Non è certo una novità che ogni
qualvolta io mi accinga a scrivere di qualche prodotto inserisca nel testo
qualcosa di strettamente personale. Può piacere o non essere gradito ma è il
mio stile e mi garba molto. Lo sottolineo perché oggi vorrei parlarvi di una
piccola realtà vitivinicola ubicata in Provincia di Vicenza ed essendo io figlio
di un vicentino non potrei neanche volendo non ricordare un aneddoto di vita
privata.
Mio papà non è mai stato un
seguace del pallone, del gioco del calcio, lo ha sempre visto con intelligente
distacco, ma almeno una volta lo seguì con più interesse. Ricordo bene infatti che
i biancorossi vicentini nella stagione 1996/1997 vinsero la Coppa Italia. Erano
gli anni di Francesco Gudolin in panchina e il trofeo venne conquistato in
finale con il Napoli.
A pochi giorni di distanza da
quel 29 maggio 1997, il giorno della vittoria, mi recai a Vicenza per motivi di
lavoro e ricordo che acquistai per mio Papà una sciarpa della squadra della sua
città. Sorrise molto quando gliela portai. Un ricordo caro che conservo
simpaticamente nel cuore e che oggi riaffiora nel degustare i vini proprio di
quella terra.
Vi scrivo infatti di una piccola
realtà produttiva nata dalla passione di una famiglia per la campagna veneta,
la terra, la vite e per la loro volontà di produrre vini di alta qualità. Pochi
ettari di vigneto, circa 6, posizionati sui Comuni di Marano Vicentino e
Montecchio Maggiore.
Grappoli buoni, sani e maturi
ottenuti con il lavoro vero seguendo il sistema di potatura a Guyot, con un
deciso diradamento e trattando le uve con spremiture soffici mediante moderne
attrezzature. Gli affinamenti dei vini della cantina vengono effettuati in
acciaio e in legno e dal 2016 sono tutti certificati BIO.
Sto raccontando, sia pure in
poche righe, la bellissima avventura della Vitivinicola Ruaro, attiva dagli
inizi degli anni 2000. Nei vigneti dei due Comuni vengono coltivati differenti
vitigni; a Montecchio Maggiore dove il terreno è argilloso e pesante troviamo
le uve a bacca rossa, cabernet sauvignon e merlot. A Marano invece la terra è
differente con soli 40 centimetri di suolo fertile posizionato su di uno spesso
strato di ghiaia; qui le uve a bacca bianca vengono predilette in particolare
chardonnay e pinot grigio.
I vini biologici devono essere
prodotti da uve esclusivamente biologiche coltivate nel rispetto delle normative
BIO, e nella vinificazione l’impiego di solfiti è ridotto al minimo. La loro
longevità è data dalla naturale composizione. Ottimo è poi il loro equilibrio.
Tra i piacevoli vini prodotti vi
segnalo un vivace Chardonnay denominato Incalmà, ottima la sua miscela di
acidità e aromaticità: delizioso come aperitivo con le sue note di frutta
fresca a tropicale. Per rimanere sui bianchi un Pinot Grigio, chiamato Faliva,
decisamente saporito e aromatico, fresco e morbido, capace di lasciare il
palato pregno di sfumature floreali.
Due rossi mi hanno ingentilito la
bocca per la loro eleganza. Il primo si chiama Raise ed esprime molto bene la
sua natura di vino biologico. E’ un Merlot dal bel colore rosso rubino, morbido
e armonico e con profumi intensi che evocano subito il pregiato vitigno
seducendo e persistendo. C’è poi un blend prodotto con il 30% di uve merlot e
il 70% di cabernet sauvignon, lo hanno battezzato Giaron e il suo essere
vellutato e speziato lo pone come il capolista della produzione della casa. I
suoi dolci profumi di frutti rossi abbracciano le note speziate. Due vini che
ben si sposano con le carni rosse, la selvaggina e i formaggi stagionati.
C’è poi una chicca rappresentata
da uno Spumante Brut ottenuto da uve chardonnay provenienti da viti cresciute
sul terreno ghiaioso. Ha un delizioso perlage molto fine e un aroma decisamente
elegante. Le bollicine e i sentori di frutta impreziosiscono la sua delicata
freschezza.
La passione, la voglia di
produrre qualità, la scelta ponderata del biologico, la famiglia, la vite e il
vino. In un momento storico particolare in cui per molti c’è stata una profonda
riflessione sulla vita di tutti i giorni, avere dei capisaldi, dei principi e
dei valori significa essere consapevoli che le scelte giuste vanno difese e
valorizzate.
La bontà ha radici profonde, dicono in casa Ruaro, è hanno ragione,
i loro vini sono piacevoli e io in questa specifica occasione, oltre e
godermeli, ho potuto ripensare ad un anfratto della mia vita, a mio Papà e alla
sua bella Vicenza.
Azienda Agricola Ruaro Gianni
Via Trieste n°30 Marano Vicentino
(VI)
Fabrizio Salce
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