I
banconi dei bar nel mondo si tingono sempre più di rosa: non ci sono
dati ufficiali, ma parlano le adesioni costantemente in crescita
all’unico concorso internazionale dedicato esclusivamente alle donne
specialiste di mixology: Lady Amarena, nato nel 2015 in occasione del
centenario dall’ “invenzione” dell’Amarena Fabbri.
Invenzione,
non a caso, femminile: fu proprio Rachele Fabbri, bisnonna dell’attuale
dirigenza dell’azienda bolognese, a dare vita al prodotto,
rivoluzionando le sorti di quella che era nata come piccola distilleria e
divenuta oggi ambassador del gusto made in Italy nel mondo.
Le
concorrenti sono arrivate a oltre 200 provenienti da 17 nazioni nel
2018, dopo che la competition è diventata internazionale e ha visto la
nascita dell’edizione speciale Lady Amarena China, mercato in cui
l’azienda opera già da decenni.
Lady
Amarena è tuttora l’unico concorso internazionale dedicato all’universo
femminile della miscelazione professionale al mondo.
«Promuoviamo
da sempre sia la formazione professionale sia la creazione di
opportunità lavorative per i giovani, in particolare nell’universo
femminile» afferma Nicola Fabbri, quarta generazione della famiglia del fondatore. «Con
Lady Amarena, però, vogliamo anche “usare” l’attenzione e la
sensibilità proprie dell’indole femminile per promuovere un bere sempre
più responsabile e consapevole, anche nei momenti di convivialità
giovanile».
EDIZIONE 2019 – 9 Lady Nazionali + 3 finaliste Rest of World
L’edizione
2019 si caratterizza per la vocazione sempre più internazionale del
concorso, che quest’anno si fa in 9. Saranno infatti 8, oltre l’Italia, i
titoli nazionali assegnati nel corso della competizione: Lady Amarena Spagna, Singapore, Corea, Cipro, Romania, Cina, Nigeria, UAE.
Una scelta geografica che evidenzia in particolare lo stretto legame
dell’azienda con i mercati dell’Est Europa e l’Oriente, dove il
prodotto-icona Fabbri ha conquistato i palati dei consumatori locali.
Oltre
a quelle provenienti da queste nazioni possono iscriversi al concorso
Barlady di tutto il mondo: accanto alle “regine” nazionali saranno
infatti selezionate da una Global Desk Jury, tra tutte le concorrenti
dal resto del mondo, altre tre finaliste.
Saranno
quindi in totale 12 le top Barlady partecipanti alla finalissima, in
programma a Bologna per l’elezione di Lady Amarena 2019.
Come funziona
Dal
20 maggio al 26 giugno le aspiranti Lady Amarena potranno iscriversi al
concorso inviando, sul portale nazionale dedicato (per le 9 nazioni
partecipanti) o sul portale internazionale (vedi tabella Digital platform & Collateral),
la ricetta del proprio cocktail inedito, creato utilizzando Amarena
Fabbri, Mixybar Amarena Fabbri o Marendry Bitter Fabbri. E’ necessario
allegare anche una presentazione e un’immagine del cocktail: tutte le
foto verranno infatti racchiuse in una gallery dedicata sul sito della
manifestazione.
Il
cocktail – alcolico o analcolico – dovrà contenere non più di cinque
ingredienti. Largo anche a basi di caffè, latte o tè, pensati per un
pubblico giovane, che ha voglia di sperimentare e che è attento
all’aspetto salutistico.
5 i criteri da soddisfare:
Gusto
ed equilibrio - Presentazione ed estetica – Comunicazione sia orale che
scritta, rigorosamente in inglese – Replicabilità (reperibilità degli
ingredienti, tempo di esecuzione e costo finale) – Tecnica.
Secondo
questi criteri, i cocktail in gara dovranno superare più livelli di
selezione da parte delle Giurie di esperti, che opereranno sia Desk sia
Live in ciascuna nazione, in stretto coordinamento con gli uffici
Fabbri1905 locali.
Le
Giurie arriveranno così a individuare la rosa delle 12 finaliste che
voleranno a Bologna per un indimenticabile viaggio ospiti dell’azienda
in occasione delle finali ad ottobre, durante le quali sfidarsi alla
conquista del prestigioso titolo di Lady Amarena.
Per maggiori informazioni, per tutti i dettagli e i regolamenti completi (in italiano e inglese) è consultabile il sito ladyamarena.it
SCENARIO
Persino
il linguaggio fa resistenza. Perché se è vero che la “ristorazione è
donna” – con oltre il 50% degli impiegati nei pubblici esercizi che
appartiene al “gentil sesso” (dati Fipe 2019) – è innegabile che
esistano ancora nicchie creative in cui la presenza femminile è
considerata un’eccezione, annegata – anche linguisticamente – nel genere
“dominante”. Tutti conoscono il Barman. Molti meno la Barlady, il
controcampo rosa che in questi ultimi anni sta portando uno spirito di
innovazione in un settore storicamente presidio maschile.
Basti
pensare che due delle ultime edizioni (2016 e 2017) del più prestigioso
concorso internazionale dedicato ai bartender – il Diageo Reserve World
Class, oltre 10 mila partecipanti da 57 Paesi – sono state aggiudicate a
due giovani donne, la francese Jennifer Le Nechet e la canadese Kaitlyn
Stewart. E anche in Italia, dove attualmente le Barlady sono poche
centinaia, si respira un vento di cambiamento, che ha portato nel 2017
ad incoronare migliore Bartender nazionale una signora, Irene Deiara.
E il tema è quanto mai attuale, risvegliato a livello internazionale dall’esplosione del movimento #metoo oggi
esteso a una riflessione più generale sul ruolo della donna con il
#TimesUp sempre più condiviso: lo ha affrontato persino Julianne Moore
al Festival del cinema di Cannes in questi giorni, parlando di parità di
genere nel cinema e, dal cinema, alle professioni più diverse.
Del
resto l’attenzione alla salute e il prendersi cura del prossimo fanno
parte del patrimonio genetico di ogni donna, andando ad integrare
capacità e competenze. Creatività, sensibilità, etica, legame con la
tradizione sono i valori aggiunti che la componente femminile sta
portando nell’universo della mixology.
Tra
i primi a capirlo, Fabbri 1905, che già da 5 anni ha dedicato alle
artiste dello shaker un concorso di portata internazionale, Lady
Amarena, nato per festeggiare i 100 anni dall’invenzione della mitica
Amarena Fabbri.
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