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giovedì 21 novembre 2024

NUOVO CODICE DELLA STRADA: SANDRO BOTTEGA, 'COSÌ SI PENALIZZA IL CONSUMO MODERATO DI ALCOL’

 


Poche ore fa è stato approvato in via definitiva dal Senato il Disegno di Legge che introduce importanti novità per il Codice della Strada. Tra queste, l’inasprimento delle sanzioni in caso di utilizzo del cellulare alla guida e in caso di assunzione di droghe e/o alcol prima di mettersi al volante. “Così si penalizza il consumo moderato di alcol. Anche se il principio non fa una piega, nella realtà dei fatti temo che per togliere un dente guasto si stia provando a togliere tutti i denti”, commenta Sandro Bottega, imprenditore e leader di Bottega Spa. I cambiamenti del nuovo Codice della strada prevedono ora una sanzione fino a 2.170 euro per chi guida con tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Con un valore tra 0,8 e 1,5 grammi per litro la sanzione raddoppierebbe e si correrebbe anche il rischio di arresto fino a 6 mesi. “In questo modo si rischia di ritirare la patente a chi ha bisogno dell’auto per andare a lavoro e non fa assolutamente abuso di alcolici. Sarebbe stato invece più giusto responsabilizzare i cittadini dicendo che il limite di 0,5 è accettabile e che non deve comunque essere oltrepassato; e semmai inasprire multe e ritiri delle patenti per chi oltrepassa il valore alto di 1 grammo per litro. In conclusione, a rimetterci non sarà chi è abituato a superare i limiti con frequenza (perché tanto a causa della sua incoscienza continuerà a farlo) ma tutti gli altri, compresi i produttori di vino e altri alcolici, che magari hanno bevuto un calice durante una cena di lavoro”, ha dichiarato Sandro Bottega.

VINO: VINITALY PUNTA SU EST EUROPA CON L’AREA ITALIA ALLA WINE VISION DI BELGRADO

 



COLLETTIVA DI 57 AZIENDE ITALIANE PER B2B

CON DOMANDA IN FORTE CRESCITA (+13%)
 
Verona, 21 novembre 2024 - Si rinnova il presidio di Vinitaly sull’Est Europa con l’Area Italia di “Wine Vision By Open Balkan”, da domani a domenica 24 novembre a Belgrado. Una terza edizione, quella organizzata da Veronafiere in collaborazione con Agenzia Ice, che ha l’obiettivo di radicare la presenza del vino italiano non solo sui Balcani (Serbia, Macedonia del Nord e Albania), ma su gran parte dell’Est Europa. Cinquantasette le imprese italiane presenti nella collettiva in rappresentanza di 8 regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto), per un matching di incontri b2b con i buyer di 11 Paesi (Albania, Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria). Nel complesso, il recinto commerciale dedicato al b2b tricolore alla Wine Vision rappresenta una domanda che cresce molto più dell’export globale di vino italiano; è infatti dell’8,6% l’incremento a valore (circa 250 milioni di euro) delle vendite tricolori registrate lo scorso anno negli 11 Paesi obiettivo, contro una media export mondiale a -1,6%. Un balzo replicato anche nei primi 8 mesi di quest’anno, con un tendenziale a valore a +13%.

“La missione a Belgrado – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini – fa anche parte delle attività di Vinitaly pianificate per selezionare e invitare operatori e buyer locali all’edizione veronese del prossimo anno, dal 6 al 9 aprile. Una reciprocità di interessi con i partner di Open Balcan che allo scorso Vinitaly si è manifestata con 1.567 operatori dell’area balcanica e una importante partecipazione – che si rinnoverà nel 2025 – in Fiera a Verona dei produttori di Serbia, Albania e Macedonia del Nord in un unico spazio espositivo, con le migliori etichette dei tre Paesi riunite nell’area dedicata”.

Saranno infine 6 le masterclass a Belgrado affidate al presidente Aspi Giuseppe Vaccarini. Protagoniste le principali etichette in rappresentanza delle aree enologiche chiave del Belpaese: dalla Franciacorta alle Langhe, dai vigneti del Friuli, dell’Abruzzo e della Sardegna, dal Prosecco, al Soave alla Valpolicella.

IL VINO DEL NOSTRO TEMPO, TRA SENTIMENTO E DEGUSTAZIONE

 


Il 27 novembre e 4 dicembre Loredan Gasparini approfondirà il tema della relazione tra l’uomo e il vino in due appuntamenti in cantina

 

Il vino del nostro tempo è molto più di un semplice seminario di degustazione: è un vero e proprio percorso sensoriale, dedicato a chi vuole esplorare il lato emozionale e narrativo che emerge dalla degustazione dei vini naturali. Promosso dall’Associazione Porthos racconta e condotto dal giornalista, scrittore ed enogastronomo Sandro Sangiorgi, l’evento si articola in due appuntamenti, mercoledì 27 novembre e mercoledì 4 dicembre 2024, dalle 20 alle 23:30, ospitati dalla cantina Loredan Gasparini, in via Martignago, 23 a Volpago del Montello (TV).

Ogni incontro prevede la degustazione di sei vini, serviti alla cieca per stimolare un giudizio autentico, accompagnati da piatti scelti appositamente per esaltarne le caratteristiche. L’invito è ad un percorso di riscoperta del sentimento, un elemento spesso dimenticato a favore delle classificazioni quantitative e della parola, cioè la capacità di descrivere e raccontare ciò che si percepisce, legati al vino.

Sangiorgi, figura storica di Slow Food e fondatore della casa editrice Porthos Edizioni, guiderà i partecipanti in un’esperienza che supera la mera valutazione tecnica. Si riscoprirà la gestualità antica della degustazione, si imparerà ad ascoltare il linguaggio del vino, fatto di chimica, memoria e sorpresa.

Il seminario, dal costo di 170 euro per entrambe le serate, è aperto a tutti. Non servono competenze pregresse, solo la disponibilità a lasciarsi stupire. Ogni assaggio sarà accompagnato da piccoli cibi accuratamente scelti, per esaltare la convivialità di un'esperienza che vuole essere molto più di una semplice degustazione.

Per info e prenotazioni è possibile contattare Andrea Rostirolla al +39 346 026 4582 o via mail andrearostirolla@gmail.com.

Alchimie nel Vuoto di Elena Salmistraro

 

Il Ristorante Tarantola festeggia 55 anni: una serata speciale per celebrare storia, passione e innovazione Cinquantacinque anni di sapori e di tradizione un viaggio che unisce passato e innovazione

 



Nel mondo della ristorazione, in costante evoluzione, il ristorante Tarantola è riuscito a coniugare tradizione e innovazione. Pur adattandosi ai tempi e abbracciando nuove tendenze e stili, ha mantenuto salda la sua connessione con le radici, trasformando la tradizione in una cucina creativa. Fondato dalla genuina passione di Italo Benito Tarantola, l'anima del ristorante, questo luogo ha saputo mantenere intatto il sapore delle osterie di una volta, evolvendosi senza mai tradire la sua identità.

Questa è l'essenza del ristorante Tarantola, che venerdì 22 novembre festeggerà i suoi 55 anni con una serata speciale e continuerà a celebrare questo traguardo nelle settimane successive, con l'obiettivo di essere sempre vicino ai suoi ospiti.

 

La storia del ristorante Tarantola è un racconto di famiglia e di radici che affondano nel cuore della tradizione italiana, nato tra i profumi e i sapori del forno di casa, a Milano, sulle sponde del Naviglio. È qui che Italo Benito Tarantola, trascorrendo l’infanzia nel mulino, ha respirato l’essenza del pane e della farina, che in breve sarebbero diventati parte del suo DNA. Con il fratello Luigi e la sorella Carla, Italo portava il pane appena sfornato di cascina in cascina con la sua Moto Guzzi “Galletto”. Fu proprio durante queste consegne che il giovane Tarantola incontrò Anna, la sua futura moglie, con la quale iniziò la sua attività di panificazione e di pasticceria ad Appiano Gentile, prima di trasformare questa passione nella sfida più ambiziosa: la ristorazione.

 

Dall’osteria di San Bartolomeo alla costruzione dell’attuale Ristorante Tarantola, l’attività della famiglia si è evoluta, arricchendosi di una filosofia culinaria che porta in tavola piatti essenziali, ma dal cuore creativo. La vera svolta è arrivata con la nuova generazione, che ha saputo interpretare la cucina con una visione fresca e innovativa, rendendo il ristorante un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza che vada oltre il semplice piatto.

 

Per la serata del 22 novembre, il ristorante Tarantola propone un menu intitolato “Carta bianca”, un invito a lasciarsi guidare dal talento della squadra, dai sapori inaspettati e dall’amore per i dettagli che da sempre contraddistinguono il locale. Una serata straordinaria in cui i protagonisti saranno coloro che, giorno dopo giorno, lavorano per mantenere alto il livello del ristorante, rappresentando la vera forza dietro ogni piatto.

I collaboratori della famiglia Tarantola, che da sempre sono parte fondamentale di questo progetto, interpreteranno l’evento con il loro impegno e la capacità di trasformare ogni ingrediente in un elemento essenziale per i piatti inseriti nel menù. Dalla cucina alla sala, il team festeggia insieme l’importante traguardo, offrendo ai propri ospiti un’esperienza che unisce gusto, storia e passione.

 

Nel corso di 55 anni, la famiglia Tarantola ha saputo interpretare la moda della tradizione con un tocco contemporaneo, facendo della ristorazione non solo un mestiere, ma un’arte. Oggi, questo spirito vive in ogni dettaglio e si prepara a risplendere ancora una volta. 


LA VITICOLTURA MILLENARIA PROTAGONISTA A GRADIS'CIUTTA

 

Un incontro tra vino, storia e cultura con Costacurta e Calò, venerdì 22 novembre 2024 alle ore 18:00, presso la cantina biologica nel cuore del Collio.
 
 
Immersa tra le dolci colline del Collio, Gradis’ciutta rappresenta un punto d’incontro ideale tra radici storiche e visione contemporanea, un luogo dove il vino diventa un’espressione autentica della cultura e del territorio.
Venerdì 22 novembre 2024, alle ore 18:00, il suggestivo Borgo Gradis’ciutta (località Gradisciutta 14, Gorizia) si trasformerà in uno spazio dedicato alla storia e alla conoscenza, ospitando la presentazione del libro "Piccola e buona storia della viticoltura". Scritto da due tra i più noti studiosi di viticoltura a livello internazionale, Angelo Costacurta e Antonio Calò, il volume racconta con precisione e passione l’evoluzione della vite e del vino, intrecciando scienza, tradizione e cultura.

Accogliere eventi di questo tipo ci permette di valorizzare il legame profondo tra il vino e la cultura. Mi piace sempre ribadire che Gradis’ciutta non è solo una cantina, ma un luogo dove il passato dialoga con la contemporaneità, creando esperienze che vanno oltre il calice. Questo incontro letterario rappresenta una grande opportunità per riflettere su ciò che il vino ha rappresentato e rappresenta ancora oggi per le nostre comunità,” dichiara Robert Princic, titolare della cantina.

Pubblicata nella collana "Grado Babo", l’opera è un invito a ripercorrere le tappe fondamentali della viticoltura, dalle antiche origini caucasiche alle attuali eccellenze del panorama italiano. Le pagine si snodano attraverso momenti storici e sociali che hanno plasmato il mondo del vino, offrendo una prospettiva unica su un patrimonio inestimabile. Il volume è arricchito da fotografie a colori e approfondimenti, rendendolo uno strumento prezioso per chi desidera avvicinarsi alla storia della vite con uno sguardo divulgativo ma accurato.
Gli autori Angelo Costacurta e Antonio Calò porteranno il pubblico in un affascinante viaggio nel tempo.
Costacurta, ricercatore del Ministero dell’Agricoltura e vicepresidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, è un esperto di viticoltura con un importante contributo scientifico e storico.
Calò, past president della stessa Accademia e membro dell’Accademia dei Georgofili, è un’autorità riconosciuta a livello internazionale, con centinaia di pubblicazioni e incarichi di prestigio.

L’evento offrirà un’opportunità unica di dialogo e confronto con gli autori, permettendo ai partecipanti di scoprire come la viticoltura abbia plasmato intere civiltà e influenzato profondamente il rapporto con il territorio. Grazie alla collaborazione con l’editore, al termine della presentazione sarà possibile acquistare copie del libro.
Questo appuntamento si inserisce nel calendario di iniziative culturali organizzate da Gradis’ciutta, che continua a distinguersi per la capacità di creare momenti in cui il vino diventa veicolo di conoscenza, dialogo e ispirazione.
 

Rirò new Generation Barbanera: il regalo di Natale che unisce gusto, stile e creatività mixology

 


Milano, 21 novembre - Il Natale si avvicina, e con esso la ricerca del regalo perfetto per stupire amici e parenti. Quest’anno il Gruppo Italian Wine Brands presenta Rirò, l’ultima creazione della cantina toscana Barbanera: un’etichetta che unisce tradizione e innovazione, pensata per arricchire i momenti di convivialità natalizia.
Versatile e raffinato, Rirò è l’alleato ideale per accompagnare pranzi e cene delle feste o per essere gustato da solo in momenti di relax. Perfetto anche come base per cocktail dal tocco esclusivo, Rirò è il regalo che combina gusto ed eleganza, pronto a sorprendere ogni palato.

Un vino unico che racconta in modo innovativo la sua terra d'origine, la Toscana. Rappresenta un'evoluzione fresca e giovane della tradizione del vino rosso, proponendosi come una scelta moderna, curiosa e accattivante per l'aperitivo all'italiana.

Rirò è il frutto del desiderio di rinnovare il concetto di vino rosso toscano in un'esperienza insolita e sorprendente, che porta la firma di una famiglia ambasciatrice del gusto territoriale dal lontano 1938.

Con Rirò, la nuova generazione della famiglia Barbanera propone infatti un vino che intreccia i valori identitari del miglior made in Tuscany alla freschezza della gioventù e alla voglia di stupire, per un nuovo modo di bere toscano.


Rirò nasce con le promesse di diventare l’aperitivo Rosso Italiano, uno status da legare ad un nome semplice, moderno e di impatto.
Come esistono numerosi cocktail da aperitivo a base di vino bianco e spirit, così la famiglia Barbanera ha avvertito la necessità di produrre un rosso capace di colmare questo gap nell’offerta. Una scelta che vuole intercettare una domanda sempre più importante e curiosa nel settore aperitivi con un prodotto made in Tuscany e gettare le basi per un futuro Spritzrirò, a testimonianza della versatilità di questo vino rosso.

Con Rirò si è voluto offrire un modo diverso di bere la Toscana e non solo, come traspare dalle parole del CEO di Italian Wine Brands Alessandro Mutinelli: “Abbiamo voluto rinnovare il concetto di vino rosso tradizionale avvicinando la Toscana, ed in particolare il vino rosso, a nuove occasioni di consumo.”
In particolare si fa riferimento all’aperitivo, poiché secondo i dati NielsenIQ si tratta di un settore in forte crescita, sia in Italia che all’estero, con oltre 850 milioni di aperitivi serviti nel Belpaese negli ultimi 12 mesi.
Rirò rappresenta quindi un prodotto nuovo, pensato per intercettare questo trend positivo con ad un vino giovane e accattivante, che grazie al suo stretto legame con il mondo della mixology è in grado di ripensare l’aperitivo in una veste, rossa, moderna e cool.



RIRÒ, CARATTERISTICHE E MODALITÀ CONSUMO:

Rirò è un prodotto in grado di catturare la linfa innovatrice insita nel territorio toscano, presentandosi sotto forma di un rosso senza stagione, pensato sia per essere bevuto a freddo grazie alle sue note fresche e vivaci sia all’interno di particolari miscele. L’etichetta è infatti ideale per essere utilizzata come base all’interno di cocktail differenti, siano essi drink estivi o invernali.
L’obiettivo di Rirò è infatti fornire un’alternativa ai classici accompagnamenti alcolici dell’aperitivo all’italiana, con una bevanda peculiare che trascende i confini di semplice vino, per abbracciare il mondo dell’arte della mixology in una maniera moderna e coraggiosa.

Nascono così alcuni drink molto particolari, che spaziano da preparazioni più semplici come il Summer Rirò (Rirò, chinotto, una fetta di arancio e una foglia di menta) o il Fruit Rirò (Rirò, dadi di pesca e ghiaccio) ad altre più complesse.

Tra queste ultime rientrano il Passion Rirò, preparato con succo al Passion Fruit, vino e Acqua limone e menta, o il Pink Rirò, con pompelmo rosa, vino e china Martini.

Altre miscele capaci di rievocare sapori tipici dell’aperitivo all’italiana sono sicuramente il Bitter Rirò, in cui spiccano i sapori del lampone e arancio pestato uniti a vino, chinotto e sciroppo di zucchero, o il Cherry Rirò, che vede l’utilizzo del rabarbaro, dello sciroppo di zucchero e della ciliegia al maraschino.

Le doti organolettiche di Rirò (rosso Toscana IGT) svelano così un vino particolare dotato di una grande complessità di aromi, che ben si adatta alla duplice modalità di consumo: da solo o all’interno di cocktail. Al naso, infatti, si percepiscono immediatamente le note giovani, dolci e fragranti di frutta di bosco, ribes e lamponi, fichi e uva spina, che si mescolano ad una pluralità di altri profumi, come la buccia d'arancia e il pompelmo.

Al palato, Rirò si caratterizza per un gusto inaspettato, si apre infatti con una piacevole freschezza e offre una straordinaria armonia di sapori, che persistono a lungo nel finale.


ITALIAN WINE BRANDS

Italian Wine Brands è il più grande gruppo vinicolo privato italiano e prima azienda vinicola quotata alla Borsa valori di Milano. Produce vini di qualità provenienti dalle più rinomate zone viticole d’Italia e li distribuisce su scala globale in tutti i canali di vendita.

Nasce nel 2015 approdando direttamente in Borsa su AIM grazie al consolidamento di due importanti realtà vinicole (Giordano Vini e Provinco) e diventa così la prima società del mondo del vino italiano ad essere quotata. Sotto la guida di Alessandro Mutinelli e di un team di manager appassionato, il gruppo ha effettuato negli ultimi 4 anni ulteriori acquisizioni (Svinando nel 2018; Raphael Dal Bo nel 2020, Enoitalia ed Enovation Brands nel 2021 e Barbanera nel 2022), rappresentando un esempio di come la finanza industriale, abbinata a capacità e visione imprenditoriali, consenta di conquistare performance nel medio lungo periodo.  Oggi IWB è una vera public company che conta centinaia di investitori istituzionali italiani e internazionali di primissimo livello. IWB ha la forza di un grande Gruppo che opera in tutto il mondo ed in tutti i canali (on-trade, off-trade ed on-line) esportando in oltre 80 paesi. I valori che guidano le persone di Italian Wine Brands sono cinque: il cliente, che è il nostro vero datore di lavoro, la qualità, nel prodotto e nel servizio, il rispetto delle regole, la crescita della nostra squadra e l’innovazione continua. IWB crede in questi valori e si impegna a diffonderli a tutti i livelli dell’organizzazione, perché la forza di un gruppo come il nostro, che è diffuso in differenti siti produttivi e in diverse nazioni, è quello di avere una squadra compatta, affiatata e che segue la stessa direzione.

BARBANERA

Barbanera (Italian Wine Brands)  è la cantina Toscana di riferimento del gruppo. Una realtà a carattere familiare fondata nel 1938 è situata alle pendici del monte Cetona tra le verdi colline e vigneti della Toscana al confine tra la Val d’Orcia e la Valdichiana. Una realtà di prestigio che nel corso degli anni ha ricevuto notevoli e diversi riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale con il suo patrimonio enologico toscano.


Rirò Toscana Rosso IGT è acquistabile sul sito Svinando.com


Contatti: 

Italian Wine Brands
Paola Fatichenti e Stefania Vittoni
marketing@barbaneravini.it
stefania.vittoni@enoitalia.it