Ultimi giorni per visitare Guernica. Icona di Pace al Museo Storico della Terza Armata di Padova, che si conclude il prossimo mercoledì 5 dicembre alle 17.30.
La
mostra, a cura di Serena Baccaglini, è promossa e organizzata dalla
Fondazione Alberto Peruzzo, in collaborazione con il Comando Forze
Operative Nord dell’Esercito Italiano, in occasione del centesimo
anniversario dalla firma dell'Armistizio della Grande Guerra, siglato proprio a Padova il 3 novembre 1918, a conclusione della Prima Guerra Mondiale.
Guernica. Icona di Pace espone il cartone preparatorio dell’arazzo realizzato nel 1955 da Pablo Picasso,
in collaborazione con Jacqueline de la Baume Durrbach, e raffigurante
l’opera capolavoro dell’artista spagnolo (Guernica, dipinta nel 1937
subito dopo il bombardamento dell’omonima città basca). L’arazzo,
commissionato a Picasso dal mecenate Nelson Rockefeller, è oggi
esposto all’interno della sede dell’ONU a New York come simbolo di
pace, proprio di fronte alla sala del Consiglio di Sicurezza.
In meno di 4 settimane Guernica. Icona di Pace ha già superato i 25.000 visitatori,
ottenendo un indiscutibile successo di pubblico. Spicca in particolar
modo l’importante presenza, durante la settimana, di bambini e
scolaresche che hanno deciso di confrontarsi con il cartone di Picasso e
il suo messaggio di pace, cogliendo anche l’occasione di conoscere un
pezzo importante della nostra storia come il documento originale dell'Armistizio del 1918.
La mostra ha offerto inoltre l’occasione a molti di conoscere e
visitare per la prima volta un palazzo storico importante di Padova,
Palazzo Camerini, sede del Museo Storico della Terza Armata, che raccoglie cimeli, documenti e memorie storiche legati alla Terza Armata, la cosiddetta Invitta, protagonista di importanti pagine di storia nazionale nella zona del Carso e del basso Piave.
La
mostra offre un'occasione unica per ammirare un capolavoro del grande
maestro catalano e in generale per meditare sugli orrori della guerra.
Sabato 1 dicembre il Ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, sarà in mostra per ammirare il cartone preparatorio di Guernica e visitare il Museo, oltre che per conoscere da vicino i dettagli della felice operazione promossa e organizzata dalla Fondazione Alberto Peruzzo, e voluta con forza dalla curatrice Serena Baccaglini. La visita del Ministro segue quella del Presidente del Senato e di altre importanti personalità.
GUERNICA E IL CARTONE PER L'ARAZZO
Guernica è un’opera unica e uno dei capolavori più conosciuti al mondo. È forse l’opera più documentata della storia.
Guernica è il nome di una cittadina spagnola che ha un triste primato, essendo stata la prima città in assoluto ad aver subìto un bombardamento aereo, il 26 aprile del 1937, ad opera dell’aviazione militare tedesca.
L’operazione fu decisa con freddo cinismo dai comandi militari nazisti,
per appoggiare gli sforzi bellici dei nazionalisti franchisti
nell'offensiva in corso nella Biscaglia per rovesciare le sacche fedeli
al governo della Repubblica Spagnola. La cittadina di Guernica non era
teatro di azioni belliche, l'operazione divenne quindi esercizio di
potere e atto intimidatorio, uccidendo soprattutto donne e bambini.
Quando la notizia di un tale efferato crimine contro l’umanità si diffuse tra l’opinione pubblica, Picasso era impegnato alla realizzazione di un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Decise così di realizzare questo pannello che denunciasse l’atrocità del bombardamento su Guernica.
L’opera di notevoli dimensioni (3,5 m. x 7,7 m.) fu realizzata in pochi
giorni, ma fu preceduta da un’intensa fase di studio, testimoniata da
ben 45 schizzi preparatori che Picasso ci ha lasciato. L'opera è
diventata negli anni a seguire, simbolo di pace in quanto denuncia delle
atrocità della guerra, qualsiasi guerra.
Si narra che un ufficiale nazista, alla visione del quadro, chiese a Picasso: "Avete fatto voi questo orrore, maestro?", e l'artista rispose "No, l'avete fatto voi".
Il Cartone,
che deriva dall’olio, viene realizzato da Pablo Picasso all’indomani
della Seconda Guerra Mondiale, nel 1955, su commissione del mecenate e
futuro Vice-Presidente degli Stati Uniti Nelson Rockfeller, che stimola
l’artista spagnolo a riprodurre il suo capolavoro in forma di arazzo.
Picasso riprende così il soggetto di Guernica
e lo sviluppa su carta da pacchi insieme a Jacqueline de la Baume
Durrbach, la geniale artista “dalle dita d’oro” capace di “tessere un
dipinto” trasformandolo in arazzo. Insieme suddividono il soggetto in 6 strisce larghe come il telaio e creano un modello da utilizzare come guida per la tessitura.
Quello di Guernica
è solo il primo di una serie di 26 cartoni dai quali nasceranno
altrettanti arazzi: un progetto unico nell’arte del Novecento. Picasso
firma tutti i cartoni e gli arazzi accanto al logo di Cavalaire,
l’atelier di Jacqueline de la Baume Durrbach, La sua straordinaria
abilità conquisterà Picasso: solo i Durrbach avranno l’autorizzazione
dell’artista a trasformare le sue opere in arazzi, tanto che ne ordinerà
per sé alcuni, come le Demoiselles d’Avignon, affermando che “le tue Demoiselles tessute sono più belle delle mie dipinte”.
GUERNICA E L'ANNIVERSARIO
La città di Padova, oggi città della Pace,
fu una delle protagoniste della Grande Guerra, dato che il fronte si
trovava a pochi chilometri. Nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto,
Padova divenne capitale al fronte del Regno italiano e sede
dell’Armistizio, firmato dagli Alleati con l’impero Austro-Ungarico il 3
novembre, a villa Giusti del giardino alla Mandria. L'Armistizio venne firmato alle 15.20 del 3 novembre 1918. Il "cessate il fuoco" sarebbe entrato in vigore alle 15.00 del 4 novembre, mettendo così ufficialmente fine alla Prima Guerra Mondiale
dopo quasi 3 anni e mezzo. Anche se non direttamente, questa firma
sancì pure la fine del secolare Impero d'Austria-Ungheria, che si
disgregò sotto le inarrestabili onde dei movimenti nazionalisti.
Guernica,
nel suo percorso europeo nei luoghi feriti dalla guerra, ha a Padova un
momento significativo, sottolineando il ruolo avuto dalla città nella
conclusione della Grande Guerra per affermare il valore della pace.
Il Museo Storico della Terza Armata, scelto per l’esposizione di Guernica è un’istituzione unica.
Inaugurato
per iniziativa del Generale Alberto Alberti il 30 agosto 1956,
racchiude cimeli, documenti e memorie storiche della Prima Guerra
Mondiale.
Il
Museo in sé non ha alcuna intenzione celebrativa, ed è stato anzi
concepito come omaggio a tutti i caduti, senza distinzione di
nazionalità, e rappresenta un’occasione per meditare sulla guerra, sulle
sue conseguenze e sulla necessità per ogni uomo di vivere in pace.
Palazzo
Camerini, in cui ha sede il Museo, di proprietà della famiglia Borromeo
dal XV secolo, venne acquistato da Pietro Bembo nel 1527 e, in seguito a
numerosi passaggi, dal Duca Silvestro Camerini (1847), dal quale prende
il nome. Dagli anni Quaranta del Novecento, l’edificio ha ospitato alti
comandi militari, fra i quali il Comando Designato della Terza Armata
(1952-1972) e il Comando Brigata Artiglieria Contraerea dell’Esercito
fino al 2009.
LA FONDAZIONE ALBERTO PERUZZO
La Fondazione Alberto Peruzzo è un’istituzione non profit, nata per volere dell’imprenditore Alberto Peruzzo, che intende favorire la diffusione dell’arte contemporanea, ma è allo stesso tempo attenta e impegnata nel recupero del nostro patrimonio artistico. Progetti di rilevanza nazionale e internazionale sono stati presentati dal 2011 in poi, a cominciare dal restauro del Padiglione Venezia
ai Giardini della Biennale, in collaborazione con la Louis Vuitton. Da
quel recupero di un luogo fisico, ma anche simbolico, l’impegno di
quella che sarebbe poi diventata la Fondazione Alberto Peruzzo è
diventato via via sempre più attento, spaziando dalla tutela e
salvaguardia del patrimonio storico (oltre al restauro del Padiglione Venezia, anche quello della chiesetta di Sant’Agnese a Padova),
alla promozione di artisti contemporanei (come nel caso della mostra
‘L’anima di pietra’ di Fabrizio Plessi conclusasi al Museo Pushkin di
Mosca lo scorso agosto), a progetti sperimentali (come Human
Architecture, attualmente alla Biennale Architettura nel Padiglione
Venezia). La Fondazione ha la propria sede operativa in Veneto, ma da
vita ad interventi di respiro internazionale.
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