“Grazie Giorgio – L’influenza di Giorgio Armani nelle opere di Flavio Lucchini” è l’omaggio personale e affettuoso di Lucchini al grande stilista scomparso, da cui lo separavano pochi anni di differenza, un amico e compagno di viaggio che ha segnato in modo indelebile la moda e la cultura italiana. Nel personal museum dell’artista, il FLA FlavioLucchiniArt Museum al Superstudio Più di via Tortona, lo spazio Atelier ospita una selezione di opere, sculture e dipinti realizzati negli anni da Lucchini pensando a Giorgio, anticipata da un’installazione in vetrina su strada, nella window gallery art.box all’ingresso di Superstudio. Un omaggio al Re della moda, la cui scomparsa improvvisa ha profondamente colpito il mondo intero e ha mostrato come la sua influenza, oltre i collaboratori e gli amici più vicini, abbia toccato anche altri ambiti della società, come testimoniato dalle 16.000 persone accorse alla camera ardente.
Flavio Lucchini non solo è stato il primo che ne ha intuito il valore agli inizi della sua carriera e l'ha lanciato sulle sue prestigiose testate (Vogue, L'Uomo Vogue, Donna, Mondo Uomo) ma ne è stato direttamente influenzato quando ha scelto di lasciare l'editoria per l’arte. Molte delle sue opere raccontano infatti la moda degli anni 80/90 ispirandosi, nei tratti, nelle forme, nei colori, alle linee rigorose della sua moda che mentre "scioglieva" le rigidezze dell'abito maschile, regalava una nuova sicurezza alla donna "in carriera" senza sminuirne la femminilità. Giacche dalle spalle decise, toni neutri, il famoso greige, scollature dal disegno netto e audace, disegnavano il nuovo stile italiano dopo l'ubriacatura degli eccessi dei primi anni 80.
Flavio Lucchini e Giorgio Armani sono sempre stati vicini, da quando nel 1974 l'art-director ha composto a mano il primo logo dello stilista con il Bodoni, carattere originale di Vogue America, a quando Armani ha scelto per il suo Teatro e il Silos proprio la via Bergognone, collocata tra i due Superstudio fondati da Lucchini con la moglie Gisella Borioli, gli studi fotografici di via Forcella dove Armani realizzava le sue campagne e l’hub per eventi di via Tortona utilizzato in altre occasioni. Una collaborazione di oltre cinquant'anni anni dove stima e amicizia non avevano bisogno di altre conferme.
Nessun commento:
Posta un commento