La Galleria Poggiali è lieta di annunciare Se questo è un sabato, la prima mostra personale di Manfredi Beninati (Palermo, 1970) nella sede milanese della galleria che inaugurerà giovedì 13 settembre 2018 alle ore 19.
Il
lavoro di Beninati è stato esposto nelle Biennali di tutto il mondo,
tra le altre alla Biennale di Venezia nel 2005 e nel 2009 (Primo Premio
del pubblico nel 2005), alla Biennale di Liverpool, a quella di Mardid e
poi di Istanbul, sol per citarne alcune.
L’artista,
noto per le sue opere pittoriche e per l’estrema qualità del disegno,
per il progetto appositamente concepito per lo spazio milanese ha deciso
ancora una volta di far precedere alle produzioni bidimensionali dei
lavori su tela e su carta un’istallazione ambientale.
Questo
nuovo progetto prende le mosse dal secondo dei due film che l’artista
ha girato all’interno di un appartamento Liberty a Palermo durante
Manifesta. Il film suggerisce un senso di raffinata decadenza ed è colmo
di colti riferimenti che da sempre sono associati alla poetica
dell’artista.
La
project room di Foro Buonaparte 52 ospita dunque un nuovo lavoro
intrinsecamente legato a tutta la produzione precedente di Beninati, è
un’istallazione non praticabile ed è visibile dalla strada o da un
corridoio sottile dentro la galleria. L’interfaccia della vetrina
permette all’artista di associare bidimensionalità e tridimensionalità
così da poter costruire punti di vista variabili e via via sempre più
sorprendenti al tempo stesso per sé e per lo spettatore.
La
tensione narrativa è sottolineata dalla composizione stessa
dell’istallazione: impostata come la vetrina di un negozio d’arredamento
di cui la zona di Brera nella quale è inserita la galleria ne è piena,
denota una condizione incongruente con la reazione a prima vista e
sottolinea immediatamente un’atmosfera decadente.
L’istallazione
milanese è una sorta di seconda puntata di quella messa in scena a
Palermo nella quale si indagava rispetto ad un presunto crimine, e
rappresenta una sorta di rebus nel quale ci sono segni di vari
accadimenti con i quali il pubblico potrà relazionarsi.
L’arredo,
composto di uno scrittoio e un letto allude allo studio di un artista,
le opere compaiono alle pareti e sullo scrittoio. L’autore? Beninati? Ad
acuire quel senso di mistero e lo stimolo dell’indagine tipico della
colta poetica dell’artista siciliano.
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