Inaugurazione Sabato 11 maggio 2019 ore 11.00
Orari di apertura al pubblico maggio-giugno
Domenica 12 e venerdì 31 maggio ore 10-12; 16-18
sabato 1 e domenica 2 giugno ore 10-12; 16-18
Domenica 16 giugno 10-12
Immagni ad alta definizione
https://drive.google.com/drive/folders/1We4ZA22mguWrPzohxWXeVXQZ5ae3BdKF
La seconda edizione Voghera Fotografia, manifestazione patrocinata dalla Provincia di Pavia, organizzata da Spazio 53 e dall’Assessorato alla Cultura e alla Scuola del Comune di Voghera e dedicata alla fotografia d’autore, in programma tra 14 settembre e il 6 ottobre al Castello Visconteo, presenta dall’11 maggio al 16 giugno una doppia, affascinante, anteprima: la prima “Camera Obscura” stabile esistente in Italia, e la mostra-progetto, anch’esso permanente, “Città senza tempo” di Beppe Bolchi.
LA CAMERA OBSCURA
Sarà la città di Voghera, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, ad avere la prima “Camera Obscura” stabile in Italia, ideata da Beppe Bolchi per Spazio 53 e realizzata al piano nobile nella torre nord-ovest del Castello Visconteo.
Un
appuntamento da non mancare non solo per i bambini, per i quali entrare
nella “Camera Obscura” sarà un’esperienza magica come nelle fiabe, ma
anche per gli adulti e gli appassionati di fotografia, che riconoscono
l’importanza degli studi sui raggi luminosi e sulle teorie sulla luce e,
soprattutto, nella “Camera Obscura” l’antesignana della macchina
fotografica.
La “Camera Obscura” si avvale del foro stenopeico (pin-hole) perfezionato e descritto nel Codice Atlantico da Leonardo da Vinci e utilizzato da Isaac Newton per le ricerche sulla prospettiva.
Nella
stanza della torre nord-ovest del Castello che ospiterà in maniera
permanente la prima “Camera Obscura” stabile in Italia si potrà vedere
proiettata, sulla parete opposta al foro stenopeico, l’immagine nitida,
seppur capovolta, della cupola del Duomo di Voghera e dei giardini e dei
palazzi antistanti al Castello Visconteo.
Un
nuovo modo di vedere e di conoscere la realtà con una tecnica antica,
una visione magica che farà conoscere la storia e permetterà a tutti di
trovarsi all’interno di una primordiale macchina fotografica.
Marina Azzaretti, Assessore alla Cultura del Comune di Voghera: «Con
grandissimo piacere e rinnovato entusiasmo presento questa,
straordinaria nella sua unicità, iniziativa culturale, che ho fortemente
voluto e che permetterà a tutti i visitatori, oltre a godere di
un’affascinante mostra fotografica, di vivere una magica esperienza e di
riscoprire uno dei luoghi più belli, carico di storia e affascinanti
della città… nella stanza oscurata, tramite un piccolo foro stenopeico,
potranno provare l’emozione di osservare dal vero l’immagine proiettata e
capovolta del panorama esterno in tutti i suoi dettagli. La così detta
Camera Obscura. Studiata già nella penisola araba sin dall'XI secolo, fu
poi ripresa da Leonardo e sviluppata durante il Rinascimento come
strumento di ausilio per la pittura. In seguito, anche per la
fotografia. Oggi
Voghera con questa proposta si qualifica rinnovata capitale della
cultura, grazie all’impegno di Spazio 53, di Beppe Bolchi e dei miei
uffici».
Arnaldo Calanca, Spazio 53: «Siamo
certi che la Camera Obscura di Voghera, proprio per la particolarità,
la dimensione e l’unicità dell’installazione, diventerà un'esperienza
affascinante per i più grandi e istruttiva per i più piccoli, grazie ai
laboratori che creeremo partendo dal Foro Stenopeico».
CITTÀ SENZA TEMPO
L’anteprima della seconda edizione di Voghera Fotografia vedrà inoltre allestito, nella “Galleria dei Feudi” che collega la torre nord-est alla torre nord-ovest e anch’esso in maniera permanente, la mostra-progetto “Città senza Tempo. Il Paesaggio urbano attraverso la Fotografia a Foro Stenopeico” del fotografo e docente Beppe Bolchi.
Le
“Città senza Tempo” di Beppe Bolchi sono paesaggi urbani di un racconto
autobiografico tra Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e
Scozia caratterizzati dall’assenza totale dell’uomo, del quale se ne
percepisce solamente la presenza, il passaggio, ma senza essere mai
rappresentato.
La mostra “Città senza Tempo”, che si avvale delle pareti fotografiche a scomposizione del sistema allestitivo photoSHOWall
che rompono l’univocità dell’immagine originaria, è un progetto di
grande importanza culturale perchè realizzato con la fotografia a foro
stenopeico, che con i suoi lunghi tempi di posa fa sì che la città venga
a rappresentarsi nella sua realtà, con prospettive naturali che rendono
l’atmosfera quasi onirica ma assolutamente leggibile nei luoghi, non
falsati da obiettivi che in qualche modo ne “modificano” la percezione.
Le
immagini raccolte da Beppe Bolchi sono state riprodotte su un supporto
altamente tecnologico come le pellicole a sviluppo immediato, attraverso
un negativo che ne raccoglie e tramanda i dettagli.
L’assenza
del colore, pur nelle pastose tonalità dei grigi, restituisce bene il
concetto di memoria, ricordo, fermando il tempo e, al contempo,
rappresentandolo pienamente con le lunghe pose necessarie per
impressionare propriamente la pellicola.
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