Milano,
 13 settembre 2018_ Visione, identità, gastronomia, ospitalità e 
contaminazione. Un nuovo modo di intendere l'accoglienza di alta gamma 
in un set straordinario: questo l'obiettivo della consulenza di atCarmen, società ideatrice di format legati al mondo del food, wine & hospitality fondata da Martino de Rosae Carmen Moretti, per il multiexperience store The Stage in piazza Gae Aulenti a Milano.
Un'esperienza a 360° che ha reso The Stage un punto di riferimento per la clientela milanese dalla colazione al dopocena. 
Una sfida molto chiara quella che la famiglia Sinigaglia,
 (Replay), ha dato: in due anni rivoluzionare lo store Replay di piazza 
Gae Aulenti. Ripensare e ridefinire il concept del multi experience 
store per“offrire ai clienti una ricca gamma di servizi e 
trasformare così lo shopping in un momento sociale ricco di stimoli, 
anche gastronomici”. E ancora, riorganizzare operation e dare operatività. Ripensare e ridefinire l’identità.
«Siamo lieti di affermare – spiega Martino de Rosa –
 che abbiamo realizzato con successo gli obiettivi che ci eravamo 
prefissati quando abbiamo cominciato questo percorso. Centreremo il 
budget previsto e il ristorante, con l'arrivo dello chef Fabrizio Albini
 e della sua brigata, ha ricevuto numerosi riconoscimenti da guide e 
influencer del mondo della gastronomia. Abbiamo attivato importanti 
collaborazioni con grandi gruppi come Lavazza e Warsteiner Beer e Veuve Clicquot,
 oltre ad animare la struttura con eventi come la serie di cene “Viaggio
 tra le stelle” e gli aperitivi che si sono concentrati su una delle 
novità più ricercate del momento, l'abbinamento tra alta cucina e 
mixology. Ma quello di cui andiamo più fieri è essere riusciti a portare
 in scena la nostra idea di
ospitalità, coniugandoli con i punti chiave del brand: lo sprint 
innovativo, l'anima ribelle e uno stile sempre molto riconoscibile. 
L'arrivo dello Chef Fabrizio Albini
La
 “rivoluzione” The Stage, come è stata definita l'operazione di 
consulenza, è partita con l'arrivo dello chef Fabrizio Albini, in forza 
al ristorante da maggio 2017.
«Cercavamo
 una persona che sapesse cogliere le sfide che pone un locale come The 
Stage – spiega Martino de Rosa –. Avevamo bisogno di qualcuno che 
potesse vantare un bel tocco, una cucina elegantemente intrigante e 
contemporanea, un approccio eclettico e pronto a declinarsi in tutte le 
sfumature che richiede un locale versatile come quello che avevamo in 
mente. Con Albini ci siamo accorti di averlo trovato»
Classe
 1976, Albini ha collezionato un ventaglio di esperienze invidiabile. 
Dagli inizi con Vittorio Fusari alla finale del concorso Bocuse d’Or, 
fino alle esperienze internazionali a Tel Aviv e in Francia e quelle in 
strutture simbolo dell'eccellenza italiana del settore come Henri 
Chenot, La Colombara del Relais Franciacorta, al Cappuccini Resort di 
Cologne, al Cristallo Resort & Spa di Cortina d’Ampezzo.
A
 The Stage Albini ha portato la sua cucina contemporanea e creativa, che
 integra la ricerca con la cura della materia prima e il rispetto dei 
sapori della grande tradizione regionale.
In
 sala il servizio è stato affidato al direttore operativo Daigoro Ciervo
 e Fabio Parlato che gestisce anche la cantina con 250 referenze 
selezionate, tra le quali la sezione dedicata al metodo classico 
italiano.
Il Caffè The Stage
La rivoluzione non si è fermata al ristorante, ma grazie al lavoro di atCarmen The Stage si è aperto al mondo grazie al nuovo Caffè affacciato direttamente su piazza Gae Aulenti.  
Un
 moderno bistrot dal sapore contemporaneo, aperto da mattina a sera e 
affacciato su una delle più innovative piazze delle città. Dal pranzo al
 caffè, dalla merenda all'aperitivo, l'obiettivo del Caffè The Stage è 
stato fin da subito quello di rispecchiare in pieno le esigenze una 
clientela internazionale. Nel corso dei mesi trascorsi, infatti, si è 
dato il via a importanti collaborazioni con grandi aziende che 
rappresentano l'eccellenza in tutto il mondo. 
Sinergie e contaminazioni tra alta cucina e mixology
L’offerta di The Stage non si è fermata solo alla cena e al bistrot ma si è estesa anche al dopocena con il Bar Octavius all’ultimo piano dello store, un cocktail bar esclusivo in cui il bartender Francesco Cione accoglie
 gli ospiti a partire dall’aperitivo tra ottimi cocktail, musica 
soffusa, divani e una vista mozzafiato sulla città di Milano.
L'abbinamento
 tra mixology e alta cucina non è mai stato così sulla cresta dell'onda 
come negli ultimi anni, ma di là delle mode passeggere quello che è 
stato fatto a The Stage nella collaborazione tra Francesco Cione e lo 
chef Albini è qualcosa di unico: l'obiettivo, infatti, è stato creare 
diversi menù che permettessero alla mixology e alla cucina di fine 
dining di dialogare in maniera quotidiana. Un approccio dinamico che ha 
reso The Stage un approdo internazionale, dove la versatilità è il 
concetto chiave.
Una rivoluzione da case history
La
 “rivoluzione” The Stage messa in atto da atCarmen ha dato fin da subito
 i suoi frutti con il riconoscimento del ristorante e del lavoro dello 
chef Fabrizio Albini da parte della prestigiosa Guida di Identità 
Golose. La Guida ha definito infatti il suo stile come espressione di 
«una cucina che trasmette grande personalità e padronanza tecnica, senza
 essere gratuitamente concettuale».
Oltre ai riconoscimenti, l'esperienza di atCarmen a The Stage è diventata una vera e propria case history,
 presentata da Martino de Rosa all'ultimo TTG Incontri, il principale 
marketplace del turismo B2B in Italia, giunto alla 54ͣ  edizione.
Il
 fondatore di atCarmen è stato relatore al seminario sull'innovazione 
del settore “Wedding Tourism, Cineturismo, Taste Tourism e Glamping”, 
raccontando il successo dell'esperienza di piazza Gae Aulenti: creare un
 format ristorativo e ospitativo che sapesse “fare la differenza” 
coniugando visione, lusso, ospitalità di alta gamma, ristorazione e 
fantasia.
Una
 consulenza, un grande lavoro di innovazione e una rivoluzione che hanno
 dato il via al grande viaggio gastronomico di The Stage, perché, come 
ama ripetere Martino de Rosa, «il viaggio è sempre più bello 
dell'arrivo».
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