L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese sarà presente alla dodicesima edizione di Cheese, fiera internazionale del latte e del formaggio organizzata da Slow Food a Bra, partecipando a due eventi in programma sabato 21 settembre. Alle 15 prenderà parte a un incontro
in piazza Spreitenbach dove alcuni ecomusei italiani impegnati
nell’agroalimentare dialogheranno con Piero Sardo, presidente della
Fondazione Slow Food per la Biodiversità, alternando il racconto dei
percorsi avviati sui territori alla degustazione dei prodotti.
Interverranno, con l’Ecomuseo delle Acque, l’Ecomuseo dell’Alta Val
Maira, l’Ecomuseo della Pastorizia, l’Ecomuseo della Segale, l’Ecomuseo
Terra del Castelmagno (tutti in Provincia di Cuneo), l’Ecomuseo Valle
Elvo e Serra (Biella), l’Ecomuseo del Casentino (Arezzo) e la Sezione
Italiana dell’Alleanza Mondiale per i Paesaggi Terrazzati.
Lo stesso giorno, alle 17.30 presso il Cinema Impero verrà proiettato il documentario “Latte Nostro”,
per la regia di Michele Trentini. Il film, sostenuto dall’Ecomuseo
delle Acque del Gemonese e dall’Ecomuseo della Val di Peio, è dedicato
alle latterie turnarie di Campolessi e Peio. In più la Latteria di
Campolessi con i suoi prodotti sarà ospite degli stand della Regione Friuli Venezia Giulia (MR054-52-50).
Obiettivo del primo incontro
è mettere a sistema i percorsi promossi dagli ecomusei in un progetto
di paesaggio che ricollochi i “presìdi” (intesi come progetti Slow Food
ma anche come comunità/ecomusei che presidiano i territori) in una rete
di “luoghi abitati” nuovamente produttivi e accoglienti. Un progetto
condiviso con le comunità locali, che riconoscendosi in tali luoghi se
ne prendono cura conservandoli, governandoli e rigenerandoli.
Il film documentario “Latte Nostro” mette
in primo piano animali, allevatori, pastori e casari che contribuiscono
alla realizzazione di straordinari formaggi a latte crudo e senza
l’utilizzo di fermenti selezionati, quali il Formaggio della Latteria
turnaria di Campolessi (Friuli) e il Casolét del Caseificio turnario di
Peio (Trentino), entrambi Presìdi Slow Food sostenuti da due ecomusei
che operano per preservare la cultura e le tradizioni dei territori. Il
sistema turnario è stato quasi abbandonato negli ultimi quarant’anni per
via della diffusione dei grandi allevamenti e delle centrali del latte
funzionali alla grande distribuzione. Resta il modello di lavorazione
casearia più adatto alle esigenze dei piccoli allevatori, legati
all’agricoltura familiare da sempre fonte di sostegno per le comunità
rurali.
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