Home Food: la start-up innovativa, che ingaggia appassionati di mestoli e fornelli di tutte le età, è a caccia di nuovi talenti
Dal
5 maggio al 30 giugno detentori di ricette della tradizione culinaria
italiana, di abilità in cucina e di voglia di incontrare persone da
tutte il mondo, possono candidarsi come nuova Cesarina della propria
città
Per proporre la propria candidatura: diventacesarina.com
Chi l’ha detto che le start-up sono “roba da giovani”?
Sarà anche colpa (o merito) della fluidità generazionale di questi
tempi, ma pare proprio che gli over 50, 60 e anche 70 non abbiano
nessuna intenzione di rimanere fuori dalle novità. E fuori dal mondo. 55
anni è infatti l’età media del 90% delle network di cuoche e cuochi
amatoriali più antico d’Italia: le Cesarine, associazione nata nel 2004 per tutelare i cibi dimenticati.
Vero
patrimonio culturale del nostro Paese, il network delle Cesarine,
grazie al recente aumento di capitale e nuovi azionisti in Home Food – la start-up innovativa che detiene il brand – si apre ulteriormente all’estero, innova il modello di business e lancia una call per arruolare nuovi talenti, nuovi cuochi domestici,
da aggiungere alla sua già corposa squadra di 500 Cesarine e Cesarini
attualmente distribuiti su 100 città d’Italia. Il 90% delle Cesarine è
donna, ha una età media di 55 anni con rappresentati di tutte le età (78
anni il più maturo e 37 anni la più giovane). Solo il 30% di loro è casalinga o pensionato, il 70% ha un lavoro e fare la Cesarina per loro è una passione.
Non
ci sono preclusioni alla candidatura laddove si sia abili con mestoli e
fornelli. Requisiti richiesti sono infatti: possesso di ricette della
tradizione culinaria italiana, mentalità giovane, abilità in cucina e
una casa ampia ed ospitale per accogliere persone da tutto il mondo: più
del 60% dei clienti attuali proviene infatti dall’estero.
Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte alla Puglia 500 storie e 20.000 ricette impersonate e proposte da ospiti come Roberta, ex-fotografa di interni e velista appassionata, che a Milano riceve nella sua casa dai colori caldi e dettagli super curati. Giulia Anna - tra le più agée - non usa il cellulare e nemmeno Internet
(ci pensano i figli a comunicare con la piattaforma) che sta studiando
l’inglese per conversare meglio con i suoi ospiti internazionali.
Mara, Cesarina di Forlì, con la passione del Teatro, che da 25 anni invita a cena a casa sua le compagnie teatrali di passaggio nella sua città.
Alla sua tavola, negli anni, si sono seduti Rossella Falck, Giorgio
Gaber, Alessandro Gassman, Michele Placido… e ora fa la Cesarina “a
tempo pieno” ospitando anche fino a 40 persone alla volta. Massimo, neurologo esperto di Alzheimer
che ha unito le tradizioni culinarie giudaico-romanesco dei nonni con
quella viterbese della mamma. E c’è anche chi fa gioco di squadra:
Nicoletta e Fabio entrambi giornalisti che vivono sei mesi in Italia e sei mesi in Brasile organizzano cene a base di piatti tipici delle loro due regioni di origine, Emilia e Lazio.
Insomma oggi la “maturità” non è più un ostacolo, anzi è un’opportunità per fare quello che piace.
Il benessere, la tecnologia, l’innovazione e l’accesso orizzontale alle
informazioni sono stati fautori di questi cambiamenti, creando punti di
contatto che prima non c’erano tra età diverse. Secondo quanto emerge
da “Truth about Age - TAA” lo studio condotto da McCann Truth Central, global intelligence unit di McCann Worldgroup, sul tema dell’ageing “crescendo si scopre che invecchiare è bello e per farlo bene ogni popolo si affida a qualcosa di diverso.
In Sudafrica è fondamentale la dimensione spirituale, in Giappone conta
il sonno, in Canada bisogna saper gestire lo stress, in Brasile fare
sport e in Italia mangiare bene”. Soprattutto gli over
60, e più in generale i pensionati, stanno scoprendo un nuovo lato della
vecchiaia e della pensione. Non più momenti di ritiro, ma traguardi che
una volta raggiunti permettono di godere della vita, potendo contare su
più tempo. In Giappone l’avere una ragione di vita è definito con la
parola Ikigai e sarebbe la ragione della longevità delle persone. Tenersi occupati rende felici.
Unendo la passione italiana per il cibo e il bisogno di un Ikigai per vivere bene e vivere a lungo, Cesarine e Cesarini si impegnano a tramandare le tradizioni culinarie, alcune antiche e a rischio scomparsa, cucinandole in casa propria… per gli estranei.
“Le
Cesarine nascono dalla necessità di valorizzare la vera cucina
tradizionale di ogni singolo territorio italiano, scritta nei ricettari
famigliari, coniugata al senso di ospitalità in una proposta
caratteristica che fa del Made in Italy la sua cifra vincente
trasformando le case private in luoghi conviviali in cui vivere
un’esperienza unica” ha commentato Davide Maggi, AD di Le Cesarine. “Un
senso di appartenenza che diventa missione per continuare a scrivere,
con passione e in maniera personale, la storia di un patrimonio unico
qual è quello della cucina italiana”.
Se
vuoi diventare Cesarina hai tempo dal 5 maggio al 30 giugno. Se ami
cucinare, curare la tua tavola e ti ritieni un vero esperto della cucina
tipica del tuo territorio, hai tutte le carte in regola per diventare
una Cesarina.
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