Quando i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale
Borghi d’Europa,
nel corso delle visite gustose per il 2018,Anno Europeo del
Patrimonio Culturale,
hanno degustato in Friuli i vini dell’azienda agricola Col Saliz di
Refrontolo,non
hanno avuto dubbi.
Corrado Spadaro nel suo Pane e Bontà a Villotta di Chions
(pasticceria,caffetteria
e panificio con piccola cucina), aveva accompagnato la mitica Pasta
di Aldo ai
pomodori di Pachino (quelli autentici!), con i vini giusti della
linea Servo Suo.
La visita a Col Saliz era diventata d’obbligo.
Così l’incontro con Antonio Faganello (proprietario dell’azienda)
ed Emilio Mionetto
(direttore commerciale e consulente), è diventato un viaggio del
gusto dai colori
vivaci.
Nel Veneto alle spalle di Venezia, nel cuore della zona classica del
Prosecco DOC,
nell'area più vocata di Collalbrigo, di Refrontolo e del Feletto
dove per attestazione
del Bonifacio tra il 500 e il 600 i vini prodotti in tale zona
venivano chiamati
"preziosi" per l'eccelsa qualità, sorge l'azienda agricola
Colsaliz. Il nome del colle
sembra derivi dalla conformazione del terreno di tipo arenario
chiamato dialettalmente
"saliz" che dà delle particolari caratteristiche alle uve
di Prosecco di questa zona.
L'azienda è di proprietà di Antonio Faganello, nuova come struttura
ma vecchia di tradizione ed esperienza vitivinicola tramandata da
padre in figlio dal lontano 1889, si sviluppa in 15 ettari di vigneto
situato nel comune di Refrontolo e favorevolmente esposto da ovest a
sud-ovest ad un'altitudine fra i 200 e i 300 metri slm. I sistemi
d'allevamento del vigneto che sono il "silvoz" e "alla
cappuccina", aggiunti ad una adeguata densità di impianto,
assieme ad una drastica riduzione di fertilizzanti ne garantiscono
l'ottima qualità dell' uva Prosecco. Grazie ad una sostanziale
diminuzione di produttività per ceppo. I vini prodotti in questa
azienda sono tutti ottenuti da uve Prosecco di proprietà dove con
modernissimi impianti di vinificazione si passa dalla spremitura
soffice alla fermentazione del mosto in recipienti a temperatura
controllata e successivamente in autoclavi per la presa di spuma. Il
Prosecco ColSaliz viene proposto nelle due versioni: frizzante e
spumante.
Ma le scelte, nel variegato mondo del prosecco, assumono un
significato importante.
Passa il tempo e siamo per davvero stufi di assaggiare prosecchi
‘piatti’, senza personalità,
che dopo una vampata, svaniscono nel nulla del nostro palato.
Muovendo lentamente la testa e allargando le braccia, un grande
giornalista del vino
osservava : “ Ma dove è andato a finire il prosecco?”
In realtà l’innegabile successo commerciale del prosecco ha
portato con sé una produzione
sempre di più di cantina, e sempre meno di vigneto.
Si sono perse le differenze, la capacità di far esprimere il
terroir, nella rincorsa spasmodica
a vini bum-bum, esplosivi (magari), ma inerti.
Diononvoglia che prima o dopo non scoppi una bolla speculativa,
colpendo l’intero settore
enoico !
Per ora ci consoliamo alla grande con i vini di Col Saliz.
Quasi ci dimenticavamo : il sicilianissimo Corrado Spadaro proporrà
alle Giornate Europee
del Patrimonio Culturale le tagliatelle della Pasta di Aldo con gli
scampi al pesto del pistacchio
di Bronte. Non occorre dilungarci troppo : Antonio Faganello ed
Emilio Mionetto sono stati
invitati ad intervenire, per ‘raccontare’ e far degustare le loro
delizie enoiche.
!
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