come accade per molti
alimenti tradizionali, ma si fa risalire al Medioevo, intorno all’anno 1007, più di 11 secoli fa.
Inizialmente si chiamava “stracchino
di gorgonzola” con riferimento alle vacche
"stracche", ovvero
stanche dopo la transumanza dalle zone alpine della Valsassina alla zona pianeggiante
di Gorgonzola. Quest’area, grazie alle particolari condizioni climatiche e
all’efficiente sistema di irrigazione, presentava pascoli stabili e foraggi di ottima qualità che favorivano la
produzione di molto latte, ingrediente primario e indispensabile per produrre formaggio.
Con la canalizzazione delle
risorse idriche e la costruzione dei navigli, completati intorno al 1500, nelle aree del Milanese, del Lodigiano
e del Pavese, la produzione del Gorgonzola Dop comincia ad estendersi. In
questo modo il formaggio poteva essere velocemente trasportato a Milano dove il
commercio era più fiorente soprattutto in occasione delle fiere. Inoltre, le
grotte naturali della Valsassina erano perfette per la maturazione del Gorgonzola
anche nei mesi estivi senza interromperne la produzione.
Col tempo nel nome rimane solo la parola “Gorgonzola” e l’area di produzione si estende alla zona a cavallo
tra Lombardia e Piemonte che comprende le provincie di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Verbano-Cusio-Ossola e il
territorio di Casale Monferrato per
il Piemonte; Bergamo, Brescia, Como,
Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese per la Lombardia. Solo
il latte appena munto degli allevamenti di queste province può oggi essere
utilizzato per produrre il gorgonzola conferendogli la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Vera svolta nella produzione del gorgonzola e dei formaggi in generale
si ha nel 1860 quando l’allora Ministero dell’Agricoltura, Industria e
Commercio mette a punto alcuni interventi per migliorare le competenze tecniche
degli operatori e, di conseguenza, il livello tecnico-produttivo. Nel caso del Gorgonzola
questo significa essenzialmente la stagionatura nelle celle frigorifere.
Oggi come allora il latte
di altissima qualità insieme alla sana produzione dei foraggi, all'elevato
standard igienico delle stalle nei territori consortili e all’accurato procedimento
tuttora manuale, sono la premessa per la realizzazione di un prodotto
dell’eccellenza italiana, espressione di una tradizione antichissima fatta di
sapori sinceri e genuini. Ecco perché si dice che l’unico segreto del Gorgonzola
è quello di non avere segreti!
FORSE NON
TUTTI SANNO CHE…
- Le più celebri leggende sulla nascita del Gorgonzola Dop sono due, una la fa risalire alla sbadataggine, l’altra all’amore. Nel primo caso si racconta che un mandriano si concesse una sosta in quel di Gorgonzola e, avendo dimenticato l'attrezzatura per lavorare il latte destinato a diventare crescenza o quartirolo, lasciò la cagliata in un recipiente riservandosi di unirla a quella del giorno dopo per poi lavorare il tutto con gli attrezzi recuperati. Tuttavia l’unione delle due “paste” di consistenza diversa provocò il passaggio dell’aria negli interstizi e di conseguenza la diffusione delle muffe. Nacque così il Gorgonzola. Stesso copione nella storia più romantica in cui il protagonista non è un mandriano, bensì un giovane casaro sbadato che, per amore, posticipò la lavorazione al giorno dopo!
- Il Gorgonzola ha a un Santo protettore, San Lucio, il cui culto cominciò nell’800 quando i casari offrivano al santo una lira in cambio della sua benevolenza. Al santo è anche dedicato un grande quadro nella Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano, proprio vicino al grande mercato del Verziere dove il formaggio era tra i generi più contrattati e, tra questi, il Gorgonzola era il Re. Con lo spostamento del mercato il culto scemò restando comunque attivo fino ad oltre il 1960.
- Il Gorgonzola DOP è un formaggio prodotto senza l’impiego di alcun additivo o conservante. Per la produzione viene infatti utilizzato esclusivamente latte di alta qualità senza disinfettanti pesticidi o antibiotici. Se così non fosse non potrebbero riprodursi le tipiche muffe.
- A cosa è dovuto il caratteristico aroma del Gorgonzola Dop? La parola all’esperto. I fenomeni biochimici che intervengono durante la maturazione del Gorgonzola sono piuttosto complessi. Una varia ed eterogenea flora microbica concorre alla maturazione ed allo sviluppo del caratteristico aroma. I lipidi liberano acidi grassi in quantità diverse che, a loro volta, fungono da substrato per altre trasformazioni enzimatiche liberando composti volatili come i metilchetoni (eptanone e nonanone). In confronto ad altri formaggi, la proteolisi e la lipolisi del Gorgonzola sono particolarmente intense. Questi fenomeni risultano fondamentali nella definizione del profilo aromatico tipico di questo formaggio.
- La crosta del formaggio è da considerare parte dell’alimento oppure no? Il ruolo della crosta è paragonabile a quello di un contenitore, una sorta di packaging biologico, naturale e tradizionale. In tutte le fasi produttive, fino al termine della maturazione in casera, la crosta entra in contatto con l’ambiente e si può sporcare e/o contaminare. E’ bene quindi eliminarla prima di consumare il formaggio.
- Per evitare che l’odore caratteristico venga trasmesso anche agli altri alimenti presenti in frigorifero basta eliminare la crosta ed avvolgere il Gorgonzola in alluminio o tenerlo nella vaschetta salva-sapore.
- E’ consigliabile tenere il Gorgonzola a temperatura ambiente per almeno mezz’ora prima di utilizzarlo per esaltare al massimo le sue caratteristiche organolettiche
- Forse a causa del suo aspetto goloso e invitante, molti pensano che il Gorgonzola Dop sia un formaggio particolarmente grasso e calorico, ma risulta che abbia le stesse caratteristiche di molti altri formaggi. Inoltre un etto di Gorgonzola ha la stessa quantità di colesterolo (70 mg) di un etto di carne MAGRA di vitello, di fuso di tacchino, di pollo (senza pelle), di bresaola o di orata o branzino di allevamento.
·
Il Gorgonzola è un alimento adatto alla dieta dello sportivo. La stagionatura del formaggio induce, infatti, la demolizione delle
proteine del latte e la formazione di una ricca gamma di piccoli peptidi ed
amminoacidi liberi, facilmente disponibili e assimilabili dall’organismo.
·
La guerra della barite con
i francesi - Nel 1907 il trattamento con la barite (detto anche “intonacatura”)
per proteggere il
Gorgonzola destinato all’esportazione, fu fortemente contestato dai francesi
che interruppero l’importazione dell’erborinato italiano per diversi anni. Il
problema era principalmente il peso notevole costituito dalla barite, nonché i
risvolti sanitari di questo trattamento. Intervenne allora il Ministero di
agricoltura, industria e commercio incaricando una commissione per rispondere
alle accuse della Francia. Dagli approfondimenti emerse che la percentuale di
baritina utilizzata era effettivamente troppo elevata e auspicò la sostituzione
del minerale con materie più idonee. Il Comitato italiano della federazione
internazionale di latteria andò oltre e, nel 1909, propose di abolire qualsiasi
intonaco sul Gorgonzola sostituendolo con l’alluminio utilizzato ancora oggi.
CARTA D’IDENTITA’
NOME:
Gorgonzola
Dop
NATO A:
Gorgonzola
(MI)
IL:
1000
d.C. circa
NAZIONALITA’:
100%
italiana
FAMIGLIA D’ORIGINE:
Erborinati
RESIDENZA:
Novara,
Vercelli, Cuneo, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi,
Milano, Monza, Pavia e Varese, Verbano-Cusio-Ossola e il territorio di Casale
Monferrato
PESO:
12 KG
(quando è in forma!)
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CORPORATURA:
Molle a pasta cruda
SEGNI PARTICOLARI:
Striature blu-verdi e
grigio-azzurre
Numero del caseificio d’origine
e marchi del Consorzio
VALORE:
720 milioni di euro
LINGUE PARLATE:
Tutte quelle dei 76 paesi
sovrani in cui è esportato
TITOLI ACCADEMICI:
Denominazione di origine
controllata “Gorgonzola” (1955)
Inserimento nella lista dei
prodotti DOP dell’Unione (1996)
TITOLI NOBILIARI:
“Il Re dei formaggi erborinati”
SITO PERSONALE:
#gorgonzoladop
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