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mercoledì 18 novembre 2020

Capoferri TALKS Una finestra sul mondo con Marco Sammicheli

 

5 appuntamenti con 5 protagonisti dell'architettura internazionale

per passare in rassegna cosa significa oggi disegnare vedute,

accogliere la luce naturale, garantire sicurezza, immaginare una griglia che da oggetto diventi soggetto architettonico

 


Intervento

di Mario Cucinella

 

Mario Cucinella

Si fa architettura per gli altri, per il bene comune”, sottolinea Mario Cucinella, ribadendo nel suo intervento ai Capoferri Talks una convinzione che da sempre guida i suoi progetti. Certo, è naturale il desiderio di rappresentare sè stessi nella propria opera, ma un architetto non ha la libertà di un artista, deve avere chiara la percezione della sua responsabilità nei confronti di chi dovrà vivere negli spazi che lui disegna.


Se la scuola è fatta per un bambino”, osserva Cucinella, “devi metterti al suo posto, immaginare come vedrà gli ambienti che tu progetti, i pensieri che avrà vivendolo, mentre gioca o studia. Insomma, ci vuole empatia”. E porta come esempio l’asilo frequentato da piccolo, uno spazio speciale, disegnato negli anni Cinquanta da un architetto importante, Giuseppe Vaccaro. “Mi è tornato alla mente in modo lucido e preciso, a dimostrazione che l’architettura sembra immobile, ma viaggia nella memoria e lascia dei segni”, dice Cucinella, che da quel ricordo ha tratto ispirazione per il suo celebre asilo di Guastalla, a 30 chilometri a Nord di Reggio Emilia, pensato per dare ai piccoli ospiti il benvenuto in un mondo nuovo, il primo che il bambino frequenta fuori dallo spazio domestico.


Lo stesso vale per un ospedale: dobbiamo pensarlo non più solo come luogo della cura, della tecnologia, ma anche come luogo dell’empatia, dell’accoglienza. “Abbiamo scoperto quanto la qualità dello spazio sia importante per vincere l’ansia del ricovero e avviarsi alla guarigione”. Nasce in questa chiave il nuovo polo chirurgico dell’Ospedale San Raffaele a San Donato (Milano), che Cucinella sta progettando in stretta collaborazione con medici e operatori sanitari. Pareti curve, un grande giardino, molta luce: sarà un luogo un po’ magico, ma anche una struttura ai massimi livelli di efficienza (si dimezza il tempo necessario per trasferire un paziente dal pronto soccorso alla sala operatoria).


Ma oggi, un’architettura ‘per gli altri’ deve essere allo stesso tempo un’architettura ‘per il pianeta’. Cucinella, che è stato tra i primi a concentrarsi su edifici sostenibili e ha fondato una scuola (SOS - School Of Sustainability) per creare competenze in quest’area, sottolinea la necessità di fondare la sostenibilità su una base solida di informazioni. Servono dati sempre più precisi su costi e consumi che riguardano tutta la filiera costruttiva, a partire dalle materie prime. I progressi sono già notevoli (un edificio medio costruito solo 20 anni fa consumava in 70 anni 110 milioni di kg di CO2, oggi questo valore è ridotto a 35 milioni), ma possiamo costruire ancora meglio, attraverso processi meno invasivi e un crescente coinvolgimento della filiera. Allo stesso tempo, occorre anche immaginare una nuova estetica dell’edificio sostenibile: capire, per esempio, che forma potrà assumere un edificio nato da materiali riciclati, o che prende energia solo dal sole. Significativo, a questo riguardo, è Tecla, prototipo di casa in argilla stampata in 3D. Progettata in collaborazione con WASP (World’s Advanced Saving Project) dell'imprenditore Massimo Moretti, abbina tecnologie avanzate (anche con il contributo di Capoferri) al materiale più antico del mondo, la terra, e potrà essere adattata a climi diversi per realizzare alloggi ecologici a basso costo in ogni parte del mondo.


Ed è anche un’altra la “finestra sul mondo” che racconta Cucinella: il Museo di Arte Etrusca, in parte ipogeo, che sta nascendo a Milano dalla ristrutturazione di uno storico palazzo dell’800 nel cuore della capitale lombarda. Un progetto di lunga e delicata gestazione (per il quale Capoferri curerà diversi aspetti legati alla facciata e ai serramenti), promosso dalla Fondazione Rovati con l’obiettivo di ospitare una preziosa collezione archeologica insieme a opere contemporanee che spesso all’antico si sono ispirate. “Non sarà un tradizionale museo archeologico, ma una casa-museo che racconta il tema della ‘circolarità dell’arte’”, sottolinea Cucinella. “un luogo che aggiungerà valore a Milano e, speriamo, al Paese”.

Render del Museo Fondazione Rovati

PROSSIMO APPUNTAMENTO

Giovedì 19 Novembre 17.30 h - Ateliers Alfonso Femia

 

CONVERSAZIONE IN DIRETTA ZOOM

LINK per iscriversi: https://bit.ly/3kPFsb7


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