Milano, 25
Settembre 2018- L’Italia del Gusto, attraverso il proprio network
d’informazione multimediale “Borghi d’Europa”, già da tempo ha avviato un fitto
programma per valorizzare al meglio la Valtellina e alcune sue eccellenze, sia
enologiche che agroalimentari, con incontri specializzati e mirati dove i
produttori possono fare rete raccontando ognuno le proprie esperienze e la
propria passione per il territorio.
Parlando di vino,
un appuntamento immancabile per l’Italia del Gusto è stato il Valtellina Wine
Festival, giunto alla seconda edizione, svoltosi ancora a Chiavenna in alcune
caratteristiche location storiche dal 21 al 22 Settembre c.m. .
Una due giorni
importante per addetti ai lavori e per gli enonauti, vista la presenza nel
principale banco d’assaggio nell’ex Convento dei Cappuccini di 25 realtà
vitivinicole valtellinesi e di circa 15 cantine ospiti da tutta Italia accanto
(circa 300 etichette in totale!): una cosa estremamente interessante questa,
perché nel confronto con altre grandi etichette italiane, il Nebbiolo
Chiavennasca ha rivelato la propria poderosa identità, di vino “montano ed eroico”
con un’eleganza unica e una struttura importante.
L’intera manifestazione
è stato peraltro costruita molto bene, con dei wine lab e dei momenti artistici
inseriti nel contesto giusto, segno dell’ottimo lavoro fatto dal Consorzio Vini
Tutela di Valtellina, rappresentato dal produttore Aldo Rainoldi.
I giornalisti dell’Italia
del Gusto hanno particolarmente apprezzato il Rosso di Valtellina Nettare 2016
della Tenuta Scerscè, il Valtellina Superiore Crespino 2015 della Cantina
Rainoldi, il Valtellina Superiore Creazione 2014 di Rupi del Nebbiolo, il Rosso
di Valtellina Senza Fine 2013 di Contadi Gasparotti, il Valtellina Superiore
Sassella Il Grisone 2015 di Alfio Mozzi, il Valtellina Superiore Grumello San
Martino 2011 di Giorgio Gianatti, il Valtellina Superiore Riserva Valgella Dos
Bel 2014 dell’Azienda Agricola Folini, ed ancora il Valtellina Superiore
Grumello 2013 di Alberto Marsetti, il Valtellina Superiore Riserva 2014 di
Dirupi e quello Superiore La Mossa de La Perla di Marco Triacca.
Per quanto
riguarda le cantine ospiti, si sono rivelati molto interessanti l’Etna Metodo
Classico Gaudensius Blanc de Noir di Firriato, lo Spumante Metodo Classico La
Palazzola Gran Cuvee della Cantina Umbra La Palazzola, l’Etna Bianco Gamma 2015
di Federico Curtaz, il Verdicchio Castelli di Jesi Le Vaglie 2017 di Santa
Barbara, ed infine il Ghemme 2011 (Nebbiolo) dell’Azienda Torraccia del
Piantavigna di Ghemme, in Alto Piemonte.
Dopo il momento
del Wine Tasting, gli operatori de l’Italia del Gusto si sono fermati ad assaggiare
alcuni piatti della Valchiavenna al Crotto Al Prato, posto molto autentico che
ricorda nei sapori la storicità del territorio e dei crotti, le grotte tipiche
dove far riposare al fresco salumi, formaggi e vini.
Sono stati
provati i caratteristici pizzoccheri bianchi di Chiavenna, il Misto Piòta
(costine e salsicce) con patate e polenta taragna, dei formaggi e dei biscotti
locali: tutto ottimo, come ottimi sono stati i vini degustati, a partire dal
padrone di casa, il Nebbiolo Chiavennasca, in tutte le sue sfaccettature e
sottozone di viticoltura eroica.
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