Sperimentazione,
ricerca, laboratorio delle idee. Solo così si costruisce il nuovo e si
acquista identità. È questo il sottile filo rosso che attraversa la
migliore ristorazione
italiana. La certezza che per essere vincenti bisogna andare a pescare
nella memoria, nel nostro passato più remoto e renderlo contemporaneo.
In nome di una cucina solo apparentemente semplicissima. La concretezza e
l’immediatezza dei sapori è in realtà frutto
di un magico mix di storia e tecnica. Sapori netti e, a far da cornice,
un servizio di sala e di cantina sempre più “laico” e agile per una
piacevolezza d’insieme che è diventata la vera arma vincente della
ristorazione italiana.
Una realtà quanto mai sfaccettata e varia che spazia dai cuochi-imprenditori, come
Romito e Alajmo, ai grandi “solisti” come Riccardo Camanini, new entry con il suo
Lido 84 di Gardone Riviera nel novero delle Tre Forchette, e a solide famiglie:
Iaccarino, Santini, Portinari, altra new entry nell’Olimpo con la
Peca di Lonigo. Tutti impegnati, fra l’altro, a diversificare e
moltiplicare l’offerta (bistrot, neo osterie, wine bar, ecc.) per
democratizzare la qualità, per educare al buono e sano un pubblico
sempre più vasto.
Fine
dining e trattoria sempre meno “rivali” e sempre più “complici”,
dunque, del sistema Italia. Un sistema che dal punto di vista culinario oggi teme davvero
pochi confronti nel mondo.
“Gambero Rosso è riconosciuto a livello globale come marchio di garanzia delle eccellenze italiane” dichiara il
Presidente Paolo Cuccia “Nel nostro percorso continuiamo ad
accompagnare le migliori aziende produttive e dell’ospitalità nella loro
crescita a livello nazionale e internazionale. Grazie ai talenti
presenti nel nostro Paese, si è arricchita l’offerta
turistica. In molti sono attratti dall’autenticità della cucina
nostrana e sono sempre più coloro che raggiungono il nostro Paese alla
scoperta dell’unicità dei prodotti, egregiamente lavorati e impreziositi
dal lavoro di esperti chef. Gli stessi chef che,
con coraggio imprenditoriale, esportano il gusto e la tradizione
italiana all’estero.”
Ma veniamo ai numeri. 38 Tre Forchette
compongono la squadra dei migliori ristoranti d'Italia. Senza
dimenticare le trattorie, i wine bar, le birrerie, gli etnici e i
bistrot, i cui “campioni” sono indicati
– rispettivamente – come Tre Gamberi, Tre Bottiglie, Tre Boccali e
Tre Mappamondi e Tre Cocotte (vedi allegati).
E ancora, i premi speciali:
Novità dell'anno Casa Rapisarda di Alessandro Rapisarda a Numana (AN);
Ristoratore dell'anno a Nuccia De Angelis di D.one Ristorante Diffuso a Roseto degli Abruzzi (TE);
Miglior comunicazione digitale La Madonnina del Pescatore a Senigallia (AN);
Miglior servizio di sala Il Faro di Capo d’Orso di Maiori (SA);
Miglior servizio di sala in albergo George’s del Grand Hotel Parker’s a Napoli.
Continuano infine le prestigiose collaborazioni che coronano la premiazione:
TrentoDoc, storico compagno di viaggio per le
Tre Forchette al quale si aggiunge Circuito da Lavoro che da quest’anno lega il suo nome anche ai Tre Gamberi.
Acqua Panna e S. Pellegrino
per il “Cuoco emergente – Premio Alessandro Narducci”: Michelangelo Mammoliti de La Madernassa di Guarene (CN).
Franciacorta Animante Barone Pizzini
per il premio “Terra e Ambiente”: Balzi Rossi di Ventimiglia (IM); Caffè La Crepa di isola Dovarese (CR); Agli Amici dal 1887 di Udine.
Pastificio dei Campi per il “Ristorante con la migliore proposta di piatti di pasta”: Il Convento di Cetara (SA).
Petra Molino Quaglia
per il “Miglior pane in tavola”:
Kresios di Telese Terme (BN).
Gruppo Castelli per il “Ristorante che valorizza i grandi formaggi Dop italiani”:
Locanda San Lorenzo - Alpago (BL).
La Bella Estate Vite Colte
per il “Pastry chef dell'anno”: Leonardo Zanon – Ristorante Agli Amici dal 1887 di Udine.
Ferzo Wines per le tavole con il “miglior rapporto qualità prezzo”.
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