“Brasile, Canada e Messico i paesi più promettenti”
Bibano di Godega (TV), 7 ottobre 2025 - Gli Stati Uniti rimangono un mercato molto importante per il vino italiano. Per cercare di compensare, almeno in parte, il significativo impatto dei dazi sul vino negli USA è necessario trovare nuovi sbocchi. “Il gruppo Bottega Spa è presente in tutto il mondo (in oltre 150 paesi), ma può crescere ancora nei prossimi anni. Per fare ciò non si deve perdere tempo e occorre preparare dei piani di sviluppo per trovare nuovi mercati. In questo momento i più promettenti in assoluto per il nostro prodotto sono Brasile, Messico e Canada, ma anche alcuni paesi arabi emergenti compresa l’Arabia Saudita, poi l’Africa equatoriale e meridionale tutti i paesi turistici. In crescita anche il sud est asiatico e l’Australia”, ha dichiarato Sandro Bottega, imprenditore del vino e leader di Bottega spa, tra i leader in Italia nella produzione di Prosecco. Ad agosto sono entrati in vigore i dazi al 15% sul vino e le aziende italiane attendono aiuti dallo stato per proseguire serenamente con le proprie attività: “Ad oggi le istituzioni non ci hanno ancora aiutato, ma confidiamo che possano intervenire al più presto soprattutto con piani concreti che dovrebbero essere condivisi con l’industria agroalimentare, la quale può infatti fornire tutte le indicazioni necessarie per creare azioni efficaci. Gli aiuti, secondo noi di Bottega Spa, potrebbero riguardare: stand collettivi nelle principali fiere internazionali che permettano di elevare l’immagine delle aziende e dei prodotti italiani; supporto nelle iniziative di tasting e promozione nei punti vendita dei paesi in cui si vogliono dedicare le risorse; supporto nelle azioni di comunicazione e nelle relazioni pubbliche e supporto nell’adozioni di personale commerciale - soprattutto italiano - che viaggia o di italiani all’estero”, ha aggiunto il noto imprenditore del vino. Infine, un commento sul problema della ‘cantine piene’ segnalato da diversi produttori: “È un problema reale che va affrontato. Ci sono degli eccessi ma anche delle situazioni ancora normali. In generale c’è il 5% in più di vino perché alcuni produttori ne hanno davvero tanto, ma per altri non è così e lo hanno già finito. Per smaltire quello in eccesso occorrerebbe realizzare prodotti alternativi a base di vino e/o ricorrere a nuovi mercati che lo possano assorbire come, appunto, Brasile, Messico e Canada”, ha concluso Sandro Bottega.
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