È stata presentata a Verona, presso il Vinitaly – Sol Agrifood, la
guida Oli d’Italia del Gambero Rosso. Sono intervenuti: Tiziana Sarnari,
analista di mercato Ismea; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Cristiano
Fini, Presidente Cia; Matteo Lasagna, vicepresidente Confagricoltura; Lamberto
Frescobaldi, Presidente Simei; Pietro Intini, Presidente Federazione
Olivicoltori Indipendenti. Durante il dibattito. Sono stati affrontati i temi
del mercato interno ed internazionale e della sostenibilità nella produzione
agroalimentare. In particolare, si è parlato delle dinamiche tra consumatori e
qualità dell’extravergine e delle opportunità legate ai processi di
internazionalizzazione.
La presentazione e la premiazione sono state condotte da Stefano
Polacchi curatore della guida e da Indra Galbo Vice Curatore.
Il Presidente Paolo Cuccia, ha dichiarato “l’Olio Italiano
conferma, grazie alla nostra Guida, qualità, dinamicità e capacità di essere
espressione della Biodiversità del Made in Italy ed anche fenomeno che può
guidare il Turismo dei Territori interni e dei meravigliosi borghi del nostro Paese”
OLI D’ITALIA
Oli d’Italia 2023, acquistabile in edicola e in libreria, è la
guida ai migliori oli extravergine d’Italia curata da Gambero Rosso, la
pubblicazione in italiano e in inglese, è rivolta sia ai buyer e agli operatori
economici e professionali del settore enogastronomico, sia agli appassionati
che hanno a disposizione uno strumento analitico per orientarsi nella scelta
delle produzioni regionale italiani, analizzare prezzi e caratteristiche degli
extravergine recensiti e valutati. Gli appassionati possono anche pianificare
un weekend foody intorno ai frantoi e alle aziende olearie: possono scegliere
tra le realtà che propongono ristorazione, degustazioni e pernottamenti in
azienda, tra quelle che producono anche olive da mensa e possono decidere di
visitare e scoprire anche negozi e tavole particolarmente dedicate all’olio di
oliva intorno alle aziende olearie raccontate nella guida.
LA GUIDA IN NUMERI
Sono 840 le etichette di extravergine valutate e descritte in
guida;
465 le aziende produttrici, ciascuna con una sua scheda che le
racconta; e sono ben 236 le realtà che propongono ospitalità o ristorazione. Un
lavoro che abbraccia tutte le regioni italiane coinvolte anche nelle zone
tradizionalmente meno vocate alla olivicoltura. Ormai l’olivo sta tornando alla
grande e conquista sempre più appassionati, sia sul fronte produttivo, che su
quello dei consumatori sempre più attenti alle proprietà salutistiche dell’extravergine
attratti dalle esperienze sensoriali che questo prodotto principe della
Biodiversità dell’agroalimentare italiano offre.
I PREMI SPECIALI 2023
AZIENDA DELL’ANNO
Accademia Olearia
Alghero (SS)
Sardegna
FRANTOIO DELL’ANNO
Ciccolella
Molfetta (BA)
Puglia
OLIVICOLTORE DELL’ANNO
Intini
Alberobello (BA)
Puglia
NOVITA’ DELL’ANNO
Miceli & Sensat
Monreale (PA)
Sicilia
MIGLIOR FRUTTATO LEGGERO
Premiati Oleifici Barbera
Lorenzo N°3 Dop Val di Mazara Monocultivar Biancolilla Bio
Palermo
Sicilia
MIGLIOR FRUTTATO MEDIO
Conte Guicciardini - Castello di Poppiano
Laudemio Antico Podere La Costa Monocultivar Frantoio
Montespertoli (FI)
Toscana
MIGLIOR FRUTTATO INTENSO
Masoni Becciu
Cuncordu Bio
Villacidro (SU)
Sardegna
MIGLIOR BIOLOGICO
Tenuta Cavasecca
Monocultivar Siracusana Bio
Noto (SR)
Sicilia
MIGLIOR MONOCULTIVAR
Viola
Il Sincero Monocultivar Moraiolo
Foligno (PG)
Umbria
MIGLIOR BLEND
Fattoria Ambrosio
Riserva
Salento (SA)
Campania
MIGLIOR OLIO DOP
Colli Etruschi
Evo Dop Tuscia Monocultivar Caninese
Blera (VT)
Lazio
MIGLIOR OLIO IGP
Francesco Di Mino
Contrada Scintilia Igp Sicilia Monocultivar Biancolilla Bio
Favara (AG)
Sicilia
MIGLIOR RAPPORTO Q/P
Frantoio Principe
Olio Principe Monocultivar Peranzana
Torremaggiore (FG)
Puglia
PREMIO OLIO & VINO
Giuseppe Gabbas
Solianu Monocultivar Bosana
Nuoro (NU)
Sardegna
PREMIO OLIO & TURISMO
Il Frantolio
Cisternino (BR)
Puglia
LE TRE FOGLIE
Entrando più nello specifico, il punteggio più alto (le Tre
Foglie) sono andate a 217 etichette: sono gli extravergine che hanno ottenuto
punteggi tra 90 e 100). 270 etichette hanno ottenuto le Due Foglie Rosse (oli
in gara per il massimo punteggio con valutazioni tra gli 87 e gli 89 centesimi),
247 le Due Foglie (valutazioni tra 80 e 86 centesimi) e 109 le etichette
promosse con una foglia. Si tratta di prodotti tutti di qualità indiscussa e in
grado di rappresentare la elevata qualità del made in Italy in qualsiasi tipo
di mercato o di tavola.
Le etichette Tre Foglie sono così divise in base regionale:
Puglia: 40
Toscana: 37
Sicilia: 26
Umbria: 15
Lazio: 15
Abruzzo: 14
Campania: 12
Marche: 11
Calabria: 9
Emilia Romagna: 7
Sardegna: 6
Basilicata: 5
Veneto: 5
Lombardia: 4
Trentino: 3
Liguria: 3
Molise: 3
Piemonte: 1
Friuli Venezia Giulia: 1
LE DUE FOGLIE ROSSE
Toscana:
44
Puglia: 36
Umbria: 31
Sicilia:
30
Lazio:
27
Abruzzo:
18
Campania:
18
Calabria: 14
Marche:
10
Emilia Romagna:
7
Veneto:
7
Sardegna:
7
Trentino:
6
Basilicata:
5
Liguria:
4
Lombardia:
4
Molise:
1
Piemonte:
1
LE STELLE
Da tre anni, superato il decennio di vita, in guida abbiamo
iniziato a segnalare (come per Vini d’Italia del Gambero Rosso) le aziende che
hanno ottenuto le Tre Foglie su una loro etichetta per almeno dieci anni. Per
il terzo anno, le Stelle sono aumentate e di molto: il segno che anche la
qualità degli extravergine e la cura che gli olivicoltori e i frantoiani
mettono nel loro lavoro nell’arco degli ultimi dieci anni sono aumentate. Ecco
le aziende che ottengono la Stella nell’edizione 2023:
Liguria
Belfiore - Castelnuovo Magra (Sp)
Paolo Cassini - Isolabona (Im)
Domenico Ruffino - Finale Ligure (Sv) •
Lombardia
Comincioli - Puegnago Sul Garda (Bs)
Trentino Alto Adige
Oliocru - Riva del Garda (Tn)
Frantoio Di Riva - Riva del Garda (Tn)
Emilia Romagna
Tenuta Pennita - Castrocaro Terme e Terra del Sole (Fc)
Toscana
Fonte di Foiano - Castagneto Carducci (Li)
Frantoio Franci - Castel del Piano (Gr)
Podere Grassi - Greve in Chianti (Fi)
Pruneti - Greve in Chianti (Fi)
Fattoria Ramerino - Bagno a Ripoli (Fi)
Marche
Il Conventino di Monteciccardo - Monteciccardo (Pu)
Emozioneolio - Colli al Metauro (Pu)
Umbria
Decimi - Bettona (Pg)
Frantoio Gaudenzi Trevi
(Pg)
Marfuga - Campello sul Clitunno (Pg)
Viola - Foligno (Pg)
Lazio
Alfredo Cetrone - Sonnino (Lt)
Americo Quattrociocchi - Terracina (Lt)
Abruzzo
Tommaso Masciantonio - Trappeto Di Caprafico - Casoli (Ch)
Frantoio Mercurius - Penne (Pe)
La Selvotta - Vasto (Ch)
Puglia
De Carlo - Bitritto (Ba)
Olearia Schiralli - Binetto (Ba)
Fratelli Ferrara - Canosa di Puglia (Bt)
Sabino Leone - Canosa di Puglia (Bt)
Olio Intini - Alberobello (Ba)
Calabria
Tenute Librandi Pasquale - Vaccarizzo Albanese (Cs)
Sicilia
Agrestis - Buccheri (Sr)
Frantoi Cutrera - Chiaramonte Gulfi (Rg)
Terraliva - Siracusa
Titone - Trapani
Sardegna
Accademia Olearia - Alghero (Ss)
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Non sono pochi, ahinoi, i commentatori e di conseguenza i
consumatori che ancora sottovalutano se non addirittura scherniscono le
evidenze di quanto già oggi il nostro Pianeta sia a rischio climatico.
L’Italia, collocata nella fascia di clima temperato, ne è infatti
un evidente simbolo. Quest’anno il mondo dell’olio vede un tracollo
quantitativo al Sud che si confronta con un innalzamento di produzione al Nord.
A questo significativo dato occorre aggiungere il rischio che il progredire di
questi trend comporta per la biodiversità olearia. Siamo infatti non solo uno
dei grandi produttori del mondo, ma in particolare siamo i primi per numero di
cultivar e per la qualità del prodotto
La risposta a quanto accade e a chi sottovaluta la evidenza del
fenomeno è nella prosecuzione e accelerazione dei processi di certificazione
ESG della sostenibilità. L’Italia è al primo posto nel vino e può diventarlo
nell’olio. Dobbiamo però tenere presente tre piattaforme sostanziali:
Environment: rispetto dell’ambiente anche grazie
all’utilizzo di strumenti per l’agricoltura di precisione.
Social: rispetto per chi lavora non solo in
contrattuali e salariali ma anche nella formazione alle nuove tecnologie e alle
nuove sfide di mercato.
Governance: trasparenza gestionale, allargamento delle
competenze degli azionisti , apertura a manager esterni Gambero Rosso è
schierato con decisione su questo fronte. Siamo infatti aderenti all’ASVIS, la
più grande associazione per lo sviluppo sostenibile, siamo soci fondatori di
EQUALITAS, leader nella certificazione del vino - e progressivamente in tutti i
campi della agricoltura - e con la nostra Academy eroghiamo costantemente nuova
formazione per la filiera.
La nostra guida Oli d'Italia e il premio delle Tre Foglie hanno un
chiaro obiettivo: la promozione dell'eccellenza italiana che ha permesso al
nostro paese di proteggere più di altri la biodiversità, di far crescere
l’export a beneficio del PIL nazionale e del reddito di tutti gli operatori di
questo settore vitale per la nostra sovranità alimentare. Rientrano in questa
battaglia civile il contrasto a semafori e nutriscore che guarda caso hanno
eletto il benefico olio extravergine tra i primi prodotti da criticare.
Paolo Cuccia, Presidente Gambero Rosso
PIÙ QUALITÀ PIÙ REDDITO
Non c’è molta pace per l’extravergine italiano. La campagna
olearia 2022-2023 ha fatto registrare di nuovo un crollo nella produzione nelle
aree più attive che ha portato a un calo del 37% in confronto alla campagna
precedente. Tanto che l’Italia se la deve battere con la Grecia per il secondo
posto tra i Paesi Produttori, al seguito della Spagna che ha avuto anch’essa
una flessione tra il 30 e il 50% rispetto allo scorso anno.
La crisi produttiva, legata a fattori climatici avversi, ha
colpito in modo particolare la Puglia (-52%), ovvero la regione da cui
provengono mediamente la metà delle olive italiane. Male anche la Calabria con
-42% e la Sicilia, dove sono state raccolte un quarto di olive in meno rispetto
alla campagna 2021- 2022. Il tutto in un momento drammatico per l’agricoltura
in cui si assiste a forti aumenti dei prezzi per l’energia, i carburanti, e per
gli altri fattori produttivi.
In pratica tutto il Meridione dell’olio è sotto un grande segno
rosso. Si salvano, al Centro-Nord, Toscana, Umbria e Liguria, che hanno avuto
un incremento evidente nella produzione e che hanno anche segnato ottimi
risultati a livello di
qualità delle etichette presentate. Peccato invece per le Marche
che seguono un percorso negativo (-25%). Bene il Nord: Lombardia (+142%),
Trentino (+122%) e Piemonte (+57%), Emilia-Romagna (+40%) e Friuli- Venezia
Giulia (+40%) dove i livelli produttivi sembrano più in linea con le annate di
carica.
Si tratta di numeri che dovrebbero far riflettere: sulla necessità
di un maggior sostegno alla produzione sul fronte tecnico e tecnologico, di una
maggiore spinta alla consapevolezza e alla formazione dei produttori
e anche di stimoli verso l’internazionalizzazione per un
innalzamento della qualità e dei prezzi di un simbolo del made
in Italy.
Inoltre, c’è da cogliere l’opportunità di sviluppare un vero e
organizzato turismo dell’olio, occasione per aumentare le occasioni di
interazione e scambio tra produttori, appassionati e consumatori, e di integrazione
del reddito.
Stefano Polacchi, curatore Oli d'Italia