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venerdì 29 settembre 2017

12. Le esperienze milanesi di Gabriele, gli permettono di proporre la vera cotoletta alla milanese al Canfin.



“Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la costoletta, uno dei piatti più tipici e conosciuti di Milano assieme al risotto alla milanese, ha origini molto antiche.
È infatti citata col nome di “lompolos cum panito” nella lista di vivande offerte a pranzo da un abate ai canonici di S. Ambrogio nel 1134.
A dispetto delle sue antiche origini, però, nel XIX secolo la paternità della costoletta alla milanese è stata al centro di una disputa tra gli austriaci, che al tempo governavano la Lombardia, e i milanesi.
I primi, infatti, sostenevano che la cotoletta derivasse dalla Wiener Schnitzel, mentre i secondi sostenevano l’esatto opposto.
La questione divenne nel giro di poco tempo una vera e propria disputa patriottica che si placò soltanto nel momento in cui il feldmareciallo Radetzky, in una lettera indirizzata all’aiutante di campo dell’Imperatore Francesco Giuseppe, il Conte di Attems, descrisse minuziosamente la cotoletta alla milanese affermando di non aver mai mangiato una simile pietanza in Austria.
L’ammissione del feldmaresciallo venne accolta come il riconoscimento dell’identità culturale dei milanesi, al punto che si diffuse la leggenda che dopo aver letto la missiva il Conte di Attems esclamò: "Ahinoi, può nuocere di più all'impero una cotoletta che le mie prigioni di Silvio Pellico - basta una cotoletta e fortificare l'animo del ribelle lombardo e a disfare la vittoria di Custoza!"
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