Da qualche anno in Romagna il mese di maggio (e
in questo 2018 anche di giugno) è dedicato all’Albana. E ogni anno
il Consorzio Vini di
Romagna e i diversi Comuni coinvolti in questo processo
di valorizzazione e promozione del vino simbolo di questa
terra – insieme al Sangiovese –, forniscono nuovi spunti e
nuove possibilità di conoscenza agli eno-appassionati che
partecipano ai vari appuntamenti. Dopo gli appuntamenti della
scorsa settimana a Brisighella
e Oriolo dei Fichi, il 3 giugno tappa a
Dozza, Faenza il 10
giugno (a Casa Spadoni), Bertinoro il 16 giugno.
In tutte le location sarà
presente un banco
d’assaggio per dar modo al pubblico di degustare e
apprezzare i 7 vini finalisti, selezionati “alla cieca” da una
giuria tecnica composta da critici delle principali guide del
settore, tecnici ed esperti enogastronomici, sommelier,
commerciali vino. Dalla graduatoria della Giuria tecnica si
andrà ad assegnare il premio “Albana Dèi” ai
migliori Romagna Albana DOCG di tipologia secco.
Nelle date indicate, inoltre, il
pubblico potrà votare i sette vini finalisti per eleggere “L’Indigeno del Cuore”–
premio Valter Dal Pane e le Albane locali per
eleggere l’Albana del
Borgo (versioni secco e passito).
Il Consorzio Vini di Romagna
presidierà tutti i bancghi d’assaggio con “A scuola di Etichetta”,
info-point sul Romagna Albana DOCG dove poter illustrare agli
avventori il percorso e gli elementi di valore della
Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, vertice
massimo della piramide della qualità dei vini italiani ed
europei, avamposto di tutela e valorizzazione dell’italianità.
Le premiazioni avverranno entro la fine di
giugno, in data e luogo da definire.
Questi appuntamenti annuali sono
l’occasione per il Consorzio Vini di Romagna per fare il punto
sul vitigno autoctono e vino più identitario della Romagna,
nell’intento di diffonderne la cultura affermandone la
straordinarietà e il carattere distintivo, nella ricchezza
d’interpretazioni dei produttori romagnoli. L’evento dedicato
all’Albana, giunto alla sesta edizione, è curato da Carlo
Catani e Andrea Spada.
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