Ichnusa, storico marchio di birra
sardo, sostiene e rilancia la pratica virtuosa del vuoto a rendere in Sardegna.
Non solo il formato più sostenibile, ma un’antica tradizione che Ichnusa vuole
sostenere come primo gesto di rispetto verso l’isola. In arrivo nuovi
investimenti sul birrificio e una linea di confezionamento dedicata. L’impegno del brand è promosso anche dai
sardi: 9 su 10 dimostrano infatti di apprezzare l’iniziativa per preservare le
bellezze e la natura dell’Isola.
“Vuoto a buon rendere” è
il nome del progetto con cui Ichnusa si impegna per rilanciare il formato del
vuoto a rendere in Sardegna, nel canale Ho.Re.Ca. Grazie a una nuova veste
grafica, a una campagna di comunicazione e nuovi investimenti a potenziamento
della capacità di confezionamento dello storico birrificio di Assemini, il
marchio lancia un messaggio chiaro: il vuoto a rendere è il formato su cui
investire.
In passato era consuetudine. Quella del vuoto a rendere è infatti una
pratica antica, una vecchia usanza che consisteva nel lasciare un deposito di
poche lire al negoziante e di riottenere la “cauzione” alla riconsegna delle
bottiglie di vetro, una volta utilizzate. Che contenessero latte, birra, acqua
o vino poco importava; la procedura era la stessa per qualsiasi prodotto.
A partire dagli anni ‘60 però,
questa pratica virtuosa è andata a perdersi in Italia, dove le bottiglie
riutilizzabili sono andate via via sostituite dal cosiddetto “vuoto a perdere”,
ovvero usa-e-getta. In Sardegna, il vuoto a rendere tutt’oggi resiste e può quasi essere definita una tradizione locale: sull’isola rappresenta infatti una pratica
consolidata e virtuosa, sopravvissuta nel tempo a mode e cambiamenti culturali,
ma che è oggi messa a rischio da nuove abitudini
di consumo.
Certo, anche in Sardegna il vuoto
a rendere negli anni ha mutato forma. È diventata esclusiva del canale
Ho.Re.Ca., ossia di bar e ristoranti, e la “cauzione” sul contenitore è
divenuta onere del distributore di bevande, e non del consumatore finale.
Nell’isola, ad esempio, ancora oggi gran parte delle acque minerali locali destinate
alla ristorazione vengono commercializzate proprio col vuoto a rendere.
“RIUSO, RISPETTO, IMPEGNO”: IL
MESSAGGIO IN BOTTIGLIA
Il vuoto a rendere si chiama vuoto a buon rendere. Ichnusa lo scrive su
tappo ed etichetta: è un messaggio chiaro ed esplicito, che stringe in un
abbraccio l’impronta della Sardegna. Il
tappo, che da rosso diventa verde, ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione
del consumatore sul formato più sostenibile attualmente sul mercato.
In etichetta la dichiarazione del
marchio, che sottolinea la volontà di investire sul formato: “vuoto a buon
rendere, il nostro impegno per la Sardegna”.
Come attesta la CF 27/18 di Certiquality, col vuoto a buon rendere di Ichnusa si riducono di oltre 1/3 le emissioni di
gas a effetto serra, e si ottiene una sostanziale riduzione di consumo
energetico. I benefici ambientali connessi al "riuso" delle
bottiglie in vetro sono pertanto molteplici, e cominciano da quelli legati alla
produzione e al trasporto di vetro: il vuoto a rendere riduce il numero di
bottiglie di vetro da portare in Sardegna, smaltire, differenziare e riportare
sulla penisola. Senza dimenticare i benefici più tangibili ed evidenti per la
comunità: ogni bottiglia restituita, è una bottiglia che non viene lasciata per
strada, in spiaggia, in un parco. Perché
in fondo, come cita il claim stesso dell’etichetta, “ogni bottiglia restituita è il primo gesto di
rispetto per la nostra isola”.
Riuso, impegno e rispetto. Sono queste le tre parole chiave riportate anche nel
collarino. Tre parole che simboleggiano il circolo
virtuoso che il vuoto a buon rendere rappresenta.
“Attraverso la nuova etichetta vogliamo trasmettere con chiarezza e
semplicità il nostro messaggio - spiega Alfredo Pratolongo, Direttore
Comunicazione e Affari Istituzionali di HEINEKEN Italia - e parlare in modo diretto ai consumatori, chiedendo loro di sostenere
attivamente la pratica del vuoto a rendere come gesto d’amore per la Sardegna.
Solo con la collaborazione di tutti è possibile innescare un circolo virtuoso
che salvaguardi il territorio”.
IL SOSTEGNO DELL’ISOLA: 9 SARDI SU 10 APPREZZANO L’INIZIATIVA DI
ICHNUSA
I sardi promuovono l’impegno di Ichnusa. Secondo una ricerca DOXA,
realizzata su un panel di 400 persone rappresentativo della popolazione dell’isola,
il 65% dei sardi sa che il vuoto a rendere è una pratica virtuosa tipica della
regione. Il 98% giudica in maniera positiva l’iniziativa che Ichnusa ha
intrapreso per rilanciare questa pratica; e il 93,5% pensa di supportare
fattivamente la campagna cercando e chiedendo, al bar o al ristorante, proprio
l’Ichnusa tappo verde, perché ritiene giusto preservare l’ambiente e le
bellezze della Sardegna.
ICHNUSA PER LA
SARDEGNA: L’ACCORDO CON IL PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA
Se il vuoto a rendere è per Ichnusa il primo
gesto di rispetto per la Sardegna, l’azienda ha deciso di fare qualcosa di più
per salvaguardare le bellezze dell’isola, dando vita al progetto “Ichnusa per la Sardegna”. Il viaggio
della Birra di Sardegna comincia dall’Asinara, un piccolo angolo incontaminato
di paradiso terrestre. Parco Nazionale apprezzato in tutta Europa, è una
piccola isola a nord della Sardegna dall’anima fiera e ruvida, come Ichnusa. Ichnusa
e i tecnici dell’Ente Parco Nazionale dell’Asinara
sono a lavoro per strutturare un
piano di interventi che si pone l’obiettivo di promuovere e preservare il delicato ecosistema dell’isola.
LA BIRRA CHE UNISCE: IL VUOTO A RENDERE COME MODALITÀ DI CONSUMO
Ichnusa è una birra che le mode non hanno contaminato negli anni e
che rivendica orgogliosamente le proprie origini. La scelta di investire su un
formato come quello del vuoto a rendere punta, non solo a preservare e
rilanciare il formato più sostenibile, ma anche a celebrare uno dei valori
intrinsechi della birra: la condivisione.
Il vuoto a
rendere è infatti legato a una particolare modalità di consumo, tipica della Sardegna. Il suo formato più rappresentativo
è la bottiglia da 66cl, sinonimo di condivisione
e convivialità.
Le
serate tra amici e quelle in famiglia. Occasioni speciali e quotidianità. La
bottiglia da 66cl, creata e pensata appositamente per la condivisione,
accompagna i momenti di unione di un popolo che, come quello sardo, con la
birra ha un rapporto speciale.
“In Sardegna condividere una Ichnusa da 66cl è un rito che
racconta tutto il piacere dello stare insieme - continua Pratolongo – Attraverso il rilancio del vuoto a rendere, che ha nel 66cl il suo formato più rappresentativo, vogliamo celebrare anche questa precisa
modalità di consumo, che incoraggia la condivisione: la birra come bevanda
aggregante e momento di partecipazione sociale. È da sempre un’abitudine
diffusa sull’isola quella di offrire, a turno, un giro di birra stappando una
Ichnusa da 66 cl per condividerla con gli amici. È questa la modalità di
consumo che vogliamo sostenere, preservando i valori che la birra rappresenta
in Sardegna, dove è, da sempre, un fortissimo legame tra le persone”.
GLI INVESTIMENTI: UNA NUOVA
LINEA DI CONFEZIONAMENTO E NUOVE ASSUNZIONI
A dimostrazione dell’impegno che Ichnusa
prende nel rilancio del vuoto a rendere, l’azienda investe sul birrificio di Assemini dove ancora oggi viene interamente
prodotta la Birra di Sardegna. Sono già iniziati i lavori e, con l’inizio del
2019, verrà inaugurata una linea di
confezionamento dedicata al formato del vuoto a rendere.
“Questo importante investimento sulla nuova
linea rappresenta per il Birrificio di Assemini non solo un’ulteriore tappa nel
percorso di crescita intrapreso, ma anche un’opportunità – spiega Matteo Borocci, Direttore del Birrificio di
Assemini – Il reparto del
confezionamento rappresenta, nel nostro birrificio, il reparto con il più alto
numero di operatori. L’investimento
con la nuova linea per rilanciare il vuoto a rendere favorirà nuove assunzioni, registrando un incremento tra il 10 e 15% dell’intera
forza lavoro del birrificio.”
La nuova bottiglia continua a essere prodotta
nei tre formati storici: lo 0,20, lo
0,33 e lo 0,66 cl.
A renderla ancora più distintiva, il tappo verde con su scritto “Vuoto a buon rendere. Ichnusa per la
Sardegna”.
“Il mercato oggi sta cambiando: se riusciamo
a rilanciare il vuoto a rendere contribuiremo anche a salvaguardare la
Sardegna, meravigliosa isola che è la nostra casa. Credo sia questo il messaggio più importante
da lanciare”, conclude Borocci.
Ichnusa, l’impronta divina che diede forma
e vita alla Sardegna. Da qui prende il nome la birra che, da oltre cent’anni,
accompagna il popolo sardo. Dal 1912 Ichnusa unisce tradizione e innovazione,
cogliendo il meglio del passato ma con lo sguardo sempre volto al futuro.
La forza di Ichnusa affonda le sue radici
nell’origine geografica e nel forte legame con l’isola, consolidato nel corso
degli anni con molteplici attività e manifestazioni volte a coinvolgere e
valorizzare il territorio. Della Sardegna Ichnusa conserva l’istinto, il cuore,
la fierezza. Una birra controcorrente,
fedele alla tradizione ma orgogliosa di seguire una strada soltanto sua.
Ichnusa, Ichnusa Cruda, Ichnusa Limone e
Ichnusa Non Filtrata sono le quattro referenze della birra di Sardegna.
Distribuita sia nel
canale Ho.Re.Ca. che nel canale Modern Trade, nell’isola e nel continente,
ancora oggi viene prodotta unicamente ad Assemini, il più antico birrificio
della Sardegna.
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