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mercoledì 31 luglio 2019

Giovedì 22 agosto per la XXX edizione della Varia, Patrimonio Umanità Unesco CENAINVILLA a Palmi con i ristoratori del Buon Ricordo




Giovedì 22 agosto 2019, il suggestivo scenario della Villa Comunale di Palmi (Reggio Calabria) farà da cornice a CENAINVILLA, atteso appuntamento gourmet che arricchirà il cartellone dei festeggiamenti della XXX edizione della Varia di Palmi, fra i più suggestivi e tradizionali eventi calabri, tanto da essere stata inserita nella lista dei Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco (www.variadipalmi.eu). L’appuntamento è alle ore 21.30 in uno dei posti più affascinanti di Palmi, con uno straordinario panorama, con affaccio sulla Costa Viola e di fronte la costa siciliana.

Protagonisti saranno 6 ristoratori del Buon Ricordo, invitati dallo Chef Vincenzo Barbieri dell’omonimo ristorante di Altomonte ad imbandire una prelibata Cena con menu a base di pesce, espressione del territorio.

Coinvolti nella serata saranno gli chef dei seguenti ristoranti: Trattoria Guaiane di Noventa di Piave (Venezia), Osteria di Fornio di Fidenza (Parma), Ristorante Antico Borgo di Morano calabro (Cosenza),
Ristorante dell’Hotel Barbieri di Altomonte (Cosenza), Ristorante Sabbia d’Oro di Belvedere Marittimo (Cosenza), Ristorante da Filippino di Lipari: una grande squadra, rappresentativa dell’associazione e costituita da professionisti della ristorazione e appassionati cultori del territorio. Saranno loro a far fare ai commensali un goloso “Giro d’Italia del gusto”. I piatti saranno accompagnati dai vini dalla Cantina Tramontana, simbolo della Costa Viola e grande marcatore identitario dell’antica Enotria.

L’organizzatore dell’evento Vincenzo Barbieri, che tra l’altro è Vice Presidente del Comitato Festeggiamenti della Varia di Palmi, insieme al Presidente Dott. Saverio Petitto, annunciano con grande gioia dei collezionisti dei piatti del Buon Ricordo, che per l’occasione sarà realizzato un piatto in ricordo della serata, dipinto a mano come sempre dai ceramisti di Solimene, artigiani in Vietri.

La cena prevede un costo simbolico e il numero dei partecipanti è limitato. Saranno infatti 300 i posti disponibili per vivere questa grande esperienza con il gusto e i cibi di qualità, immersi in uno scenario magico. La si potrà possibile prenotare attraverso un sistema apposito online sul sito web www.variadipalmi.eu o presso la sede del Comitato Varia (piazza Primo Maggio).

Informazioni: Unione Ristoranti del Buon Ricordo

55 anni d’età, un centinaio di insegne, di cui una decina all’estero: dal 1964 l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche del nostro Paese, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio (a quei tempi scarsamente considerata) ristoranti e trattorie di campagna e di città, dal Nord al Sud. L’URBR è stata la prima associazione fra ristoratori nata in Italia ed è ancora oggi la più diffusa e conosciuta. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di una piacevole esperienza gastronomica da ricordare. Nel loro insieme, ristoranti e trattorie associati rappresentano, con la varietà straordinaria delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana.

STELLE CADENTI, NELLA MAGIA DELLE ACQUE NOTTURNE


Il 10 agosto, per la Notte di san Lorenzo, tradizionale appuntamento a Saiarino di Argenta (FE), dove si incontrano tutte le acque della pianura!

NOI E IL RENO: un fiume di passione! Un viaggio lungo i paesaggi disegnati nei secoli dall'acqua: l'attore Saverio Mazzoni legge brani di Maurizio Garuti, dedicati alla millenaria storia del rapporto tra uomini, fiumi e alluvioni nel nostro territorio

Come ogni anno, nella meravigliosa cornice dell’Impianto Idrovoro di Saiarino, una serata dedicata a cultura, arte e musica! ecco il programma 2019:
ore 21.00
- visita guidata all'impianto idrovoro storico, vero capolavoro Liberty di archeologia industriale - tra fiaccole e candele accompagnati da guide della Bonifica Renana;
 - osservazione e riconoscimento delle stelle sulla riva del canale, con Massimiliano Di Giuseppe;
- mostra Il fascino delle stelle sopra di noi dell’artista Vito Tumiati;
ore 21.30
- letture teatrale Noi e il Reno. Un fiume di passione, con testi dello scrittore Maurizio Garuti, letti da Saverio Mazzoni
ore 22.30 
- Lost in trio, trio acustico disperso in un viaggio musicale senza tempo né confini tra il Pop/Soul internazionale e la canzone d’autore italiana.
Degustazione di prodotti tipici a cura di Bar Trattoria Oasi  e azienda agricola Mariotti.
Ingresso con biglietto unico 5 € – gratuito fino ai 10 anni; prenotazione obbligatoria (0532 808058 - mail info@vallidiargenta.org)

Aeroporto di Fiumicino: si ‘vola’ a zero gravità




Ziano di Fiemme, 30 luglio 2019_Aeroporto di Fiumicino, anno 2019: arriva RestArt, per rigenerarsi durante l’attesa tra un volo e l’altro. Nell’area transiti del principale scalo aeroportuale italiano, si apre una parentesi di puro relax per abbattere lo stress e la stanchezza del viaggio.

Cos’è RestArt.
È un progetto interamente italiano, ideato e realizzato da Starpool, azienda trentina specializzata da oltre 40 anni in wellness concept.
Si tratta di una Dry Float Spa con 2 postazioni in cui provare l’esperienza innovativa e potente del galleggiamento asciutto. Erede moderno, smart e tecnologicamente avanzato delle antiche vasche di sale per la deprivazione sensoriale, offre un’esperienza di comfort maggiore, senza la necessità di doversi spogliare né bagnare, potenzia gli effetti del rilassamento e può essere abbinato a percorsi di Mindfulness o a playlist musicali accuratamente selezionate.
Giochi di luci personalizzabili nel colore perfezionano l’esperienza, che può durare 10 (RestArt Refresh), 20 (RestArt Restore) o 30 minuti (RestArt Regenerate).
Il tempo sembra dilatarsi e, al tempo stesso, trascorre veloce, come in sogno.

Come funziona RestArt.
Non serve spogliarsi né bagnarsi. Basta sdraiarsi e lasciarsi andare.
Un sistema unico e brevettato permette di galleggiare sopra 400 litri di acqua calda.
Si chiudono gli occhi e si parte per il “viaggio”. Il corpo è talmente leggero da galleggiare senza peso e la mente si libera da ogni ormeggio. All’esterno continua il viavai frenetico di un aeroporto in cui transitano, ogni anno, più di 40 milioni di passeggeri. All’interno, avvolti in un abbraccio morbido e setoso, si resta sospesi in un “vuoto” ovattato e accogliente, rassicurante come il ventre materno.


I benefici di RestArt.
Sono molteplici e verificati scientificamente. A livello fisico, riduce stanchezza, dolori muscolari e articolari, contrasta la disidratazione dei tessuti e i gonfiori a piedi e gambe. A livello mentale, favorisce il rilassamento, aiuta a prendere sonno una volta decollati, contrasta l’ansia e la paura di volare. Non solo, è un rimedio per il tanto temuto jet-lag, specialmente in preparazione di un viaggio intercontinentale.

«Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida e molto curiosi di ricevere i primi feedback dai viaggiatori che vorranno provare RestArt – dichiara Riccardo Turri, Ceo Starpool –. Da tre anni in Starpool stiamo lavorando alle nuove applicazioni del dry floating: siamo convinti che il galleggiamento asciutto ricopra un ruolo chiave nei futuri sviluppi del mondo wellness. Ringraziamo l’Aeroporto di Fiumicino per questa preziosa collaborazione e ci prepariamo a offrire una pausa rigenerante ai viaggiatori di tutto il mondo».

Info
RestArt – Dry float spa by Starpool | Area imbarchi E – Aeroporto di Fiumicino, Roma
10 minuti: 18 euro - 20 minuti: 30 euro - 30 minuti: 40 euro

www.restart-spa.com
www.starpool.com

martedì 30 luglio 2019

La settimana gialla: dal 5 all’11 agosto baked potatoes a 5 euro per l’arrivo del ferragosto



Dal 5 all’11 agosto Gialle&Co., il primo ristorante di baked potatoes a Milano, promuove la “settimana gialla”: tre delle ricette Immancabili, tra le più vendute dall’apertura del locale (Mortacci Yours con guanciale, pecorino e crema d’uovo; Crudelicious con prosciutto crudo di Parma, burrata e spinacino, ed Hello Speck con taleggio DOP, speck, mele caramellate e noci) saranno offerte al prezzo speciale di 5€ per tutta la settimana. Per i fedelissimi o per i curiosi che non hanno mai assaggiato la celebre baked potato dal cuore italiano, è certamente un’occasione da non farsi sfuggire prima della chiusura del locale dal 12 al 25 agosto, per poi tornare, come al solito, 7 su 7, pranzo e cena, sempre aperti.

Gialle&Co.

Gialle&Co. è il primo ristorante a Milano che trasforma e reinterpreta in chiave italiana la tipica baked potato inglese. Il primo locale interamente dedicato alla patata cotta al forno e declinata in quindici ricette signature e altre stagionali si trova in zona Moscova. Ce n'è per tutti: dalle Fishytariane alle Veggytariane, dalle Meatariane alle Vegane. Tutto nasce dall'idea di cinque amici, durante un viaggio a Londra. Cercando qualcosa di tipico e poco distante dall'albergo, la compagnia approda in un pub dove la proprietaria acclama a gran voce che qui si possono trovare le migliori baked potatoes della città. Ne ordinano diverse, dalla classica burro panna acida e bacon alla variante con pollo e salse, ma il tasting non è soddisfacente: pesantezza e gusto sciapo. Uno di loro decide quindi di sfidare la proprietaria a cucinare una baked potato all'italiana, in cambio di carpire i segreti della ricetta tradizionale. Quella notte nasce la prima ricetta della baked potato di Gialle&Co., la Threecolore con stracciatella, songino e pomodorini. Dai 7 agli 11 euro le proposte di Gialle&Co. hanno nomi divertenti e ironici, come il concept del locale: si dividono in Fishytariane, per gli amanti del pesce, in Meatariane, per chi non può fare a meno della carne, in Veggytariane e Vegane per il popolo green.
Dodici proposte classiche e altre tre stagionali che arricchiscono la scelta dei menu. I signature dishes di Gialle&Co. sono senza dubbio la Dr. Salmon & Mr. Butter (con salmone affumicato norvegese, burro alle erbe, crème fraîche e semi di zucca); la Mortacci Yours (con guanciale croccante, salsa carbonara e pecorino); la Mamma’s (con ragout alla bolognese, besciamella, parmigiano) e la Semper Green (gorgonzola dolce, porri, pistacchio).


Contatti:
Gialle&Co.
Via A. Volta, 12
20121 Milano
3208986870
moscova@gialleandco.com

Estate ne L’Altra Romagna : dove i campeggi son posti-natura, la Nuova Ruralità si gusta col camper e 31 Comuni Vi aprono le porte per vivere il plein air


In piena estate, con camper, caravan, tende, il turista viaggiatore può vivere e riscoprire la Romagna più verde e rigogliosa, in campeggi-natura, ovvero in agriturismi, aziende agricole e fattorie didattiche aperte ai veicoli ricreazionali.  Un carosello intrigante di strutture e servizi nella campagna di qualità, un viaggio nel Racconto dell'Altra Romagna proposto dai produttori della terra, della tavola e del bicchiere. Nel corollario di 31 Comuni piccoli e grandi che hanno messo a disposizione del turismo itinerante 40 punti sosta camper, 15 aree attrezzate, 6 camper service

Si puo’ consultare e scaricare la guida realizzata dal Gal L’Altra Romagna in collaborazione con la rivista Plein Air cliccando il sottocitato link , e troverete ogni notizia di approfondimento , di dettaglio e tutti i recapiti telefonici e mail :

Scoprire la collocazione dei 10 campeggi (alle pag. 40-41 della guida online citata) , già da sola vale il viaggio. Vicini o dentro al Parco Nazionale delle foreste casentinesi-Monte Falterona-Campigna, al Parco della Vena del Gesso romagnola, ai contrafforti maestosi del massiccio del Fumaiolo e del Monte Comero,questi campeggi  offrono immagini e scenari-natura pittoreschi, romantici , a volte struggenti.
Superfluo sottolineare le possibilità per il visitatore attivo: dai 5 Cammini romagnoli della Fede per il trekk e le passeggiate, strade dimenticate per il cicloturista che non teme salite, mulattiere e sentieri per chi pedala fuoristrada in foreste, radure, crinali... Senza dimenticare la gastronomia romagnola della terra e della tavola...qui felicemente “contaminata” dalle influenze toscane lascito dei cinque secoli di dominazione Granducale.
Così come si può sostare nella campagna quieta e serena della fascia pedemontana  della Via Emilia, alle colline ammantate di vigne ed uliveti, sin alla montagna segnata da boschi, borghi e calanchi, i camperisti incontreranno produttori e gestori di  agriturismi, aziende agricole e fattorie didattiche aperte al popolo dei camper (23 strutture alle pag. 42- 44 della guida online), nella cordialità e calore della migliore tradizione romagnola.
Ma val la pena anche fermarsi nei punti sosta indicati da ciascuno dei 31  Comuni (consultabili dalla pag. 7 alla 38 della guida online), per visitare storia, arte, curiosità del borgo, fare acquisti, frequentare stabilimenti termali, cogliendo altresì l’ opportunità di vivere  feste, sagre, fiere e le tante manifestazioni dell'Estate  nelle piazze di paese, a contatto diretto e sincero con la mitica gente di Romagna !

I 25 Comuni dell'area GAL L'Altra Romagna presenti nella Guida sono (da nord a sud):Castelbolognese - Riolo Terme - Casola Valsenio - Faenza - Brisighella - Modigliana -Tredozio - Castrocaro Terme e Terra del Sole - Dovadola - Rocca San Casciano - Portico di Romagna - Predappio - Premilcuore - Meldola - Civitella di Romagna - Galeata - Santa Sofia - Mercato Saraceno - Sarsina - Bagno di Romagna -Verghereto - Montiano -Roncofreddo - Borghi - Sogliano
I 6 Comuni limitrofi sull'asse della Via Emilia sono: Forlì - Forlimpopoli . Bertinoro - Cesena - Gambettola - Longiano

Parma: il pomodoro della Food Valley è una storia di successo



L’eccellenza italiana in cucina? Nasce con il classico “effetto valanga”. Solo che al posto dell’iniziale palla di neve c’è un pomodoro. Rotolando ha trainato con sé tutte le altre filiere, le conserve, i salumi, i latticini, la pasta e via dicendo, in un crescendo che ha cambiato il volto – e soprattutto le tavole – del Paese. Questa storia avvincente e ricca di colpi di scena non poteva che svolgersi nel territorio di Parma, Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, capitale dell’agroalimentare italiano. 

Il prossimo Tomaca Festival, nel weekend del 31 agosto - 1 settembre, è l’occasione per raccontarla e fare la conoscenza della verdura, anzi frutto (nazional)popolare per eccellenza, da Rita Pavone – il 45 giri di “Viva la pappa col pomodoro” è tra i memorabilia del Museo del Pomodoro, tra Collecchio e Ozzano Taro in provincia di Parma – in poi. Organizzato dall’Azienda Agricola Sperimentale Podere Stuard in collaborazione con i Comuni di Collecchio e Parma, trova il suo spazio nel Settembre Gastronomico il Tomaca Festival, per riunire i grandi protagonisti: la grande distribuzione, le piccole aziende, gli agronomi, i nutrizionisti, gli chef, il circuito dei Musei del Cibo, gli appassionati. Un evento diffuso, che si svolge nei luoghi simbolo della produzione: dalla Corte Giarola, a pochi chilometri da Parma, sede del Museo del Pomodoro, ai Portici del Grano, in pieno centro città, fino ai locali del Podere Stuard. 

In programma la Tomaca Bike, divertente pedalata amatoriale nei luoghi del pomodoro, in partenza alle 9:30 di fronte al Municipio di Collecchio, con pranzo in corte Giarola vicino Parma e laboratori per i più piccoli al museo, un “pranzo rosso” in loco e una “cena rossa” presso il Podere Stuard, una mostra mercato nella giornata di domenica. Numerosi i momenti dedicati allo studio e alla divulgazione dei segreti del pomodoro, anzi, dei pomodori, nelle loro diverse varietà, a partire dal Riccio di Parma, antesignano dell’odierno pomodoro da conserva, salvato dall’oblio. Gli appassionati potranno visitare il “campo catalogo” Stuard-Barilla presso il Podere Stuard, che riunisce piante di pomodoro di ogni genere, partecipare sabato alle 16 alla tavola rotonda alla Corte di Giarola con esperti del settore dedicata al frutto dal punti di vista agronomico, tecnico, nutrizionale. 

Viaggio nel distretto del pomodoro Made in Parma
L’occasione per fare la conoscenza di chi oggi porta avanti il settore: dalle grandi aziende, come Rodolfi, Pagani, Pezziol, alle piccole realtà, come la già menzionata Stuard, che fa ricerca sulle varietà e gestisce una filiera completa, o ancora, l’Azienda Agricola Ca’ d’Alfieri, situata a Bardi, specializzata in orticoltura biologica in serra e a pieno campo, che produce passate di pomodoro e salse, entrambe membri del Club di prodotto Parma City of Gastronomy.

L'apertura di alcune di esse al pubblico, per degustazioni ed esperienze è un momento privilegiato di scoperta del territorio e dei suoi sapori più autentici. Agricoltori e agronomi sono pronti a raccontare l’eccellenza parmigiana, fatta di tradizioni, savoir faire, ostinazione, costanza. Gioca il suo ruolo anche il territorio generoso, con condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli alla coltivazione di piante che solitamente trovano dimora più a sud, come appunto i pomodori. 


Dal pomodoro alla nascita della Food Valley
E l’effetto palla di neve citato prima? È una storia troppo interessante per essere taciuta. Per raccontare cosa lega indissolubilmente il pomodoro a Parma – più che ad altre realtà della Campania e del Sud Italia, tradizionalmente associate a questo prodotto – bisogna fare un passo indietro. 
Arrivato in Italia nel ‘500 sulla scorta dei conquistadores, il pomodoro ha scontato un’iniziale diffidenza durata almeno due secoli, in quanto considerato non commestibile: utilizzato alla stregua di pianta ornamentale, curiosità esterofila da orto botanico, viene finalmente “scoperto” come ingrediente a fine ‘700. Cuocendolo per ore lo privavano dell’acqua fino a trasformarlo in un composto solido come stucco, la “conserva nera”, una sorta di dado che insaporiva e colorava i piatti. Tutto bene, finché in Emilia non accade l‘impensabile: il disastroso crollo del prezzo del grano – dovuto al “dumping”, ovvero le importazioni a basso costo da oltreoceano – costringe gli ostinati contadini emiliani a trovare un’alternativa più redditizia. D’altronde, per ogni crisi c’è un’opportunità da cogliere. Siamo all’inizio del ‘900, si affrontano due scuole di pensiero: se il direttore della Scuola Agraria Carlo Rognoni propone la barbabietola da zucchero da raffinare previo accordo con gli zuccherifici, il direttore della “cattedra ambulante” di Agricoltura Antonio Bizzozero parteggia per il pomodoro, da trasformare direttamente. Sul lungo periodo vince il secondo, il resto è storia.
Con le prime scatole di latta inventate in Francia nasce la produzione di conserve, aprono ben 72 fabbriche: i fabbri locali si specializzano e danno impulso all’industria meccanica agroalimentare che vede Parma leader mondiale ancora oggi. Ma soprattutto il pomodoro “mette tutti in riga”, crea un sistema di filiere cugine o sorelle, che lavorano in sintonia. Chi in estate coltiva il pomodoro in inverno fa salumi, chi produce il Parmigiano Reggiano conferisce il siero ai primi, per nutrire i maiali. Quanto alla filiera della pasta, altra produzione regina del territorio, inutile dire come si sposi bene con il pomodoro – e una generosa spolverata di formaggio grattugiato. È la nascita della Food Valley, così ben raccontata dai Musei del Cibo che sorgono intorno a Parma, membri del Club di Prodotto Parma City of Gastronomy.


A Milano dal 7 al 10 novembre 2019 la seconda edizione del Festival della Peste!

promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto e
dedicato alla contaminazione
tra linguaggi delle arti e pratiche psico-fisiche.

Quattro giorni di performance, concerti, mostre, conversazioni, laboratori, a Milano, nella sede della Fondazione Il Lazzaretto e
in vari spazi della città.

Al centro della seconda edizione:
il tema della vecchiaia per interrogarsi su tempo,
memoria, confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi.

Ingresso gratuito

Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15, Milano
www.illazzaretto.com


Torna anche quest’anno a Milano, dal 7 al 10 novembre 2019, il Festival della Peste!, promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto e dedicato alla contaminazione tra arte, performance, danza, musica e pratiche psico-fisiche. Al centro della seconda edizione, una riflessione sul tema della vecchiaia, inteso come stimolo per interrogarsi su tempo, memoria individuale e collettiva, confronto tra generazioni e trasformazione dei corpi, a partire dai cambiamenti in atto nel contemporaneo.

Saranno quattro giorni di incontri, mostre, conversazioni, laboratori con la volontà di “contagiare” la città a partire dagli spazi della Fondazione in Via Lazzaretto 15 e in altri luoghi come la Chiesa di S. Carlo al Lazzaretto, che ospiterà l’opera vincitrice del premio Lydia! 2019, la Casa Museo Boschi di Stefano, la Casa di Riposo Don Leone Porta e altri ancora.

Obiettivo del Festival della Peste! è favorire processi di trasformazione collettiva e individuale, a partire dalla definizione del programma, risultato di un anno di lavoro, dialoghi, workshop e incontri con artisti, performer, curatori, filosofi, con il coinvolgimento dello stesso pubblico, chiamato a contribuire alla costruzione del Festival ponendo domande, fornendo idee e punti di vista.

Tante le novità e gli ospiti della prossima edizione: tra gli altri, l’attivista Lorella Zanardo che presenterà un nuovo lavoro sulla trasformazione del volto al tempo dell’era digitale; l’artista Elisa Giardina Papa con la nuova performance del progetto When the Towel Drops Vol. 1 Italia su censura e rappresentazione della sessualità femminile nella storia del cinema, frutto di un laboratorio partecipativo ospitato nei mesi scorsi dalla Fondazione; la cantante Camilla Barbarito, in arte Nina Madù che si esibirà in un concerto con musiche originali ispirate alle storie di oggetti del passato raccolte a maggio nel corso di un evento a Il Lazzaretto; il narratore e saggista Gianni Vacchelli con un evento dedicato ai temi danteschi; l’artista Cristina Pancini che coinvolgerà il pubblico in un originale percorso spazio-temporale tra arte moderna e contemporanea, con la partecipazione della Casa Museo Boschi Di Stefano e la Casa di Riposo Don Leone Porta; la danzatrice Cristina Negro che, insieme all’attore Simone Lampis e all'esperta di scrittura creativa Roberta Secchi, presenteranno un laboratorio in cui i partecipanti potranno sperimentare con il proprio corpo “pratiche di risveglio sulla vecchiaia”.
Camilla Barbarito, in arte Nina Madù
Nessun Dorma: Pratiche di risveglio sulla vecchiaia.
Inoltre, da quest’anno il Festival della Peste! si espande al di fuori della Fondazione Il Lazzaretto per aprirsi e coinvolgere sempre di più la città. Sarà infatti la Chiesa di S. Carlo al Lazzaretto – situata proprio al centro del quattrocentesco ex Lazzaretto di Milano a uso dei malati qui ricoverati – ad ospitare la mostra di Gaia De Megni, vincitrice dell'edizione 2019 del premio Lydia! per artisti under30, promosso dalla Fondazione con la mentorship dell'artista Adrian Paci. In dialogo con la particolare archittettura della Chiesa a pianta ottagonale, l’artista proporrà una rielaborazione di sceneggiature cinematografiche attraverso un intervento ispirato al tema del tempo e della memoria collettiva.        

Nata a Milano nel 2014, nell’area dove un tempo aveva sede l’antico Lazzaretto, la missione della Fondazione Il Lazzaretto è, infatti, quella di proporre e sviluppare un metodo di ricerca practice-based, innescando processi di contaminazione. Storicamente il Lazzaretto era il luogo della cura e della separazione dal resto del mondo. Essere una “peste” oggi significa invece aprirsi alle possibili contaminazioni del mondo, camminare sui confini, forzare il limite con ironia e divertimento, provare a cambiare insieme logica e immaginazione.
 Appuntamenti del Festival della Peste! 2019 (in progress

Mostra di Gaia De Megni, vincitrice del premio Lydia! 2019
A cura di: Fondazione Il Lazzaretto
La mostra presenta il lavoro di Gaia De Megni, vincitrice dell'edizione 2019 del premio Lydia! per artisti under30, promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto con la mentorship dell'artista Adrian Paci. Attraverso la rielaborazione di sceneggiature cinematografiche, l’opera propone un dialogo tra spazio e narrazione. La filmografia evocata è quella riconducibile all’immaginario collettivo, quella prodotta dallo spettatore sulla scorta della propria esperienza, quella immateriale, metafisica, visibile solo agli occhi di chi esercita ancora il potere della fantasia.

Macerie di DNA
Opera musicale per voce, corde, tasti e oggetti spettrali
Progetto e ideazione di: Camilla Barbarito, in arte Nina Madù
Concerto di musiche originali ispirate dalla raccolta di vecchi oggetti, lettere, diari, fotografie e documenti vari ritrovati avvenuta negli scorsi mesi nel corso di un evento ospitato dalla Fondazione e che ha coinvolto circa un centinaio di persone, intrigate dall’idea di far parlare il passato.

When the Towel Drops Vol. 1 Italia
Performance artistica su censura e rappresentazione della sessualità femminile nella storia del cinema
Di: Elisa Giardina Papa e il collettivo Radah May
A cura di: Claudia D'Alonzo | In collaborazione con: Accademia G. Carrara di Bergamo e Codici - Ricerca e Intervento | Media partner: CheFare, Digicult
Il progetto artistico in progress del collettivo Radha May (Elisa Giardina Papa, Bathsheba Okwenje, Nupur Mathur) esplora le rappresentazioni censurate della sessualità femminile dagli anni Cinquanta, attraverso sequenze mai viste di film e documenti provenienti dall’archivio della Revisione Cinematografica. Scene tagliate e i documenti redatti dalla commissione di censura cinematografica diventano un archivio basato su un paradosso: proprio ciò che è stato rimosso in passato racconta nel presente le trasformazioni della società su temi quali la sessualità, il pudore, la moralità, il potere nel corso di decenni di grande cambiamento nel paese. Il materiale così raccolto è stato al centro di un laboratorio partecipato condotto dall'artista Elisa Giardina Papa. Da questo percorso nasce una versione inedita della performance durante la quale i partecipanti al laboratorio daranno corpo e voce ai documenti e ai momenti storici che testimoniano.

Nessun Dorma: Pratiche di risveglio sulla vecchiaia. Scritti – corpi - visioni
Laboratorio pratico aperto a tutti, performance, esperienze di improvvisazione/composizione in sottogruppi con condivisione finale. 
Condotto da: Simone Lampis, Cristina Negro, Roberta Secchi.
Durante l'anno, la Fondazione Il Lazzaretto ha ospitato un laboratorio nel quale il tema della “vecchiaia” ha incontrato i corpi e le menti dei giovani partecipanti con cadenza regolare. Tre conduttori - danzatrice, attore, esperta di scrittura creativa - si sono alternati e combinati nel guidare gli incontri con il gruppo, formato da persone che si conoscono già da diversi anni di pratica laboratoriale. Ne sono emerse improvvisazioni, coreografie, scene, movimenti, oggetti, gesti, parole, frasi, scritti. Durante il Festival della Peste!, il pubblico sarà coinvolto a sua volta nell’esperienza: avrà spazio per improvvisare, creare, fare, comporre e dire.

Un'ora sola ti vorrei, più ventitré minuti
Da un’idea di: Cristina Pancini
Per e con: Fondazione Il Lazzaretto, Casa Museo Boschi Di Stefano, Casa di Riposo Don Leone Porta.
Con la collaborazione di: Federico Primavera (elaborazioni sonore)
Tra La Fondazione Il Lazzaretto, la Casa Museo Boschi Di Stefano e la Casa di Riposo Don Leone Porta ci sono pochi minuti a piedi. Un’ora sola ti vorrei, più ventitré minuti, nasce dalla voglia di percorrerli, per fare incontrare queste realtà. Il pubblico sarà in movimento tra arte moderna e contemporanea, perché spalancano lo spazio e il tempo e insegnano a incontrarsi. Si prenderà tempo per aver cura l’un l’altro, soprattutto se fragile, perché c'è bisogno di rivoluzioni delicate: è grazie a certi incontri che il mondo si riempie di possibilità.

1 Museo+1 Kit = 3 Strumenti
Workshop rivolto a persone anziane, ai loro parenti e caregivers, agli operatori e al pubblico interessato.
Condotto da: Maria Chiara Ciaccheri e Anna Chiara Cimoli
Il museo può essere un luogo d'interlocuzione e apprendimento, una possibilità di socializzazione di memorie e intuizioni sul tempo della vecchiaia. A partire da un kit di pratiche ed esperienze elaborato nel corso di aggiornamento per professionisti della cultura DIVENTARE ANZIANI / RIMANERE PUBBLICI, il workshop sarà l’occasione per sperimentare attività finalizzate a familiarizzare con nuovi approcci per il coinvolgimento delle persone anziane, da declinare poi in autonomia e da insegnare ad altri. Al workshop sono invitate persone anziane con un interesse per la cultura, ma anche operatori, figli e nipoti, badanti e curiosi. Con loro, si sperimenteranno attività di facilitazione all’opera d’arte, lavorando a coppie o piccoli gruppi: le attività potranno essere ripetute anche a casa, oppure in museo, e insegnate ad altri.

Esercizi di filatura del tempo tra arte e bioenergetica
A cura di: Chiara Ronzoni e Gianni Moretti
Esercizi di filatura del tempo è un percorso laboratoriale portato avanti durante l’anno negli spazi della Fondazione Il Lazzaretto in cui partecipanti hanno sperimentato il senso dell’invecchiare in una prospettiva collettiva e comunitaria mettendo in sinergia i metodi della bioenergetica con un lavoro artistico espressivo. Il Festival della Peste! sarà un momento per restituire al pubblico questo percorso, le memorie del gruppo e le sue trasformazioni.

LAGO FILM FEST NON È SOLO CINEMA, SPETTACOLI, CONCERTI, WORKSHOP E PERFORMANCE, MA È ANCHE ENOGASTRONOMIA E SOSTENIBILITÀ Revine Lago, Treviso



Lago Film Fest è diventato un appuntamento estivo che congiunge
cultura, formazione e intrattenimento. Da quindici edizioni si impegna
a fare del borgo di Lago un luogo di convivialità grazie al sostegno
di diverse realtà locali che per l’occasione forniscono i loro ottimi
prodotti artigianali.
A Lago dunque si mangia e si beve tutte le sere agli stand predisposti
nel Vicolo Carlettin e al Parco Archeologico del Livelet. Qui si può
degustare il celebre “panin con il pastin“, fatto da sapienti mani di
chef con eccellenti prodotti locali a chilometro zero tra cui il
Magrello di capra bio della Latteria Perenzin, il Grillo di Colmajor
della Latteria Sociale di Tarzo e Revine Lago e il Formaggio Piave
DOP oppure il piatto speciale del giorno, preparato con gli
ingredienti bio di NaturaSì. Non solo alla sera si possono gustare
specialità locali, se durante il pomeriggio o a tarda sera venisse
voglia di uno spuntino, Dolomais propone le croste di polenta, foglie
di mais delle Dolomiti, fatte solo di farina, acqua delle Dolomiti e
sale.
Da abbinare alle diverse proposte culinarie si potrà scegliere tra un
buon bicchiere di Verdiso di Perlage, le birre artigianali di Mr.Sez
oppure i succhi di frutta bio, i tè freddi bio, i soft drinks e le
toniche della linea Bevande Futuriste.
Lago Film Fest crede nella sostenibilità, nel limitare il consumo di
materie prime non rinnovabili. E lo dimostra eliminando il consumo
della plastica, risultato ottenuto grazie alla decisione di diffondere
solo bicchieri riutilizzabili su cauzione all’interno di tutte le aree
del festival, e promuovendo comportamenti consapevoli: ecco, quindi,
che la vendita di bottiglie e l’utilizzo di bicchieri usa e getta in
plastica sono stati banditi in favore di erogatori d’acqua di rete
deputata, vitalizzata e gratuita posti in diversi punti del paese.
ll supermercato NaturaSì Ariele di Conegliano ha rifornito di prodotti
biologici tutte le dispense indirizzate al folto gruppo di volontari
che anche quest’anno hanno collaborato alla realizzazione del
festival. Per tutti loro da Naturasì in omaggio le borracce in acciaio
riciclabile al 100% per liberare l'acqua dalla plastica.
I PARTNER CHE FANNO COSE BUONE E SOSTENGONO IL FESTIVAL
NATURASì
NaturaSì da sempre considera fondamentale la formazione di individui
liberi e responsabili, promuovendo una sana vita culturale. La
collaborazione con il Lago Film Fest rinforza l’impegno dell’azienda
verso la promozione artistica. E proprio la condivisione di ideali ha
portato, 33 anni fa, un gruppo di ragazzi a fondare la prima comunità
del bio in Italia, proprio nella Marca Trevigiana. Con lo stesso
spirito di condivisione e la volontà di far meglio giorno dopo giorno,
oggi NaturaSì è una realtà che si impegna per creare una comunità che
faccia dello sviluppo della cultura e della consapevolezza la propria
missione.
DOLOMAIS -Foglie di mais delle Dolomiti- di Angelo e Ramona di Lentiai
L'idea di valorizzare al meglio le "croste de polenta", ossia la
polenta che rimane attaccata al paiolo dopo che è stata versata sul
tagliere, è venuta alla famiglia di Angelo e Ramona di Lentiai. La
polenta è un piatto che si trova spesso negli agriturismi come nel
conosciuto "Bon Tajer" di Lentiai sito in località S. Gervasio. Angelo
e Ramona titolari del posto hanno ricercato nell'offerta dei loro
piatti il recupero dei sapori antichi aggiungendo nuove idee e
sperimentando. Le croste della polenta sono state inizialmente
adoperate come guarnizione dei piatti ma, visto l'apprezzamento delle
persone, hanno acquisito nel tempo una loro collocazione in varie
portate o consumate da sole.
Le croste di polenta hanno avuto tanto successo da stimolare i gestori
del “Bon tajer” Angelo, Ramona il fratello Massimo e i figli
Alessandro e Francesco a compiere un nuovo investimento con la
creazione di un marchio: "Dolomais" - Foglie di mais delle Dolomiti -
fatte solo di farina di mais, acqua e sale.
BEVANDE FUTURISTE
Con il suo reparto di Ricerca e Sviluppo, Bevande Futuriste ha la
missione di creare prodotti sempre più sani e sostenibili. Sano
significa ricercare la migliore materia prima: la frutta di DiFrutta
Bio è scelta all’origine, colta a perfetta maturazione e certificata
biologica, così come le foglie del tè verde Sencha utilizzate nei
ama_tè bio. Altri obiettivi prefissati sono la diminuzione dello
zucchero aggiunto nei prodotti e l’uso di un packaging sostenibile
come il vetro e la carta riciclata.
PERLAGE WINERY
Perlage è la prima azienda biologica delle colline del Conegliano
Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, certificata fin dal 1985, oggi
anche a certificazione biodinamica e vegana. L'attenzione di Perlage
alla sostenibilità in viticoltura abbraccia l'intero processo
produttivo, dalla scelta del terreno più adatto, sino alla vendita
del vino al cliente finale. Partendo da un vigneto sano e gestito in
maniera accorta, con una costante presenza sul campo di tecnici e
viticoltori specializzati, si ottengono importanti risultati anche in
cantina, dalla riduzione di solforosa nei vini alla particolare
attenzione per il mondo vegano. Il marchio Perlage è sinonimo di vini
biologici di qualità ed eleganza, competenze aziendali e passione di
chi vi lavora, ricordo delle origini e rispetto per il futuro.
CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FORMAGGIO PIAVE DOP
Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Piave DOP partecipa a Lago
Film Festival in quanto questa manifestazione sposa i temi del cibo
sano e della sostenibilità, difatti il Consorzio ha tra le sue
principali funzioni la salvaguardia delle caratteristiche della DOP
nonché la sua promozione in tutti i mercati nazionali e
internazionali. La qualità del prodotto viene salvaguardata tramite
una serie di rigidi controlli che riguardano sia la materia prima sia
l’aspetto produttivo; i produttori infatti devono attenersi alle
“regole” previste dal disciplinare di produzione e sono posti a
controlli da parte di un ente certificatore. La qualità della materia
prima è di fondamentale importanza, il latte viene ottenuto da razze
bovine tipiche dalla provincia di Belluno e alimentate da foraggio di
prato polifita stabile che da al latte le sue preziose
caratteristiche. I metodi di allevamento sono fortemente legati al
territorio e alla tradizione con l’adozione spesso della stabulazione
libera e a volte con monticazione nei mesi estivi. La qualità e la
sostenibilità sono quindi garantite dalle rigide prescrizioni cui si
attengono i nostri allevatori.

Vatolla: Terre di Campania lancia i suoi Tourist Point




Vatolla: Terre di Campania lancia i suoi Tourist Point

Dopo le esperienze di gestione di beni culturali, l’Associazione comincia un nuovo progetto di valorizzazione dei territori campani. Il primo TDC Touristi Point inaugurato a Vatolla, in occasione della Festa della Cipolla che proseguirà fino al 25 agosto.

Prende il via a Vatolla, borgo dell’entroterra Cilentano famoso per aver ospitato, nel ‘600, il filosofo Giambattista Vico e per essere il luogo di produzione dell’omonima varietà di cipolla, un nuovo progetto dell’Associazione Culturale Terre di Campania. L’associazione, da sempre impegnata in progetti concreti di valorizzazione e promozione dei territori e delle tipicità della nostra regione, ha inaugurato, proprio a Vatolla, il primo Terre di Campania Tourist Point: una nuova sfida nel panorama dell’offerta turistica regionale. Si tratta di punti di informazione turistica, affiliati alla rete di Terre di Campania, aperti e gestiti da cittadini amanti della loro terra d’origine, dove il visitatore può reperire tutti gli elementi utili a conoscere il territorio accompagnato da persone del posto, per vivere un’esperienza turistica autentica e genuina. I Terre di Campania Tourist Point avranno lo scopo di promuovere il territorio su cui essi sorgono attraverso la diffusione di informazioni e materiale divulgativo, la produzione di contenuti utili e interessanti e l’organizzazione di eventi e attività culturali. I Terre di Campania Tourist Point potranno essere creati e gestiti sia da associazioni locali, sia da privati cittadini, siano essi professionisti oppure semplici appassionati desiderosi di far conoscere la propria terra.  Nel borgo cilentano sarà l’Associazione Cipolla di Vatolla, già fortemente attiva nella valorizzazione del prezioso ecotipo locale grazie soprattutto all’organizzazione della Festa della Cipolla, a gestire il primo Terre di Campania Tourist Point. Quest’ultimo è stato inaugurato proprio in occasione della sesta edizione della Festa della Cipolla di Vatolla, che proseguirà fino al 25 agosto. Tutte le informazioni sui soggetti che aderiranno, comprese quelle utili per il visitatore/turista interessato ad entrare in contatto con i Terre di Campania Tourist Point saranno presto disponibili sul portale web www.terredicampania.it.  L’obiettivo è quello di creare una rete virtuosa di persone ed enti fortemente interessati e motivati a far crescere il proprio territorio dal punto di vista dell’immagine e dei servizi turistici. A tal fine Terre di Campania mette a diposizione di chi vorrà aderire alla nuova proposta progettuale tutto il proprio know-how maturato nei lunghi anni di attività impiegati nella gestione di beni e luoghi di accoglienza e nella realizzazione di progetti di promozione turistica. Una nuova opportunità, dunque, per valorizzare e far conoscere tutto ciò che di buono e bello la nostra regione ha da offrire, a cui già anche altre realtà territoriali hanno scelto di aderire.
Per scoprire come aderire al progetto Terre di Campania Tourist Point è possibile scrivere a: segreteria@terredicampania.it

lunedì 29 luglio 2019

ASSOVINI SICILIA CELEBRA L’ESTATE 2019


Un ricco programma di eventi aspetta appassionati e winelovers per conoscere da vicino vini, gastronomia, storia e cultura dell’isola più bella del Mediterraneo

Un’estate densa di appuntamenti, eventi e occasioni da trascorrere in famiglia o con gli amici, degustando del buon vino, guardando le stelle, facendosi trascinare dal ritmo della musica o assaporando i piatti tipici di un territorio unico al mondo: la Sicilia.
Anche per quest’anno Assovini Sicilia, l’associazione nata nel 1998 che riunisce 90 tra le principali aziende dell’enologia siciliana, promuove un interessante calendario di eventi estivi che permetteranno a turisti, appassionati e winelovers di andare alla scoperta dell’isola più grande del Mediterraneo, un “continente vitivinicolo” dai mille volti ed espressioni. Non solo vino però, ma anche musica e cultura, il tutto in un’atmosfera magica come solo la Sicilia può creare.

RASSEGNA CALICI DI STELLE
Il 10 agosto di ogni anno, la notte di San Lorenzo, nelle piazze e nelle cantine italiane gli enoappassionati sono protagonisti del brindisi più atteso dell'estate. Movimento Turismo del Vino e Città del Vino, l'associazione dei comuni vitivinicoli d'Italia, si uniscono per dare vita ad un evento che si sviluppa con una miriade di appuntamenti, dalla Val d'Aosta alla Sicilia. Vino e offerta culturale, insieme alla magia dei territori sotto le stelle, sono l'abbinamento vincente della manifestazione, in una formula che unisce la filosofia del buon bere a eventi, spettacoli, design e arte. 

Tra le cantine aderenti:

  1. FIRRIATO
Evento: Il tradizionale appuntamento del 10 agosto, per la notte di San Lorenzo, a Baglio Sorìa, sarà anticipato venerdì 2 agosto a Cavanera Etnea: dalla Terrazza de La Riserva Bistrot, con l’Etna sullo sfondo scintillante di tutta la sua ammaliante bellezza, ammirare il cielo sarà ancora più emozionante. La notte di stelle e vino emozionerà ospiti e appassionati con visite tra le vigne, wine tasting, i raffinati abbinamenti tra i piatti del bistrot e le etichette Firriato, con brindisi al chiaro di luna e tanta buona musica. Per il 10 agosto la famiglia Di Gaetano aprirà invece le porte dell’incantevole ed ammaliante Baglio Sorìa Firriato Wine Resort per regalare ad appassionati e winelovers una serata indimenticabile. La notte, come il cielo, diventerà memorabile grazie ad un percorso che mette insieme visite guidate, wine tasting esclusivi, degustazioni gourmet e poi ancora arte (pittura estemporanea), musica, il dj set al Sorìa Sky Lounge e per concludere gli splendidi colori dei fuochi d’artificio.
Date: 2 agosto e 10 agosto 2019
Info e prenotazioni 2 agosto: https://calicidistelle-etna.it
Info e prenotazioni 10 agosto: https://calicidistellefirriato.it

  1. ALESSANDRO DI CAMPOREALE (PA)
Evento: Kaid sotto le stelle è l’occasione per brindare all’inizio della vendemmia al chiaro di luna. Il 10 agosto la tenuta di famiglia apre le porte al pubblico per visite guidate e degustazioni nell’atmosfera magica della notte di San Lorenzo.  Non mancheranno telescopi puntati al cielo e astrofili a spiegare le stelle, suggestioni artistiche e occasioni per conoscere i prodotti di eccellenza della gastronomia siciliana.
Data: 10 agosto 2019
Info e prenotazioni: www.alessandrodicamporeale.it

  1. DONNAFUGATA
Evento: la notte del 10 agosto, la Tenuta Donnafugata a Contessa Entellina si accende con le luci, i suoni e i colori dell’appuntamento, ormai imperdibile, per quanti amano il vino e sono curiosi di conoscere a fondo i territori e le tecniche di produzione. L’evento ha inizio con la visita dei vigneti al chiaro di luna e con una performance artistica, ogni anno diversa, tra i filari. Segue il tour della cantina di vinificazione e una straordinaria degustazione nell’affascinante giardino della tenuta, dove la musica dal vivo corona la memorabile serata.
Data: 10 agosto 2019
Info e prenotazioni: www.donnafugata.it

  1. FEUDO ARANCIO
Evento: la notte del 10 agosto in cantina si terrà una “maratona” jazz con gli allievi dei Conservatori di Palermo e Trapani. Sarà inoltre possibile visitare la barricaia e prendere parte alle degustazioni di vini.
Data: 10 agosto 2019
Info e prenotazioni: www.feudoarancio.it


CANTINE GULINO
Evento: DEGUSTAZIONE IN CANTINA E VISITA AI VIGNETI. Degustare significa conoscere, fare esperienza dei sapori e dei profumi unici che rievocano la tradizione culturale di questo angolo di Sicilia, per secoli al centro della storia del Mediterraneo. La degustazione dei vini non è un’attività riservata solo ad esperti sommelier: è un’esperienza sensoriale e culturale che tutti possono vivere. La cantina propone diverse tipologie di degustazioni che prevedono la passeggiata nei vigneti e la visita alla cantina con l’antico palmento.
Info e prenotazioni: www.cantinegulino.it

SETTESOLI
Evento: MANDRAROSSA VINEYARD TOUR. Evento di due giorni dedicato agli appassionati dell’enogastronomia di qualità, della cultura contadina, del vino, dello sport e della natura. L’evento si svolgerà il 7 e l’8 Settembre. Un programma ricco di novità e molto variegato, alla scoperta di un patrimonio incontaminato, dei vigneti baciati dal sole, dove si andrà alla scoperta della tradizione della vendemmia, i vini Mandrarossa e i cibi della cucina contadina.
Data: 7 ed 8 settembre 2019
Luogo: Menfi
Info e prenotazioni: www.cantinesettesoli.it

PLANETA
Evento: Teatro_IL CUNTO DI MIMMO CUTICCHIO. Sarà Mimmo Cuticchio il protagonista del più importante evento estivo nella tenuta dell’Ulmo di Planeta, presso Sambuca di Sicilia (Ag). Prima dell’inizio, passeggiata con aperitivo.
Data: 2 agosto 2019
Luogo: Ulmo, Sambuca di Sicilia
Info e prenotazioni: www.planeta.it

Evento: Musica_PLANETA SANTA CECILIA IN MUSICA. Anche quest’anno si rinnova l’esperienza dei concerti al tramonto di Planeta Santa Cecilia in Musica, con la preziosa collaborazione del maestro Giovanni Bietti. Il progetto è nato dal desiderio di legare a quest’arte la tenuta di Noto, dove nasce il Nero d’Avola Santa Cecilia che porta il nome della famiglia e della patrona della Musica.
Data: 3 agosto 2019
Luogo: Planeta Buonivini, Noto
Info e prenotazioni: www.planeta.it

Evento: Musica_TRAMONTI MUSICALI. Nella tenuta di Ulmo a Sambuca di Sicilia ogni giovedì e venerdì d'estate vanno in scena i Tramonti musicali, aperitivi con vista sulle vigne a base di buon vino e con un sottofondo musicale di qualità. 
Data: agosto 2019
Luogo: Ulmo, Sambuca di Sicilia - Buonivini, Sambuca di Sicilia
Info e prenotazioni: www.planeta.it

FEUDO PRINCIPI DI BUTERA
Evento: SUNSET APERITIF. Tre gli aperitivi previsti nel coro del mese di luglio in Tenuta: serate aperte a wine lovers, turisti e agli amici dei vini Principi di Butera.
Info e prenotazioni: www.principidibutera.it


GIUSEPPE UNCINI / TERMOLI 2019 a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio 3 agosto 2019 – 12 gennaio 2020 opening: 2 agosto ore 18.30



MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termolivia Giappone – Termoli (CB)
www.fondazionemacte.com

Dal 2 agosto 2019 al 12 gennaio 2020 il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta la mostra Giuseppe Uncini / Termoli 2019, a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio.
Si tratta del primo progetto espositivo della programmazione per il biennio 2019 – 2020 del neonato museo molisano, inaugurato lo scorso aprile con un nuovo allestimento curato da Laura Cherubini e Arianna Rosica della collezione dello storico Premio Termoli.

In continuità con il progetto di riscoperta e rilettura scientifica delle oltre 470 opere appartenenti al patrimonio del Premio Termoli avviato dal MACTE al momento della sua apertura, la mostra dedicata a Giuseppe Uncini (Fabriano, 1929 – Trevi, 2008) si configura come la prima di una serie di esposizioni personali dedicate ai principali esponenti della ricerca artistica italiana che nel corso del tempo hanno partecipato al Premio – istituito nel 1955 – generando opere che sono entrate a far parte del patrimonio del Comune molisano. Seguendo tali linee guida, l’obiettivo che il MACTE intende perseguire a partire dalla mostra Giuseppe Uncini / Termoli 2019 è quello di valorizzare la storia del Premio Termoli, rendendo la Collezione Permanente del Museo luogo e punto di partenza per un dialogo e un confronto tra artisti di diverse generazioni, grazie a un programma espositivo che, accanto agli approfondimenti sui maestri dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta, contempli la realizzazione di una serie di mostre dedicate ad artisti contemporanei, aperte a linguaggi differenti, dal design all’architettura, dalla video arte alla fotografia.   

La mostra Giuseppe Uncini / Termoli 2019 raccoglie undici opere appartenenti ai diversi periodi della ricerca del maestro marchigiano, dalle sperimentazioni dei primi anni Sessanta, caratterizzate dall’uso del cemento armato come elemento centrale della sua scultura, alla parentesi pittorica connessa alla riflessione sulle strutture primarie e sull’ombra della metà degli anni Settanta, sino alle soluzioni più mature degli anni a cavallo tra Novanta e Duemila, in cui il rapporto con l’architettura e con lo spazio – espositivo e ambientale – è andato definendosi come fulcro della sua produzione.

Le opere di Uncini selezionate dai due curatori, di diverse dimensioni e tecniche – dalle grandi sculture appartenenti al ciclo degli Spazi-ferro e degli Spazi-cemento, alle inedite e originali sculture in ceramica e ferro dei primi anni Duemila – saranno distribuite all’interno della grande sala centrale del MACTE in un percorso espositivo circolare progettato dal designer Andrea Anastasio che, oltre a proporsi come un tragitto punteggiato da opere emblematiche dei diversi cicli di ricerca dell’artista di Fabriano, sarà in grado di restituire allo spettatore tutta la duttilità creativa di Uncini assieme alla sua capacità di adottare, all’interno di una continuità formale e poetica, soluzioni linguistiche e materiali continuamente differenti.

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo, a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio. La pubblicazione verrà presentata in autunno all’interno del programma di appuntamenti MACTE incontri, che con cadenza mensile animeranno la mostra per tutta la sua durata.