Per la prima volta a Milano, dal nuovo mercato agricolo coperto di Porta Romana, è partita la raccolta firme per la petizione “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo).
E’ quanto afferma la Coldiretti Lombardia in occasione
dell’inaugurazione del farmers’ market di Campagna Amica in via Friuli
10. La petizione, che questa mattina è stata firmata anche dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala,
è promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica e chiede alla
Commissione europea di agire sul fronte della trasparenza e
dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia.
Infatti – spiega la Coldiretti regionale – è a rischio “fake” nel
carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non ha
l’obbligo di riportare l’origine in etichetta, dai salumi alle
marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al
latte in polvere per bambini.
La
petizione – precisa la Coldiretti regionale - è autorizzata dalla
stessa Commissione con la Decisione (UE) 2018/1304 pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 244 del 28 settembre 2018 a
firma del vice presidente Franz Timmermans e gode del sostegno di
numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della
Coldiretti: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla
Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc
(storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli
agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde a Gaia
(associazione degli agricoltori greci).
In
un momento difficile per l’economia va portato sul mercato il valore
aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta
l’origine di tutti gli alimenti, afferma ancora la Coldiretti regionale.
Infatti, più di quattro italiani su dieci (42%) sono disponibili a
pagare oltre il 10% in più pur di avere garantita l’origine Made in
Italy del prodotto dal campo alla tavola secondo un’’indagine
Coldiretti/Ixe. Di
fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea
che obbliga a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli
ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta
fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo
zucchero nasce – spiega la Coldiretti Lombardia – un fronte europeo per
la trasparenza in etichetta con la raccolta di un milione di firme in
almeno 7 Paesi dell’Unione. L’obiettivo è dare la possibilità a livello
europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a
tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia,
Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania, Romania e Spagna, ha già
adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come
latte e derivati, grano nella pasta e riso.
Una
scelta che – evidenzia la Coldiretti – rafforza la richiesta dei
cittadini alla Commissione europea perché imponga “dichiarazioni di
origine obbligatorie per tutti i prodotti alimentari al fine di
prevenire le frodi, proteggere la salute pubblica e garantire il diritto
all'informazione dei consumatori”. Nello specifico – sottolinea la
Coldiretti regionale - questa proposta d'iniziativa dei cittadini si
prefigge di rendere obbligatoria l'indicazione del paese di origine per
tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione
nell'UE, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni
geografiche, e per quanto attiene agli alimenti trasformati,
l'etichettatura di origine deve essere resa obbligatoria per gli
ingredienti principali se hanno un’origine diversa dal prodotto finale.
La petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette,
inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i
metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta
la catena alimentare. Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei
consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che ritiene necessario
superare l’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea
sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e
dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro
all’anno nel mondo.
L’obbligo
di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con
la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare,
ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004.
L’Italia è all’avanguardia in Europa grazie al pressing della Coldiretti
che ha fatto scattare anche l’obbligo di indicare in etichetta
l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del
pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26
febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria
sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che
siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13
febbraio 2018 era entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta
l’origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già
diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di
indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno
2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005
l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal
1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la
passata di pomodoro.
A
livello comunitario – conclude la Coldiretti Lombardia – il percorso di
trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza
nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e
provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice
di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004,
l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è
stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente
specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su
funghi e tartufi spontanei.
L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI
Cibi con l’indicazione origine E quelli senza
Carne di pollo e derivati Salumi
Carne bovina Carne di coniglio
Frutta e verdura fresche Carne trasformata
Uova Marmellate, succhi di frutta, ecc
Miele Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, ecc.
Extravergine di oliva Pane
Pesce Derivati del pomodoro e sughi pronti (*) Insalate in busta (IV° gamma), sottoli
Latte/Formaggi (*) Frutta e verdura essiccata
Pasta (*)
Riso (*)
Tartufi e Funghi spontanei
(*) grazie a norme nazionali
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
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