La prima settimana di Borghi d'Europa per '2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale', si
apre con una azione ispirata alla Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate, promossa a
livello nazionale da Co.Mo.Do (Cooperazione per la mobilità dolce).
"Vivere la cultura dello spazio aperto seguendo territorio e paesaggio lungo un filo dolce e continuo a bassa velocità. Ricercare bellezze paesaggistiche e storiche del territorio, ripercorrendole lentamente per riscoprire ogni sua ricchezza culturale, estetica ed emozionale. Con queste premesse riparte il "Mese della Mobilità Dolce" ideato da Co.Mo.Do., con la giornata di punta dedicata alle Ferrovie Dimenticate (giunta alla sua undicesima edizione -prima domenica del mese di marzo), giornata partecipata da centinaia di associazioni locali ambientaliste, di equiturismo, di cicloturismo e trekking che hanno il merito di portare all'attenzione dell'opinione pubblica le linee dismesse, quando l'Italia si muoveva dolcemente fra piccoli centri ed entroterra più profondi, in zone baciate dalla bellezza di paesaggi unici.
L'obiettivo di Co.Mo.Do. non è un'ambizione conservatrice, ma progettuale. Una ferrovia dismessa può diventare tante cose utili: tornare ferrovia se ci saranno le condizioni, diventare una greenway, favorire il recupero di un territorio, trasformarsi in un parco naturale, in un corridoio ecologico. Oppure si può tenerla semplicemente 'congelata', in attesa di progettazioni differenti, ma 'protetta' da ogni degrado.
Il compito di Co.Mo.Do. attraverso l'organizzazione del Mese della Mobilità Dolce è di portare economia green attraverso la mobilità leggera e l'intermodalità in aree a vocazione turistica e paesaggistica, individuando sistemi di reti di percorsi fruibili dal turismo dei bikers e dal turismo familiare, dai cavalieri e dai pedoni coinvolgendo associazioni ed enti locali al dialogo con le Istituzioni perché d'obbligo possano investire nelle infrastrutture verdi, come accade in Europa. Molti percorsi virtuosi di recupero e rilancio avvengono dal basso e dai territori e per questo obiettivo Co.Mo.Do. si impegna ad attivarsi per far conoscere, riscoprire e approfondire con le comunità, le scuole e le organizzazioni locali l'inestimabile patrimonio delle infrastrutture dismesse come beni comuni da salvaguardare per rappresentare risorse su cui impostare uno sviluppo sostenibile del territorio. Un turismo ben progettato e ben gestito può contribuire a dimensioni dello sviluppo sostenibile perché aumenta il capitale sociale dei territori, contribuisce alla crescita dell'occupazione, diffonde la consapevolezza del grande patrimonio naturale e culturale del nostro Paese. Un modo concreto di "fare" per il bene pubblico ed il piacere della scoperta."
Il primo incontro si tiene a Ponte nelle Alpi (BL), presso la Locanda La Stazione , affrontando i temi
della Ferrovia delle Dolomiti e delle produzioni agricole alternative.
Ponte nelle Alpi, grazie al Patrocinio della Civica Amministrazione, è entrato a far parte dei Borghi
del Gusto lungo le Strade Ferrate. Eè previsto l'intervento dell'on.Roger De Menech,Presidente del Fondo per i Comuni Confinanti.
apre con una azione ispirata alla Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate, promossa a
livello nazionale da Co.Mo.Do (Cooperazione per la mobilità dolce).
"Vivere la cultura dello spazio aperto seguendo territorio e paesaggio lungo un filo dolce e continuo a bassa velocità. Ricercare bellezze paesaggistiche e storiche del territorio, ripercorrendole lentamente per riscoprire ogni sua ricchezza culturale, estetica ed emozionale. Con queste premesse riparte il "Mese della Mobilità Dolce" ideato da Co.Mo.Do., con la giornata di punta dedicata alle Ferrovie Dimenticate (giunta alla sua undicesima edizione -prima domenica del mese di marzo), giornata partecipata da centinaia di associazioni locali ambientaliste, di equiturismo, di cicloturismo e trekking che hanno il merito di portare all'attenzione dell'opinione pubblica le linee dismesse, quando l'Italia si muoveva dolcemente fra piccoli centri ed entroterra più profondi, in zone baciate dalla bellezza di paesaggi unici.
L'obiettivo di Co.Mo.Do. non è un'ambizione conservatrice, ma progettuale. Una ferrovia dismessa può diventare tante cose utili: tornare ferrovia se ci saranno le condizioni, diventare una greenway, favorire il recupero di un territorio, trasformarsi in un parco naturale, in un corridoio ecologico. Oppure si può tenerla semplicemente 'congelata', in attesa di progettazioni differenti, ma 'protetta' da ogni degrado.
Il compito di Co.Mo.Do. attraverso l'organizzazione del Mese della Mobilità Dolce è di portare economia green attraverso la mobilità leggera e l'intermodalità in aree a vocazione turistica e paesaggistica, individuando sistemi di reti di percorsi fruibili dal turismo dei bikers e dal turismo familiare, dai cavalieri e dai pedoni coinvolgendo associazioni ed enti locali al dialogo con le Istituzioni perché d'obbligo possano investire nelle infrastrutture verdi, come accade in Europa. Molti percorsi virtuosi di recupero e rilancio avvengono dal basso e dai territori e per questo obiettivo Co.Mo.Do. si impegna ad attivarsi per far conoscere, riscoprire e approfondire con le comunità, le scuole e le organizzazioni locali l'inestimabile patrimonio delle infrastrutture dismesse come beni comuni da salvaguardare per rappresentare risorse su cui impostare uno sviluppo sostenibile del territorio. Un turismo ben progettato e ben gestito può contribuire a dimensioni dello sviluppo sostenibile perché aumenta il capitale sociale dei territori, contribuisce alla crescita dell'occupazione, diffonde la consapevolezza del grande patrimonio naturale e culturale del nostro Paese. Un modo concreto di "fare" per il bene pubblico ed il piacere della scoperta."
Il primo incontro si tiene a Ponte nelle Alpi (BL), presso la Locanda La Stazione , affrontando i temi
della Ferrovia delle Dolomiti e delle produzioni agricole alternative.
Ponte nelle Alpi, grazie al Patrocinio della Civica Amministrazione, è entrato a far parte dei Borghi
del Gusto lungo le Strade Ferrate. Eè previsto l'intervento dell'on.Roger De Menech,Presidente del Fondo per i Comuni Confinanti.