Ieri, 28 novembre 2018, l’Unesco ha inserito la pratica rurale del muro a secco nella lista dei beni immateriali dichiarati patrimonio dell’Umanità. «L’arte del dry stone walling
riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di
pietra erette senza fare uso di altri elementi», spiega l’Unesco nella
motivazione del riconoscimento. «I muretti a secco sono sempre
realizzati in perfetta armonia con l’ambiente, la tecnica che sta alla
base di queste opere esemplifica una relazione armoniosa fra l’uomo e la
natura. (...) La pratica viene trasmessa principalmente attraverso
applicazioni e metodi costruttivi che si adattano alle particolari
condizioni del luogo».
I
muri a secco svolgono un ruolo vitale, garantendo benefici a lungo
termine: nella prevenzione dell’erosione, nel controllo degli eventi
alluvionali, nella protezione degli ecosistemi e nell’arricchimento
dell’agro-biodiversità. Eppure questa antica pratica rischia di
scomparire per la mancanza di manodopera specializzata. Per questo sono
nate diverse scuole in Italia che cercano di
trasmettere le capacità tecniche e compositive proprie di un mestiere
che è anche arte. Una di queste scuole da quattro anni trova sede sul
territorio dei Comuni di Artegna e Montenars grazie all’Ecomuseo delle acque,
che si muove col sostegno della Sezione Italiana dell’Alleanza Mondiale
per i Paesaggi Terrazzati, la disponibilità di bravi artigiani locali e
la collaborazione delle amministrazioni comunali. Come dire: quando ci
si trova a favore di vento... (non per caso ma per convinzione).
Terrazze
e muraglie fin su dove non cominci il bosco, milioni di metri quadri di
muro a secco che chissà da quando, chissà per quanto i nostri padri,
pietra per pietra, hanno con le loro mani costruito. / Pietra su pietra,
con le loro mani, le mani dei nostri padri per secoli e secoli, fin su
alla montagna! / Non ci han lasciati palazzi i nostri padri, non han
pensato alle chiese, non ci han lasciata la gloria delle architetture
composte: hanno tenacemente, hanno faticosamente, hanno religiosamente
costruito dei muri, dei muri a secco come templi ciclopici, dei muri
ferrigni a migliaia, dal mare fin in su alla montagna! Muri e terrazze. Giovanni Boine, poeta ligure
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