Sabato 6 ottobre, alle ore 18.00 in teatro comunale, presentazione del volume storico, curato dall’architetto Giancarlo Gatta
PREDAPPIO (FC) – La storia di Predappio letta attraverso i suoi
edifici, radicalmente trasformati in 130 anni di storia. È un ampio
percorso quello compiuto dall’architetto Giancarlo Gatta, autore del
libro “Predappio. Il racconto di un progetto compiuto 1813 - 1943”,
pubblicato dalla casa editrice Grafikamente.
Il volume viene ufficialmente presentato sabato 6 ottobre, alle ore
18.00, nel Teatro comunale di Predappio, alla presenza dell’autore e
del sindaco Giorgio Frassineti, a cui è affidato l’intervento
introduttivo. A commentare il volume saranno Franco D’Emilio e Alberto
Furia, che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, assieme agli
storici Paolo Poponessi, Giovanni Tassani e Mario Proli.
L’autore traccia il percorso delle vicende che, dagli inizi
dell’Ottocento fino alla caduta del fascismo, condussero alla nascita e
allo sviluppo di Predappio.
Dal trasferimento dell’abitato di Predappio Alta a valle - avvenuto
nel 1925 a causa dei movimenti franosi - alla creazione della nuova
Predappio nei pressi dell'esistente borgo di Dovìa, che da quell’anno
cominciò ad arricchirsi di edifici di ogni genere – una scuola, un
teatro, un asilo, una chiesa, una caserma, i mercati, il macello,
abitazioni - sviluppati per mano di celebri architetti di caratura
nazionale.
Florestano Di Fausto, Cesare Valle, Cesare Bazzani, Arnaldo Fuzzi,
Enrico de Angeli: ognuno di loro lasciò la propria impronta stilistica,
ancora oggi
evidente osservando in sequenza i vari edifici predappiesi; valenti
professionisti che riuscirono a dar vita, durante il Ventennio, ad un
laboratorio di architettura unico nel suo genere.
Assieme alle opere di questi importanti progettisti, nel volume di
Giancarlo Gatta trovano spazio anche figure più nascoste ma non meno
interessanti, come i personaggi che contribuirono con i fatti alla
realizzazione del nuovo paese. La comunità dei cittadini di Predappio,
quindi, vera protagonista sulla scena del “progetto compiuto”, per un
racconto antropico fatto di uomini, famiglie e lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento