Roma, 28 settembre 2024 - MontefalcoMontefalco è senza dubbio la locomotiva regionale. Tanti i vini premiati, a partire dal prestigioso Sagrantino (che, come abbiamo sottolineato più volte, ha finalmente trovato una sua strada precisa, e riteniamo sia quella giusta) per arrivare all’altra tipologia dell’areale, quel Montefalco Rosso dove il sangiovese diventa protagonista. Senza dimenticare il Montefalco Bianco, prodotto da poche cantine, ma da sottolineare anzitutto per l’utilizzo dell’uva trebbiano spoletinoche trova qui la sua dimensione, ma anche e soprattutto nella Doc Spoleto. Rossi e bianchiTornando al sangiovese segnaliamo il Fiommarino di Monte Vibiano, bella novità di questi ultimi anni, un rosso delizioso prodotto a sud-ovest di Perugia. Rimaniamo in ambito rossista, a conferma della biodiversità della regione, per segnalare sia i buonissimi Trasimeno Gamay (che altro non è se non Grenache, ma per un equivoco del passato qui è sempre stato chiamato Gamay), vini freschi, leggiadri e succosi, sia il Ciliegiolo di Narni, che caratterizza la viticoltura del quadrante meridionale della regione.
Rimanendo a sud passiamo a Orvieto e ai suoi grandi bianchi. Il rilancio del comprensorio è iniziato ormai da diversi anni e i risultati si vedono, eccome. Sono ben quattro i vini premiati (dove troviamo anche un delizioso Muffa Nobile), ma soprattutto hanno raggiunto una definizione stilistica che fa emergere bene le caratteristiche delle singole vigne e li proietta in un invecchiamento degno dei migliori vini italiani.
La Doc TorgianoConcludiamo citando la piccola Doc Torgiano: gli ettari sono pochi, le cantine pure, ma il prezioso lavoro fatto decenni fa da Lungarotti ha dato i suoi frutti. Tutti i vini che arrivano dal comune vicino a Perugia sono davvero convincenti, a partire dal Torgiano Bianco Torre di Giano Vigna Il Pino che premiamo quest’anno.
Eccoli:
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