Presentata a Wine2Wine la ricerca dell’IRI per Vinitaly – Crescono i volumi di spumanti e vini a denominazione
d’origine, ma anche del vino comune – Aumentano le vendite di vino on line – Le prospettive per il 2021 e l’analisi dei
rappresentanti delle insegne distributive e delle cantine
(Verona, 23 novembre 2020) – Finito il lockdown primaverile le
vendite di vino nei supermercati si erano stabilizzate e i consumatori
in estate avevano ripreso le loro abitudini d’acquisto. Nel 2021 con
ogni probabilità l’andamento altalenante del mercato del vino
nella Grande distribuzione cesserà non appena la pandemia sarà sotto
controllo, ma qualcosa dei cambiamenti in atto rimarrà. Se
ne è parlato oggi alla 16° edizione della tavola rotonda “Vino e Grande
distribuzione di fronte al cambiamento”, organizzata da
Veronafiere nell’ambito di Wine2Wine Exibition.
E’ stata presentata la ricerca IRI per Vinitaly sui primi 10 mesi del 2020: le vendite di vino nella Grande distribuzione
aumentano nel 2020 del 6,9% a valore e del 5,3% a volume rispetto all’anno precedente (dati aggiornati all’8 novembre 2020).
La
crescita, sospinta dalle vendite eccezionali nel trimestre primaverile
del lockdown e dalle chiusure di bar, ristoranti e affini, si è tradotta
in una buona performance degli spumanti, dei vini doc e una discreta
progressione dei vini da tavola. Vanno sottolineati gli aumenti dei vini
di
categoria medio/alta con la crescita del 13,6% nella fascia di prezzo
tra 7 e 10 euro e dell’8,7% nella fascia di prezzo tra 5 e 7 euro. Gli
spumanti aumentano del 10,4%, nonostante il crollo nel mese di aprile.
Crescono il vino comune, del 4,2% a volume, e il vino a marchio delle
insegne
distributive (MDD) che aumenta, a valore, dell’8,7% nel comparto vino e
del 10,8% nel comparto spumante. I vini biologici, una categoria di
nicchia nella Grande distribuzione, mantengono la stessa crescita del
2019: +12,5%, a volume.
L’analisi dell’IRI evidenzia come lo sviluppo del mercato del vino nella
Gdo si realizzi in un contesto di aumento dei prezzi (+1,4%) e di
calo delle promozioni (-3%). L’elemento determinante è stato l’andamento
della pandemia. Dopo la stabilizzazione del periodo
estivo, le vendite di vino hanno ripreso a correre in coincidenza della
seconda ondata: +2,8% in ottobre e +6,7% nelle prime due settimane di
novembre.
I numeri possono aiutare a interpretare le nuove abitudini di acquisto
dei consumatori. Le stelle polari sono: salutismo, qualità,
gratificazione e sostenibilità, ma anche
la convenienza. Aumentano i vini di qualità a denominazione d’origine,
ma nel contempo anche il vino comune da tavola, dunque una
forchetta che privilegia fasce alte e basse. Infine, nei primi 10 mesi
del 2020 sono aumentate del 122% le vendite di vino on line e del 200%
quelle
dei grocery di piccole dimensioni.
“Cosa rimarrà in futuro di questi cambiamenti? – si è chiesto Virgilio Romano, Business Insight Director di
IRI – In estate abbiamo registrato un ritorno dei
consumatori alle consuete abitudini di acquisto. Ma il 2021 non potrà
essere uguale al 2020. Certamente non potrà toccare gli stessi picchi di
vendita, ma vedrà anche tanti consumatori fidelizzati agli
acquisti da casa e agli acquisti on line come pure alle piccole
superfici di vendita ‘di prossimità’. Bisognerà saper
decodificare i diversi segnali trasmessi dagli shopper”.
La ricerca di IRI per Vinitaly è stata commentata nel corso della tavola rotonda a Wine2Wine Exibition, condotta da Luigi Rubinelli,
Direttore di RetailWatch, dai rappresentanti della Grande distribuzione e delle cantine.
“In Conad crescono a doppia cifra vini di qualità (Igp, Doc, Docg) mentre il vino comune ha arrestato la flessione degli anni
passati – ha detto Alessandra Corsi, Direttore marketing dell'offerta e MDD di Conad – Nel
campo degli
spumanti è interessante notare la crescita della spumantizzazione di
vini tipici del territorio. Stiamo lavorando per creare, nei nostri
punti
vendita, enoteche di concezione innovativa, che integreranno fisico e
digitale”.
Anche la Coop è impegnata a migliorare informazione e comunicazione nelle vendite del vino. “Stiamo
formando figure professionali in
grado di consigliare i consumatori sui vini in offerta e
sull’abbinamento cibo vino, quando possibile impieghiamo anche
sommeliers –
ha riferito Francesco Scarcelli, Responsabile Vini, Birre, Bevande Alcoliche di Coop Italia – I
consumatori amano le
promozioni, ma va detto che una promozionalità sana guida il consumo
consapevole, quella eccessiva invece fidelizza all’occasione ma non
al prodotto”.
Il canale della Grande distribuzione nel 2020 si conferma come il maggiore in Italia, con prospettive di crescita: “L’emergenza
della
pandemia ha incrementato l’attenzione nei confronti della Gdo da parte
di quelle cantine che storicamente erano presenti solo nel canale
Horeca – ha sottolineato Gianmaria Polti, Responsabile Beverage di Carrefour Italia - Puntiamo a creare forti sinergie
a livello locale, con un’attenzione particolare alle realtà dei fornitori regionali italiani”.
I rappresentanti delle insegne hanno evidenziato la crescita dei vini a marchio del distributore (MDD): “Per questi vini prevediamo una
chiusura a fine anno con crescita a doppia cifra rispetto al 2019 – ha dichiarato Fabio Sordi, Direttore commerciale del Gruppo
Selex - con aumenti rilevanti nella fascia di prezzo superiore ai 6 euro. Registriamo anche l’aumento delle vendite del vino on
line, con 2.492 referenze in offerta”.
In rappresentanza di Federvini è intervenuto Mirko Baggio (Responsabile vendite canale Gdo Italia di Villa Sandi):
“La sfida del futuro per le cantine sarà quella di differenziarsi,
per andare incontro ai cambiamenti richiesti dal mercato. Villa
Sandi ha saputo differenziarsi negli anni costruendo una proposta con
marchi diversi e tipologie di prodotto diverse per affrontare una
pluralità di mercati: off trade – on trade - on line, sia in Italia che
nel mondo”.
Enrico Gobino rappresentante di Unione Italiana Vini (Marketing Director del Gruppo Mondodelvino Spa) ha invitato a studiare
attentamente i comportamenti dei consumatori: “Il modo di consumare
si adatta alle limitazioni del momento, l’unica cosa alla quale
non ci si può adattare è la diminuzione del potere d’acquisto. Nel nuovo
contesto la Gdo può operare come elemento virtuoso
nel mercato del vino, creando una catena di valore. Le cantine devono
disporre di una distribuzione multicanale: non esistono canali di serie A
e di
serie B”.
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