Il
Consorzio parteciperà alla XV edizione della biennale, prevista a Bra dal 19 al
22 settembre, con stand, degustazioni, focus sul Parmigiano Reggiano di
montagna, coinvolgimento dei caseifici e partecipazione ai laboratori Slow Food
Reggio Emilia, 17 settembre 2025 – Dal 19 al 22 settembre torna Cheese, il più grande
evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme
del latte. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, main partner
dell’iniziativa biennale organizzata dalla Città di Bra e da Slow Food,
parteciperà a questa XV edizione con uno stand all’interno della
piazza dei partner, degustazioni in pairing con i prodotti d’eccellenza di
Cantine Bava, Cocchi, Godivino, QBA, Tequila
Curado e Venchi, focus sui temi della biodiversità e della
versatilità della Dop, coinvolgimento dei caseifici presenti con un
momento dedicato al racconto della propria realtà produttiva,
approfondimento sulla figura del battitore e sui prati stabili,
presenza del prodotto all’interno dei laboratori Slow Food.
Il programma degli appuntamenti è ricco
e articolato (dove non diversamente indicato, si svolgeranno presso lo stand
Parmigiano Reggiano; le degustazioni sono gratuite su prenotazione presso lo
stand il giorno stesso dell’evento). Si parte venerdì
19 con un approfondimento su Razze bovine: il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse (ore 11:00, con degustazione), seguito dall’appuntamento Slow Food Il mio posto è la montagna (ore 13:00)
con la partecipazione di Ferme Audenino (produttrice del Presidio Slow Food dei
prati stabili e dei pascoli), Simone Franza (produttore del Presidio dei prati
stabili e pascoli in Val Chisone in Piemonte) e Camilla von Burgsdorff
(GrowWise), e la moderazione di Tecla Biancolatte (La Repubblica - Il Gusto);
dal dialogo Pascoli e
paesaggi agrari storici, come tutelarli e valorizzarli (ore 15:00) con Cristina Ferrarini (produttrice del Presidio Slow Food
della pecora Brogna - “Paesaggio storico degli Alti Pascoli della Lessinia”), Federica
Romano, (coordinatrice di programma della cattedra UNESCO "Paesaggi del
Patrimonio Agricolo" dell’Università di Firenze e direttrice
dell’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico E.T.S.), Antonio
Santoro (vicedirettore cattedra UNESCO “Paesaggi del Patrimonio Agricolo” dell’Università
di Firenze) e Ugo Scalabrini (produttore di Parmigiano Reggiano) con la
moderazione di Jacopo Goracci (Slow Food Italia), e dall’Aperitivo Time in abbinamento ai vini Alta Langa Docg di Cocchi (ore 18:00).
Sempre venerdì è inoltre prevista una degustazione
con i prodotti dell’Emilia-Romagna (ore 12:00, stand Regione
Emilia-Romagna).
Sabato
20 si apre con Mestieri
antichi: il battitore di Parmigiano Reggiano (ore 11:00, con degustazione), dedicato alle figure chiamate a
“espertizzare” ogni singola forma della Dop prima che venga immessa sul mercato,
seguito dall’incontro dedicato al Presidio dei
prati stabili e dei pascoli (ore 13:00) con gli interventi di Giampiero
Lombardi (Università di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e
Alimentari DISAFA), Serena Milano (direttrice generale di Slow Food Italia), Chiara
Murano (Eataly) e Francesco Sottile (Dipartimento di architettura
dell’Università di Palermo, vicepresidente Slow Food Italia, membro del board
di Slow food Internazionale); dal pairing con i
prodotti di Venchi (ore 15:00) e dall’Aperitivo Time con i vini di Godivino (ore 18:00). La
giornata si completa con Parmigiano
Reggiano e QBA, dedicato allo sposalizio tra la Dop e
il mondo delle birre artigianali (ore 18:30, stand EVISO).
Domenica
21 sarà la volta della degustazione gratuita su
prenotazione Panorama di
montagna - Caseificio Rosola di Zocca (ore 11:00);
del secondo incontro Il mio posto
è la montagna (ore 13:00) con la partecipazione di Loretta
Bellelli e Matteo Govi (Paesaggio rurale storico delle praterie e dei canali
irrigui della Val d’Enza), Ernesto Benfari (produttore del Presidio dei prati
stabili e pascoli), Riccardo Marchioro (referente dei giovani produttori veneti
del Presidio Slow Food della razza Rendena), Alessandra Spada (produttrice del
Casecc del Montefeltro) e la moderazione di Jacopo Fontaneto (La Repubblica
- Il Gusto); di un nuovo appuntamento per scoprire il mestiere del battitore (ore 15:00, con degustazione) e di un Aperitivo Time dedicato alla mixology con Tequila Curado (ore 18:00) e la partecipazione del global
ambassador Francesco Angotti. Fuori dallo stand, il Parmigiano Reggiano sarà
protagonista di una degustazione organizzata
dalla Regione Emilia-Romagna (ore 17:00, stand Regione
Emilia-Romagna).
Infine, lunedì
22 la mattinata sarà riservata alle scuole con i
laboratori Alla scoperta
del Parmigiano Reggiano: storia, cultura, tradizione e… degustazione! (dalle ore 10:00 alle ore 12:00), con degustazioni guidate di diverse
stagionature a cura dei maestri assaggiatori APR; mentre nel pomeriggio andrà
in scena il terzo appuntamento de Il mio posto
è la montagna (ore 13:00), con la partecipazione di Simone
Franza (produttore del Presidio dei prati stabili e pascoli in Val Chisone - Piemonte),
Carlo Mazzoleni (produttore del Presidio Slow Food dello Storico Ribelle e del
Furmàcc del féen) e Lara e Silvia Pennati (produttori Presidio Slow Food dei
prati stabili e dei pascoli), con la moderazione di Carla Coccolo (Slow Food
Italia).
Il focus sarà
dunque sulla produzione in montagna, con un
particolare approfondimento sui giovani produttori. Il
Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto Dop ottenuto in questa
area geografica, con oltre il 21,7% del totale: nel 2024 la produzione degli 84
caseifici di montagna della Dop ha superato le 884.000 forme, con un aumento del +2,6% sul 2023 e del +15,4% sul 2016, anno in cui è stata
inaugurata la politica del Consorzio di rilancio e valorizzazione di questa
produzione. In crescita anche
la produzione di latte, con oltre 425.000 tonnellate (+1,6%
sul 2023 e +11,9% sul 2016) fornite da più di 800
allevatori attivi in montagna). Inoltre,
nel 2016 il Consorzio ha lanciato la certificazione aggiuntiva Parmigiano
Reggiano “Prodotto di Montagna” per dare
maggiore sostenibilità allo sviluppo di quest’area di produzione e offrire ai
consumatori ulteriori garanzie legate all’origine e alla qualità del formaggio.
Stando agli ultimi dati
disponibili, il “Prodotto di Montagna” ha superato le 230.700 forme, con
un aumento del +1,78% sul 2022 e del +29,6% sul 2016. Ciò ha reso possibile il mantenimento
dell’agricoltura in zone altrimenti abbandonate e ha contribuito allo sviluppo
di una società modernamente agricola e di un paesaggio riconoscibile e
apprezzato sia dai suoi abitanti, sia dal circuito del turismo di qualità.
«Siamo felici di riconfermare la nostra storica collaborazione
con Cheese e Slow Food», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente
del Consorzio del Parmigiano Reggiano, «per offrire agli appassionati la
possibilità di scoprire la straordinaria biodiversità e la sostenibilità del
Parmigiano Reggiano, in particolare di quello prodotto in montagna. La nostra
Dop contribuisce infatti a fortificare l’economia e a preservare l’unicità
dell’Appennino emiliano. È il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna,
con più del 21,7% della produzione totale concentrata in ben 84 caseifici. La
differenza delle Dop rispetto a tante altre realtà economiche è che l’attività
non può essere delocalizzata, e pertanto il fatturato diventa automaticamente
“reddito” per la zona di origine. Se a ciò aggiungiamo che un turista straniero
su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia, risulta
lampante l’importanza della Dop per lo sviluppo del turismo esperienziale in
questi luoghi. Per il Consorzio, sono il territorio e la comunità che lo abita
il bene più prezioso e il nostro intento è quello di impegnarci sempre di più
per preservarli ed essere un modello di sostenibilità ambientale, economica e
sociale».

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