L’Istituto per la
cultura slovena ha partecipato alle Giornate Europee del Patrimonio
Culturale,
promosse dalla rete
internazionale Borghi d’Europa a San Pietro di Feletto, nei Colli
di Conegliano.
Marina Cernetig ha
raccontato ai giornalisti e ai comunicatori provenienti da oltre 14
Paesi e Regioni Europee, le Valli del Natisone, dal punto di vista
storico,artistico, ambientale ed enogastronomico.
I Percorsi della
Grande Guerra sono uno fra i diversi itinerari possibili.
“Da Castelmonte al
Monte Matajur, passando per Monte Špik, Monte San Giovanni, Tribil
Superiore, Monte Hum, Clabuzzaro, Passo Solarie, Monte Kolovrat,
Topolò, Monte San Martino, Polava, GRANDE GUERRA NATISONE propone un
percorso di eccezionale interesse storico e naturalistico, nel cuore
delle Prealpi Giulie, a cavallo del confine italo-sloveno.
Il tracciato immerge
l’escursionista nel teatro della battaglia di Caporetto consentendo
di rileggere sul campo i tragici eventi bellici del 24-27 ottobre
1917, anche grazie agli irripetibili punti panoramici sull’Alto
Isonzo, sul Massiccio del Monte Nero, sull’Altopiano della
Bainsizza, sulla Slavia Veneta e sul Cividalese.”
Ma uno dei temi, i
Percorsi della Fede, vengono qui declinati grazie all’itinerario
delle 44
Chiesette Votive :
“Valorizzare un grandissimo patrimonio artistico quasi del tutto
sconosciuto al grande pubblico. Nelle nostre chiesette di trovano
opere d’arte e architettoniche di pregiatissimo valore, conosciute
solo dalla gente del posto e da pochi intenditori. Si tratta quindi
di riscoprire delle “perle” che talvolta lasciano a bocca aperta,
tanto incantano il visitatore.Nelle chiesette votive delle Valli del
Natisone hanno operato valenti artisti della scuola slovena di
Škofija Loka, che hanno portato influssi artistici della
Mitteleuropa. Percorrere questi itinerari ha perciò un respiro
europeo….una dimostrazione di come le Vallate del Natisone siano
una vera e propria finestra sul mondo slavo aperta a Occidente.”
La particolare
posizione geografica delle Valli del Natisone, che si insinuano a
cuneo verso il territorio sloveno pur volgendo lo sguardo alla
pianura friulana, ne ha plasmato l’identità di terra-cerniera tra
la cultura slava e latina. Prati, sentieri,boschi, acque propongono
un ambiente incontaminato e di rara bellezza.
E poi, per il
Patrimonio del Cibo, percorsi enogastronomici che si ispirano ad una
cucina
fatta di ricette
semplici di origine contadina ma non per queste povere di sapore che
usano ciò che la terra e gli allevamenti offrono come carne di
maiale, frutta, noci e funghi.La cucina locale presenta sapori decisi
e delicati, quindi piatti sostanziosi ed equilibrati che vengono
accompagnati dagli ottimi vini locali, anch'essi frutto di un
millenario amore per la terra.
L’incontro si è
concluso con la degustazione della gubana di casa Dorbolò, il dolce
tipico delle Valli del Natisone, caratteristico dolce dal gusto
squisito che si prepara alla casalinga su ricetta locale gelosamente
tramandata.
_Museo SMO
SMO (Slovensko multimedialno okno – Finestra multimediale slovena) è il museo realizzato a San Pietro al Natisone (Udine) all’interno del progetto strategico JEZIKLINGUA finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.Il centro, dedicato al paesaggio culturale che corre dalle Alpi Giulie al mare, dal Mangart al golfo di Trieste, si colloca tra le nuove forme che vanno assumendo i musei tematici e territoriali: non più musei di collezione ma musei di narrazione.
È concepito come uno spazio attivo, dinamico, accogliente e stimolante, fondato sulla comunicazione, dove si dispiega il racconto sui luoghi, attraverso la tematizzazione degli aspetti caratterizzanti la cultura del territorio. Una ricognizione narrativa di un paesaggio da ascoltare, che riconosce la lingua quale connettivo di una cultura ricca di varianti che costruiscono microcosmi traboccanti di storie.
Il museo è stato ideato, progettato e coordinato dall’architetto Donatella Ruttar.
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