Milano, 3 Maggio
2019- Il 2019 è l’Anno del Turismo Lento, importantissimo perché favorisce in
maniera sostenibile (quindi a piedi, a cavallo, in bici o in treno) la visita e
la scoperta di percorsi interessanti e
meno conosciuti di molte zone d’Italia.
Borghi d’Europa,
attraverso il lavoro certosino della propria redazione e dei propri
comunicatori, ha aderito con grande entusiasmo a questo progetto, inserendo nei
propri percorsi d’informazione internazionale la dicitura “2019 Anno del
TURISMO LENTO”.
Dopo una recente
visita in Abruzzo, Borghi d’Europa ha deciso di includere questa splendida regione col suo patrimonio naturale
ed enogastronomico nel percorso di valorizzazione delle Terre d’Acqua
(Aquositas) e in Eurovinum, dedicato ai borghi della vite e del vino.
Il momento più
piacevole per gli occhi e il palato è stato durante la visita di Fossacesia,
comune costiero nel Chietino, posto a una latitudine di 140 m: il non plus
ultra è stato il momento del pranzo presso il Trabocco Ristorante Pesce
Palombo.
Per circa 70 km
da Ortona a San Salvo si estende la stupenda Costa dei Trabocchi, antiche
palafitte per la pesca, protese verso il mare e legate a pali sottili, per
garantirne la stabilità.
I trabocchi
sorgono “….come sentinelle sul mare , paragonate da Gabriele D’Annunzio a
“ragni colossali” e descritti nella tragedia “Il Trionfo della Morte” come
“macchine che parevano vivere di vita propria ….” (https://abruzzoturismo.it/it/costa-dei-trabocchi).
Oggi, molti
trabocchi sono divenuti dei graziosi e tipici ristorantini, come il Pesce
Palombo di Fossacesia, che è il più antico della zona, distrutto e poi
ricostruito nel 1979 a causa di una mareggiata. Qui la cultura del pesce
dell’Adriatico è molto radicata. Davvero straordinari i piatti come il pesce
palombo con zafferano e melanzane, i gamberi con fave e Turbante di Spigola con
pomodorini secchi e crema di patate al basilico.
Ma accanto ai
grandi piatti è impossibile non pensare a un buon bicchiere di vino: l’Abruzzo
è una regione assai ricca di opportunità enoiche, con particolare riguardo
verso i bianchi, come Pecorino, Trebbiano, Passerina e Cococciola, mentre per i
rossi domina incontrastato il Montepulciano, vino severo, che può regalare
notevoli sensazioni speziate e rotonde nella versione Riserva, più adatta
all’invecchiamento. Va inoltre ricordato anche il Rosato Cerasuolo d’Abruzzo,
una chicca Doc da uve Montepulciano, prodotto nelle province di Chieti, L’Aquila,
Pescara e Teramo,che in bocca si presenta con una nota inconfondibile e
gradevole di ciliegia e un finale lievemente mandorlato.
I comunicatori di
Borghi d’Europa nel loro tour abruzzese, hanno promosso a pieni voti il bianco
Kaleo, un Pecorino fermo Terre di Chieti Igt della Cantina Sangro, realtà
vinicola di Fossacesia e la profumata e fresca Cococciola Doc della Cantina
Sociale Frentana di Rocca San Giovanni (Ch), esistente dal 1958.
Il vino
Cococciola è sicuramente uno degli autoctoni meno conosciuti dell’Abruzzo, che
possiede davvero un patrimonio naturale ed enogastronomico di primissima
qualità e che ha bisogno di essere valorizzato e scoperto, sfruttando anche gli
itinerari inseriti nell’Anno del Turismo Lento.
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